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BAT Cronaca News

Andria, 24 anni fa l’omicidio di Graziella Mansi. La sindaca: «Non dimenticheremo mai»

Sono passati 24 anni da quel tragico 19 agosto del 2000 quando la piccola Graziella Mansi, bimba di 8 anni, fu violentata e bruciata viva in un bosco a ridosso di Castel del Monte, alla periferia di Andria.

«Era sera e poi notte quando andava in scena il macabro film dell’orrore che ti vedeva tuo malgrado protagonista, a dispetto della tua vivace innocenza», scrive la sindaca del co-capoluogo della Bat, Giovanna Bruno, in un post su Facebook ricordando quei tragici eventi: «Non dimentichiamo, mai», aggiunge.

Ieri, giornata di pioggia, «anche il cielo ha pianto. Ancora. Dopo 24 anni», scrive ancora Bruno che manda «un abbraccio sempre affettuoso ai tuoi cari, piccolo angelo».

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Bari Cronaca News

Bari, la lite tra due donne finisce in rissa sul lungomare: ferito un agente

Il lungomare di Bari è stato teatro di una zuffa tra due donne che ha attirato l’attenzione di passanti e forze dell’ordine. L’alterco è scoppiato quando una delle due ha afferrato una bottiglia nel tentativo di fronteggiare l’altra.

La dinamica

La situazione è rapidamente degenerata, costringendo gli agenti di polizia locale a intervenire, supportati da pattuglie della polizia di stato. L’intervento delle forze dell’ordine è stato necessario per riportare la calma e gestire il parapiglia, che ha destato preoccupazione tra i presenti. Durante le operazioni, un agente della polizia locale è rimasto ferito, sebbene non siano state fornite ulteriori informazioni sulle sue condizioni.

Il lungomare, noto per la sua vivace movida, ha visto un notevole afflusso di persone, rendendo l’episodio ancora più allarmante.

La sicurezza

La rissa ha sollevato interrogativi sulla sicurezza in una zona frequentata da molti, in particolare durante le ore serali. Le autorità stanno indagando sull’accaduto per chiarire le dinamiche della lite e le motivazioni che hanno portato allo scontro.

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Brindisi News Politica Puglia

Salvini-Tajani, sì a Fitto: ok alla candidatura del ministro a commissario Ue

Giorgia Meloni incassa il placet dei due vicepremier e tira dritto verso l’indicazione di Raffaele Fitto quale commissario europeo per l’Italia. Nella giornata di ieri sia Antonio Tajani che Matteo Salvini pubblicamente hanno detto sì al ministro degli Affari europei con deleghe a Sud, Coesione territoriale e Pnrr.

Le parole di Tajani e Salvini

In mattinata, all’interno di un’intervista a un quotidiano, il leader di Forza Italia a domanda specifica ha risposto: «Se ne parlerà con Ursula Von der Leyen, io credo che lui sarebbe la scelta migliore. È preparato e ha esperienza in Europa, fondamentale per trattare i dossier. Sostituirlo come ministro non può essere un problema: tanti conoscono le dinamiche di un ministero in Italia, pochissimi quelle europee, e lui le conosce. È l’uomo giusto», chiosa il ministro degli esteri che dell’Unione europea è stato presidente del Parlamento. Poche ore dopo, all’interno di una diretta social, il segretario della Lega rinforza il nulla osta: «Fitto ha tutti i numeri per essere un ottimo commissario europeo indicato da questo Governo».

La road map di Meloni

Ottenuto il via libera dai soci di maggioranza, la roadmap di Meloni potrebbe prevedere un atto formale in consiglio dei ministri, probabilmente giovedì 29 agosto il giorno prima della scadenza dei termini, fissati dalla presidente della Commissione europea nella lettera inviata ai 27 Paesi dell’Unione subito dopo la sua elezione da parte del Parlamento di Strasburgo a metà luglio con cui ha chiesto di indicare i nomi di coloro che siederanno nell’esecutivo comunitario.

Quindi, per Fitto la strada verso palazzo Berlaymont sembra spianata. Anche le ipotesi che una delega di minor peso possano indurre Palazzo Chigi a virare su un nome alternativo come la direttrice del Dis, Elisabetta Belloni, o il ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, sembrano più exit strategy che vere opzioni. Resta solo il nodo di come e quanto spacchettare il portafoglio di deleghe detenuto da Fitto, ma su questo ci saranno tempi e modi per stabilire criteri e competenze a partire dall’ipotesi di un ritorno al Ministero dell’economia del pacchetto Pnrr, che sembra essere stata l’offerta alla Lega da parte di Fratelli d’Italia per il via libera a Fitto.

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Cronaca News Taranto

Posate e piatti in plastica pericolosi per la salute: sequestrati 30mila prodotti a Taranto

Oltre 30mila prodotti potenzialmente pericolosi per la salute umana sono stati sequestrati dai finanzieri del Gruppo di Taranto nell’ambito di una serie di controlli eseguiti negli ultimi giorni.

In due negozi del capoluogo ionico, in particolare, erano in vendita prodotti privi delle informazioni previste dal Codice del consumo secondo il quale la merce deve essere commercializzata riportando indicazioni relative alla denominazione legale o merceologica del prodotto, all’identità del produttore, all’eventuale presenza di sostanze potenzialmente dannose per la salute e ai materiali impiegati e ai metodi di lavorazione.

Tra i prodotti sequestrati ci sono oltre 20mila piatti e posate in plastica sulle cui confezioni era sì riportato il logo “Moca” per materiali e oggetti destinati al contatto con gli alimenti ma non c’era alcun certificato di conformità previsto dalla legge.

I titolari delle due attività commerciali sono stati segnalati alle competenti autorità mentre le indagini dei finanzieri proseguono per risalire alla catena logistica, organizzativa e strutturale delle filiere produttive nonché al recupero a tassazione dei proventi derivanti dalla vendita dei prodotti.

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Cultura e Spettacoli Lecce News

Notte della Taranta, oltre 400 unità per la sicurezza al concertone di Melpignano

Manca sempre meno al concertone finale della Notte della Taranta che, sabato 24 agosto, farà ballare migliaia di persone a Melpignano.

Per l’organizzazione dell’evento si è già messa in moto la macchina della sicurezza che prevede l’impiego di oltre 400 unità tra forze di polizia, protezione civile, vigili del fuoco e personale di Fifa Security.

La regia del dispositivo di security e safety è affidata a una control room, in cui opera un team interforze a disposizione del funzionario della Questura che dirige i servizi di ordine pubblico.

Questa control room, spiega una nota degli organizzatori, è «dotata di un sofisticato sistema di videosorveglianza che controlla l’intera area dell’evento, ma anche le vie di afflusso e deflusso e si interfaccia in sinergia con il Centro operativo comunale, un altro organismo di sorveglianza e coordinamento a cura del Comune di Melpignano e che si avvale di un ulteriore sistema di videosorveglianza e di radiocollegamenti a più ampio raggio».

Il dispositivo di «cinturazione dell’anello esterno – si aggiunge – racchiude al proprio interno l’area dell’evento (vigilata dagli stewards) con 6 varchi, presidiate da forze di polizia e rafforzate dalla presenza di new jersey». Questo dispositivo viene integrato da pre-varchi presidiati esclusivamente da personale della polizia locale, presente con 50 unità, integrato da personale volontario della protezione civile (300 unità).

È prevista poi la collocazione di un campo sanitario in cui opereranno oltre 200 volontari della Croce rossa e il personale medico e infermieristico del 118 per far fronte a eventuali emergenze urgenze in ambito sanitario. Nell’area campo saranno disponibili circa 25 posti letto per le degenze e diverse postazioni di assistenza di primo e secondo livello. Infine, sarà predisposto un presidio fisso dei vigili del fuoco, supportato da elementi mobili.

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Attualità News Puglia

Dal fiume Tara l’acqua per i campi pugliesi, ma il razionamento non è scongiurato

Rinviato il razionamento di acqua per usi agricoli in Puglia. Lo ha stabilito ieri il tavolo tecnico regionale presieduto dall’assessore regionale all’Agricoltura, Donato Pentassuglia, insieme ad Autorità di bacino, Acquedotto pugliese, consorzi di bonifica Terre d’Apulia e società statale Acque del Sud. La situazione resta molto critica, con invasi a secco e livelli di approvvigionamento ai minimi storici. Il quadro più critico si registra nella provincia Bat nei comuni di Canosa, Loconia, Minervino, ma anche in provincia di Taranto fra Castellaneta e Ginosa.

La soluzione

Ciononostante dal vertice, a cui ha preso parte anche rappresentanti della Prefettura della Bat, è spuntata una soluzione ponte in attesa delle piogge o di altre soluzioni. Per compensare la crisi idrica i soggetti presenti hanno chiuso un accordo che prevede un prelievo straordinario dal fiume Tara di circa 1,2 milioni di metri cubi d’acqua onde sopperire al fabbisogno agricolo delle coltivazioni della sesta provincia. In particolare, il Tara ha una capacità di 24 milioni di metri cubi di cui 22 per uso potabile. Da qui l’idea di utilizzare il quantitativo in surplus attingendo 1,2 milioni sui 2 milioni disponibili. L’operazione sarà gestita da Acquedotto pugliese e, per il momento, eviterà il razionamento dell’acqua nelle campagne.

Le prospettive

Tuttavia la stretta non è del tutto scongiurata e tutto dipenderà dall’evolversi della situazione nelle prossime settimane. Non a caso il tavolo tecnico è stato aggiornato a fine agosto. Il consorzio di bonifica unico, dal canto suo, ha assicurato il potenziamento dei prelievi dai pozzi artesiani con controlli straordinari contro i furti di acqua dalle condotte. Veri e propri atti di pirateria che stanno accadendo in una fase di pre-emergenza idrica.

«Siamo moderatamente soddisfatti del risultato – dichiara l’assessore Pentassuglia – ma la situazione resta molto delicata, da anni la Puglia non si trovava alle prese con una siccità così grave. Paghiamo lo scotto di opere idriche progettate e mai realizzate, il mancato completamento degli impianti per il riuso dei reflui dei depuratori, senza contare i fondi stanziati, circa 350 milioni di euro, per la costruzione di tre dissalatori che non sono mai partiti».

I fondi Fsc

Da qui la necessità di sfruttare il via libera del governo centrale ad un’anticipazione dei fondi Fsc per le infrastrutture idriche da 307 milioni di euro che serviranno ad appaltare opere urgenti per aggiustare condotte, tubazioni, impianti di sollevamento ed altre infrastrutture ammalorate che da anni richiedono manutenzione ordinaria e straordinaria. Resta da capire come mai in una regione sitibonda, da sempre non autosufficiente e costretta a chiedere acqua a Campania, Basilicata e Molise, non abbia mai avuto il buon senso di avviare un piano straordinario di interventi per il settore delle infrastrutture idriche.

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Cronaca News Taranto

Incidente tra 3 auto sulla litoranea a Campomarino: 4 feriti, uno in codice rosso

È di quattro feriti, uno dei quali in codice rosso, il bilancio di un incidente che si è verificato nella tarda serata di ieri sulla litoranea Salentina nei pressi di Campomarino, località balneare di Maruggio, nel Tarantino.

Tre le auto che, per cause in corso di accertamento, si sono scontrate in località Mirante Marina sulla strada provinciale 122: si tratta di una Kia, un’Audi e una Peugeot.

Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che hanno trasportato i feriti all’ospedale Giannuzzi di Manduria. Il più grave è stato invece portato al Santissima Annunziata di Taranto: non sarebbe in pericolo di vita.

Per i soccorsi sono intervenuti anche i vigili del fuoco che hanno provveduto alla messa in sicurezza delle auto coinvolte e della zona dell’incidente, i carabinieri di Manduria e la polizia locale di Maruggio che dovranno accertare cause e dinamica dell’incidente.

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Attualità Bari News

Bari, la denuncia: «Nella giunta Leccese nessuna delega ai mercati. Situazione d’emergenza»

Bari ha una Giunta comunale nuova di zecca, ma ad essere dimenticati sono ancora una volta i mercati. Non nasconde la sua delusione Savino Montaruli, presidente di CasAmbulanti-UniPuglia, che in un intervento ha affermato che la «città di Bari del dopo-Decaro pare svegliarsi da un racconto fiabesco che, nella realtà, si presenta ben diverso da quello osannato, spesso in modo esagerato, ed esaltato da schiere di galoppini e porta voti».

Lo sfogo

Il sindacalista sperava in un nuovo assessorato che facesse chiaro riferimento ai mercati, che svolgono un ruolo chiave per l’economia della città. «Purtroppo la parola mercati è scomparsa completamente dalle deleghe assessorili che preferiscono inneggiare alla fantasia, anche etimologica, nel rappresentare le deleghe fiduciarie assegnate a ciascun assessore comunale – spiega Montaruli – Eppure i mercati di Bari, sia quelli al coperto che scoperti, sono in profonda crisi e non certo da oggi».

La crisi del settore

Nel decennio segnato dall’amministrazione Decaro, spiega il presidente di CasAmbulanti, nel capoluogo pugliese ci sarebbe stato «un progressivo e inarrestabile decadimento» delle attività mercatali. Montaruli parla di un vero e proprio declassamento generale che ha portato alla desertificazione dei mercati a Bari, nonché a un crescente stato di abbandono dei posteggi (più del 25% sarebbero rimasti vuoti), aree mercatali degradate e fatiscenti e trasferimenti bloccati da anni. E ancora, uno dei problemi con cui quotidianamente devono convivere gli ambulanti riguarderebbe la situazione igienico-sanitaria, «ai limiti dell’emergenza», oltre a quello legato all’abusivismo e a un disordine generalizzato.

Un mercato deserto

«Nella giornata di ieri – spiega il sindacalista – nonostante l’evidente calo delle temperature il mercato settimanale del lunedì, in via Portoghese, da anni in attesa del trasferimento, era praticamente vuoto, abbandonato dagli operatori che preferiscono fare gli spuntisti in mercati che il lunedì si svolgono in altri comuni». Un disastro, lo definisce Montaruli. Il segnale di una sconfitta politica che evidenzia un grave problema occupazionale, con conseguenze anche sul piano sociale.

L’appello

«Al neo assessore “ai Mercati”, Pietro Petruzzelli, va il mio invito a convocare immediatamente le sigle di rappresentanza e mettere subito sul tavolo la sua “idea” di Sviluppo Economico. Così come abbiamo fatto in dieci lunghi anni con la sua omologa Carla Palone al Suap, offrendole collaborazione senza mai chiedere nulla in cambio. Per Pietro non sarà una partita di Pa(l)lone», conclude.

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BAT Cronaca News

Raid nelle campagne di Bisceglie: i ladri puntano i pannelli solari. Furto sventato

Prima il sistema di allarme manomesso e poi il tentativo di furto. Avevano preso di mira un impianto di produzione di energia elettrica i malviventi che nei giorni scorsi hanno fatto irruzione nelle campagne di Bisceglie, al confine con Corato. Il raid era stato pianificato nei minimi dettagli. Dopo aver disattivato l’antifurto, infatti, la banda, composta da almeno quattro persone, ha creato un varco nella recinzione dell’area. L’intervento della vigilanza privata della zona e dei carabinieri, però, ha mandato in fumo il colpo.

Sempre più episodi

Nella provincia di Barletta-Andria-Trani, tuttavia, l’allerta resta alta. Anche in considerazione del fatto che nell’ultimo periodo si stanno verificando sempre più episodi legati al furto soprattutto di pannelli solari, creando non pochi problemi agli imprenditori locali. Le associazioni di categoria evidenziano un aumento esponenziale di casi rispetto all’anno scorso. Le zone maggiormente colpite sono le campagne fra Trani e Canosa, dove gli impianti sono isolati e scarsamente sorvegliati.

I ladri

Spesso fanno parte di bande ben organizzate, legate ai clan criminali, approfittando della mancanza di misure di sicurezza adeguate, riescono a sottrarre interi impianti di produzione di energia solare in poche ore. Un fenomeno che, secondo gli esperti del settore, potrebbe essere collegato all’espansione del mercato nero dei pannelli solari, il cui valore è in forte aumento a causa della domanda crescente di energia rinnovabile e dei costi sempre più alti per i nuovi impianti. I pannelli rubati nella Bat non rimarrebbero a lungo sul territorio. Dopo essere stati smontati, infatti, generalmente vengono rivenduti a prezzi dimezzati rispetto al mercato regolare, attirando acquirenti che cercano di risparmiare sui costi di installazione, finendo nei paesi dell’Est Europa e del Nord Africa, dove la richiesta di tecnologia fotovoltaica è costante.

Il mercato parallelo

È alimentato dalla crisi economica globale e dai rincari dell’energia. Sta diventando una vera e propria piaga per gli imprenditori del territorio che investono in tecnologie verdi. «Ogni furto è un danno enorme, non solo economico, ma anche per la nostra produttività. Spesso non riusciamo a far fronte alle spese – dice Ruggiero Vitobello, imprenditore agricolo di Minervino Murge – e le assicurazioni coprono solo in parte i danni e ogni volta ci vogliono mesi prima di poter ripristinare gli impianti. Nel frattempo, restiamo senza energia».

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Attualità Foggia News

Aggressione omofoba nel Foggiano, Rizzi (Arcigay): «Sono all’ordine del giorno» – L’INTERVISTA

Ha suscitato rabbia e scalpore l’aggressione omofoba ai danni del 57enne Michel, cittadino di San Giovanni Rotondo. Due minorenni lo hanno prima colpito al volto e poi hanno infierito con calci e pugni quando la vittima era a terra, causandogli un trauma cranico e lesioni maxillofacciali. Dopo le reazioni istituzionali e il sit-in di solidarietà organizzato nel comune garganico, a parlare è la presidente di Arcigay Foggia “Le Bigotte”, Alice Rizzi.

L’aggressione capita a poche settimane da quella avvenuta a Foggia, in piazza Mercato, altrettanto violenta. È lecito pensare a una sorta di effetto emulazione o c’è dell’altro?

«Più che emulazione esiste un problema serio di omotransfobia. Come associazione, facciamo spesso incontri di sensibilizzazione nelle scuole e qui troviamo ragazzini di terza media che dicono che il pride è una pagliacciata: sono frasi che vengono loro dette e che confermano il problema. Bisogna occuparsene e farlo a livello educativo: l’omofobia nel nostro Paese è un fatto culturale e perché cambi occorre affrontarlo con strumenti culturali».

A proposito del sit-in di solidarietà del 16 agosto: molti sostengono che queste risposte pubbliche, di piazza, siano inefficaci. È così?

«Abbiamo sostenuto la manifestazione delle compagne di Koll.Era proprio perché crediamo che le risposte pubbliche invece siano efficaci, intanto perché ricordano all’aggredito che esistono comunità di persone differenti, poi perché fanno capire agli aggressori che non siamo disposti ad abbassare la testa. Quando poi certi fatti accadono in luoghi simbolo, come avvenuto a piazza Mercato, un posto particolarmente conflittuale, allora le manifestazioni hanno ancora più valore».

Sempre Koll.Era ha parlato di episodi di violenza omolesbobitransfobica all’ordine del giorno. È davvero così?

«Sì, le aggressioni sono all’ordine del giorno, per fortuna non tutte sono così gravi come quella di Michel, tanto che alcuni le chiamano micro aggressioni. Tuttavia, per chi vive la marginalità, queste sono aggressioni a tutti gli effetti che fanno male proprio perché vengono ‘scambiate’ con il gioco, lo scherzo o altro. A queste si aggiungono anche episodi di misoginia e maschilismo, anch’essi frequenti. Spesso sono sottovalutati e sottostimati».

Qual è il problema di questi ragazzini violenti?

«Difficile dirlo. Forse va ricercato nelle famiglie, a scuola. Luoghi in cui spesso il seme dell’omotransfobia germoglia. Purtroppo siamo un Paese che ha un codice culturale bigotto e omofobo. Ma tutto ciò che non cambia è destinato a morire e anche la nostra cultura, a piccoli passi, sta cambiando. Noi dobbiamo accompagnare questo cambiamento».

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