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Attualità News Puglia

Aeroporti di Puglia, Vasile: «È l’anno zero, cambia la vita dei passeggeri» – L’INTERVISTA

«Miglioreremo la vita dei pugliesi e di tutti gli ospiti in transito nei nostri aeroporti». Ne è convinto il presidente di Aeroporti di Puglia, Antonio Maria Vasile.

Presidente, che valore ha l’approvazione del nuovo contratto di programma 2024-2027?

«Si tratta di una specie di anno zero. Finalmente si guarda al futuro. Il documento certifica la strada che abbiamo davanti, cioè tutto quello che faremo nei prossimi quattro anni. La vita del passeggero cambierà».

Più attenzione ai servizi. In che modo?

«In questi primi quattro anni abbiamo investito pesantemente su piste e su tutte le infrastrutture di volo. Adesso ci concentreremo proprio sull’aerostazioni, che esprimono la qualità verso il passeggero. Inoltre la rete pugliese ti consente di spalmare il traffico su tre scali, cosa che fa crescere l’infrastruttura ovviamente, ma anche il territorio in maniera proporzionale».

Il Salento, con l’aeroporto di Brindisi, lamenta però di essere penalizzato dalle compagnie low cost, che spesso preferiscono investire nel capoluogo. Cosa fare?

«Con una organizzazione centralizzata l’obiettivo per il futuro è cercare di spalmare i voli su tutti gli scali pugliesi. Nei prossimi due o tre anni ci sarà una rivoluzione del settore. Però si fa finta di non vedere e questo è un peccato, perché siamo in una guerra intestina tra la Repubblica di Salento, di Foggia e di Bari. A breve avremo anche un altro aeroporto collegato con una ferrovia, proprio quello di Brindisi».

Nel piano si sottolinea l’aspetto della sostenibilità. Come si traduce in maniera concreta?

«Con l’installazione del fotovoltaico realizzeremo 100 megawatt di energia elettrica. Per dare un’idea un aeroporto consuma 5 megawatt, avremo quindi un esubero di 95 che potremmo potenzialmente vendere. La rete aeroportuale pugliese funzionerà da protezione per tutto il territorio. Sono sicuro che convinceremo tutti della bontà delle nostre azioni».

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Bari News

Bari, a Poggiofranco gli uffici possono diventare case: c’è il sì del Consiglio di Stato

Non solo uffici. Uno dei grattacieli della lottizzazione Noema a Poggiofranco sarà destinato anche ad abitazioni. La conferma arriva con una sentenza del Consiglio di Stato (quarta sezione) firmata dal presidente Vincenzo Neri e dall’estensore Eugenio Tagliasacchi, che respinge il ricorso presentato dal Comune di Bari contro la società Noema Immobiliare S.r.l.. Ci aveva pensato già il Tar, su richiesta dell’azienda, ad annullare il provvedimento con cui nel 2022 l’amministrazione di Bari aveva negato il permesso a costruire immobili ad uso abitativo in quell’area. La pronuncia dei giudici di Palazzo Spada sancisce in maniera definitiva un precedente, stabilendo che, in base all’art.27 della legge regionale numero 51, il cambio di destinazione d’uso si applica anche agli interventi non ancora realizzati, o in corso di realizzazione, già previsti e approvati entro dicembre 2021. Il riferimento è a una norma con cui la Regione supera le disposizioni delle vecchie leggi datate 2007 e 2014, che consentivano il cambio solo per gli immobili già costruiti.

Il diniego

Ma andiamo con ordine. Nel 2022 Noema presenta al Comune una richiesta di permesso a costruire per destinare una parte del lotto A a uso residenziale. Poco dopo arriva la delibera del Consiglio comunale barese da cui scaturirà il diniego di autorizzazione alla società. Noema ricorre al Tar, aprendo la strada a una disputa legislativa tra Regione e Comune. E vince la prima battaglia. Per i giudici amministrativi l’ente comunale non può contrastare o limitare l’applicazione di una legge regionale nel proprio territorio. Ma Palazzo di Città non ci sta e fa appello.

Il Consiglio di Stato

La stessa tesi è stata ora avvalorata dalla sentenza del Consiglio di Stato, che sottolinea come i Comuni possono – ma si tratta di una mera facoltà- consentire il cambio di destinazione d’uso di immobili, purché ciò avvenga nel rispetto della legge regionale, valutando caso per caso e individuando le aree in cui consentirlo. «In questo contesto, dunque, negare in via generale e astratta quanto risulta espressamente ammesso dalla legge regionale significa violare la legge medesima, con la conseguenza che è da reputarsi corretta la decisione del Tar di annullare la delibera del Consiglio comunale di Bari e, per illegittimità derivata, il provvedimento di diniego fondato su quella stessa delibera», scrivono i giudici di Palazzo Spada, secondo i quali il Comune ha espressamente «inteso limitare – attraverso una previsione contenuta in un atto di pianificazione avente carattere generale – gli effetti della legislazione regionale».

Il progetto

Il piano per il quartiere, che risale a diversi anni fa, è di costruire a Poggiofranco un grande centro residenziale, commerciale e direzionale in un’area di circa nove ettari a ridosso di via Mazzitelli.

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News Puglia Storie

Vito e il suo ritorno in Puglia dagli Emirati per coltivare ciliegie

Sette anni di vita all’estero come assistente di volo tra Inghilterra e Abu Dhabi. Uno stipendio, specie negli Emirati Arabi, che gli consentiva di vivere una vita agiata senza troppi grattacapi. Eppure il richiamo della terra ha avuto la meglio.

La svolta

È la storia di Vito Tricarico, 29enne che ha fatto rientro a Casamassima per lavorare nell’azienda di famiglia dedicata alla coltura di ciliegie. Nell’aprile del 2021 ha dato le dimissioni dalla sua compagnia e subito dopo ha iniziato a dedicarsi esclusivamente all’agricoltura. «Ciò che mi ha spinto a tornare a casa è stata sicuramente la nostalgia – spiega Vito – ma soprattutto la mancanza di motivazioni nel continuare a fare quello che facevo, volevo mettermi in proprio e così ho unito l’utile al dilettevole. Sono sempre stato alla ricerca di nuove sfide lavorative».

L’innovazione

L’obiettivo è quello di donare un pizzico di modernità alla tradizione agricola familiare.
«Mio padre già conduceva dei ciliegeti, io ho voluto dare una svolta a livello commerciale in modo tale che i sacrifici fatti da lui e successivamente anche da me in qualità di agricoltore venissero riconosciuti», sottolinea Vito.
Una decisione ben accolta dai familiari ai quali va il ringraziamento del giovane «perché non si sono mai opposti, anzi hanno sempre supportato qualsiasi scelta presa durante la mia carriera lavorativa». Dare la giusta visibilità alle ciliegie del padre Antonio, prodotte con tanto impegno e tanta fatica, riuscire ad eliminare le varie intermediazioni tra il produttore ed il consumatore, costruendo con quest’ultimo un rapporto di estrema fiducia offrendogli sempre un prodotto eccellente. Innovare e rivalutare il sempre più compromesso settore agricolo Pugliese. Sono questi i propositi di Vito per il futuro dell’azienda.

La tornanza

Ma per quale motivo il fenomeno di “tornanza” ultimamente è sempre più diffuso, soprattutto tra i giovani?
«Perché secondo me i tanti ragazzi che hanno vissuto all’estero per diversi anni hanno un po’ modificato il loro modo di pensare – spiega Vito – in loro si è sviluppata una mentalità molto più “open minded” e di conseguenza questo si riflette anche nel lavoro applicando e riadattando le varie skills acquisite all’estero nelle proprie realtà locali».

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Attualità News Puglia

Confindustria Puglia, Salomone: «Qui turismo in buona salute. Merito dell’arrivo di stranieri»

«Al contrario di altre regioni del Mezzogiorno d’Italia, dove purtroppo si è registrato un problema di gestione dell’acqua potabile e non, dovuto anche soprattutto alla siccità, la nostra Puglia sicuramente non sta ancora affrontando questo tipo emergenza, pertanto sotto certi aspetti è stata privilegiata come meta prescelta delle vacanze». A confermare il trend positivo del tacco d’Italia, a dispetto di altre regioni del Sud come Sicilia e Campania, è Massimo Salomone, coordinatore del settore turismo di Confindustria Puglia. Merito dei flussi incoming degli stranieri , soprattutto polacchi, francesi e tedeschi, grazie ai quali «il calo del turismo di prossimità già presente in altre regioni – spiega il coordinatore – potrebbe non aver influito particolarmente».

I dati

Secondo i dati raccolti da Confindustria, i primi sette mesi del 2024 in comparazione allo stesso periodo del 2023 hanno registrato un incremento sia degli arrivi che delle presenze per tutte le province. «La provincia di Bari è quella cresciuta di più complessivamente con un +14,5 % di arrivi e un +14,5% di presenze, insieme alla provincia di Brindisi e alla Valle d’Itria – evidenzia Salomone – Le province di Barletta-Andria-Trani e Lecce sono quelle che invece sono cresciute meno negli ultimi sette mesi e purtroppo si sono posizionate sotto il livello della media della regione. Foggia e Taranto sono cresciute di poco».

La prospettiva

Un’indagine tra gli associati al sistema di Confindustria turismo rivela che, dopo un luglio un po’ altalenante dovuto all’inflazione che persiste, in Agosto si assisterà a un recupero importante. «Siamo fiduciosi che gli arrivi e le presenze degli stranieri riusciranno, come l’anno scorso, a sopperire al calo del turismo degli italiani – afferma Salomone – restiamo peraltro sicuri che da noi in Puglia non ci sia un problema di prezzi alti, sebbene il mese di Agosto sia il più costoso rispetto agli altri mesi estivi, ma siamo altresì convinti che la crisi economica generale stia incidendo sulle scelte delle destinazioni turistiche da parte delle famiglie italiane».

L’ottimismo

Un clima di ottimismo da parte degli operatori che va oltre la canonica settimana di Ferragosto. «Ci aspettiamo una coda più lunga ovvero un proseguimento delle prenotazioni da parte dei turisti stranieri anche nel mese di settembre».

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Attualità Foggia News Puglia

La diga di Occhito chiude i “rubinetti” al comparto agricolo, Coldiretti Puglia: «Uno scenario critico»

Una chiusura annunciata per la scarsità di piogge, che ieri è diventata realtà. Con il rilascio degli ultimi 2 milioni di metri cubi d’acqua ancora disponibili ad uso irriguo, la diga di Occhito, il più grande invaso artificiale della Capitanata, ha smesso di servire i campi e gli allevamenti del Foggiano. Disponibilità soltanto per uso domestico: un vero colpo di grazia per il settore agricolo.

Lo scenario

A darne notizia è Coldiretti Puglia, che evidenzia: «Si apre così uno scenario critico quanto pericoloso, sia per il rischio che alcuni campi di pomodoro non arrivino a fine produzione, ma a saltare – dice Mario de Matteo, vicepresidente Coldiretti Puglia – saranno i trapianti degli ortaggi autunno vernini, verdure e ortaggi che vengono messi a dimora in questo periodo dell’anno e pronti al consumo in autunno e nella stagione invernale, perché senza acqua le piantine non avrebbero alcuna garanzia di sopravvivenza».

Le alternative

Uno stato di calamità in Puglia per la siccità grave e perdurante che sta costringendo molti agricoltori all’irrigazione di soccorso. Tradotto: costi altissimi per il gasolio che serve a tirare l’acqua dai pozzi e rifornirsi con le autobotti, anche per abbeverare gli animali nelle stalle. «I pozzi artesiani stanno franando, mentre altri pozzi a falda superficiale, stanno scomparendo, si stanno prosciugando, dopo che la crisi idrica ha determinato un calo drastico di foraggio verde nei pascoli con l’aggravio dei costi – incalza Coldiretti Puglia – per l’acquisto di mangimi per garantire l’alimentazione degli animali nelle stalle».

I danni

A risentirne è tutto il comparto agricolo del 2024, con la frutta e la verdura in campo bruciate dal solleone. A mettere il carico da novanta i frequenti incendi a macchia di leopardo in tutta la Puglia. «Stanno soffrendo il caldo e la mancanza di acqua gli animali nelle stalle – spiega Coldiretti Puglia – dove le mucche per lo stress delle alte temperature stanno producendo fino al 30% circa di latte in meno rispetto ai periodi normali. L’allarme caldo e siccità si fa più grave in un 2024 con un’estate iniziata torrida dopo il giugno più caldo di sempre».

L’appello

Per Coldiretti serve una stretta sulla gestione dell’acqua in Puglia «dove i campi e le stalle sono stretti nella morsa dell’emergenza siccità, a partire dalla mancanza delle manutenzioni ordinarie e straordinarie per cui comunque agli agricoltori vengono recapitate le cartelle pazze». Dall’efficientamento delle reti di adduzione e scolo al completamento degli impianti incompiuti, dalla manutenzione straordinaria degli invasi irrigui collettivi, pozzi compresi, e delle reti di distribuzione di acqua potabile nelle aree rurali al rinnovo degli accordi con le Regioni Basilicata e Molise.

Dall’ampliamento e messa a regime di impianti idonei per una moderna distribuzione sull’area regionale alla questione annosa dei consorzi di bonifica commissariati. Le opere irrigue «sono incomplete, spesso in stato precario, con perdite non più sostenibili e anche gli invasi realizzati hanno necessità di essere riqualificati, ampliati e resi idonei per una moderna distribuzione sull’area regionale», denuncia l’associazione di categoria.

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Attualità News Puglia Salute

Vaccino per il papilloma, il Garante della privacy “bacchetta” la Regione Puglia

Il garante della privacy entra a gamba tesa nella disputa tra Regione Puglia e governo sulla legge, già impugnata dall’esecutivo, che prevede per gli studenti l’obbligo di comunicare di essersi sottoposti o meno al vaccino per il Papilloma virus (Hpv). Secondo l’autorità i trattamenti di dati personali previsti dalla norma regionale pugliese, che introduce il vincolo per i ragazzi di scuole medie, superiori ed università di presentare una certificazione in materia di vaccinazione al Papilloma virus (Hpv) per potersi iscrivere ai relativi corsi di istruzione, violerebbero la normativa privacy.

L’avvertimento

«L’Autorità evidenzia che, qualora la Corte Costituzionale dichiarasse la illegittimità della legge regionale pugliese, impugnata dal governo, i trattamenti posti in essere dalla Regione non sarebbero conformi alla disciplina in materia di protezione dei dati personali, perché privi di una idonea base giuridica – sottolinea il garante – Ad analoga conclusione si giungerebbe, anche a prescindere da una eventuale pronuncia di illegittimità, poiché i trattamenti di dati non sarebbero comunque conformi ai principi di necessità e proporzionalità previsti dal Regolamento Ue (Gdpr)».

Il nodo giuridico

Il garante ricorda inoltre che il trattamento dei dati relativi alla salute è lecito solo in presenza di una legge dello Stato. Solo una norma uniforme a livello nazionale, peraltro per un vaccino non obbligatorio ai fini dell’iscrizione a scuola, può infatti prevedere l’acquisizione di documentazione sanitaria da parte delle autorità scolastiche così come l’onere da parte di studenti e famiglie di produrre tale documentazione. L’avvertimento adottato nei confronti della Regione Puglia è stato comunicato al presidente del consiglio dei ministri e alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, e inviato alla Gazzetta ufficiale per la pubblicazione.

La legge

La legge regionale pugliese n.22, promossa dal consigliere Fabiano Amati, è stata approvata il 30 maggio scorso, a parziale modifica della legge del 16 febbraio 2024 sulle misure per l’aumento della copertura della vaccinazione anti Papilloma virus umano. L’articolo nel mirino dice che «per rendere capillare il dovere di informazione a carico delle autorità sanitarie e scolastiche sull’utilità della vaccinazione anti-papilloma virus umano, così da debellare le infezioni e prevenire le relative conseguenze cancerose, nell’esclusivo interesse dei giovani pugliesi a una vita di relazione quanto più libera e affidabile, l’iscrizione ai percorsi d’istruzione previsti nella fascia di età 11-25 anni, compreso quello universitario, è subordinata, salvo formale rifiuto di chi esercita la responsabilità genitoriale oppure, dei soggetti interessati che hanno raggiunto la maggiore età, alla presentazione di documentazione, già in possesso degli interessati, in grado di certificare l’avvenuta vaccinazione anti-Hpv, oppure un certificato rilasciato dai centri vaccinali delle Aziende sanitarie locali (Asl) di riferimento, attestante la somministrazione, l’avvio del programma di somministrazione oppure il rifiuto alla somministrazione del vaccino».

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