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Bitonto sommersa dai rifiuti, il consigliere Natilla: «Sconvolto dagli abbandoni». Chieste misure drastiche

Il consigliere comunale di minoranza Franco Natilla ha lanciato nuovamente un grido d’allarme sulla grave situazione di abbandono di rifiuti che sta interessando il territorio bitontino. Dopo aver ricevuto numerose segnalazioni dai cittadini, Natilla ha effettuato un sopralluogo in diverse zone della città, documentando con foto e video la presenza di vere e proprie discariche a cielo aperto.

Le strade invase

«È inaccettabile che un pugno di incivili deturpino il nostro territorio e inquinino l’ambiente – ha dichiarato Natilla – Ho visitato strade come via Megra, via Traiana e la Poligonale e sono rimasto sconvolto dalla quantità di rifiuti abbandonati».

Le richieste

Il consigliere ha inviato una nota al sindaco Ricci, chiedendo un intervento immediato e deciso. Tra le proposte avanzate con urgenza, Natilla ha chiesto di incrementare le attività di controllo del territorio, utilizzando fototrappole, droni e pattuglie. Il consigliere ha anche proposto di pubblicare con cadenza mensile un resoconto delle sanzioni ai trasgressori, diffondendo le immagini dei responsabili, nel rispetto della privacy.

Le denunce

Natilla ha invitato il sindaco a denunciare i colpevoli alle autorità competenti, ricordando che l’abbandono di rifiuti è un reato punibile con l’arresto e una salata multa: inoltre ha proposto di coinvolgere la Polizia Provinciale in azioni di contrasto al fenomeno. «Non possiamo più tollerare questa situazione – ha affermato Natilla – È necessario un intervento deciso e coordinato di tutte le istituzioni coinvolte per ripulire il nostro territorio e punire i responsabili». Infine l’appello a un’azione urgente: «Non è più tempo di indugiare – ha concluso Natilla – Bisogna passare all’azione con grande decisione e determinazione».

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L’ultimo saluto a Vito Procacci: a lui sarà intitolato il pronto soccorso del Policlinico di Bari – VIDEO

Sarà intitolato a Vito Procacci, prematuramente scomparso a 65 anni, il pronto soccorso del Policlinico di Bari.

Lo ha annunciato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano prima dei funerali del dirigente del reparto di Emergenza urgenza dell’azienda ospedaliero-universitaria barese morto la notte di mercoledì scorso, stroncato da un malore mentre faceva un bagno serale a Gallipoli, dove stava trascorrendo le vacanze.

«Vito Procacci è stato per anni un mio compagno di lavoro quotidiano», ha ricordato commosso il governatore pugliese che ne ha ricordato l’impegno per la riorganizzazione dei pronto soccorso, non solo del Policlinico di Bari ma anche degli ospedali delle altre grandi città pugliesi. «In questo momento ci sentiamo smarriti per aver perso un punto di riferimento importantissimo. Un uomo di grandissima umanità, capace di parlare con le persone anche per comunicare notizie terribili e, contemporaneamente, fare coraggio ai giovani che formava all’interno del pronto soccorso. Un uomo – ha aggiunto Emiliano – di straordinaria qualità al quale abbiamo deciso di intitolare il pronto soccorso del Policlinico di Bari che lui stesso aveva progettato. Se l’è meritato sul campo e confermiamo il nostro affetto per lui, per la sua famiglia e per tutti i suoi collaboratori. Non sarà facile andare avanti senza di lui».

Anche il direttore generale del Policlinico di Bari, Antonio Sanguedolce, parla di Procacci come di «una figura essenziale» per l’azienda ospedaliero-universitaria. «Ha insegnato tanto a tutti – afferma -. Abbiamo pensato di intitolargli il pronto soccorso. Credo che questo sia quello che è giusto fare. Tutta la sua équipe lo vuole, noi lo vogliamo e lo faremo come atto di ringraziamento a Vito e come momento di lasciare la sua memoria ai medici che si alterneranno in quella struttura. Ha creato lui stesso la struttura che oggi vediamo, così com’è organizzata».

Ai funerali ha partecipato anche il presidente dell’Ordine dei medici di Bari e della Federazione nazionale degli Ordini dei medici e degli odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, che ha sottolineato come Procacci abbia «interpretato molto bene il ruolo di medico rispetto ai princìpi sanciti dal giuramento di Ippocrate. Si è dedicato anima e corpo al suo lavoro, alla professione medica, è stato sempre esemplare».

Nel corso della Festa della professione organizzata dall’Ordine dei medici e che si terrà il 12 settembre al teatro Petruzzelli di Bari a Vito Procacci verrà conferito il Premio della buona medicina.

La cattedrale di Bitonto, città di origine di Vito Procacci, è gremita per le esequie celebrate da don Gaetano Coviello. Sulla bara i simboli della professione che ha esercitato per anni con tanta passione: il camice e lo stetoscopio.

E la sua città si stringe intorno alla famiglia del dirigente medico: «Incarnava davvero il senso di appartenenza al nostro territorio», afferma il sindaco Francesco Paolo Ricci. «Si caratterizzava per la sua estrema generosità ma soprattutto per la sua grande passione per quelle che erano le nostre tradizioni, la nostra storia, i nostri riti». Vito Procacci, ha ricordato il sindaco, «si esponeva in prima linea, è un esempio, rimarrà un esempio che ha dato tanto per la nostra comunità ma per tutto il territorio».

All’esterno della chiesa, dopo il funerale, un lungo applauso e il suono delle sirene delle ambulanze hanno dato l’ultimo saluto a Vito Procacci.

Applausi e sirene delle ambulanze per l'ultimo saluto a Vito Procacci

Il video in questo articolo è a cura di Guerino Amoruso

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Morte di Vito Procacci, i messaggi di cordoglio. Emiliano: «Una perdita incolmabile»

«Un risveglio drammatico oggi nell’apprendere dell’improvvisa scomparsa di Vito Procacci, medico, amico e uomo eccezionale». Con queste parole il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, commenta la notizia della morte di Vito Procacci, direttore del pronto soccorso del Policlinico di Bari.

Il governatore pugliese parla del dirigente medico bitontino come di un «eroe che ha affrontato ogni tipo di emergenza in prima linea dando sempre tutto se stesso per salvare vite e consentire alle persone di guarire».

Sotto la sua direzione, ricorda, «il pronto soccorso del Policlinico di Bari ha fatto un salto di qualità enorme in questi anni in termini di innovazione, logistica, assistenza e cure diventando un punto di riferimento per l’intera comunità».

La morte di Procacci «per la Puglia è una perdita veramente incolmabile», afferma il presidente Emiliano: «Mi unisco con grande commozione al dolore della famiglia, del fratello Giovanni, dei colleghi e delle tante persone che gli vogliono bene», conclude il governatore pugliese.

Il Policlinico di Bari: «Rappresentava l’essenza del medico»

Con un post pubblicato sui canali social istituzionali, anche dal Policlinico di Bari ricordano Vito Procacci.

«È con profonda tristezza – scrivono – che condividiamo la notizia della tragica scomparsa del dottor Vito Procacci, direttore dell’unità operativa di emergenza urgenza del Policlinico di Bari».

Procacci, si legge nel post, era «un professionista straordinario che rappresentava l’essenza del medico di pronto soccorso, per il quale il servizio era una vera e propria missione di vita».

È stato, proseguono dal Policlinico, «una guida per tante generazioni di medici d’emergenza ai quali ha sempre cercato di trasmettere questo senso del lavoro. La sua passione, il suo spirito innovatore e il suo esempio mancheranno a tutta la comunità del Policlinico».

Dall’azienda ospedaliero-universitaria barese esprimono «le più sentite condoglianze della direzione ai suoi familiari».

Leccese: «Altruismo e spirito di servizio rimarranno un esempio per tutti»

«Con profonda tristezza abbiamo appreso della scomparsa di Vito Procacci». Così il sindaco di Bari, Vito Leccese, esprime il cordoglio per la morte del direttore del Policlinico rivolgendo un pensiero «alla sua famiglia e a tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e apprezzarne le doti umane e professionali».

Leccese ricorda la «generosità, competenza e dedizione» del dottor Procacci «dimostrate ogni giorno e in modo straordinario durante l’emergenza Covid-19: sono state – scrive il primo cittadino di Bari – espressioni autentiche dei più nobili valori che ispirano il giuramento di Ippocrate. Il suo altruismo e lo spirito di servizio che lo hanno sempre guidato rimarranno un esempio per tutti noi».

Il sindaco di Bitonto: «Professionista straordinario, uomo di rara umanità e dedizione»

In una dichiarazione il sindaco Francesco Paolo Ricci ricorda il primario, nato e residente proprio a Bitonto. «Oggi Bitonto perde non solo un medico di straordinario talento, ma anche un uomo di rara umanità e dedizione. La scomparsa del dottor Vito Procacci ci lascia tutti profondamente scossi», scrive.

«Conoscevo Vito da molti anni – aggiunge – e posso dire senza esitazione che la sua passione per la medicina era pari solo al suo amore per la nostra terra e la nostra gente. Vito ha dedicato la sua vita a curare gli altri, senza badare ai giorni sul calendario e al tempo che scorreva sull’orologio, senza mai fermarsi. E basti ricordare il suo impegno per l’emergenza Covid, a quante vite umane salvate, senza risparmiarsi mai. Il suo impegno e il suo spirito saranno per sempre un esempio per tutti noi».

Ricci esprime, a nome dell’intera comunità bitontina e dell’amministrazione comunale, «le più sincere condoglianze alla famiglia Procacci. Vi siamo vicini in questo momento di grande dolore e vi abbracciamo con affetto».

Anelli (Fnomceo): «Lascia un grande vuoto nella classe medica barese»

«Una persona sempre disponibile, un medico di profonda umanità, un professionista molto competente e preparato. La prematura scomparsa di Vito lascia un grande vuoto nella classe medica barese». Ricorda così Filippo Anelli, presidente dell’Ordine dei medici di Bari e della Federazione degli Ordini dei medici italiani, Vito Procacci.

Nell’esprimere «profondo cordoglio e la vicinanza dell’Ordine di Bari alla famiglia e ai colleghi» Anelli ricorda come «Vito incarnava il simbolo della dedizione al lavoro di medico: in una situazione di perenne carenza di personale, si offriva in prima persona per coprire i turni. La sua abnegazione l’ha dimostrata anche durante la pandemia, quando non si è risparmiato in nessun modo, tanto da ricevere una sanzione per l’eccessivo numero di ore di straordinario. Una multa paradossale, fortunatamente annullata dal risolutivo intervento del presidente Mattarella».

Con l’Ordine dei medici, prosegue Anelli, Procacci ha messo «a disposizione le sue competenze per individuare risposte e soluzioni concrete ed efficaci ai tanti problemi che affliggono la medicina d’urgenza. Ha dato – ricorda – anche un contributo importante a diversi progetti dell’Ordine, come il ciclo di incontri formativi sui colpi di calore».

Anelli, pur «nella tristezza del momento» evidenzia il «moltiplicarsi di morti improvvise che continuano a colpire la nostra categoria. Non nascondo – afferma – che siamo preoccupati. Il timore diffuso tra i colleghi è che lo stress e i ritmi di lavoro insostenibili possano impattare negativamente sulla salute dei medici ed essere tra le concause della morte di alcuni colleghi», conclude il presidente dell’Ordine dei medici di Bari.

Decaro: «Perdiamo un professionista che ci ha resi orgogliosi»

L’eurodeputato Antonio Decaro, ex sindaco di Bari, ricorda che Vito Procacci «è una di quelle persone che, dopo averla conosciuta, è difficile dimenticare. Così come è difficile pensare a lui senza pensare al suo camice bianco, alla sua voce tesa, durante le telefonate nei mesi bui del Covid dal Policlinicio di Bari, all’incredulità mista ad amarezza di tutti davanti a quell’assurda multa ricevuta per “troppo lavoro” in pronto soccorso durante l’emergenza sanitaria».

La scomparsa del dottor Vito Procacci è «una tragedia per la sua famiglia ma anche per la nostra comunità che perde un uomo e un medico che è stato un esempio per tanti. Con lui la nostra terra perde un professionista che ci ha resi orgogliosi».

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Agguato a Bitonto, il sindaco Ricci: «Giù le armi e non distruggete ciò che questa comunità costruisce»

«Quanto è successo a Bitonto ieri sera (martedì sera, ndr) è di una gravità inaudita. Sono vicina alla cittadinanza che, ancora una volta, ha subito la violenza di un trauma che non dovrebbe fare parte del vivere civile. Ma a quella cittadinanza chiedo il coraggio di reagire, di non avere paura di denunciare, di fare muro contro l’illegalità». Rita Dalla Chiesa, vice presidente dei deputati di FI, commenta così l’agguato di 48 ore fa nella città alle porte di Bari, dove è stata eletta nel 2022.

La dinamica

In cinque, incappucciati, hanno fatto irruzione nell’abitazione di un uomo ai domiciliari, il 39enne Francesco Cariello, nella centralissima via Repubblica, alle 19.30. L’uomo sarebbe rimasto ferito lievemente nella sparatoria in quanto uno dei proiettili, esplosi da una calibro 9×21, lo avrebbe raggiunto alla spalla destra, ma sarebbe fuoriuscito. Cariello è stato trasportato dal 118 accorso sul posto insieme a polizia e carabinieri, al pronto soccorso del San Paolo di Bari, ma ieri mattina è tornato ai domiciliari. Degli “incappucciati”, invece, nessuna traccia dopo che si sono dileguati per le vie del centro. Le indagini sono condotte dagli agenti del locale commissariato di polizia guidato dal dirigente Gerardo Di Nunno. Hanno esaminato le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona. Il terribile episodio, soprattutto nelle dinamiche, ha fatto (ri)piombare la città, già scossa dalla sparatoria di un mese e mezzo fa in via Crocifisso, nel terrore.

Il sindaco

«Non vi vergognate? – le parole del primo cittadino Francesco Paolo Ricci – Lasciate la nostra città in pace. Abbassate le armi e non distruggete ciò che le persone per bene di questa comunità, ogni giorno, con abnegazione e sacrifici, costruiscono». Pesantissimo anche il commento di Domenico Damascelli, Fratelli d’Italia, secondo cui si deve andare avanti, tutti insieme, senza inutili e sterili polemiche, senza alcuna deleteria divisione per amore della città, che va difesa con azioni concrete.

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