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Il Bari con il Sassuolo per iniziare a muovere la classifica: Longo recupera Maiello

Due partite delicatissime, una sul rettangolo verde, l’altra fra telefonate e i corridoi dell’Hotel Sheraton San Siro di Milano, teatro della fase finale della sessione estiva di calciomercato, che chiuderà i battenti alla mezzanotte di venerdì 30 agosto. Il Bari è impegnato su due fronti, entrambi decisivi. Il primo risulta già cruciale per le sorti del campionato di serie B, che questa sera alle 20.30 propone in calendario la sfida al San Nicola contro il Sassuolo dell’ex Fabio Grosso. Gara valida per la 3a giornata. Il secondo, altrettanto fondamentale, riguarda il completamento di un organico che necessita ancora di almeno quattro titolari affinché venga elevato il livello di competitività della squadra biancorossa. Ieri summit tra l’area mercato e il tecnico Longo: al momento la situazione è di stallo totale.

Il campo

Bari e Sassuolo si presentano all’appuntamento odierno in notturna con stati d’animo e classifiche diametralmente opposti. I pugliesi, reduci da due pesanti ko, rispettivamente contro Juve Stabia e Modena, confidano di poter invertire una rotta pericolosissima. L’ultimo posto in classifica dei Galletti non è altro che lo specchio delle difficoltà riscontrate da Vicari e compagni in avvio di stagione, tra i peggiori che si ricordino nella storia delle partecipazioni del Bari alla serie B. Gli emiliani, ancora in fase di costruzione, ma forti di un mercato robusto sono a caccia di continuità dopo i 4 punti conquistati nelle prime due giornate, grazie al pareggio esterno contro il Catanzaro e la vittoria interna con il Cesena. La gara del San Nicola rappresenterà dunque un banco di prova per misurare la tenuta del nuovo percorso intrapreso dalle due formazioni. A rischiare di più è soprattutto il Bari e, sotto certi aspetti, anche Moreno Longo, autore di dichiarazioni pungenti che hanno letteralmente messo spalle al muro la società, inchiodandola rispetto a promesse finora disattese.

I dubbi di formazione

La buona notizia è a centrocampo, dove Longo ritrova Maiello, assente nella trasferta di Modena. Il numero 17, che ieri è tornato ad allenarsi con il gruppo, sembra aver superato l’affaticamento muscolare. Sarà da valutare la presenza nell’undici titolare. In difesa la sensazione, visti i 5 gol incassati nelle prime due uscite del campionato, soprattutto a causa di errori marchiani in marcatura, è che l’allenatore torinese possa apportare variazioni. Mantovani è l’unica carta spendibile nell’ottica di modifiche al pacchetto dei tre centrali. Anche sulle fasce sono attese novità: Oliveri va verso la conferma. Mentre a sinistra Ricci, in attesa di approfondire questioni contrattuali, potrebbe insidiare Dorval e riprendere la titolarità persa durante l’estate. In mezzo, se Maiello non dovesse farcela dall’inizio, spazio al duo Maita-Banali. Lulic è ormai fuori dai piani tecnici. In attacco difficile che Longo rinunci a Novakovich. Accanto a Sibilli è lotta a tre fra Manzari, Sgarbi e Lasagna, con quest’ultimo che sembra destinato a tornare tra i titolari.

I precedenti

Solo 7, di cui 6 in B e uno in Coppa Italia. Tradizione a favore del Sassuolo, con 4 vittorie contro le 2 del Bari. Una la gara terminata con il segno ‘X’. Al San Nicola su 3 partite disputate nessuna vittoria per biancorossi: il bilancio è di 2 ko e un pareggio.

Clima ‘freddo’

Sommando abbonati e biglietti venduti al San Nicola si dovrebbe andare verso le 11-12mila presenze. Quasi dimezzato il numero di spettatori rispetto alla gara d’esordio contro la Juve Stabia. L’ennesimo segnale di una piazza in preda allo sconforto, alle contestazioni e smarritasi davanti ad una gestione societaria che si sta mostrando non all’altezza delle ambizioni della città.

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Bari, rosa corta e mercato bloccato: solo 16 i calciatori schierati da Longo. Tante ipotesi e nessuna certezza

Una traccia ben definita, disegnata con chiarezza e convinzione durante tutto il precampionato, ma che oggi vacilla, con l’aggravante di non possedere valide alternative capaci di consolidarla e avendo sullo sfondo enormi incognite sull’esito del calciomercato. La vigilia della gara casalinga contro il Sassuolo è già carica di preoccupazioni e incertezze in casa Bari. Le ansie e i tormenti maggiori pervadono soprattutto mister Moreno Longo, alle prese con una situazione delicatissima, che difficilmente avrebbe pronosticato a giugno, quando ha accettato la panchina biancorossa. Il tema riguarda in particolare il tasso qualitativo della squadra, al momento ben al di sotto delle aspettative dell’allenatore piemontese, e di conseguenza il livello di competitività della formazione pugliese in rapporto all’obiettivo playoff, stabilito a motori spenti dal presidente Luigi De Laurentiis. A quattro giorni dalla chiusura della campagna trasferimenti bisogna fare i conti con gravi lacune in tutti i reparti. Non è un caso che l’ex allenatore del Como finora abbia messo in pratica uno spartito fatto di pochissime ‘note’.

Panchina corta

L’impianto di gioco, tecnico e tattico, proposto da Longo trova il suffragio dei numeri relativi alle presenze dei calciatori: su una rosa attualmente composta da 23 tesserati, ha puntato su appena 16 elementi, numero che sale a 18 considerando i dati ufficiali riguardanti il minutaggio. Un segnale chiaro, che indirettamente mette in luce la scarsa qualità della squadra. Come aveva già fatto durante le amichevoli estive, sia in Coppa Italia e sia in campionato ha proposto uno schieramento pressoché identico, soprattutto nei ruoli chiave. Il pacchetto dei 3 difensori è lo specchio dei limiti che in questa fase della stagione vive il Bari: Pucino, Vicari e Obaretin hanno giocato tutte le partite finora disputate dai biancorossi, ufficiali e non.

I segnali di fiducia lanciati nel precampionato, dove per la verità non erano mancate sbavature, si sono spenti inesorabilmente con l’impatto con la serie B, subendo 5 reti in appena due gare. I tre centrali hanno collezionato 270 minuti. Massimo minutaggio anche per Sibilli e Benali. A seguire, tra i più utilizzati, ecco Dorval (180), Lasagna (176), Favasuli (167) e, a sorpresa, Maita (130). Sopra i 100 minuti giocati figurano anche Oliveri (124), Novakovich (121), Maiello (120), Sgarbi (117) e infine Manzari (105). Gli ultimi tre calciatori mandati in campo da Longo sono Ricci (90), Lulic (20) e Morachioli (uno). Zero minuti giocati per Mantovani, Matino, Astrologo, Faggi e Bellomo, oltre ai portieri Pissardo e De Giosa.

I ricambi dell’undici

I dati delle statistiche appena illustrate risentono in alcuni casi di variazioni apportate dall’allenatore, in particolare nell’ultima gara di campionato: è il caso di Maita, partito sempre dalla panchina, ma che contro il Modena ha sostituito l’infortunato Maiello a centrocampo; di Oliveri, titolare contro gli emiliani al posto di Favasuli, fino a quel momento insostituibile in corsia destra; di Manzari, preferito a Sgarbi sulla trequarti, e infine di Novakovich, che ha scavalcato Lasagna nel ruolo di terminale offensivo.

Turnover

Contro il Sassuolo, reduce dal pareggio esterno con il Catanzaro e dalla vittoria casalinga con il Cesena, anche per effetto dei tre impegni ravvicinati in campionato, ma anche per ragioni di ordine tecnico, Longo potrebbe apportare ancora alcune variazioni: in rampa di lancio c’è Mantovani. Anche Ricci scalpita. Verso la conferma Manzari e Novakovich.

Il mercato resta bloccato. Tante ipotesi, nessuna certezza

Quasi 20 giorni senza operazioni di mercato in entrata, con un organico che necessita di almeno altri 4 titolari. Quando mancano solo 4 giorni alla chiusura della finestra estiva della campagna trasferimenti dei calciatori appare inspiegabile l’immobilismo del Bari. L’ultimo movimento perfezionato dal ds Magalini porta la data del 7 agosto, quando il club biancorosso ha ufficializzato l’ingaggio, in prestito secco dall’Ascoli, del centrale di difesa Mantovani, per altro ancora a caccia del debutto. Cosa stia frenando il lavoro del direttore sportivo è un mistero.

Questione di denaro

Voci di corridoio sussurrano di problematiche relative al budget. Circostanza che avrebbe dell’incredibile, dal momento che proprio il presidente del Bari Luigi De Laurentiis, nella prima conferenza stampa della stagione, aveva garantito la stessa capacità economica utilizzata nello scorso campionato, annunciando tempi rapidi nell’allestimento della rosa. Al netto di ipotesi e rumors, c’è però un dato inequivocabile: nonostante le pressioni esercitate, anche mediaticamente, dall’allenatore Moreno Longo, e mentre all’ombra del Vesuvio la ‘sorella maggiore’ del club pugliese è scatenata a suon di decine di milioni per accontentare Conte, il mercato in entrata del Bari resta ancora bloccato. La casella da colmare con urgenza è quella di un difensore.

Le richieste del tecnico

Longo chiede con insistenza un profilo che sia capace di pareggiare il livello tecnico garantito fino a tre mesi fa da Di Cesare. Un principio che l’allenatore vorrebbe fosse fonte di ispirazione per tutte le operazioni mancanti. Il timore infatti è che fino al 30 agosto, proprio a causa di limiti economici, l’area mercato completi sì l’organico, ma con calciatori che non siano in grado di alzare il livello qualitativo e di competitività della squadra. La lista in entrata comprende anche un centrocampista (due in caso di uscite) e un trequartista. Per rinforzare il pacchetto di centrali è tornato di moda il nome di Bettella. Il 24enne del Monza è stato proposto al club pugliese; nella scorsa stagione ha vestito la maglia del Palermo (19 presenze). Oltre al classe 2000 in lizza restano anche Veseli e il polacco Szyminski (Frosinone). Alla porta del Bari ha bussato anche il Genoa per sondare la disponibilità della società biancorossa a valutare il profilo di Masini, 23enne centrocampista, nello scorso campionato in forza all’Ascoli (25 presenze e 2 gol). Sulla trequarti è corsa a due Partipilo-Falletti. In uscita Lulic, Morachioli, Scafetta e Faggi. Oggi è atteso a Bari Luigi De Laurentiis. La speranza è che porti in valigia anche una dote da mettere a disposizione di Magalini, capace di poter imprimere finalmente una svolta ad operazioni indispensabili per permettere a Longo di lavorare con serenità. p.r.

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Difesa colabrodo e nessun leader: è allarme in casa Bari a 5 giorni dalla chiusura del mercato

Poco meno di 30 minuti giocati con intensità e fame, come aveva comandato mister Longo. Piccoli spiragli di luce, all’insegna della reazione dopo i tre schiaffi subiti all’esordio. Per il resto soltanto il buio, nella testa e nelle gambe. Il segnale che matura dal “Braglia”, dove il Bari venerdì sera ha subito la seconda sconfitta consecutiva in campionato in due partite, fa suonare forte e chiaro l’allarme rosso: la squadra allestita finora è in evidente difficoltà, con un organico ancora inadeguato a reggere l’urto della categoria, tanto meno a lottare concretamente per i playoff, obiettivo fissato a luglio scorso dal presidente Luigi De Laurentiis.

Difesa colabrodo

Cinque reti subite in 180 minuti, tre delle quali su palla inattiva. Spaventa l’incapacità della squadra di respingere i pericoli creati sul gioco aereo: ai due gol incassati in fotocopia contro la Juve Stabia, sugli sviluppi di calcio d’angolo, ha fatto il paio la rete del sorpasso modenese siglata da Pedro Mendes, lasciato colpevolmente solo da Obaretin in area piccola. Anche contro gli emiliani, il Bari ha sofferto terribilmente i corner, non dando mai la sensazione di una gestione sicura di quel tipo di situazione di gioco. I 90 minuti contro il Modena hanno confermato i limiti manifestati dalla retroguardia anche durante la preseason, ricalcando il copione da horror già recitato dal Bari in fase di non possesso nello scorso campionato, con premi Oscar in negativo assegnati ancora sul piano delle individualità.

Cercasi leader

Lo ha rimarcato anche Longo nel post gara, attraverso la sua proverbiale onestà intellettuale: un fattore che anziché suscitare irritazione dovrebbe al contrario essere apprezzato dalla proprietà, laddove l’obiettivo sia davvero quello di costruire e guardare lontano. Dopo l’addio al calcio giocato di Valerio Di Cesare, il Bari ha perso uno degli ultimi leader, in campo e spogliatoio. Si vive delle solite fiammate estemporanee di Sibilli in fase di costruzione, insieme a un gagliardo Manzari, al “Braglia” in palla, insieme a Oliveri nel primo tempo. Per il resto la sensazione è che ci si limiti a svolgere il compitino, finendo, nel tentativo di puntare al 6 in pagella, per incappare in errori marchiani dal peso specifico rilevante sull’economia del risultato. Le marcature saltate in occasione di tre dei cinque gol subiti nelle prime due partite di campionato sono un dato che fa accapponare la pelle, lasciando sgomento innanzitutto l’allenatore che invece, sin dal ritiro di Roccaraso, aveva dedicato un’attenzione maniacale a ogni situazione di gioco. Fa specie, in tal senso, la grave leggerezza di Vicari, responsabile del fallo da rigore per il gol del momentaneo pareggio dei padroni di casa. Il neo capitano del Bari sta faticando più del previsto nel reggere il peso dell’eredità raccolta dall’ex compagno di reparto. Gli equilibri difensivi al momento sono un’utopia. L’assenza di Di Cesare, unita a quella di nuovi leader tecnici, dei quali per ora non c’è traccia, sta rendendo ancora più complicato il percorso del neo capitano e quello di tutta la squadra.

Promessa non mantenuta

«Quest’anno non ci saranno ritardi nell’allestimento della rosa» aveva annunciato il presidente Luigi De Laurentiis durante presentazione di Magalini e Longo. Mancano cinque giorni alla chiusura del mercato. Il Bari necessita ancora di almeno quattro titolari capaci di alzare il tasso qualitativo: due difensori, un centrocampista e un trequartista. Longo confida nel miracolo. Nel frattempo l’allenatore resta troppo solo nei suoi tormenti.

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Bari già al primo crocevia: vincere con il Modena per evitare una crisi precoce

Vincere per scacciare il rischio di una crisi precoce in campionato. L’anticipo della seconda giornata di serie B per il Bari è già un primo crocevia della stagione. Alle 20,30, sul campo dello stadio “Braglia”, i biancorossi sfideranno il Modena reduce, come i pugliesi, da un ko incassato nei primi 90 minuti del torneo. Juve Stabia e Sudtirol hanno infatti condannato, seppur con dinamiche differenti, entrambe le compagini alla sconfitta nel debutto in campionato, mettendone subito in salita il cammino in serie B, insieme alle rispettive ambizioni. L’obiettivo del Bari è dunque ritrovare immediatamente lo spirito e l’identità che avevano caratterizzato in positivo tutto il precampionato, tra partite amichevoli e Coppa Italia. Diversamente, un’altra prova negativa porrebbe seri interrogativi sulla solidità di tutto l’impianto finora costruito.

La probabile formazione

Niente da fare per Maiello. Il centrocampista campano è costretto ad alzare bandiera bianca a causa di un affaticamento muscolare. Il numero 17 non figura nemmeno tra i convocati. Una scelta volta a preservare un calciatore ritenuto fondamentale per gli equilibri del centrocampo e favorita dalla necessità di affidarsi al turnover per effetto dei tre impegni ‘schiacciati’ nell’ultima settimana di agosto. Tornano invece in lista Bellomo, che ha scontato il turno di squalifica, e Oliveri, reduce da un problema all’anca. Proprio il ‘tour de force’ che attende il Bari, unito a scelte di natura tecnica, potrebbe indurre l’allenatore Moreno Longo a varare almeno un paio, se non addirittura tre novità rispetto all’undici mandato in campo sabato scorso contro la Juve Stabia.

In difesa va verso l’esordio Mantovani. L’ex Ascoli dovrebbe essere proposto nel ruolo di braccetto di sinistra al posto di Obaretin, ma non è escluso che il tecnico torinese possa valutare un assetto diverso del pacchetto difensivo. In questo senso non appare solidissima nemmeno la posizione di Pucino. A centrocampo, vista l’assenza di Maiello, è certa una modifica: sulla carta è ballottaggio Maita-Lulić, con il primo favorito.

La speranza è che le sirene di mercato e l’estate passata ai margini del progetto tecnico non abbiano smorzato le motivazioni e l’entusiasmo del numero 4. Grandi manovre nel terzetto d’attacco: Sibilli ha recuperato dal problema alla caviglia sinistra e dovrebbe essere certo del posto. Le altre due maglie, quella del secondo trequartista e della punta, sono contese da quattro calciatori: Sgarbi, Manzari, Lasagna e Novakovich. Nelle scelte sarà con ogni probabilità dirimente il sistema di gioco offensivo. Due le ipotesi sul tavolo: la conferma di due giocatori sotto punta oppure un rifinitore alle spalle di un tandem offensivo, che, in questo caso, potrebbe essere composto da Lasagna e Novakovich, visto all’opera già nel secondo tempo del match contro i campani. Una soluzione tuttavia parecchio azzardata, vista l’assenza di vere alternative in panchina. C’è poi il tema esterni, con Ricci che potrebbe insidiare l’estemporanea titolarità di Dorval sulla corsia sinistra.

Nel Modena Bisoli recupera gli attaccanti Defrel e Pedro Mendes, insieme a Castoro, quest’ultimo reduce da un turno di squalifica. Al Braglia presenti un migliaio di tifosi pugliesi.

I precedenti

In serie B tradizione a favore del Bari, che in 67 partite ne ha vinte 27 contro i 16 successi del Modena, mentre sono 19 i pareggi. Fuori casa, su 31 incroci, solo 6 le affermazioni dei biancorossi, 14 quelle degli emiliani.

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Bari, al San Nicola biglietti più cari nei big match. I tifosi indignati: «Mancanza di rispetto»

Secondo giorno di lavoro ieri per i biancorossi in vista del prossimo impegno di campionato. Il Bari sarà di scena venerdì sera al Braglia (ore 20.30) contro il Modena di Bisoli, nella gara valida per l’anticipo del turno numero 2 di serie B. Moreno Longo avrà regolarmente a disposizione Sibilli, costretto al cambio nel secondo tempo del match con la J. Stabia, a causa di un leggero trauma alla caviglia sinistra. Nulla di grave per il trequartista napoletano che ha ripreso sin da lunedì ad allenarsi in gruppo. Ok Oliveri: l’esterno destro di centrocampo era stato assente nella partita di debutto in campionato a causa di un piccolo fastidio all’anca sinistra. Nella sessione di allenamento di ieri mattina ha ripreso a lavorare con la squadra anche l’attaccante Morachioli. Esercizi differenziati invece per il mediano Maiello. Contro gli emiliani tornerà a disposizione Bellomo: il trequartista di Bari vecchia, in occasione della 1a giornata di Serie B, ha scontato il turno di squalifica che gli era stato inflitto dopo l’espulsione rimediata nella gara 2 dei playout vinti contro la Ternana.

Venerdì sera al Braglia

Nonostante lo choc derivante dalla pesante sconfitta casalinga incassata al debutto in campionato, dopodomani sera al Braglia la formazione pugliese potrà contare sull’apporto di un nutrito gruppo di tifosi. Oltre 3mila i biglietti a disposizione per il settore ospiti. Difficile, se non impossibile date le circostanze, che si vada verso il tutto esaurito. Tuttavia, anche in virtù di una trasferta alla volta di un impianto storicamente pieno di fascino, è concreta la possibilità che si vada intorno alle 1000-1500 presenze.

Rincaro inaspettato

Intanto proprio in tema di biglietti si è scatenata ieri l’ultima ‘bufera’: la SSC Bari ha pubblicato sui propri canali ufficiali le tariffe applicate alla prossima gara interna, in calendario martedì 27 agosto (ore 20.30), contro il Sassuolo. La partita, per effetto della cosiddetta ‘biglietteria dinamica’, è stata considerata un ‘big match’: si tratta di un livello intermedio fra i tre parametri stabiliti (già dalla scorsa stagione), ai quali sono assegnate differenti fasce di prezzo dei tagliandi, a seconda che la partita sia ‘regular’ (come Bari-J. Stabia), ‘big’ oppure ‘key’. In virtù del parametro applicato si registra rispetto al match del 17 agosto un rincaro dei biglietti pari a 3 euro per le curve e la tribuna est. Chi non possiede la SSC Bari Fan card pagherà 20 euro per le curve, 25 euro per la Est e 33 euro per la Ovest. Durissime le critiche piovute sulla società da parte dei tifosi, che, dopo l’esordio da incubo davanti a 21mila spettatori, hanno recepito l’aumento come «un’ennesima mancanza di rispetto».

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Bari, non si sblocca la trattativa per Anthony Partipilo. Ora il Cesena è in agguato

Incidente di percorso o qualcosa di più profondo? È questo l’interrogativo che in casa Bari anima l’analisi sul debutto da incubo in campionato al ‘San Nicola’ contro la Juve Stabia. L’approccio timido alla gara e l’atteggiamento compassato del primo tempo, entrambi, purtroppo, all’insegna della sorpresa negativa, insieme «all’assenza di avvisaglie», come poi ammesso nel post partita da mister Longo, si inquadrano come fattori che sembrano suffragare la prima tesi, ossia di una ‘scivolata’ nell’ambito di un nuovo percorso. Tuttavia non si possono trascurare elementi che nell’arco dei primi 90 minuti del torneo cadetto, hanno sconfessato la delicata fase di ricostruzione del Bari, che per tutto il precampionato aveva lanciato segnali positivi. Su tutti la capacità di scendere in campo con una precisa identità di gioco, seppur in stato embrionale, facendo dell’intensità e dell’aggressività le doti più spiccate. C’è poi una terza ipotesi sul tracollo contro le ‘Vespe’ e fa riferimento al livello generale di competitività dell’organico a disposizione, partendo dalle nuove linee, per arrivare ai calciatori confermati. In questo caso la tesi rimarcata da Longo anche prima della gara contro i campani: «Ci mancano calciatori che ci facciano fare il salto di qualità» sembra suffragare l’idea di una squadra lontana dal target fissato dal tecnico torinese perché il Bari possa avere gli strumenti giusti per entrare nella bagarre dei playoff, obiettivo della società biancorossa.

Difesa da completare

Il pacchetto di centrali visto all’opera, pur mostrando iniziative gagliarde in costruzione (Obaretin in particolare), ha lasciato molto a desiderare in fase di non possesso e di marcatura. La sensazione è che sia urgente l’inserimento di almeno un nuovo leader tecnico, capace non solo di elevare il tasso qualitativo del reparto, ma anche di alleggerire le responsabilità del neo capitano Vicari, tra i primi a soffrire l’assenza di Di Cesare. In attesa di vedere all’opera Mantovani, la caccia a un braccetto di destra resta aperta: quasi impossibile Biraschi, che ormai sembra destinato all’Empoli, al momento la strada più percorribile appare quella di Veseli, 31enne albanese, svincolato dopo la parentesi al Karagümrük, club dove ha militato anche Lasagna nella scorsa stagione. Un’altro movimento in entrata verrebbe perfezionato solo in caso di uscite.

Il nodo Partipilo

A oggi l’unico elemento che alimenta speranze sul ritorno in biancorosso del 29enne trequartista barese Anthony Partipilo è rappresentato dalla volontà del calciatore di ritornare a casa. Tuttavia la distanza tra domanda e offerta resta notevole: il Parma per ora chiede il pagamento del prestito, il Bari preme invece per un prestito non oneroso, con diritto di riscatto intorno al milione di euro. C’è poi da superare anche l’ostacolo dell’ingaggio (oltre 500mila euro). L’entourage dell’attaccante attenderà dei segnali fino a mercoledì, dopodiché la sensazione è che verranno prese in considerazione altre offerte, su tutte quella del Cesena di Mignani. Per il centrocampo è spuntato il nome di Zuccon, 21enne dell’Atalanta, l’anno scorso in forza al Cosenza. Si lavora a un prestito con diritto di riscatto. Intanto ai saluti Akpa Chuwku: il 19enne centravanti belga giocherà nella Primavera dell’Empoli. Definito un prestito oneroso con diritto di riscatto.

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Debutto al San Nicola con la Juve Stabia, il Bari di mister Longo vuole stupire

Si riaccendono i motori del Bari in campionato. Ottantasei giorni dopo il miracolo di Terni i biancorossi si presentano sulla griglia di partenza della serie B con l’obiettivo di puntare a target ben più ambiziosi rispetto ad una salvezza faticosissima, conquistata solo all’ultima curva della scorsa stagione. Dopo un’estate scoppiettante, tra amichevoli e Coppa Italia, il primo ostacolo nel torneo cadetto per il nuovo corso avviato sull’asse Magalini-Di Cesare-Longo è la Juve Stabia, una delle quattro formazioni neo promosse. Appuntamento a partire dalle 20.30 in uno stadio San Nicola che si preannuncia molto più ‘caldo’ del previsto. Saranno ben oltre 15mila gli spettatori presenti nell’Astronave, considerando il dato che somma i paganti ai circa 7mila abbonati. Dati (entrambi in costante crescita) che confermano, laddove vi fossero ancora dei dubbi, l’amore smisurato dei tifosi biancorossi verso i colori biancorossi. Un legame più forte di tutto: delle aspre contestazioni verso la società, di un mercato all’insegna di nuove scommesse e di un passato recente che avrebbe smorzato gli entusiasmi anche dei supporter più fedeli e passionali. Bari, nonostante tutto, è pronta ancora una volta a recitare il ruolo di ‘grande piazza’. La speranza è che prima o poi le aspirazioni del popolo biancorosso e quelle della proprietà possano fondersi in un’unica straordinaria dimensione calcistica.

Rivoluzione d’estate

Il Bari si prepara ad indossare un abito nuovo di zecca, sia sul piano tecnico che tattico, considerando la transizione al 3-4-2-1 firmato Longo. La squadra pugliese al fischio d’inizio sarà diversa per cinque undicesimi in rapporto alla formazione che il 23 maggio scorso ha ‘polverizzato’ la Ternana nella gara di ritorno dei playout. Pronti al debutto in campionato il portiere Radunović, il neo centrale difensivo Mantovani, che dovrebbe prendere il posto di Obaretin nel ruolo di braccetto sinistro, il centrocampista esterno destro Favasuli, il trequartista Sgarbi (in ballottaggio con Manzari), e la punta centrale Lasagna. Dei ‘vecchi’ saranno in campo gli altri due centrali di difesa Pucino e Vicari, i mediani Maiello e Benali, l’esterno sinistro Dorval e il secondo trequartista Sibilli. Ancora panchina per Maita e Ricci, così come accaduto per tutto il precampionato e la gara di Coppa Italia persa solo ai rigori contro la Cremonese. Fuori dai titolari anche Novakovich. Due gli assenti per la ‘prima’: Bellomo, squalificato dopo la discussa e controversa espulsione di Terni, e Oliveri, non convocato a causa di un problema all’anca sinistra.

L’avversario

La Juve Stabia presenta molti degli artefici della promozione in B, partendo dal tecnico Guido Pagliuca. Sette degli undici calciatori che questa sera sfideranno il Bari erano in campo l’8 aprile al Vigorito, nella gara esterna pareggiata contro il Benevento, che permise alle ‘Vespe’ di staccare il pass per la Cadetteria. Portiere e difesa confermati in blocco. Maistro, già corteggiato in passato dai biancorossi, e Adorante sono le novità tra centrocampo e attacco. Al San Nicola si rivedrà dopo 4 anni Piovanello, tra i fautori del ritorno del Bari nei professionisti al termine della stagione 2018-2019. Da segnalare la presenza a capo dell’area tecnica di Lovisa: si tratta del giovane direttore sportivo che era stato accostato al club pugliese per il dopo Polito nei giorni immediatamente successivi al divorzio dal dirigente napoletano.

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