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Bari In Primo Piano News Politica

Bari, dopo il caos è stallo nel Movimento 5 stelle: per la Giunta ipotesi Carelli

È stallo nel Movimento cinque stelle barese che ha ormai meno di una settimana per cercare di superare le fratture interne, dopo la decisione dei consiglieri Antonello Delle Fontane e Italo Carelli di uscire dalla maggioranza del sindaco Vito Leccese in protesta contro la scelta dei vertici provinciali di designare assessore Raffaele Diomede (a cui dopo 48 ore di attesa il primo cittadino ha deciso di revocare la delega e procedere per il momento con una Giunta di soli nove assessori). I nodi andranno infatti sciolti entro la prossima riunione dell’assise cittadina che potrebbe essere convocata già il 5 settembre, data in cui toccherà ai consiglieri eleggere finalmente il presidente dell’aula Dalfino e dare avvio a pieno titolo alla macchina amministrativa.

I confronti interni

Negli ultimi giorni si è affacciata sul campo l’ipotesi che l’assessorato mancante possa essere assegnato proprio a Italo Carelli, scelta che per i due rappresentati del Movimento 5 stelle in aula Dalfino potrebbe portate a una ricomposizione del campo largo e al rientro in maggioranza dei pentastellati. Ma le incertezze sono ancora molte e il confronto interno al partito si è trasferito dal capoluogo pugliese a Roma, nelle mani dei vertici nazionali. La partita è molto più ampia e riguarda anche lo scontro interno ulteriore che si sta consumando tra il fondatore del Movimento Beppe Grillo e il leader penstastellato Giuseppe Conte. Visto che un ruolo importante nella vicenda barese è stato sostenuto dai sostenitori di Paola Taverna, vicepresidente vicario nazionale dei pentastellati a cui fa riferimento il coordinatore cittadino e sindaco di Noicattaro, Raimondo Innamorato, il primo a proporre a Leccese di indicare in giunta Raffaele Diomede. Per il coordinatore regionale del Movimento vicino all’ex premier Conte, Leonardo Donno, la soluzione andrebbe invece ricercata internamente. Per questo sanno salendo le quotazioni dello stesso consigliere Italo Carelli.

Gli alleati

In attesa resta invece il Partito democratico, fiducioso per il momento che ci possa essere una ricomposizione del campo largo, anche se la soluzione sembra per il momento essere ancora lontana. Giovedì dovrebbe esserci un incontro tra Gianfranco Todaro e gli eletti dem in aula Dalfino per fare un punto della situazione e capire chi designare capogruppo e come distribuirsi nelle commissioni. Nonostante sembri certa l’elezione a presidente del Consiglio comunale di Romeo Ranieri, rappresentante di “Con”, formazione politica che fa capo al presidente della Regione Michele Emiliano, bisogna capire come si comporteranno in aula gli eletti vicini al deputato Marco Lacarra che potrebbero invece propendere per l’elezione di Marco Bronzini.

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In Primo Piano News Puglia Scuola e Università

Studenti verso la campanella, in Puglia resistono i Licei: lo Scientifico il preferito

Settembre è tempo di scelte per i ragazzi che si iscriveranno alle superiori. I primi dati sull’anno scolastico 2024-2025, che forniscono un quadro generale dell’appeal dei diversi indirizzi di studio, sono stati diffusi direttamente dal ministero dell’Istruzione e del merito, tramite i risultati ricavati dalla piattaforma online unica.istruzione.gov.it. e dove le iscrizioni si sono concluse ufficialmente il 10 febbraio di quest’anno.

I Licei rimangono la scelta predominante tra gli studenti italiani che si preparano a entrare nella scuola Secondaria di II grado, con il 55,63% delle iscrizioni totali. Questo dato però è in lieve calo rispetto agli anni precedenti. Parallelamente, gli Istituti Tecnici e Professionali mostrano una crescita nelle preferenze, con il 31,66% delle iscrizioni per i primi (rispetto al 30,9% dell’anno scorso) e il 12,72% per i secondi (contro il 12,1% dello scorso anno).

La Puglia

Scendendo nel dettaglio delle scelte Regione per Regione, anche in Puglia la maggior parte degli studenti ha deciso di iniziare un percorso liceale: si tratta del 56,23% delle iscrizioni (al di sopra della media nazionale). Tra i diversi indirizzi quello più gettonato è lo Scientifico (16,10%) seguito ad ampia distanza dal Classico (che raccoglie il 6,18% delle scelte), mentre al terzo e al quarto posto troviamo rispettivamente il liceo linguistico (7,27%) e il liceo delle scienze umane (7,12). Un flop generalizzato, in Puglia così come nel resto della Penisola, per il liceo del Made in Italy scelto solo dallo 0,05% degli studenti. Quello che dal governo era stato presentato come un progetto innovativo per creare un percorso di studi in grado di creare professionalità per valorizzare prodotti ed eccellenze italiane non ha riscosso successo. Arrivato quando già le iscrizioni erano aperte, senza un piano di studi certo per tutti gli anni e senza la possibilità di veri open day, non ha convinto. Una novantina gli Istituti, fra i licei delle Scienze Umane e di indirizzo Socio-economico, che si erano detti pronti a creare sezioni, ma con meno di 400 iscritti è praticamente impossibile formare classi, la media nazionale sarebbe di quattro studenti per ciascuna. Leggermente sotto la media nazionale, invece, gli istituti Tecnici e Professionali. Sulla prima tipologia di percorso si sono orientate le scelte del 30,97% degli studenti, con una predilezione per gli indirizzi tecnologici (19,30%) soprattutto informatica e meccanica. Gli istituti professionali, invece, hanno raccolto il 12,80% delle iscrizioni, soprattutto con indirizzo Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera (4,47%).

Le altre Regioni

Se in Puglia le iscrizioni al liceo tutto sommato reggono, in altre aree del paese il calo è molto marcato, soprattutto rispetto alla scelta del Liceo classico. In Piemonte, la percentuale è scesa dal 4,1% al 3,83%, in Veneto dal 3,5% al 3,08%, in Lombardia dal 3,7% al 3,39%, e in Friuli Venezia Giulia dal 3,5% al 2,92%. Anche in Emilia Romagna, Umbria e Molise si registrano riduzioni significative. Al contrario, invece, alcune regioni mantengono percentuali relativamente alte di iscritti al Liceo Classico. Nel Lazio, ad esempio, si è passati dall’8,66% al 9,2% dell’anno scorso, mentre la Sicilia, la Calabria e la Basilicata si attestano rispettivamente all’8,50%, 8,53% e 7,42%. Crescite significative si registrano in Abruzzo, dove la percentuale di iscritti è passata dal 4,7% al 6,31%.

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In Primo Piano News Politica Puglia

Defr, autonomia e rimpasto in Giunta: le grane post-vacanze della Regione Puglia

Il Consiglio regionale pugliese scalda i motori in attesa della ripresa dopo la pausa estiva. In primo piano i nodi da sciogliere dopo il mega flop dell’ultima seduta di fine luglio in cui la maggioranza non è riuscita a portare in porto i due provvedimenti più importanti. Il Defr, il documento di economia e finanza, sollecitato dalla Corte dei Conti, che andava approvato entro fine luglio. Ma, soprattutto, la delibera contenente i quesiti referendari per cancellare il ddl Calderoli contro l’autonomia differenziata.

La data

E così già dai primi di settembre, forse proprio martedì 3, sarà convocato il primo consiglio regionale. Un appuntamento decisivo per appianare dissapori e tensioni scoppiate all’interno dei e fra i partiti di centrosinistra. A partire da Azione che aveva chiesto l’approvazione della legge omnibus su nuovi Lea, energia pulita, ed un’altra trentina di emendamenti, in cambio del si al Defr.

I precedenti

Un passaggio saltato dopo la richiesta dei inversione dell’ordine del giorno da parte del vice presidente Raffaele Piemontese. Lo scivolone ha lasciato in eredità una serie di scossoni e la lite a distanza fra il governatore Emiliano e la presidente del Consiglio Loredana Capone, rea a detta di Emiliano di non aver gestito l’aula subendo un accordo capestro, una sorta di ricatto, da parte dei partiti che prevedeva il si al Defr solo dopo l’approvazione del mini omnibus con una sfilza di emendamenti confezionati a misura dei gruppi di maggioranza ed opposizione.

Il chiarimento

Da qui la necessità di un chiarimento fra i due che potrebbe avvenire nei prossimi giorni. Anche perché prima della pausa è stato lo stesso presidente Emiliano ad imporre un controllo più stringente da parte del governo sull’organizzazione dei lavori del Consiglio regionale.

Il mini rimpasto

Altro problema da affrontare sarà il mini rimpasto di Giunta rimasto appeso dopo le nomine delle due assessore ad ambiente e cultura e l’annuncio del passaggio del vice presidente Piemontese dal bilancio alla sanità.

All’appello mancano i Cinque Stelle che in base agli accordi di maggio fra Emiliano e Conte dovevano rientrare nell’esecutivo dopo le bufere giudiziarie al comune di Bari ed alla Regione Puglia. Tanto che il governatore ha tenuto in caldo per la consigliera Rosa Barone la delega al Welfare che già aveva prima delle dimissioni imposte dal Movimento durante la campagna elettorale per la bufera giudiziaria.

Il gruppo dei pentastellati, tuttavia, chiede ad Emiliano di tornare alla situazione ante-dimissioni con la delega alla cultura (nel frattempo ceduta alle neo assessora Viviana Matrangola) per l’ex consigliere delegata Grazia Di Bari, e la vice presidenza del Consiglio a Cristian Casili, altro componente del gruppo giunto al suo secondo mandato. Sul punto Emiliano ha chiesto chiarezza al movimento Cinque Stelle con una decisione definitiva, dentro o fuori, da comunicare a stretto giro.

Nei prossimi giorni la questione, che s’incrocia con le liti scoppiate al Comune di Bari, dovrebbe risolversi sbloccando così anche il nodo dei direttori di dipartimento (le nomine sono state posticipate a metà settembre) con il capo dipartimento Welfare, Valentina Romano, scelta dalla Barone che in caso di non rientro dovrebbe fare le valigie.

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Brindisi Cronaca In Primo Piano News

Controlli dei Nas nel Brindisino: irregolarità in un agriturismo, gelati scaduti in un bar

In una gelateria di Mesagne era in vendita gelato realizzato con materie prime e semilavorati scaduti. È quanto hanno scoperto i carabinieri del Nas di Taranto nell’ambito di controlli effettuati in provincia di Brindisi.

I militari hanno sequestrato circa 130 chili di prodotti e segnalato il titolare alle autorità competenti.

I controlli hanno riguardato anche un agriturismo di Brindisi dove era stato allestito un locale per la produzione di semilavorati agricoli senza i requisiti minimi di igiene. Mancava persino l’acqua potabile per le attività alimentari svolte.

I Nas hanno così chiesto l’intervento del personale del dipartimento di prevenzione Sian (Servizio di igiene degli alimenti e della nutrizione) dell’Asl Brindisi che ha disposto la sospensione dell’attività.

Circa una tonnellata di ortaggi essiccati o in fase di essiccamento sono stati distrutti perché lavorati senza le adeguate procedure di autocontrollo Haccp. Al titolare sono state elevate multe per migliaia di euro.

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Ambiente e Sostenibilità Brindisi In Primo Piano News

Nell’argento l’antidoto alla Xylella: al via la sperimentazione nel brindisino

Per divorare la Xylella può servire l’argento. È l’ultima scoperta scientifica e ancora sperimentale che sta facendo l’unione Coltivatori Italiani nel brindisino.

Milioni di alberi di ulivi “divorati” dalla xylella, sono lì ancora con le radici dentro la terra del Salento. Non ci sono neanche i fondi per estirparli. Oggi per evitare che il batterio si diffonda c’è una speranza: un battericida, così in Puglia la collaborazione tra il mondo accademico e quello istituzionale ha reso possibile l’avvio della sperimentazione nella zona del Brindisino, dove verrà testato un nanomateriale battericida e funghicida a base d’argento: l’Argirium SUNc che agisce sulla Xylella ed altri batteri patogeni del pomodoro e del tabacco.

La scoperta

A dare notizia della scoperta qualche giorno fa è stata la pubblicazione di un articolo sulla rivista Applied Microbiology and Biotechnology, a firmarlo alcuni ricercatori italiani (Università di Chieti, Perugia e Crea- Consiglio Ricerca in Agricoltura).
I primi alberi ad avere il portentoso (si spera) antidoto contro il batterio sono gli ulivi delle campagne tra Carovigno e Ostuni, provincia di Brindisi. Il lavoro è condotto dalla Società Agrin, sotto la guida del ministero dell’Agricoltura e del direttore scientifico Stefano Convertini, in collaborazione con l’Università di Bari.

Le varie fasi

Al momento il fungicida è stato sperimentato in vitro e funziona appunto anche sui vegetali (da tempo l’argento è usato come battericida), ma bisogna capire adesso sul campo che cosa accade, sia per l’afflusso del nanomateriale fino alla chioma dell’albero, sia per comprendere come modulare il dosaggio, la tempistica, i tempi di efficacia quelli per il monitoraggio. Ma pare insomma che ci siamo. E per gli agricoltori questo significa tirare un sospiro di sollievo.

Si parte da 15

Intanto per adesso si partirà con una quindicina di ulivi, per eliminare alcune variabili relative alla modalità applicativa, ci si concentrerà su esemplari di circa 40 anni, in questa prima fase, dopo con le piante secolari.

Al momento i trattamenti su piante adulte sono stati svolti in maniera endoterapica (o idroponica per assorbimento radicale), cioè iniettando nello xilema della pianta al massimo 1 litro di prodotto, per creare un suo biofilm.

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Attualità Bari In Primo Piano News

Architettura green: un bosco verticale e il giardino in terrazza. Il modello a Bari

Immaginate un grande complesso residenziale, nel cuore della città di Bari (quartiere Picone), ma che è anche un’isola verde, a 21 metri d’altezza. L’architettura in Puglia si fa green.

Il giardino pensile

Ed eccolo l’enorme giardino pensile che ha come tetto il cielo, lontano dallo smog, dai rumori, con una pista da jogging e un parco giochi servirà gli ottantotto appartamenti, che saranno realizzati per la fine dell’anno prossimo, in un palazzo storico. I palazzi sono suddivisi su quattro vani scala e su 7 piani, più due piani interrati dove verranno realizzati cantinole, box e posti auto e, oltre alla terrazza attrezzata, un bosco verticale per combattere i cambiamenti climatici.

Si tratta di un unico palazzo che riprenderà le forme e le distanze dal punto di vista urbanistico del precedente edificio: non è previsto nessun aumento in pianta, ma solo un incremento del 15% in altezza. L’edificio storico, che andrà a sostituire il complesso, sarà quello della Gazzetta del Mezzogiorno, giornale storico della Puglia. Ma ne conserverà la memoria. «Stiamo realizzando anche un bosco verticale che ricoprirà due vani scala: all’esterno di questi ci sarà un vero e proprio giardino verde che si estenderà in altezza per circa 500 metri quadri. Anche sul prospetto abbiamo previsto vasconi nei quali inseriremo altro verde – afferma Sandro Scarongella, architetto e coordinatore del progetto – ma oltre ai servizi più innovatici teniamo a conservare la storia di ciò che ha singificato quella struttura». Già l’elemento “storico” , ovvero delle teche che ricorderanno i 42 anni della redazione di Gazzetta trascorsi tra quelle mura.

Unico in Puglia

Oltre a tutti i comfort negli appartamenti, tra cui parcheggi, domotica, riscaldamento a terra e pannelli solari, c’è il Green Rooftop condominiale che rappresenta in tal senso il cuore del complesso, un luogo in cui incontrarsi, star bene insieme, svagarsi, divertirsi. Un unicum nella città di Bari con tutto ciò che serve per il tempo libero, dalla pista da running, al parco giochi per bimbi, fino a un luogo verde dove rilassarsi, tutto sospeso.

Tutto questo significa che, un pezzo per volta, sempre più l’esigenza di creare spazi outdoor dove non c’è solo cemento e asfalto, ma aree verdi, libere, condominiali. «Ciò che ci preme – afferma Scarongella – è sottolineare che per tutto questo abbiamo fatto anche un bussines plan per le spese di chi ci andrà a vivere, insomma non c’è alcuna incognita ed è in assoluto un’idea innovativa di vivere la città».

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Attualità In Primo Piano News Taranto

La nave Garibaldi a Taranto, Melucci chiama a raccolta i privati: «Servono risorse»

Taranto rischia di perdere la sua iconica nave Garibaldi che, “andata in pensione” si appresta a diventare un museo galleggiante, ma a Genova. Un’ennesima deturpazione per la storia della città che deve così contendersi col capoluogo ligure qualcosa che le è sempre appartenuto. Un ennesimo scippo al quale la città risponde col pugno duro e il sindaco Rinaldo Melucci che questa nave museo la vuole a Taranto, chiama in causa governo e privati perché «servono tanti soldi». A Melucci fa eco la Camera di Commercio, col presidente Vincenzo Cesareo che lancia l’appello per formare una cordata che sostenga il progetto.

Il nodo investimenti

«In passato abbiamo già avanzato formale richiesta per la musealizzazione della Garibaldi una volta uscita dalla linea operativa. Ma ci è sempre stato risposto, da tre diversi Governi, che la nave avrebbe prolungato la sua attività» , racconta a l’Edicola il sindaco Melucci. «Nel momento in cui abbiamo scoperto che invece c’è un altro fronte aperto per fare diventare un museo la Garibaldi, il mio ufficio di Gabinetto ha predisposto e sta per inviare una missiva ufficiale alla Marina militare e al ministero per formalizzare il nostro desiderio di avviare un tavolo di concertazione su questo tema. Già sappiamo che la Marina risponderà che per farne un museo non bastano le intenzioni, ma servono cospicui investimenti».

L’appello a Governo e privati

Un’operazione dunque, come lo stesso Melucci ha precisato, che non può curare da sola il Comune. «È necessario trovare le risorse in quanto non si può fare sempre tutto con quelle pubbliche in questo territorio, perché poi si crea il problema legato al futuro modello di gestione del bene. Altre iniziative hanno superato l’ostacolo grazie ai privati che hanno proposto l’investimento. Ci sono privati in questo territorio che a fronte dell’impegno pubblico, che potrebbe non garantire risorse sufficienti, sono in grado di realizzare un forte investimento nel tempo come stanno proponendo di fare altre realtà? Se si dovesse creare questa sinergia noi andremo avanti con la richiesta di fare restare la Nave Garibaldi a Taranto».

Si fa avanti la Camera di Commercio

Che non bastino i fondi pubblici per mantenere Nave Garibaldi a Taranto ma anzi servano grossi investimenti privati lo sa anche Vincenzo Cesareo, presidente della Camera di Commercio Taranto- Brindisi. «Credo che non dobbiamo rassegnarci all’idea di Genova e provare a far destinare qui la Nave, proponendo un piano operativo sostenibile sotto tutti i profili. Nave Garibaldi – dice Cesareo – si inserirebbe efficacemente in una visione integrata di sviluppo turistico e culturale in ambito urbano e dobbiamo fare di tutto, quindi, perché ogni tassello utile a questo disegno complessivo non ci venga sottratto. Intendo appellarmi anche ai ministeri competenti ed al presidente del Consiglio affinché la strategicità di Taranto non sia solo uno slogan di facciata», conclude il numero uno della Camera di commercio.

I potenziali investitori

Per Cesareo ci sarebbero già diverse grandi imprese «che sarebbero disposte a mettersi in gioco, offrendo il proprio supporto economico. Inoltre sto scrivendo al Centro Seacs “Giuseppe Bono” – che segue il progetto per trasformare la Nave in Museo – per invitarli a discutere con noi della fattibilità ed a considerarne la realizzazione a Taranto. Anche il legame di questa città con Fincantieri è molto forte e se riusciamo a concretizzare una proposta, c’è spazio per ragionare».

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Attualità Brindisi In Primo Piano News

San Raffaele a Ceglie, Amati va in Procura. Poi l’sos a Mattarella: «Intervenga»

Nella stessa giornata in cui i sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno annunciato un sit-in di protesta nel piazzale antistante la struttura gestita dalla Fondazione San Raffaele a Ceglie Messapica, la fondazione ha ottenuto un importante risultato legale. Il Tar di Lecce ha infatti sospeso l’efficacia dell’atto con cui l’Asl di Brindisi aveva fissato il proprio subentro nella gestione della struttura.

Il verdetto

La decisione del Tar arriva in risposta al ricorso presentato dalla Fondazione San Raffaele, che contestava la legittimità del provvedimento dell’Asl. La sospensione dell’atto rappresenta una vittoria temporanea per la fondazione, che potrà continuare a gestire la struttura in attesa della decisione definitiva del tribunale. Nel frattempo, i sindacati continuano a manifestare preoccupazione per il futuro dei lavoratori e dei servizi offerti dalla struttura. Il sit-in organizzato mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sulla necessità di garantire la continuità occupazionale e la qualità dell’assistenza sanitaria.

Le reazioni

«Con un atto abnorme del presidente del Tar Lecce è stata consentita l’attività di cura a medici senza gli obbligatori titoli di specializzazione», ha commentato il consigliere regionale Fabiano Amati che ha aggiunto: «L’atto abnorme del Tar impedisce alla Asl di Brindisi di prendere possesso di una propria struttura, incardinata nella rete ospedaliera e connessa all’ospedale “Perrino” di Brindisi, integrando il personale medico con professionisti dotati di titolo legale, così da curare al meglio le persone che attualmente sono ricoverate presso il centro». Fabiano Amati ha spiegato che «siccome la questione è di una gravità inaudita e coinvolge profili di responsabilità penale, ho informato della questione il procuratore di Brindisi. Ho altresì scritto al Presidente della Repubblica, per sapere se è ragionevole curare malati gravissimi con personale medico privo di abilitazione culturale appropriata, e all’Ufficio di presidenza della giustizia amministrativa per sapere se rappresenta motivo d’ispezione o azione disciplinare l’adozione di un provvedimento palesemente abnorme. Nel frattempo ho chiesto all’avvocatura regionale e all’ufficio legale della Asl d’insorgere immediatamente contro il provvedimento monocratico del presidente del Tar Lecce».

La replica

La Fondazione San Raffaele ha commentato: «In merito a una presunta ma inesistente carenza di personale e di medici privi di titoli, ribadiamo che come evidenziato nei ricorsi urgenti al Tar (entrambi accolti) dispone della completa dotazione di personale che da oltre vent’anni garantisce prestazioni di eccellenza senza alcun rilievo e che i medici operanti dispongono dei titoli necessari».

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Attualità Lecce News

Ugento: un condizionatore deturpa il murale per Renata Fonte, assessora uccisa dalla mafia

Sul murale dedicato a Renata Fonte, assessora di Nardò uccisa dalla mafia il 31 marzo del 1984 nel comune del Leccese, è spuntato il motore di un condizionatore.

Il murale si trova a Gemini, frazione di Ugento. L’unità esterna è stata posizionata su un occhio dell’ex assessora ritratta nell’opera che si trova sul muro esterno del mercato di via Ricchiuto.

Sembra che a causare l’incidente sia stato un malinteso tra il titolare del box che aveva commissionato l’impianto e l’operaio che, con incredibile leggerezza, ha sottovalutato il valore dell’opera fortemente voluta dal Comune di Ugento, in collaborazione con la Pro Loco e inaugurata il 4 novembre 2022.

Il Comune, attraverso il sindaco e il suo vice, ha subito chiesto al titolare del box di provvedere al più presto alla rimozione del condizionatore.

Il commerciante ha accolto l’invito, ha chiesto scusa e ha promesso che farà ripristinare il murale dall’autore.

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Bari Cronaca News

Bitetto, rissa tra extracomunitari: auto danneggiate e feriti

Oggi, 26 agosto, intorno alle 20, è scoppiata una rissa in pieno centro a Bitetto. Diverse persone, tutte di origine straniera, sono venute alle mani danneggiando alcune autovetture. Nell’incidente ci sarebbero anche dei feriti.

Come riporta BIT – LIVE quotidiano online, sul posto sono intervenute le forze dell’ordine per riportare la calma e ricostruire la dinamica dell’accaduto.

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