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Bari Sport

Parigi 2024, Stano a un secondo dal podio: è quarto nella 20 km di marcia. Fortunato ventesimo

Massimo Stano non è riuscito a bissare l’oro di Tokyo 2020 nella 20 km di marcia.

L’atleta azzurro di Palo del Colle ha chiuso al quarto posto nella gara maschile ai Giochi di Parigi 2024 dopo una gara condotta nel gruppo di testa. Il 32enne pugliese delle Fiamme Oro ha accusato dei problemi alla caviglia sinistra nel finale di gara che hanno compromesso il podio.

L’oro è andato all’ecuadoriano Brian Daniel Pintado in 1 ora 18’55, argento per il brasiliano Caio Bonfim in 1 ora 19’09 e bronzo per lo spagnolo Alvaro Martin in 1 ora 19’11, mentre Stano ha chiuso ad appena un secondo dal podio in 1 ora 19’12.

Ventesimo posto per l’altro pugliese Francesco Fortunato (Fiamme Gialle), mentre ha chiuso 41° il lombardo Riccardo Orsoni (Fiamme Gialle).

«Diciamo che oggi la strategia era quella. Io ho dato il massimo ma oggi non è stato sufficiente. Ho utilizzato tutte le energie, anche quelle di riserva. Volevo la medaglia, è chiaro, ma vista la poca preparazione con la quale sono arrivato qui, sono orgoglioso di quanto ho fatto. Ringrazio tutto lo staff medico che mi ha aiutato negli ultimi mesi. Ora vediamo se gareggerò nella staffetta: io in caso sono pronto. Altrimenti ci rivediamo a Los Angeles 2028». Così Massimo Stano, ai microfoni di RaiSport, dopo il quarto posto nella marcia 20 km maschile dei Giochi di Parigi 2024. «La caviglia? Si è girata più volte, ho perso la stabilità. Un cedimento forse: devo capire bene», ha aggiunto il pugliese.

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Attualità News Puglia

Via Appia patrimonio dell’Unesco, Emiliano: «La Puglia pronta per la valorizzazione» – VIDEO

Sessantesimo sito riconosciuto dall’Unesco in Italia – che certifica il primato mondiale del Paese – quinto in Puglia insieme al santuario di San Michele Arcangelo a Monte Sant’Angelo, che con le faggete vetuste della Foresta Umbra ne conta due, i trulli di Alberobello e Castel del Monte ad Andria.

È la via Appia che vede la Puglia tra le regioni protagoniste sia per quanto riguarda l’estensione sia per la qualità dell’itinerario con la Regione che, in questo contesto, si candida «assieme alle altre regioni dalle quali passa l’arteria, assieme ai comuni, a far parte del soggetto che si occuperà dell’utilizzazione».

Ad affermarlo è il presidente della Regione, Michele Emiliano, intervenuto ieri all’evento celebrativo per l’iscrizione della via Appia nella lista del Patrimonio mondiale Unesco alla presenza del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, del sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi e dei rappresentati delle istituzioni pubbliche e private coinvolte nel percorso di candidatura.

«La responsabilità che la Regione Puglia assume nella dimensione storica, ma anche contemporanea di questo evento, è coerente con l’impegno che il Governo, il ministro e il sottosegretario hanno messo per sostenere questa grande idea di popolo», ha aggiunto Emiliano, evidenziando che «la via Appia è stata un’idea di popolo partita dal basso, arrivata e raccolta con intelligenza dal governo, e realizzata con equilibrio tra istituzioni culturali, singoli cittadini ed istituzioni».

La via Appia

L’Appia Regina Viarum rappresenta una tra le più grandi infrastrutture dell’impero romano. Tracciata per esigenze militari per connettere rapidamente Roma a Capua, fu successivamente estesa fino a Brindisi, diventando una strada di grande comunicazione commerciale e di connessioni culturali.

Da qui proviene l’appellativo “regina viarum”, attribuito dal poeta Publio Papinio Stazio per esprimere l’insieme dei valori e significati politici, economici, sociali e di comunicazione che l’hanno resa la strada più famosa e celebrata, dall’antichità fino ai giorni nostri.

L’impegno della Puglia per l’utilizzo e la tutela della via Appia

Sono 22 i tratti di strada maggiormente rappresentativi del valore universale di questo sito straordinario, che entra in Puglia a Rocchetta Sant’Antonio, sui Monti Dauni, e scende giù fino a Brindisi, il punto di arrivo, passando per Taranto.

La Puglia celebrerà il riconoscimento della via Appia come Patrimonio Unesco attraverso una serie di eventi culturali e paesaggistici dedicati, ma soprattutto lavorando al consolidamento della rete istituzionale, pubblica e privata che è nata e si è sviluppata negli anni della candidatura e che oggi deve rappresentare la solida base su cui costruire un progetto sostenibile di valorizzazione, gestione e promozione della via Appia, rimettendo per il suo tramite la Puglia e il Mezzogiorno al centro della scena mondiale.

La via Appia e i Cammini

In questa direzione, nell’ambito del Sistema integrato di Cammini e Itinerari storico culturali costruito meticolosamente negli ultimi anni, la via Appia rappresenta senza dubbio un potente strumento che si colloca al centro delle politiche di sviluppo sostenibile della Regione Puglia.

L’obiettivo è quello di coinvolgere attivamente le comunità e i territori, rafforzando l’offerta di nuovi attrattori, fondamentali per lo sviluppo in chiave turistica e culturale delle aree interne, tutelando e valorizzando l’immenso patrimonio ancora inespresso che giace lungo il tracciato, facendone attivatore di sviluppo e progresso.

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News Politica Puglia

Regione Puglia, Consiglio in ferie ma in maggioranza resta la tensione

Si lecca le ferite la maggioranza alla Regione Puglia dopo il “martedì nero” in aula che ha visto cadere il Defr e le delibere per avviare l’iter referendario contro l’autonomia differenziata. Due capitomboli fragorosi determinati dal clima di guerra civile che si respira fra gli alleati di governo. Ma anche per le scintille che si stanno creando fra Giunta e Consiglio regionale.

Le tensioni

La conferma nella lite in diretta fra il governatore Michele Emiliano e la presidente Loredana Capone accusata di non aver avuto polso nella gestione della seduta sull’approvazione del fondamentale Documento di economia e finanza, saltato per mancanza dei 26 voti necessari per il quorum qualificato. A cui si aggiungono le critiche per una convocazione che non sarebbe stata concordata con la maggioranza. Ieri in giunta regionale Emiliano è tornato sulla figuraccia in aula assolvendo la maggioranza, ma rincarando la dose contro il vertice del parlamentino.

In sua difesa qualcuno degli assessori ha sottolineato, di contro, il presunto errore tattico commesso dal vicepresidente Raffaele Piemontese che ha chiesto di anticipare il Defr al primo punto facendo saltare per aria l’accordo preso con Azione nella conferenza dei capigruppo. Da qui la decisione dell’esecutivo di rafforzare il controllo e avviare un raccordo sistematico con il Consiglio regionale prima dei test importanti in aula.

Le fibrillazioni

Sullo sfondo restano le divisioni interne ai partiti. I Cinque Stelle, ad esempio, con la consigliera Grazia Di Bari che s’è astenuta sul Defr rispetto ai colleghi Cristian Casili e Marco Galante (Rosa Barone era assente): un voto differenziato che segna la profonda insofferenza della consigliera barlettana delusa dalla mancata promozione in giunta e decisa far valere le sue ragioni fino addirittura dall’uscita al M5s. Il tutto mentre l’opposizione critica il sì al Defr espresso proprio dal M5s che formalmente dovrebbe stare all’opposizione di Emiliano.

In questo scenario si inseriscono anche i mal di pancia di Azione che, oltre a rivendicare la decadenza dei direttori generali che hanno sforato la spesa farmaceutica e la rotazione dei capi di dipartimento, ambisce a un assessorato dopo la federazione con la civica Per la Puglia e la creazione di un gruppo da sei consiglieri regionali. Questioni intricate e complesse in cui agiscono veti, dispetti ed interessi di basso cabotaggio. Provvidenziale l’arrivo della pausa estiva con l’attività politico amministrativa che andrà in vacanza fino a fine agosto. Il Consiglio regionale lavorerà a scartamento ridotto per risparmiare su bollette e costi di gestione con chiusura degli uffici programmata dal 9 al 19 agosto.

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Bari Cronaca News

Bari, il denaro della bancarotta sui conti di Olivieri e per l’appartamento di Mari

Indagini concluse, per la Procura di Bari l’ex consigliere regionale Giacomo Olivieri, in carcere dal 26 febbraio scorso per voto di scambio politico-mafioso, sarebbe anche l’abile artefice di un vorticoso giro di denaro, finalizzato all’autoriciclaggio. Un agire collaudato, anche secondo i consulenti che si sono occupati della sua situazione finanziaria, e che torna come una costante in diverse inchieste. In quella coordinata dalla pm Bruna Manganelli e dallo stesso procuratore capo, Roberto Rossi, sono indagati Olivieri e sua moglie Maria Carmen Lorusso (anche per trasferimento fraudolento di valori in concorso).

La vicenda Sudcommerci

La vicenda per la quale procede ora la Procura nasce dal fallimento della Sudcommerci ma anche dalla Immoberdan srl a seguito del quale Olivieri e Nicola Nitti, amministratore della Gruppo Nitti srl sono stati rinviati a giudizio in concorso per bancarotta. I commercialisti Mariangela Quatraro, Leonardo De Luca e Marco Amenduni, in una perizia di 123 pagine hanno illustrato la storia e il declino della Sudcommerci srl, riconducibile alla famiglia Degennaro, svuotata di tutti i suoi beni, per i consulenti, con la complicità di Olivieri.

L’archivio in cantina

Buona parte della documentazione relativa ai rapporti tra Olivieri e i Degennaro era contenuta in un vano-cantinola, di proprietà dell’ex consigliere, al rione Poggiofranco. Nei faldoni anche il carteggio che scandisce le tappe della vicenda e, tra gli altri, un fantomatico mandato professionale, sottoscritto il 27 febbraio 2015 dall’allora legale rappresentante della Sudcommerci, Davide Degennaro. Otto pagine nelle quali si incaricava Olivieri di seguire aspetti legali e amministrativi dell’avvio di un nuovo progetto, la nascita del “Casamassima Power Center”, mai nato, con una retribuzione di un milione di euro.

L’assegno alla ex moglie

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, nel 2015 Olivieri avrebbe ricevuto da Nitti per un presunto mandato professionale 2 milioni 760mila euro, sottraendoli al ceto creditorio. Accuse che la Procura ha contestato nel procedimento per bancarotta fraudolenta. Poi ne avrebbe versato una parte (340mila euro) sul suo conto corrente in Banca popolare di Vicenza, che risultava in rosso, per poi usarle nuovamente per estinguere posizioni debitorie, quali l’assegno di mantenimento per ex moglie e figlia.

La Fondazione e la casa

Uno dei capi d’imputazione nell’inchiesta appena conclusa si collega all’appropriazione indebita aggravata ai danni della Fondazione Maria Rossi Onlus, mediante distrazione delle donazioni in favore dell’ente del 5 per 1000 da parte di privati: circa 800mila euro, tra il 2015 e il 2021 che sarebbero invece state utilizzate per acquistare di l’appartamento deluxe, in via Melo a Bari, intestato a sua moglie, l’ex consigliera comunale Mari Lorusso (ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta Codice Interno). Per i consulenti, la somma (oltre quella incassata dalla Sudcommerci) sarebbe servita a finanziare proprio l’acquisto dell’appartamento da 11,5 vani, ma anche “per il pagamento di debiti personali”.

Per la casa sarebbero state versate inizialmente alcune somme per 28mila euro, al quale si aggiungeva un mutuo da 188mila euro con la BCC di Cassano delle Murge e Tolve. Mutuo interamente pagato da Olivieri, evidenziano i periti, con un escamotage: un contratto avente ad oggetto la cessione, da parte della Lorusso in suo favore, del “diritto di abitazione” di quell’appartamento, per 158mila euro.

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Cronaca Lecce News

Incendi boschivi, nel Salento si fa prevenzione con gli elicotteri: arrestato un piromane a Racale

Si intensifica la lotta agli incendi boschivi nel Salento con i carabinieri forestali degli otto nuclei dipendenti dal gruppo di Lecce-Brindisi che possono contare sul supporto di un elicottero in dotazione al sesto nucleo di stanza a Bari-Palese.

Il supporto logistico sul territorio è fornito dall’Aeronautica militare, con l’aeroporto di Lecce-Galatina, base del 61° Stormo, dove i velivoli dei carabinieri iniziano e terminano le ricognizioni, con possibilità di rifornimento carburante.

Gli elicotteri dell’Arma effettuano percorsi a quote medio-basse precedentemente pianificate, secondo un’analisi del rischio incendi elaborata dal gruppo carabinieri forestali, che tiene conto dei fattori meteorologici e delle probabilità localizzate.

L’elicottero viene impiegato solitamente nelle giornate a maggior rischio, secondo un modello “aria-terra”, che prevede la copertura del percorso di sorvolo anche con pattuglie a terra, pronte a intervenire in caso di necessità.

Proprio grazie a questo tipo di organizzazione è stato possibile cogliere in flagranza di reato e arrestare un incendiario nelle campagne di Racale, il 24 luglio scorso.

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Attualità Bari News

Bari, piano a contrasto delle ondate di calore: sono in aumento le richieste di aiuto

Sono stati 815 gli accessi dei cittadini agli sportelli del Segretariato sociale, attivi nei cinque Municipi di Bari, registrati tra il 21 giugno e il 31 luglio. È il dato che emerge dal report comunale sui principali interventi effettuati nell’ambito del Piano operativo a contrasto delle ondate di calore, a tutela degli anziani e delle persone fragili attivo fino al prossimo 15 settembre. Un aumento rispetto ai 297 registrati nel 2023.

I numeri del Piano

Sono in crescita anche i pasti serviti dalla Caritas diocesana e dai servizi welfare comunali. Durante le giornate più calde di luglio, infatti, attraverso i servizi di prossimità sono state distribuite in piazze e strade 2mila bottigliette d’acqua a senza dimora e anziani e sono stati distribuiti integratori e sali minerali in collaborazione con Federfarma. Il Centro Polivalente per anziani ha registrato 305 chiamate al telefono amico, mentre sono state 960 le telefonate di sorveglianza socio-sanitaria ad anziani soli e vulnerabili effettuate nelle giornate di maggiore allerta.

I servizi

Su richiesta è stato attivato il pony della solidarietà per la consegna di spesa e farmaci, oltre a numerose azioni di prevenzione sulle ondate di calore attraverso 480 telefonate eseguite nelle giornate segnate dal bollino arancione e rosso. Lo sportello psicologico, invece, ha attivato 62 nuovi ascolti in un mese. Mentre sono state numerose le attività estive e di aggregazione organizzate con il coinvolgimento di 2509 anziani, ai quali se ne aggiungono oltre 3mila per “Estate Leggerà”.

Negli spazi del presidio socio sanitario “Sciam – Spazio comune invecchiamento attivo multidimensionale” sono stati effettuati 51 screening cardiologici, 167 per diabete, 53 esami audiometrici, 39 fisiatrici, 27 richieste allo sportello psicologico, 31 consulenze digitali e 193 attività ludico ricreative.

Il commento

«Nonostante la lunga ondata di caldo che sta investendo la città, la rete pubblico-privata promossa e coordinata dal Welfare comunale, sta funzionando molto bene – commenta l’assessora Francesca Bottalico – I dati di interventi e richieste di aiuto, in aumento rispetto agli anni precedenti, dimostrano maggiore conoscenza, diffusione e fiducia da parte dei cittadini dei servizi offerti dalla rete sociale».

Gli interventi paralleli

Tra il 21 giugno e il 28 luglio il Centro diurno per adulti in povertà estrema “Area 51” ha registrato oltre 20mila interventi tra cui 7900 distribuzioni pasti, 923 deposito bagagli e distribuzione indumenti e 4311 interventi di segretariato sociale e ascolto. Il Pronto Intervento Sociale, invece, ha ricevuto 632 segnalazioni, svolto 40 interventi in loco e 86 interventi in reperibilità. Il centro antiviolenza comunale ha registrato 21 nuovi accessi, due dei quali interventi in emergenza e due inserimenti in struttura protetta.

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Attualità Foggia News

Cucciolo abbandonato a Stornara, il sindaco lo adotta: «Ora Simmi è parte della famiglia»

Nella Capitanata senza una clinica veterinaria h24, ci sono storie da libro Cuore che strappano un sorriso e lasciano sperare che, nella stagione degli abbandoni, causa vacanze, degli animali, esistano esempi da imitare, magari invertendo la rotta.

La vicenda

Protagonista è il sindaco di Stornara che ha reso pubblica la sua decisione di adottare un cucciolo abbandonato. In verità, come scrive il primo cittadino Raffaele Nigro, la decisione è stata reciproca: con il cane che ha scelto la sua nuova famiglia e la famiglia del sindaco che ha deciso di crescere in numero di componenti. «Per la prima volta adotto un cucciolo vittima della miseria umana, dell’ignoranza e della stoltaggine di qualche cretino che ha pensato bene di disfarsene per chissà quale motivo (qualunque esso sia non giustificante)», scrive Nigro che accoglie il nuovo arrivato «Da ora Simmi è ufficialmente parte della famiglia».

L’adozione

«Il suo ingresso è stato inatteso e inusuale: per la prima volta non ho scelto io il cagnolino che avrebbe arricchito la casa ma ci siamo scelti reciprocamente; questo cucciolo meticcio è stato letteralmente scaricato nei giorni scorsi girovagava nel nostro cimitero», scrive il primo cittadino di Stornara, sottolineando ancora «È stato accudito da Silvana Ciccone nei giorni che andava al cimitero. È un cagnetto dolce e tranquillo, dal carattere estremamente mansueto e, dopo aver parlato con i volontari e la signora Silvana ho scelto di tenerlo con me, adottandolo».

La denuncia

La decisione del sindaco Nigro non poteva non fare riferimento alla cattiva abitudine di abbandonare gli animali, massima specie nel periodo estivo, quanto è difficile trovare – anche per i costi da sostenere – strutture ricettive o, anche semplici lidi balneari, che accolgono animali. «Una piaga orribile, quella dell’abbandono degli animali che dobbiamo, a gran voce, arginare e combattere. La gioia più grande è vedere Simmi finalmente rasserenato e tranquillo soprattutto curato, accudito e amato», ha detto ancora il sindaco per poi concludere «Sicuramente ha guadagnato in noi una famiglia che se ne prenderà cura con affetto e si è allontanato da ignoranti che meriterebbero una punizione che serva a far capire che esistono altri strumenti per evitare abbandoni e sofferenze».

Il dato

Il centro sud è l’area più interessata da abbandoni e randagismi, con Sicilia, Calabria, Campania, Puglia e Lazio che registrano i numeri più significativi di cani vaganti. C’è poi il tema dell’anagrafe canina, con il 41,8 per cento dei Comuni che dichiara di conoscere il numero complessivo dei cani iscritti in anagrafe, mentre solo il 7,4 per cento dei Comuni ha regolamentato possibili agevolazioni fiscali per le adozioni dei cani.

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Foggia Sport

Scherma, l’Italia di Luigi Samele fuori ai quarti di finale contro l’Ungheria a Parigi

La scuola ungherese di scherma batte quella italiana. Almeno nella sciabola e dopo lo scontro di ieri nella competizione a squadre delle Olimpiadi parigine. Il quartetto azzurro, composto dal foggiano Luigi Samele, Luca Curatoli, Michele Gallo e Pietro Torre (riserva), è eliminato nei quarti di finale con il punteggio di 45-38 dai magiari capitanati dal tre volte olimpionico Aron Szilagyi. Ben 7 stoccate di differenza, ma soprattutto una sfida in cui gli azzurri comandano le operazioni sino al 25-23, per poi andare sotto 30-28 e senza più avere le energie per recuperare. Peccato per tutti e per Samele, foggiano medaglia di bronzo cinque giorni fa quando nella finale per il terzo posto ha superato 15-12 l’egiziano Ziad Elsissy. Se fosse stato superato il turno i tre avrebbero gareggiato contro l’Iran, che a sorpresa piega gli Stati Uniti 45-44.

Samele per primo

Samele rompe il ghiaccio della tensione contro Aron Szilagyi che nel primo incontro della rotazione iniziale mette a segno la prima stoccata, poi arriva la parità. Il foggiano tiene botta e anzi passa in vantaggio sul 3-2: si tratta di un illusione, perché in un batter d’occhio si ritrova colpito tre volte e sotto 5-3. A questo punto, spazio alla coppia Luca Curatoli-Csanád Gemesi. Il napoletano chiama subito la revisione dell’azione che porta alla stoccata magiara, riconfermata dal direttore di gara (3-6). Con tenacia Curatoli para, risponde e raggiunge Gemesi sul 9-9, per poi dargli le spalle (10-9). In pedana può ora andare il salernitano Michele Gallo contro Andras Szatmari. Gallo colpisce (11-9), ma si fa riprendere e superare. Situazione ribaltata e tutto da rifare, ma c’è la grinta sufficiente per chiudere in vantaggio 15-13 il primo terzo di gara.

La parte centrale

Si riparte nuovamente con Samele che affronta Gemesi. Altro avversario scomodo che mette in difficoltà l’atleta pugliese. Il vantaggio è perduto (15-15), fortunatamente reagisce e lo ritrova per quanto risicato. Proteste sul possibile 18-16 italiano, perché Gemesi chiede la ricostruzione e ottiene giustizia e dunque nuova parità. L’ultima botta del faccia a faccia è di Samele, che al cambio porta l’Italia sul 20-17. Carte ancora mischiate, perché Gallo affronta Szilagyi e lo doma con affanno. A 25 arriva prima lui e a Curatoli lascia in eredità un patrimonio di due stoccate da incrementare. Al contrario viene dissipato, poiché dominato da Szatmari. L’incontro è in equilibrio sino al 27-26 per il partenopeo, che al cambio si ritrova sotto 30-28. Qui inizia il calvario della squadra di sciabola che non riesce più a tenere testa agli ungheresi.

Ultima rotazione

Tocca a Gallo, che deve affrontare Gemesi. Quest’ultimo appare rinfrancato dalla precedente prova del compagno, tanto da conclude la sua fatica con un +6 (35-29). Il punto di vista cambia, perché quando Samele risale sulla pedana deve recuperare un -6. Ci prova con tutte le sue forze il foggiano, ma è cambiata la psicologia della gara. Ora ci sarebbe da scalare una montagna che potrebbe essere comunque alla portata, perché infilza tre volte Gemesi (33-35). Soltanto un -2, si può fare ma è colpito e si torna al -3, poi -4 e -5. Samele cede e quando conclude le sue fatiche parigine l’Italia è di nuovo a -6 (34-40). Curatoli è contro Szilagyi nell’ultimo assalto: servirebbe una prova prodigiosa, che non arriva, se non l’ultima scoccata che ne decreta la dolorosa sconfitta.

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Lecce News Sviluppo e Lavoro

Cambio dell’appalto delle mense: scioperano i lavoratori e sit-in davanti all’Asl Lecce

Ieri mattina i quaranta addetti al servizio di preparazione pasti negli ospedali di Galatina, Copertino, Campi Salentina-Nardò e Poggiardo hanno incrociato le braccia per l’intero turno di lavoro e protestato davanti all’Asl di Lecce, per poi essere ricevuti dal dg Stefano Rossi. Sostenuti da Filcams Cgil e Uiltucs Uil, i lavoratori chiedono un salario dignitoso e l’applicazione integrale della clausola sociale nel cambio di appalto.

Un disastro annunciato

«L’aggiudicazione del bando regionale delle mense ospedaliere sta provocando i disastri che avevamo denunciato a gran voce» dicono Daniela Campobasso (Cgil) e Antonella Perrone (Uil). «Col cambio di appalto del lotto 2 e la riorganizzazione del servizio, le condizioni lavorative degli addetti alle mense peggioreranno inevitabilmente.

I contratti peggiorativi

Non c’è accordo con la società subentrante, Vivenda s.p.a. I sindacati parlano di vero e proprio dumping contrattuale. «I lavoratori saranno riassunti con un monte ore lavorativo ridotto del 60 per cento». A ciò si aggiunge l’aggravante dell’aumento delle spese da sostenere per raggiungere i due centri di cottura previsti, uno a Zollino, dove ha sede l’azienda subentrante, e l’altro a Gallipoli, nell’unico ospedale della provincia ove si potranno continuare a preparare i pasti. «Significa andare a lavorare per un pugno di mosche», dicono le sindacaliste. I sindacati hanno indicato ai vertici dell’Asl soluzioni alternative ed ottenuto una proroga sui tempi di avvio del nuovo servizio. Il dg Rossi ha promesso un nuovo incontro il 2 settembre per cercare una soluzione alla complessa e delicata vertenza.

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Puglia Sport

Parigi 2024, pugliesi ai blocchi: Palmisano e Stano per replicare Tokyo e Fortunato per stupire

Parte l’atletica alle Olimpiadi di Parigi, ma soprattutto, partono i pugliesi dai blocchi. Oggi tocca a Massimo Stano e Francesco Fortunato nella 20 chilometri maschile e ad Antonella Palmisano sulla stessa distanza femminile. Stano e Palmisano sono ai nastri di partenza da campioni olimpici in carica. A Tokyo hanno dominato le gare conquistando la medaglia più ambita. Sono quindi i favoriti e le aspettative sono tante. Per Fortunato, invece, meno pressione, ma tanta voglia di migliorare il quindicesimo posto della spedizione giapponese. È reduce dal bronzo degli Europei di Roma dello scorso giugno ed è uno dei candidati a salire sul podio.

La 20km maschile

Alle 7.30 lo start della 20 chilometri di marcia maschile con i due alfieri Massimo Stano e Francesco Fortunato. Il campione olimpico in carica, direttamente da Palo del Colle, è reduce da un brutto infortunio vissuto ad Antalya, in Turchia, dove lo scorso 21 aprile era in palio il titolo mondiale di staffetta mista, la nuova specialità della marcia, al debutto anche alle Olimpiadi. Su un percorso dalla lunghezza di 42.195 chilometri, quanto la classica maratona, si alternano un uomo e una donna. Il primo tratto è di 12.195 chilometri, i restanti di 10.

Ai nastri di partenza turchi, l’atleta ha preso il via in coppia con Palmisano, ma a pochi chilometri dall’avvio ha calpestato una bottiglietta lanciata da un avversario facendosi male. Ha stretto i denti arrivando a concludere la prima parte della sua gara. Non se l’è però sentita di tornare su strada, soprattutto per non peggiorare la situazione. La gara è stata comunque favorevole ai colori azzurri, perché a mettere l’oro al collo è stata la coppia composta dall’andriese Fortunato e Trapletti. Alla voglia di rivalsa di Stano, dunque, si affianca il naturale bisogno di Fortunato di continuare a spingere per confermarsi ai vertici mondiali.

La marcia femminile

Antonella Palmisano punta a bissare il successo dei scorsi Giochi. Arriva a Parigi tirata a lucido. Il 7 giugno, l’atleta delle Fiamme Gialle ha trionfato ai piedi del Colosseo nella 20 km degli Europei. Una gara straordinaria, senza doversi preoccupare di alcuna rivale. Nessuna titubanza, tutto liscio come l’olio.

Il tempo impiegato per la passerella nella Capitale è di 1h 28’09’’, 26 secondi meno della milanese Valentina Trapletti. Alla fine della gara ha affermato: «In controllo sin dal primo metro, come volevamo». Quel verbo al plurale alla fine del virgolettato ha un riferimento più allargato, familiare. Infatti il suo allenatore è il marito Lorenzo Dessi, che le è accanto e assieme hanno costituito una coppia formidabile non solo nella vita privata. Gareggia oggi, due ore dopo Stano e Fortunato, alle 9.30.

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