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Brindisi Cronaca In Primo Piano News

Controlli dei Nas nel Brindisino: irregolarità in un agriturismo, gelati scaduti in un bar

In una gelateria di Mesagne era in vendita gelato realizzato con materie prime e semilavorati scaduti. È quanto hanno scoperto i carabinieri del Nas di Taranto nell’ambito di controlli effettuati in provincia di Brindisi.

I militari hanno sequestrato circa 130 chili di prodotti e segnalato il titolare alle autorità competenti.

I controlli hanno riguardato anche un agriturismo di Brindisi dove era stato allestito un locale per la produzione di semilavorati agricoli senza i requisiti minimi di igiene. Mancava persino l’acqua potabile per le attività alimentari svolte.

I Nas hanno così chiesto l’intervento del personale del dipartimento di prevenzione Sian (Servizio di igiene degli alimenti e della nutrizione) dell’Asl Brindisi che ha disposto la sospensione dell’attività.

Circa una tonnellata di ortaggi essiccati o in fase di essiccamento sono stati distrutti perché lavorati senza le adeguate procedure di autocontrollo Haccp. Al titolare sono state elevate multe per migliaia di euro.

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Ambiente e Sostenibilità Brindisi In Primo Piano News

Nell’argento l’antidoto alla Xylella: al via la sperimentazione nel brindisino

Per divorare la Xylella può servire l’argento. È l’ultima scoperta scientifica e ancora sperimentale che sta facendo l’unione Coltivatori Italiani nel brindisino.

Milioni di alberi di ulivi “divorati” dalla xylella, sono lì ancora con le radici dentro la terra del Salento. Non ci sono neanche i fondi per estirparli. Oggi per evitare che il batterio si diffonda c’è una speranza: un battericida, così in Puglia la collaborazione tra il mondo accademico e quello istituzionale ha reso possibile l’avvio della sperimentazione nella zona del Brindisino, dove verrà testato un nanomateriale battericida e funghicida a base d’argento: l’Argirium SUNc che agisce sulla Xylella ed altri batteri patogeni del pomodoro e del tabacco.

La scoperta

A dare notizia della scoperta qualche giorno fa è stata la pubblicazione di un articolo sulla rivista Applied Microbiology and Biotechnology, a firmarlo alcuni ricercatori italiani (Università di Chieti, Perugia e Crea- Consiglio Ricerca in Agricoltura).
I primi alberi ad avere il portentoso (si spera) antidoto contro il batterio sono gli ulivi delle campagne tra Carovigno e Ostuni, provincia di Brindisi. Il lavoro è condotto dalla Società Agrin, sotto la guida del ministero dell’Agricoltura e del direttore scientifico Stefano Convertini, in collaborazione con l’Università di Bari.

Le varie fasi

Al momento il fungicida è stato sperimentato in vitro e funziona appunto anche sui vegetali (da tempo l’argento è usato come battericida), ma bisogna capire adesso sul campo che cosa accade, sia per l’afflusso del nanomateriale fino alla chioma dell’albero, sia per comprendere come modulare il dosaggio, la tempistica, i tempi di efficacia quelli per il monitoraggio. Ma pare insomma che ci siamo. E per gli agricoltori questo significa tirare un sospiro di sollievo.

Si parte da 15

Intanto per adesso si partirà con una quindicina di ulivi, per eliminare alcune variabili relative alla modalità applicativa, ci si concentrerà su esemplari di circa 40 anni, in questa prima fase, dopo con le piante secolari.

Al momento i trattamenti su piante adulte sono stati svolti in maniera endoterapica (o idroponica per assorbimento radicale), cioè iniettando nello xilema della pianta al massimo 1 litro di prodotto, per creare un suo biofilm.

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Attualità Brindisi In Primo Piano News

San Raffaele a Ceglie, Amati va in Procura. Poi l’sos a Mattarella: «Intervenga»

Nella stessa giornata in cui i sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno annunciato un sit-in di protesta nel piazzale antistante la struttura gestita dalla Fondazione San Raffaele a Ceglie Messapica, la fondazione ha ottenuto un importante risultato legale. Il Tar di Lecce ha infatti sospeso l’efficacia dell’atto con cui l’Asl di Brindisi aveva fissato il proprio subentro nella gestione della struttura.

Il verdetto

La decisione del Tar arriva in risposta al ricorso presentato dalla Fondazione San Raffaele, che contestava la legittimità del provvedimento dell’Asl. La sospensione dell’atto rappresenta una vittoria temporanea per la fondazione, che potrà continuare a gestire la struttura in attesa della decisione definitiva del tribunale. Nel frattempo, i sindacati continuano a manifestare preoccupazione per il futuro dei lavoratori e dei servizi offerti dalla struttura. Il sit-in organizzato mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla necessità di garantire la continuità occupazionale e la qualità dell’assistenza sanitaria.

Le reazioni

«Con un atto abnorme del presidente del Tar Lecce è stata consentita l’attività di cura a medici senza gli obbligatori titoli di specializzazione», ha commentato il consigliere regionale Fabiano Amati che ha aggiunto: «L’atto abnorme del Tar impedisce alla Asl di Brindisi di prendere possesso di una propria struttura, incardinata nella rete ospedaliera e connessa all’ospedale “Perrino” di Brindisi, integrando il personale medico con professionisti dotati di titolo legale, così da curare al meglio le persone che attualmente sono ricoverate presso il centro». Fabiano Amati ha spiegato che «siccome la questione è di una gravità inaudita e coinvolge profili di responsabilità penale, ho informato della questione il procuratore di Brindisi. Ho altresì scritto al Presidente della Repubblica, per sapere se è ragionevole curare malati gravissimi con personale medico privo di abilitazione culturale appropriata, e all’Ufficio di presidenza della giustizia amministrativa per sapere se rappresenta motivo d’ispezione o azione disciplinare l’adozione di un provvedimento palesemente abnorme. Nel frattempo ho chiesto all’avvocatura regionale e all’ufficio legale della Asl d’insorgere immediatamente contro il provvedimento monocratico del presidente del Tar Lecce».

La replica

La Fondazione San Raffaele ha commentato: «In merito a una presunta ma inesistente carenza di personale e di medici privi di titoli, ribadiamo che come evidenziato nei ricorsi urgenti al Tar (entrambi accolti) dispone della completa dotazione di personale che da oltre vent’anni garantisce prestazioni di eccellenza senza alcun rilievo e che i medici operanti dispongono dei titoli necessari».

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Attualità Brindisi News

Invasione di scarabei stercorari a Torre Canne: il sindaco sollecita l’Asl

L’invasione di scarabei stercorari a Torre Canne continua a preoccupare i residenti e il sindaco, Francesco Zaccaria, dopo le numerose segnalazioni ricevute, ha deciso di scrivere nuovamente all’ASL di Brindisi per chiedere un intervento urgente. «Il fenomeno desta preoccupazione e richiede un’attenta valutazione sotto il profilo igienico-sanitario – ha dichiarato il sindaco Zaccaria -. È necessario accertare le cause di questa infestazione e intervenire tempestivamente per risolvere il problema».

I cittadini lamentano la presenza massiccia di questi insetti, che sebbene non siano pericolosi per la salute umana, creano disagi e preoccupazione. Il primo cittadino, dopo aver intensificato i servizi di disinfestazione, ha chiesto all’ASL di verificare se la causa dell’infestazione possa essere riconducibile alla presenza di un allevamento di animali da latte nella zona, oggetto di numerose segnalazioni per le sgradevoli esalazioni di letame.

Il sindaco ha chiesto all’ASL di verificare se l’allevamento in questione stia rispettando tutte le normative in materia di conservazione e stoccaggio del letame, in quanto potrebbe essere questa la causa dell’attrazione degli scarabei.

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Brindisi Cronaca News

Incidente a Cisternino, due auto si scontrano sulla provinciale: muore un 52enne

Un 52enne è morto in un incidente stradale che si è verificato stamattina, intorno alle 5:30, in contrada Caranna a Cisternino.

Stando a quanto si apprende, il 52enne era alla guida di una Fiat Punto che, per cause da accertare, si è scontrata con una Jeep Renegade alla cui guida c’era un uomo di Martina Franca, rimasto illeso. La vittima era residente a Cisternino e lavorava in una masseria di Fasano.

Sul posto sono intervenuti i soccorritori del 118, i vigili del fuoco, la polizia locale e i carabinieri. La strada provinciale 9 è stata chiusa al traffico per permettere le operazioni di soccorso e rimozione dei mezzi.

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Attualità Brindisi News

Brindisi, niente gestore a Cala Materdomini: ora si attende il nuovo bando per la prossima stagione estiva

Un nuovo bando sarà pubblicato per la gestione di strutture per servizi di ristorazione ed intrattenimento delle aree facenti parte del compendio Cala Materdomini-Bocche di Puglia, in tempo utile per la prossima stagione estiva.

La decisione della Giunta

L’atto di indirizzo è stato dato dalla giunta comunale ai dirigenti dei settori Gestione patrimonio immobiliare e Contratti e appalti. Ma, intanto, quest’anno, i bagnanti brindisini non hanno potuto usufruire di alcun servizio nella prima spiaggia pubblica cittadina di Cala Materdomini, tra i tanti disagi che ne conseguono.

La vicenda

Il vecchio operatore è stato inadempiente nei confronti del Comune, non versando il canone mensile per tre anni, arrecando un danno economico di oltre 100mila euro. Così, l’ente ha proceduto alla revoca del contratto, contattando il secondo in graduatoria del bando, in quanto non c’erano i tempi per stilarne un nuovo. Ma durante il sopralluogo la struttura ha presentato evidenti problemi strutturali, anche a causa dei danni procurati da diversi raid vandalici. Per questo motivo, il secondo classificato, non potendo garantire i servizi adeguati ai fruitori della spiaggia, ha rinunciato alla gestione.

L’estate 2025

Preso atto di ciò, la giunta ha dato mandato agli uffici comunali di formulare una nuova gara per la gestione dei servizi di Cala Materdomini, in tempi utili per l’avvio della stagione estiva 2025. Nel frattempo, però, quest’estate migliaia di bagnanti sono stati costretti a non godere dei benefici di ristorazione e docce del bar, con tutti i disagi che ciò ha comportato, a causa di una mala gestio da parte dell’ente comunale.
Un disagio che, negli auspici di tutti, non si deve ripetere nel prossimo anno solare per la spiaggia pubblica della città.

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San Raffaele a Ceglie, l’Asl pronta a subentrare ma il Tar sospende la delibera

Continua con colpi di scena quotidiani la vicenda del passaggio del centro di riabilitazione di Ceglie Messapica dalla Fondazione San Raffaele alla regione Puglia. Ultima novità in ordine di tempo è la decisione di sabato scorso del Presidente del TAR Lecce, Antonio Pasca, di sospendere la delibera della ASL di Brindisi che estrometteva la Fondazione San Raffaele dalla gestione del Centro a partire dalla data odierna.

La posizione di Amati

Secondo Amati, questa decisione è «un’assurdità logica oltre che giuridica», in quanto permette la continuità di un servizio sanitario con medici privi dei requisiti professionali necessari. «Non penso che il Presidente Pasca avrebbe fatto la stessa cosa se ad aver bisogno di cura fosse stato un suo parente», ha affermato il consigliere regionale.

«Dopo aver appreso – prosegue caustico Amati – l’insufficienza di tutti i requisiti clinico-organizzativi, cosa avrebbero dovuto fare, secondo il Presidente del Tar, la Regione e la ASL? Fare un applauso? Attendere l’udienza del 4 settembre? E nel frattempo magari pregare il buon Dio per tenere i pazienti indenni dalla malattia o magari dalla morte?»

Le perplessità

Il consigliere regionale ha inoltre sollevato dubbi sulla possibilità che un tribunale autorizzi la continuità di un’attività sanitaria condotta da medici non specializzati. «Se in un TAR non vi può essere un Presidente privo della laurea in giurisprudenza, com’è possibile che in un ospedale possano esserci medici privi del diploma di specializzazione nella disciplina specifica richiesta dalla legge?», ha affermato.

Amati ha chiesto all’avvocatura regionale di richiedere la revoca del decreto emesso dal Presidente Pasca, sottolineando come sia in gioco la salute dei pazienti e non l’orgoglio di un singolo magistrato.

Inoltre ha sollevato una questione di responsabilità: «Dovesse succedere qualcosa sino al 4 settembre, chi risponderà delle cure inappropriate ai pazienti? Il TAR di Lecce?»

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Brindisi Cronaca News

Quattro auto in fiamme nel Brindisino: a Mesagne in salvo una coppia di anziani

Sono complessivamente quattro le auto distrutte in tre incendi divampati nella notte in altrettanti comuni del Brindisino.

Il primo, poco dopo la mezzanotte, ha distrutto un’auto parcheggiata in contrada Lama cupa a Fasano. Mezz’ora dopo un altro veicolo è stato coinvolto in un rogo sulla via per Grottaglie a Francavilla Fontana.

Più grave, ma fortunatamente senza particolari conseguenze, l’incendio divampato poco dopo le 3 in via Principe di Piemonte a Mesagne: due le auto andate in fiamme con il fuoco che ha causato danni al portone e alle finestre di un’abitazione in cui dormiva una coppia di persone anziane che sono riuscite a mettersi in salvo uscendo dalla parte posteriore dell’abitazione. Si registrano danni alla facciata dell’edificio.

I roghi sono stati tutti domati dai vigili del fuoco del comando provinciale di Brindisi. La polizia indaga sull’incendio di Mesagne.

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Brindisi Cronaca News Taranto

Vasto incendio tra le province di Taranto e Brindisi: in azione due canadair

Un incendio di vaste proporzioni è divampato nella tarda mattinata di oggi a cavallo tra le province di Taranto e Brindisi.

Le fiamme si sono sviluppate nell’area di Specchia Tarantina, nel territorio tra Martina Franca, Grottaglie e Villa Castelli.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, operatori della Protezione civile e dell’Arif – l’Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali – con il supporto di due canadair che hanno effettuato lanci dall’alto – prelevando acqua dal Golfo di Taranto – nel tentativo di domare le fiamme alimentate dal caldo.

Il fuoco sta divorando diversi ettari di macchia mediterranea. Alcune abitazioni a ridosso dell’incendio sono state evacuate in via precauzionale.

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Attualità Brindisi News

Carenza di vigili del fuoco a Brindisi, il grido d’allarme: «Noi siamo al collasso»

Dopo un’estate di fuoco, letteralmente e metaforicamente, arriva la protesta in piazza. I vigili del fuoco di Brindisi hanno scioperato ieri per protestare contro la carenza di personale e mezzi.

Una carenza di 52 unità

I sindacati hanno denunciato che in tutta la provincia ci sono solo 190 vigili operativi, rispetto ai 242 previsti. La situazione risulta critica, soprattutto durante il periodo estivo. Le richieste includono l’incremento dell’organico e il rinnovamento del parco automezzi.

Le sigle nazionali e locali

I responsabili delle segreterie nazionali, presenti all’iniziativa, hanno lanciato dei messaggi al comandante provinciale dei vigili del fuoco, Giulio Capuano. Costantino Saporito del coordinamento nazionale Usb ha commentato: «Il problema è che un vigile deve scegliere e decidere a chi fare soccorso, se dover andare dove c’è un incendio oppure andare dove c’è un incidente stradale. Questo è il vero problema, e il comandante Capuano non può spostare quest’asse verso di noi, la responsabilità non è la nostra. É lui che gestisce ed è lui che è responsabile civile e penale del soccorso».

I comandi sbilanciati

Valentino Prezzemolo della segreteria nazionale Uil ha evidenziato che «i vari problemi hanno un denominatore comune che è rappresentato dai criteri di promozione di questi dirigenti, perché sono sbilanciati rispetto ad altre necessità e non quelle del soccorso tecnico urgente. Ti ritrovi, inevitabilmente, a causa di questo, comandi particolarmente complessi come quello di Brindisi in mano a chi, magari, non ha tutte le caratteristiche o tutte le attitudini necessarie a un comando così difficile, con un territorio così vasto».

Le richieste

«Tante volte è il personale a porre rimedio su diverse situazioni – spiega Carmelo Petiti dell’Usb -, purtroppo non riusciamo a dare una risposta efficace con le squadre che abbiamo a disposizione. Vogliamo dare una risposta alla cittadinanza, pronta e puntuale, e rispondere a quelle che sono le esigenze della comunità».

Le critiche al comandante

«È chiaro che – commenta Francesco Sperto della Uil – non ci sono corrette relazioni sindacali e non c’è nemmeno quell’armonia giusta tra comando e comandante, questo comandante, in particolare, si è contraddistinto per essere il “comandante dell’apparire” e non “dell’essere”».

Mino Tasso della Fp Cgil racconta che «nella riunione il prefetto, sua eccellenza ci disse che i panni sporchi dobbiamo lavarli in famiglia, noi l’abbiamo fatto e lo stiamo continuando a fare, per questo non intendiamo rispondere a quanto detto dal dirigente locale, ma al contrario, informiamo la cittadinanza della nostra grave carenza di uomini, mezzi e personale amministrativo e operativo».

Le relazioni sindacali

«Chiediamo al comandante corrette relazioni sindacali, riorganizzazione degli uffici e mezzi idonei. Noi siamo al collasso» ha concluso Diego De Giorgi del Conapo.

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