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Attualità Bari News

Bari, Leccese riunisce la Giunta in periferia. Don Gianni: «Serve una rinascita»

Il primo cittadino di Bari, Vito Leccese, oggi è in visita nel quartiere di San Pio che eccezionalmente ospiterà il primo incontro della nuova Giunta comunale. «Un gesto molto bello – commenta il parroco don Gianni De Robertis – un segno di attenzione nei confronti di una parte della città trascurata».

La testimonianza

Un quartiere, quello a nord della città, che vive una realtà delicata e meriterebbe «una rinascita». Intanto dovrebbe partire nei prossimi mesi il cantiere per il progetto “Pinqua” che, finanziato con circa 16 milioni di euro, prevede la realizzazione di due edifici nell’area a nord del quartiere, oltre all’aggiunta di verde ed elementi per la mobilità sostenibile. «Se si vuole un cambiamento non basta un’opera edilizia – aggiunge don Gianni – È necessario lavorare sul tessuto sociale».

Alcuni mesi fa la comunità ha inviato una lettera all’allora sindaco di Bari, Antonio Decaro, in cui si chiedeva, tra le altre iniziative, la presenza di un presidio della Polizia nel quartiere e la riapertura del consultorio familiare. Qualche risposta è arrivata, come la probabile riapertura da parte della Asl del centro, ma non basta. «L’importante è accompagnare il cambiamento – sottolinea il parroco – serve la costanza. Per me, e per i residenti, è un bel segno che la prima riunione di questa Giunta venga fatta proprio qui».

Un quartiere in difficoltà

E di un cambiamento San Pio ne avrebbe particolarmente bisogno. «La gente qui non si sente libera – spiega don Gianni – deve voltare lo sguardo dall’altra parte». Nonostante i grandi spazi che il quartiere del Municipio V offre, il verde e i tanti parcheggi a disposizione, la zona è spesso deserta. Non ci sono bambini che giocano all’aperto o passeggiano con i genitori. «Qui non vive bene. I residenti, se potessero avere un altro tetto, andrebbero via».

Dopo l’incontro in programma oggi, l’auspicio è che in futuro ci sia anche l’occasione per una discussione ufficiale che abbia come focus il futuro di San Pio e in generale delle aree periferiche del capoluogo, un’occasione affinché l’amministrazione abbia un confronto diretto con i residenti per capire quali sono i reali nodi da sciogliere. «Sicuramente chiederemo un incontro, soprattutto per capire in che modo questo progetto intende rigenerare il quartiere», conclude don Gianni De Robertis.

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Attualità News Taranto

Nave Garibaldi, al via la raccolte firme. Stellato: «Taranto dia un segnale»

Prosegue senza sosta la lotta per riportare a Taranto la nave Giuseppe Garibaldi. Il consigliere regionale e comunale Massimo Stellato ha lanciato una raccolta firme per sensibilizzare le istituzioni su quello che è diventato un vero e proprio caso: la trasformazione in museo galleggiante dell’ex portaerei. Nelle scorse settimane, sia il capoluogo ionico che Genova hanno presentato un progetto per accogliere nelle rispettive città il primo museo navale d’Italia.

La raccolta firme

L’idea di una petizione popolare parte da una iniziativa di Massimiliano Stellato che avrebbe già raccolto centinaia di firme online. «Nessuna polemica politica, né contrapposizione con altre città italiane – afferma Stellato – L’approccio alla vicenda deve percorrere rotte diverse e basarsi su tre capisaldi: la condivisione di una ipotesi progettuale da parte di tutti i soggetti istituzionali in campo; l’individuazione di modi, tempi e risorse per arrivarci; l’integrazione della Garibaldi, una volta resa museo galleggiante, con gli altri beni culturali e museali della città per farne un “nuovo” attrattore turistico ed economico».

Il futuro della portaerei

Dopo aver compiuto 40 anni lo scorso anno, la prima portaerei della Marina militare italiana va in pensione. Entro fine anno l’unità entrerà nella ridotta tabella di disponibilità in vista del disarmo. «Ridare nuova vita alla Garibaldi non è solo un’occasione che Taranto, dove la nave è stata ed è di base, non deve lasciarsi sfuggire, come purtroppo è accaduto per il Vittorio Veneto – spiega il consigliere – ma è anche l’occasione per comunicare, a un pubblico più vasto, un’esperienza straordinaria di dedizione e di servizio al Paese». La nave Garibaldi, sottolinea in una nota Stellato, è un esempio di difesa dei valori della pace, della democrazia e della libertà dei traffici marittimi, che negli oltre 40 anni di servizio ha accolto tantissimi marinai. «Non solo un museo di storia navale, dunque, ma una testimonianza di ciò che significa essere marinai e andare per mare», aggiunge.

L’appello di Stellato

«Rinnovo il mio forte appello ai saggi della città, agli imprenditori e alle associazioni ad unirsi in questa battaglia. Chiedo coraggio e visione. Lo ribadisco: Nave Garibaldi deve diventare un museo galleggiante a Taranto. Ed è per questo motivo, che oltre ad aver lanciato una petizione popolare online, che già registra tantissime adesioni, nei prossimi giorni sarò nelle vie di Taranto per chiedere direttamente ai tarantini di sottoscrivere il mio appello».

Non è ancora definito quale sarà il destino della Garibaldi, ma la “battaglia” tra Puglia e Liguria sembra non essere ancora arrivata alle battute finali. Intanto esiste anche un’altra possibilità, ovvero la cessione della nave alla Marina dell’Indonesia, come già accaduto in passato per altre unità navali italiane vendute all’estero.

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Bari News Politica

Bari, dopo il caos in Giunta si cerca l’accordo sulla presidenza del Consiglio comunale

Con la revoca della delega a Raffaele Diomede (M5s), il sindaco di Bari, Vito Leccese, torna al centro delle polemiche dopo che il 17 agosto scorso un altro assessore, Carlotta Nonnis Marzano, si era dimessa ad appena 24 ore dalla nomina per alcuni post pubblicati sui social. Dure sono le reazioni intorno al caos che sta caratterizzando nelle ultime settimane la Giunta comunale.

Le reazioni

«Se le sue intenzioni erano quelle di scrivere una pagina di storia, ebbene il sindaco Leccese è riuscito nel suo intento visto che passerà alla storia per le figuracce collezionate nel giro di poco tempo», dichiarano il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Antonella Lella, e i consiglieri comunali Antonio Ciaula, Pino Viggiano e Laura De Marzo. «La Giunta più sgangherata degli ultimi 30 anni», l’ha definita invece Fabio Romito, capo dell’opposizione di centrodestra in Consiglio comunale, aggiungendo: «Non diteci che non ve lo avevamo detto». Il primo cittadino, intanto, mentre asserisce di aver «ascoltato tutti» e valutato «opinioni e punti di vista», avrebbe dato ampio spazio al dibattito, interno così come esterno. «Ora però – afferma – questo tempo è scaduto e ho il dovere di mettere fine a questa situazione di incertezza politica per dare spazio e tempo al lavoro dell’amministrazione».

Il consiglio comunale

Intanto si resta in attesa di un accordo definitivo lla nomina del presidente del consiglio comunale, per il cui ruolo resta in ballo il nome di Romeo Ranieri (esponente di “Con Leccese Sindaco”). «Il problema – spiega Alberto Tedesco, ex senatore e socialista – è che pare venga rimesso in discussione da altre forze politiche. Bisognerà quindi capire se terrà fino in fondo. Io apprezzo lo sforzo del sindaco di accontentare tutti e far quadrare un po’ il cerchio, ma a volte quando si cerca di accontentare tutti sicuramente si scontenta qualcuno».

Queste prime battute, dunque, starebbero risentendo della mancanza di coesione tra le forze politiche, specie tra quelle che sostenevano la vecchia maggioranza del sindaco Decaro. Un accordo per il presidente, intanto, dovrà essere raggiunto entro la convocazione del prossimo consiglio comunale. Servirà, per questo, far quadrare i conti della giunta. «Questa situazione interna al partito dei Cinque stelle era imprevista e imprevedibile – aggiunge Tedesco – Diomede mi era sembrato una buona scelta che potesse dare un apporto significativo».

Il futuro del campo largo

In merito al futuro del campo largo, che dopo le ultime battute è indebolito, Tedesco si dice incerto: «Io già subito dopo il voto ho parlato di fine del campo largo e apertura di un “campo vero”, che sia espressione di forze politiche rappresentative e rappresentanti della comunità che le vota». Quello che ora ci si domanda è se la Giunta barese sarà in grado di proseguire il lavoro in maniera positiva per la città. «Poi ci sono anche queste interferenze di chi inizia a prepararsi per le regionali – aggiunge l’ex senatore – Questo complica le cose». Resta dunque da capire se il Partito democratico deciderà di accettare l’accordo sulla presidenza del consiglio comunale e se i Cinque stelle rientreranno a far parte della maggioranza.

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Bari News Salute

Emergenza sangue a Bari, interventi sospesi e ospedali al collasso: «Servono soluzioni»

Negli ospedali baresi, così nel resto della regione, c’è una grave carenza di sangue. Tanti sono gli appelli di associazioni e medici che invitano i cittadini a donare, sia nei centri che durante le giornate ad hoc organizzate nelle diverse piazze della città. «C’è una situazione critica in tutta la regione – spiega Angelo Ostuni, direttore del Centro Regionale Sangue – iniziata appena prima di ferragosto, ma che sta continuando ancora».

L’allarme

L’emergenza è reale, tanto che in alcuni ospedali sono stati sospesi gli interventi chirurgici programmati per provare a limitare i danni e supportare i centri più in difficoltà. Per quanto riguarda il capoluogo pugliese, a soffrire maggiormente la carenza di sangue, sono gli istituti più grandi, come l’ospedale “Di Venere” e il Policlinico. Ma l’allarme riguarda anche altri centri della regione, da Foggia a Taranto, ma anche Brindisi e Lecce. «È una situazione che probabilmente negli anni scorsi non avevamo vissuto – aggiunge il medico – L’aspetto poco chiaro è che tutto sommato, dai dati in nostro possesso, le donazioni non sono diminuite complessivamente». Il problema, si ipotizza, potrebbe essere un aumento delle richieste, ma non ci sono certezze in merito.

Tra i gruppi più ricercati ci sarebbero lo 0+ e l’A+, ma l’emergenza è generalizzata.

I possibili interventi

Il problema, sostiene Ostuni in quanto coordinatore regionale dei centri trasfusionali, è che non si tratta di un qualcosa «che si può rincorrere all’infinito, perché la risorsa è preziosa e possiamo ottenerla solo dai donatori, ma i donatori son quelli». Per arginare l’emergenza, dunque, andrebbero individuate altre iniziative che si discostino dalla donazione del sangue. «Uno degli aspetti fondamentali su cui le altre regioni hanno lavorato molto – aggiunge il direttore, è quello dell’appropriatezza della richiesta di sangue, così come si fa con l’utilizzo dei farmaci. Anche il sangue è un farmaco».

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Attualità Bari News

Bari, il sindaco della notte contro la “malamovida”: i comitati di quartiere sono fiduciosi

Anche Bari ha il suo “sindaco della notte”. A Lorenzo Leonetti, ex presidente del primo Municipio, spetta ora il compito di definire le strategie per il miglioramento della vivibilità urbana e di tutti quegli spazi pubblici della città interessati dalla “mala movida”.

Il sindaco della notte

Uno dei primi punti da chiarire riguarda la figura del sindaco della notte. In realtà si tratta di una misura già sperimentata in altre città europee come Amsterdam e Londra, ma anche in Italia, a Trento e Bologna. Compito del sindaco della notte è gestire la vita notturna della città, incarnando il ruolo di un vero e proprio intermediario tra le parti, dai proprietari di locali ai residenti, dalle forze dell’ordine alle comunità universitarie. «Non uno sceriffo, ma un mediatore capace di creare una rete di ascolto», lo aveva definito il sindaco di Bari, Vito Leccese.

La malamovida a Bari

Quello della movida è un tema che nel capoluogo pugliese tiene banco ormai da tempo: se da un lato l’esplosione della vita notturna ha portato risvolti positivi per l’economia della città e per la sua immagine, sostenendo anche il settore turistico, dall’altro comporta non pochi disagi per i residenti delle zone prese d’assalto nelle ore notturne, dall’Umbertino a Poggiofranco. Quello del sindaco della notte, dunque, è un ruolo che a Bari potrebbe fare la differenza. «Bisogna vedere come si agirà in concreto – commenta Mauro Gargano, presidente del Comitato per la salvaguardia della zona umbertina – Leonetti come presidente del primo Municipio è al corrente di ciò che avviene nel quartiere. Sicuramente lo metteremo alla prova e vedremo se ascolterà le nostre proposte». Tra i problemi sollevati da comitati e cittadini spesso c’è l’eccessiva concentrazione di locali in alcuni isolati, diventati punto di ritrovo in cui la sera si riuniscono centinaia di persone, la confusione che ne consegue, musica alta fino a tarda notte e sporcizia, sia per strada che a ridosso delle abitazioni.

La risposta dei comitati

«È una figura nuova, siamo desiderosi di scoprirla – afferma Lorenzo Scarcelli, presidente del Comitato di piazza Umberto – Un sindaco che si dedichi esclusivamente ai problemi che sorgono di notte credo sia una cosa positiva. Sono curioso». Una delle prime criticità che saranno sottoposte all’attenzione di Leonetti sarà quella legata alla sicurezza, con la richiesta di un aumento dei controlli nelle fasce orarie più delicate. «Dovrà raccogliere un po’ di sentori in giro – aggiunge Scarcelli – magari ascoltando anche noi dei comitati per capire come poter collaborare e migliorare la vivibilità della città anche di notte». L’idea, però, non sarebbe solo quella di presidiare la tranquillità notturna del capoluogo, ma anche di incoraggiare nuove forme di creatività che si esprimono durante la fascia oraria serale.

«Più siamo a lavorare per una città che funzioni e meglio è – commenta Vito D’Ingeo, presidente Confcommercio Bari-Bat – Può darsi che vengano fuori problemi che fino ad ora non erano attenzionati abbastanza». Tra le prime richieste al nuovo sindaco della notte, spiega D’Ingeo, ci sarà sicuramente quella di un incontro per studiare come agire al meglio nell’interesse dei cittadini e della città. «Bisognerà fare un po’ di formazione tutti insieme, capire le esigenze di tutti e cercare di metterle a fuoco – conclude – Io partirei dalla formazione».

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Attualità Bari News

Bari, la denuncia: «Nella giunta Leccese nessuna delega ai mercati. Situazione d’emergenza»

Bari ha una Giunta comunale nuova di zecca, ma ad essere dimenticati sono ancora una volta i mercati. Non nasconde la sua delusione Savino Montaruli, presidente di CasAmbulanti-UniPuglia, che in un intervento ha affermato che la «città di Bari del dopo-Decaro pare svegliarsi da un racconto fiabesco che, nella realtà, si presenta ben diverso da quello osannato, spesso in modo esagerato, ed esaltato da schiere di galoppini e porta voti».

Lo sfogo

Il sindacalista sperava in un nuovo assessorato che facesse chiaro riferimento ai mercati, che svolgono un ruolo chiave per l’economia della città. «Purtroppo la parola mercati è scomparsa completamente dalle deleghe assessorili che preferiscono inneggiare alla fantasia, anche etimologica, nel rappresentare le deleghe fiduciarie assegnate a ciascun assessore comunale – spiega Montaruli – Eppure i mercati di Bari, sia quelli al coperto che scoperti, sono in profonda crisi e non certo da oggi».

La crisi del settore

Nel decennio segnato dall’amministrazione Decaro, spiega il presidente di CasAmbulanti, nel capoluogo pugliese ci sarebbe stato «un progressivo e inarrestabile decadimento» delle attività mercatali. Montaruli parla di un vero e proprio declassamento generale che ha portato alla desertificazione dei mercati a Bari, nonché a un crescente stato di abbandono dei posteggi (più del 25% sarebbero rimasti vuoti), aree mercatali degradate e fatiscenti e trasferimenti bloccati da anni. E ancora, uno dei problemi con cui quotidianamente devono convivere gli ambulanti riguarderebbe la situazione igienico-sanitaria, «ai limiti dell’emergenza», oltre a quello legato all’abusivismo e a un disordine generalizzato.

Un mercato deserto

«Nella giornata di ieri – spiega il sindacalista – nonostante l’evidente calo delle temperature il mercato settimanale del lunedì, in via Portoghese, da anni in attesa del trasferimento, era praticamente vuoto, abbandonato dagli operatori che preferiscono fare gli spuntisti in mercati che il lunedì si svolgono in altri comuni». Un disastro, lo definisce Montaruli. Il segnale di una sconfitta politica che evidenzia un grave problema occupazionale, con conseguenze anche sul piano sociale.

L’appello

«Al neo assessore “ai Mercati”, Pietro Petruzzelli, va il mio invito a convocare immediatamente le sigle di rappresentanza e mettere subito sul tavolo la sua “idea” di Sviluppo Economico. Così come abbiamo fatto in dieci lunghi anni con la sua omologa Carla Palone al Suap, offrendole collaborazione senza mai chiedere nulla in cambio. Per Pietro non sarà una partita di Pa(l)lone», conclude.

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Bari News Sviluppo e Lavoro

Confcommercio Bari-Bat, D’Ingeo: «I saldi sono un flop. Per aiutare il commercio si punti sulle periferie»

«Dobbiamo aiutare Bari. La città se lo merita». Nutre speranze positive per il futuro del capoluogo Vito D’Ingeo, presidente Confcommercio Bari-Bat, che a pochi giorni dalla nomina della nuova Giunta comunale si dice pronto ad avere con il sindaco Vito Leccese un incontro per mettere a fuoco i temi del protocollo d’intesa di cui si è già discusso durante la campagna elettorale.

Il futuro del settore

«Dobbiamo far sì che Bari abbia finalmente un futuro più eco-sostenibile» afferma D’Ingeo, ribadendo l’impegno iniziato con il progetto “Cities” per contrastare la desertificazione commerciale e supportare la rigenerazione urbana. L’obiettivo è poter contare su un turismo intenso, come già sta accadendo, riuscendo però a renderlo programmato e organizzato. «Ho apprezzato la squadra di assessori formata dal sindaco – ha aggiunto – e penso faremo un buon lavoro». Per sostenere un settore che è una colonna portante dell’economia del capoluogo pugliese, ma che attualmente sta vivendo un momento delicato, la speranza, per D’Ingeo, è trovare una continuità con la nuova amministrazione e raddrizzare il tiro, partendo dai problemi legati ai mercati cittadini, alla viabilità e alla movida.

La rinascita delle periferie

All’ordine del giorno ormai ci sono le periferie, troppo spesso dimenticate. «Bari non è solo il Murattiano – ha sottolineato D’Ingeo – Va messo in moto un meccanismo che faccia vivere tutta la città e dia al consumatore, anche della provincia, la possibilità di goderne a pieno». Questo andrebbe fatto anche attraverso l’organizzazione di più eventi decentrati. L’importante è trovare un «giusto punto d’incontro sulle richieste di Bari»: dai parcheggi alla viabilità sostenibile, «è necessario organizzare una città che viva in maniera intelligente e dia lustro al Sud».

Il flop dei saldi

In relazione all’economia del capoluogo pugliese, però, c’è un altro aspetto negativo che continua ad affossare i commercianti: i saldi. Iniziati lo scorso luglio, stanno registrando un bilancio particolarmente sconfortante. «Il Murattiano deve diventare un grande centro commerciale all’aperto – ha azzardato il presidente – organizzato affinché possa essere raggiunto in maniera più smart e che sia dotato di più servizi, come ludoteche che accolgano i bambini mentre i genitori fanno acquisti, la chiusura al traffico di alcune vie e la rinascita di via Manzoni». Sarebbero già in programma degli incontri con i responsabili dei diversi settori per discutere sui prossimi passi per risollevare la città.

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Bari News Sviluppo e Lavoro

«La nuova Giunta pensi al commercio. La situazione a Bari ormai è insostenibile». Le associazioni sollecitano interventi risolutivi

Bari ha finalmente la sua Giunta. Il sindaco Vito Leccese ha nominato venerdì gli assessori comunali che lo accompagneranno nel governo della città per i prossimi cinque anni. Ora non resta che aspettare per capire quali saranno le prime mosse della nuova squadra di governo cittadina. Uno dei settori più importanti per Bari è sicuramente quello del Commercio, ora più che mai messo alle strette. Ma cosa si aspettano i rappresentanti di categoria dalla nuova Giunta?

Le parole di Confesercenti

Raffaella Altamura, presidente di Confesercenti Bari, si è detta felice di poter proseguire il dialogo costruito nel quinquennio precedente e pronta a creare un tavolo di lavoro per continuare ad agire sul solco delle iniziative già intraprese a sostegno del commercio. «È importante comprendere – ha spiegato – come usufruire del turismo, nuova forza per Bari, e usarlo come traino anche per le attività commerciali, rendendolo un’occasione per la città anziché un qualcosa di negativo per residenti e attività». L’importante ora, per Confesercenti, è trovare una sinergia comune per intervenire sui problemi legati a sicurezza, movida, decoro urbano e pulizia del capoluogo. «Relativamente ai rifiuti e al decoro urbano – ha aggiunto – già prima delle vacanze abbiamo avviato un tavolo di concertazione con l’amministrazione, per cui siamo già al lavoro».

Un settore in crisi

«La situazione è diventata insostenibile». A puntare i riflettori sulle difficoltà con cui i commercianti devono quotidianamente fare i conti è Mimmo Tarantini, presidente dell’associazione “La Formica”, che ha affermato di essere già stato contattato da Pietro Petruzzelli, neo assessore allo Sviluppo locale, e da Vito Leccese, con i quali ha fissato un incontro i primi giorni di settembre per definire un piano strategico per il commercio. «Bari è fondata sul commercio – ha sottolineato – In passato degli errori sono stati fatti, ora voltiamo pagina e ricominciamo». Vista la gravità della situazione, per Tarantini è imprescindibile scendere in campo con azioni che riguardino la città a 360 gradi, sopratutto le periferie. «Oggi siamo arrivati alla canna del gas. Non ci accontentiamo più delle promesse, i commercianti sono esausti. Dobbiamo tutti voler bene alla città». L’ambito su cui è necessario intervenire con più urgenza, ha spiegato Tarantini, è quello delle tasse, che «vanno abbassate sin da subito». Un altro punto importante sarebbe l’organizzazione di eventi che permettano alle periferie di risorgere. «La prima cosa che chiederò – ha aggiunto – è quella di organizzare un grande Natale, ma non solo in centro. Gli eventi che coinvolgono il food, ad esempio, attirano tanta gente. Abbiamo bisogno di coinvolgere tutti».

Le congratulazioni

Dalla presidente della Camera di Commercio di Bari, Luciana Di Bisceglie, sono arrivate le prime congratulazioni per la formazione della nuova squadra: «Le città sono organismi viventi, al pari dei cittadini che le abitano – ha affermato – Ciascuna delle nuove deleghe risponde alle mutate caratterizzazioni di ciascun ambito di competenza, che si arricchiscono di significati e contenuti espressi in termini di esigenze, della città e dei cittadini». La presidente ha poi specificato che la Camera di commercio è pronta a collaborare «in modo propositivo» con il Comune e con la Città metropolitana per promuovere uno sviluppo trasversale e sostenibile.
«La città di Bari si appresta ad affrontare un percorso che la vedrà sempre più proiettata ad essere un punto di riferimento in Italia – ha commentato il presidente della Fiera del Levante, Gaetano Frulli – con obiettivi sempre più ambiziosi e strategici. Siamo fortemente convinti che il sindaco Vito Leccese, con la nuova giunta, saprà affrontare al meglio il tutto, con la giusta visione e le adeguate competenze».

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Attualità Bari News

Bari, mercato di Santo Spirito nel caos. Nazzarini e Montaruli: «Pessimo inizio per Leccese»


«L’Era Leccese a Bari comincia davvero male». Non usano mezzi termini i responsabili regionali di Fiva-Confcommercio e di CasAmbulanti, Andrea Nazzarini e Savino Montaruli, che hanno ricevuto un provvedimento del Comune di Bari relativo al mercato settimanale del mercoledì a Santo Spirito. Provvedimento a firma del dirigente comunale della Ripartizione corpo di Polizia municipale e Protezione civile, datato 8 agosto.

Il problema

Proprio il mercato del quartiere a nord di Bari è stato più volte al centro dell’attenzione a causa delle assegnazioni dei posteggi che, secondo le associazioni di categoria, non rispetterebbero la legge regionale. Lo stesso dirigente comunale, si legge in una nota diffusa dalle sigle sindacali, aveva assicurato che la situazione sarebbe stata risolta in poco tempo eppure, alcuni mesi dopo, «la condizione di palese ed acclarata illegittimità, messa nero su bianco dal competente settore della Regione Puglia che ha dato ragione ai due sindacalisti ed alle procedure di legge da questi indicate per le assegnazioni dei posteggi, non è stata ancora rimossa». Un’illegittimità alla quale si aggiunge ora il trasferimento di alcuni stalli su altre postazioni.

La posizione dei sindacati

Sull’argomento tornano dunque a farsi sentire i sindacati, secondo i quali a Bari «le cose peggiorano di giorno in giorno e ad essere disorientati non sono solamente gli operatori ma anche le associazioni di rappresentanza, completamente estromesse da qualunque confronto e decisione». Il problema risiederebbe nel fatto che, quando il dirigente sottopose all’attenzione dei rappresentanti sindacali la scelta di quel trasferimento, garantì che non ci sarebbero stati problemi nella collocazione degli stalli così come l’ufficio comunale aveva predisposto e come da planimetria. Oggi, invece, nel provvedimento sarebbero menzionate «diverse problematiche ed incongruenze circa l’ubicazione degli stalli collocati davanti i portoni d’ingresso delle abitazioni private che, di fatto, rendevano incompatibile lo svolgimento dell’attività mercatale con la vivibilità dei residenti». Così come incongruenze esisterebbero fra lo stato dei luoghi e la planimetria originariamente fornita dalla stessa ripartizione, «che ha reso necessario, per garantire la continuità dell’attività lavorativa degli operatori esercenti nel mercato in questione, lo spostamento degli stalli individuati in corrispondenza degli accessi alle residenze private sulla via Suor Maria Lucchesi, originariamente non ricompresa nell’area mercatale».

I dubbi sul provvedimento

Andrea Nazzarini e Savino Montaruli si chiedono, dunque, come sia possibile l’adozione di un provvedimento che prevede l’uso di posteggi liberi, ma senza il rispetto delle procedure di bando previste dalla legge regionale, e come si possa prevedere l’inclusione di nuove aree mercatali non contemplate nel trasferimento del mercato. «Ma davvero a Bari si è arrivato a questo punto? – concludono – Non sappiamo se il sindaco Leccese stia ogni tanto negli uffici comunali a rendersi conto di cosa accade, o se stia sempre per strada seguendo le orme del suo predecessore. Sta di fatto che di fronte a tutto questo non si può tacere e chi stia tacendo non sta certo svolgendo dignitosamente il proprio ruolo».

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Attualità News Potenza

Al via da oggi i collegamenti tra Potenza e la Campania. Le navette partiranno da viale del Basento

È ufficialmente attivo a partire da oggi il nuovo collegamento autobus tra Potenza e l’aeroporto Salerno-Costa d’Amalfi, a Pontecagnano. Ad annunciarlo è stato l’assessore alle Infrastrutture e ai Trasporti della Regione Basilicata, Pasquale Pepe, spiegando che questo servizio navetta rientra in un contesto più ampio di collegamenti che la Regione sta garantendo al fine di semplificare gli spostamenti dei cittadini, a cominciare da quelli verso l’aeroporto di Bari Palese, per il quale è stato implementato il servizio con due nuove coppie di corse.

I nuovi collegamenti

In una nota diffusa dall’ufficio stampa della giunta regionale sono riportati gli orari dei collegamenti: gli autobus diretti all’aeroporto Costa d’Amalfi partiranno di prima mattina, dal terminal bus di viale del Basento, alle 5.50 e alle 6.30, e nel pomeriggio alle 13.50 e alle 18. Per quanto riguarda i collegamenti da Pontecagnano, in provincia di Salerno, le navette dirette a Potenza lasceranno la fermata alle 15 e alle 19.30. Sia per le corse di andata che per quelle del ritorno, inoltre, sono previste delle fermate intermedie agli svincoli di Picerno, Sicignano e Battipaglia.
«L’obiettivo – ha spiegato l’assessore – è quello di consentire ai cittadini lucani di raggiungere più agevolmente gli aeroporti vicini».

La sperimentazione

Il collegamento bus con Pontecagnano sarà una sorta di esperimento, ha sottolineato, che servirà per testare il flusso di utenti, tra pendolari e turisti, così da poter adeguare il servizio a seconda delle specifiche esigenze e alla quantità dei viaggiatori che ne usufruiranno.

Già a partire da oggi, dunque, i cittadini residenti a Potenza, e più in generale in Basilicata, potranno contare sul nuovo servizio bus che collega la regione a Salerno. Un’iniziativa, questa, che punta a rendere più semplici e agevoli gli spostamenti verso uno degli scali aeroportuali più importanti del sud Italia.

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