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Bari Sport

Il Bari con il Sassuolo per iniziare a muovere la classifica: Longo recupera Maiello

Due partite delicatissime, una sul rettangolo verde, l’altra fra telefonate e i corridoi dell’Hotel Sheraton San Siro di Milano, teatro della fase finale della sessione estiva di calciomercato, che chiuderà i battenti alla mezzanotte di venerdì 30 agosto. Il Bari è impegnato su due fronti, entrambi decisivi. Il primo risulta già cruciale per le sorti del campionato di serie B, che questa sera alle 20.30 propone in calendario la sfida al San Nicola contro il Sassuolo dell’ex Fabio Grosso. Gara valida per la 3a giornata. Il secondo, altrettanto fondamentale, riguarda il completamento di un organico che necessita ancora di almeno quattro titolari affinché venga elevato il livello di competitività della squadra biancorossa. Ieri summit tra l’area mercato e il tecnico Longo: al momento la situazione è di stallo totale.

Il campo

Bari e Sassuolo si presentano all’appuntamento odierno in notturna con stati d’animo e classifiche diametralmente opposti. I pugliesi, reduci da due pesanti ko, rispettivamente contro Juve Stabia e Modena, confidano di poter invertire una rotta pericolosissima. L’ultimo posto in classifica dei Galletti non è altro che lo specchio delle difficoltà riscontrate da Vicari e compagni in avvio di stagione, tra i peggiori che si ricordino nella storia delle partecipazioni del Bari alla serie B. Gli emiliani, ancora in fase di costruzione, ma forti di un mercato robusto sono a caccia di continuità dopo i 4 punti conquistati nelle prime due giornate, grazie al pareggio esterno contro il Catanzaro e la vittoria interna con il Cesena. La gara del San Nicola rappresenterà dunque un banco di prova per misurare la tenuta del nuovo percorso intrapreso dalle due formazioni. A rischiare di più è soprattutto il Bari e, sotto certi aspetti, anche Moreno Longo, autore di dichiarazioni pungenti che hanno letteralmente messo spalle al muro la società, inchiodandola rispetto a promesse finora disattese.

I dubbi di formazione

La buona notizia è a centrocampo, dove Longo ritrova Maiello, assente nella trasferta di Modena. Il numero 17, che ieri è tornato ad allenarsi con il gruppo, sembra aver superato l’affaticamento muscolare. Sarà da valutare la presenza nell’undici titolare. In difesa la sensazione, visti i 5 gol incassati nelle prime due uscite del campionato, soprattutto a causa di errori marchiani in marcatura, è che l’allenatore torinese possa apportare variazioni. Mantovani è l’unica carta spendibile nell’ottica di modifiche al pacchetto dei tre centrali. Anche sulle fasce sono attese novità: Oliveri va verso la conferma. Mentre a sinistra Ricci, in attesa di approfondire questioni contrattuali, potrebbe insidiare Dorval e riprendere la titolarità persa durante l’estate. In mezzo, se Maiello non dovesse farcela dall’inizio, spazio al duo Maita-Banali. Lulic è ormai fuori dai piani tecnici. In attacco difficile che Longo rinunci a Novakovich. Accanto a Sibilli è lotta a tre fra Manzari, Sgarbi e Lasagna, con quest’ultimo che sembra destinato a tornare tra i titolari.

I precedenti

Solo 7, di cui 6 in B e uno in Coppa Italia. Tradizione a favore del Sassuolo, con 4 vittorie contro le 2 del Bari. Una la gara terminata con il segno ‘X’. Al San Nicola su 3 partite disputate nessuna vittoria per biancorossi: il bilancio è di 2 ko e un pareggio.

Clima ‘freddo’

Sommando abbonati e biglietti venduti al San Nicola si dovrebbe andare verso le 11-12mila presenze. Quasi dimezzato il numero di spettatori rispetto alla gara d’esordio contro la Juve Stabia. L’ennesimo segnale di una piazza in preda allo sconforto, alle contestazioni e smarritasi davanti ad una gestione societaria che si sta mostrando non all’altezza delle ambizioni della città.

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Bari Sport

Serie C, il Crotone fa valere la legge del più forte: l’Altamura perde 2-0

Non c’è storia. Il Crotone domina e vince contro un Team Altamura e fa valere la legge del più forte. Allo “Scida” è un monologo dei pitagorici nel primo tempo, quando si porta sul 2-0. Nella ripresa timidi tentativi di reazione, ma la strada per la salvezza sarà lunga.

Primo tempo

Spartito della partita subito chiaro, con il Crotone che cerca di tenere il pallino del gioco e l’Altamura che tenta di creare pericoli in contropiede. In campo, però, c’è una squadra sola. Al quarto minuto è bravo Mané a intercettare il passaggio di Tumminello per il terzino Giron lanciato verso la porta e ancora di più un minuto dopo a contenere l’attaccante a centro area, favorendo l’uscita di Viola. Al 14esimo azione grande occasione per i pitagorici. Giron crossa dalla sinistra e trova Spina che ruba il tempo ad Acampa e incorna a lato di un soffio. Un minuto dopo ammonito Franco per un fallo tattico a metà campo. Sulla punizione seguente arriva il vantaggio dei padroni di casa. Vitale scambia con Lopez che lo mette a tu per tu con Viola: il trequartista salta il portiere e insacca per l’1-0 del Crotone. Pochi istanti dopo arriva il raddoppio. Cross di Vitale, Sadiki si abbassa e Gigliotti devia verso la sua porta: Viola salva in qualche modo, ma il più lesto è Tumminello che in tap-in fa 2-0. Uno-due micidiale per i padroni di casa. L’ex Roma ci riprova al 21esimo da fuori area, ma spedisce a lato. Al 27esimo giallo per Spina per un fallo in ritardo su D’Amico. L’Altamura prova a scuotersi, ma il Crotone esce benissimo dal pressing. Al 31esimo Giron arriva al limite e calcia: la deviazione di Mané libera a centro area Gomez che trova la grande risposta con il piede di Viola. Al 39esimo gli uomini di Di Donato provano ad affacciarsi nell’area avversaria, con le conclusioni senza fortuna di D’Amico e Mané. Nell’ultimo minuto di recupero occasione per il 3-0: Giron sfrutta una voragine sulla destra e mette in mezzo per Tumminello che calcia a botta sicura, ma trova un provvidenziale Gigliotti. Sospiro di sollievo per Di Donato al duplice fischio di Mbei.

Secondo tempo

Il tecnico dell’Altamura sostituisce D’Amico e inserisce De Santis, disponendosi con il 3-4-2-1, mentre Longo lascia Spina negli spogliatoi per Silva. Al 54esimo Gigliotti su punizione colpisce il palo. Sta neglio in campo l’Altamura, con Rolando che impegna Sala da fuori. All’ora di gioco Tumminello non trova la porta di un soffio. Lo spartito è cambiato, ma i pugliesi non riescono a far male al Crotone. È anzi Tumminello ad andare vicino al gol a un quarto d’ora dalla fine. All’84esimo Acampa crossa e Molinaro calcia, ma trova la deviazione di Cartgnellutti. La partita scivola via senza altri sussulti: il Crotone è più forte e si prende i tre punti.

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Foggia Sport

Serie C, Foggia beffato nel finale all’esordio: col Trapani allo “Zaccheria” finisce 2-2

Lo “Zaccheria” mette il vestito della festa per la prima di campionato e la cornice di pubblico è decisamente da categoria superiore. La gara d’esordio del Foggia finisce 2-2 con il Trapani che porta a casa un punto decisamente immeritato.

Primo tempo

Primo tempo bello e ad appannaggio dei padroni di casa che dominano un Trapani apparso al di sotto delle aspettative. Il Foggia parte a testa bassa e già al quarto di gioco sviluppa un’azione avvolgente da destra verso sinistra, con Millico che cerca un tiro a giro messo in angolo dall’intervento in tuffo di Seculin. Dopo un minuto Danzi sbaglia il retropassaggio per De Lucia, sul pallone si fionda Kanoute che fallisce il controllo. Poco dopo il quarto d’ora, Salines cade in area, ma per il signor Grasso non ci sono gli estremi per il calcio di rigore. Parodi e Camigliano sono una vera diga davanti all’area. Al minuto 23 il Foggia passa in vantaggio grazie a una topica difensiva dei siciliani. Sul lungo lancio di Felicioli, Beneassai si fa scippare la palla da Emmausso che, sfruttando l’uscita di Seculin, insacca nella porta sguarnita. Il Trapani sbanda, ma il Foggia non trova il gol per chiudere la gara, anzi si fa leggermente schiacciare dagli ospiti che vanno alla conclusione fuori di testa di Carraro. Un cross di Zunno pesca Millico sul secondo palo, l’esterno mette al centro il pallone che attraversa tutta l’area piccola, senza che nessun rossonero possa spingerlo in rete. Si va avanti con il Foggia sempre tecnicamente e tatticamente superiore all’avversario. Tre i minuti di recupero, al primo dei quali il Trapani pareggia. Ripartenza dei granata favorita da una sortita offensiva di Parodi che crea uno spazio che viene inizialmente chiuso da Camigliano, poi la sfera giunge a Karic che si inventa un lob molto interessante per mettere Kanoute a tu per tu con De Lucia e insaccare.

Secondo tempo

A inizio ripresa fuori Danzi e dentro l’ultimo arrivato Da Riva. Il Foggia attacca e trova subito il nuovo vantaggio dopo tre minuti grazie a un’autorete innescata da un cross basso di Zunno e sponda finale di Sabatino che batte Seculin. In campo giganteggiano Salines, Parodi e Camigliano per la fase difensiva e Zunno, Millico ed Emmausso per quella offensiva. Il Trapani è lento, la sua manovra prevedibile. Il Foggia fraseggia con giocate belle da vedere, ma spesso leziose e poco concrete e farlo con un solo gol di vantaggio sfiora la presunzione. Trapani vicinissimo al pari: traversone di Martina per Kanoute, liberissimo a centro area, ma l’attaccante granata schiaccia di testa e manda il pallone sopra la traversa. Brambilla manda a fare la doccia gli uomini più stanchi. Il gioco del Foggia perde in qualità, ma il Trapani è lento, macchinoso e poco preciso sotto porta. Gli ultimi dieci minuti sono di sofferenza per il Foggia per il pressing dei siciliani alla disperata ricerca del pari che arriva al termine dei cinque i minuti di recupero assegnati. Cross dalla sinistra sul secondo palo, De Lucia prende male il tempo dell’uscita e permette a Lescano di incornare nella porta vuota. C’è amarezza, ma qusto Foggia è piaciuto.

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Italia Sport

Addio a Eriksson, il “Cobra” Tovalieri: «A Roma mi fece esordire in Serie A»

Il mondo del calcio da ieri piange lo svedese Sven-Goran Eriksson, il “gentleman” per eccellenza, il signore del calcio perché dovunque allenava aveva modi garbati e trasmetteva la sua filosofia e visione ai suoi calciatori, e perché si è fatto volere bene da tutti.

In Italia è leggenda sponda biancoceleste perché nel 2000 vinse uno scudetto memorabile, ma allenò lasciando ottimi ricordi anche la Roma e la Sampdoria e tanti grandi club blasonati rimpiangono di non averlo mai avuto. Di recente, si era seduto sulla panchina del Liverpool per un giorno, con Jurgen Klopp che gli faceva posto con i suoi ‘Red Devils’ e tifosi del Mondo che si sono commossi, perché consapevoli della malattia che lo stava consumando, quel “maledetto” tumore al pancreas che ha portato via anche Gianluca Vialli (suo ex calciatore alla Sampdoria).

Ma l’ultimo atto d’amore al popolo calcistico, appassionati sportivi che Sven, ci piace chiamarlo come se fosse un amico di tutti, era il suo testamento morale reso pubblico (riportiamo un passaggio): «Ho avuto una bella vita. Penso che tutti noi abbiamo paura del giorno in cui moriremo ma la vita riguarda anche la morte. Spero che alla fine la gente dirà, sì, era un brav’uomo, ma non tutti lo diranno». Forse in quest’ultimo passaggio si sbaglia, Eriksson spentosi a 76 anni era un brav’uomo. Il suo curriculum è storia del calcio e abbiamo preferito ricordarlo, omaggiandolo con alcune celebrità ed ex calciatori che lo hanno apprezzato tantissimo.

Il suo amore: Nancy Dell’Olio

Pochi conoscevano Sven-Goran Eriksson come Nancy Dell’Olio, avvocata nativa di New York ma che all’età di 5 anni si trasferì a Bisceglie e la Puglia la porta sempre nel cuore, che l’ha anche nominata sua ambasciatrice nel Mondo. Nancy Dell’Olio donna di immensa e profonda cultura e bellezza, è stata colpita dalla tragica notizia del suo ex amore (forse quello con più passione ma non c’è dato saperlo), seppur si erano lasciati dal 2007 ma come qualcun altro ha scritto erano tornati a sentirsi. La Dell’Olio, nonostante fosse profondamente scossa ci ha svelato un retroscena: «L’ho amato tantissimo e mi resterà per sempre impresso come mi abbia dedicato pubblicamente lo scudetto vinto con la Lazio. Dietro quella vittoria conseguita con grandi uomini e calciatori, lui che è stato il mio uomo, rivelò che fui fondamentale. Non lo ho mai abbandonato: dalle trasferte e all’incredibile rimonta che ha compiuto; forse in pochi ci credevano, io l’ho sempre fatto. Grazie di tutto, Sven».

Antonio Di Gennaro

Antonio Di Gennaro, ex calciatore scudettato del Verona ed anche capitano del Bari, ha detto di Eriksson: «Non ho rimpianti della mia carriera ma sono stato vicinissimo a passare alla sua Roma, poi saltò il trasferimento ma so che mi avrebbe voluto in quella squadra. Quando l’ho trovato da giocatore e lui allenatore, vedevo che era un passo avanti agli altri. Le sue squadre facevano un calcio offensivo, non mollavano mai e trasmetteva senso di appartenenza al club. Lascia un grande vuoto.

Il bomber Maurizio Iorio

Maurizio Iorio, ex centravanti biancorosso ha avuto il tecnico svedese alla Roma: «Ebbi Sven, quando avevo 24 e lui 36 anni e già insegnava calcio. Il dispiacere più grande che avrei voluto dare di più ma fui condizionato da un grave infortunio. Ricordo che eravamo un gruppo fantastico e lui, il nostro primo condottiero, pronti a dare tutto per il nostro tecnico. Ho gioito quando vinse lo scudetto. Il calcio perde un uomo vero, riposa in pace mister».

Sandro il “Cobra” Tovalieri

Sandro Tovalieri, bomber biancorosso lo ha avuto alla Roma: «E stato il mio primo tecnico in ‘A’. Mi fece esordire la prima di campionato in Atalanta Roma. Allenava prima le teste dei giocatori, una persona meravigliosa. Sono molto triste della sua dipartita, ci mancherai, mister».

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Lecce Sport

Colpo in attacco del Lecce: dal Besiktas arriva l’attaccante ex Milan Ante Rebic

L’ex attaccante di Milan e Fiorentina, Ante Rebic, è un nuovo giocatore del Lecce.

Attraverso una breve nota diffusa sui propri canali, i giallorossi hanno annunciato il colpo a sorpresa e di grande effetto piazzato da Pantaleo Corvino.

L’attaccante croato, classe 1993, nell’ultima stagione ha giocato nel Besiktas, in Turchia.

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Bari Sport

Bari, l’ex di turno Manzari: «Voglio dimostrare le mie potenzialità. Siamo all’altezza del Sassuolo» – VIDEO

Giacomo Manzari | Conferenza Stampa alla vigilia di Bari-Sassuolo

Giacomo Manzari, tornato a vestire la maglia del Bari, oggi in conferenza stampa ha espresso tutta la sua gioia per il ritorno nella sua città: «Spero che questo ambiente così caldo e importante, mi permetta di esprimere al meglio le mie potenzialità. Conosco bene la piazza e so cosa significa giocare qui, anche in un momento non semplice».

L’attaccante ha sottolineato l’entusiasmo con cui ha accolto la chiamata dell’SSC Bari e ha rivelato di essere pronto a lavorare sodo per raggiungere gli obiettivi di squadra: «Il mister mi chiede tanto e io cerco di dargli il massimo. L’obiettivo personale passa in secondo piano rispetto a quello di gruppo. Stiamo lavorando duramente per colmare il gap con le altre squadre».

Manzari ha poi parlato del suo primo gol stagionale, segnato a Cremona: «Quella rete mi ha dato una grande gioia, ma segnare al San Nicola sarebbe qualcosa di ancora più speciale. A livello personale devo ancora migliorare sotto l’aspetto della continuità».

Guardando al prossimo impegno contro il Sassuolo, l’ex di turno Manzari si è mostrato fiducioso: «Affrontiamo una squadra importante, ma noi siamo all’altezza di giocarcela alla pari. Lo abbiamo dimostrato anche a Modena». Domani allo stadio San Nicola, in scena Bari-Sassuolo alle 20:30, match valido per la terza giornata di Serie BKT 24/25.

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Bari Sport

Serie C, debutto convincente per il Monopoli: Colombo stende la Turris. È 2-0

Buona la prima! Il Monopoli sbanca il “Liguori” di Torre del Greco con il punteggio di 2-0 e incassa i primi tre punti, grazie ad una gara ben condotta e messa in discesa già nella prima frazione grazie al doppio vantaggio firmato da Vazquez e Pace.

La partita

A sorpresa Colombo stravolge la formazione per giocare con i tre under dall’inizio. Esordio da titolare per Scipione a destra al posto di Viteritti. Cristallo occupa invece la posizione di braccetto destro. Pronti via e dopo quattro minuti il Monopoli alla prima occasione passa in vantaggio. Borello lavora un bel pallone a destra e serve Cristallo che di prima intenzione telecomanda la sfera sulla testa di Vazquez che insacca sul secondo palo. Il gol mette subito sui binari giusti la gara per gli ospiti che difendono ordinati e conducono la gara su ritmi bassi spingendo la Turris a scoprirsi. La reazione dei corallini è tutta in una conclusione fuori misura di Porro dalla distanza. La gara scivola in totale controllo per i ragazzi di Colombo che al 36’ mettono ancora paura alla Turris con Borello che da dentro l’area perviene alla conclusione ma Marcone è attento e respinge. Sul corner successivo il gabbiano raddoppia. La palla calciata da Scipioni arriva a Pace che strozza il tiro col mancino dal limite dell’area. La sfera, complice anche una deviazione maldestra sulla linea di Cocetta, termina nel sacco. La rete non sembra saziare gli ospiti. Pace è scatenato e al 40’ in contropiede si mette in proprio e dopo una lunga cavalcata perviene al tiro debole e centrale, facile per l’estremo campano.

Le squadre vanno al riposo con il Monopoli meritatamente in vantaggio 2-0. In avvio di ripresa i biancoverdi si fanno ancora vedere in avanti con Borello che ruba palla a centrocampo e si invola verso l’area di Iuliano, subentrato a Marcone, ma il suo sinistro dal limite dell’area non inquadra la porta. In campo c’è solo una squadra. Al 13’ Battocchio si inventa un lancio di cinquanta metri per Scipioni che attacca lo spazio, controlla bene ma il suo tiro da posizione defilata termina al lato. Nell’ultimo quarto d’ora Colombo, nonostante la squadra abbia rischiato poco o nulla fino a quel momento, preferisce coprirsi con l’inserimento di un centrocampista in più (Bulevardi) ed il passaggio ad un compatto 3-5-1-1. Mossa preventiva che risulterà poi inutile perché la Turris gioca gli ultimi dieci minuti in inferiorità numerica a causa dell’espulsione comminata a Cocetta per doppia ammonizione.

Passerella finale

Conte ridisegna la Turris con il 4-3-1-1 con l’obiettivo di non subire altre reti. Colombo concede la passerella finale a Cellamare ed all’esordiente De Palo. Dopo quattro minuti di recupero l’arbitro decreta la fine delle ostilità e la prima vittoria stagionale in campionato per il gabbiano.

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Potenza Sport

Serie C, il Potenza agguanta il Messina allo scadere: in Sicilia finisce 2-2

Inizia con un pareggio il campionato del Potenza di Pietro De Giorgio. I lucani trovano il gol del 2-2 contro il Messina a tempo praticamente scaduto. Dopo essere passati in vantaggio nel primo tempo grazie al solito Salvatore Caturano, i lucani vengono rimontati dalla doppietta di Gennaro Anatriello. Nell’ultima azione e dopo il rosso a Manetta, Bruno Verrengia segna del definitivo 2-2 al ‘San Filippo-Scoglio’ di Messina.

Primo tempo

I lucani partono bene e creano la prima occasione già al quarto. Caturano cerca subito il gol, ma Curtosi blocca la conclusione senza troppi problemi. Il Messina risponde al 20esimo. Pedicillo arriva al limite e calcia a giro sul secondo palo, ma Cucchietti respinge. Due minuti dopo il portiere rossoblù blocca in due tempi una conclusione di Frisenna dal limite. Al 29esimo passa in vantaggio il Potenza grazie a Salvatore Caturano. Dopo il tocco corto di D’Auria da angolo, Felippe crossa per il capitano rossoblù, che di testa anticipa Curtosi in uscita e segna la rete dell’1-0. I ritmi si abbassano, con il Messina che non riesce a creare nuovi pericoli. Il Potenza va vicino al raddoppio al 44esimo con una doppia occasione. Curtosi prima respinge una conclusione di D’Auria, poi sul prosieguo dell’azione l’ex Turris calcia alto. Dopo 4 minuti di recupero, l’arbitro Molfetta fischia la fine del primo tempo. Potenza meritatamente avanti grazie al gol di Caturano.

Secondo tempo

Nella ripresa cambia il copione, con il Messina che parte fortissimo. Al 50esimo arriva la rete del pareggio. Pedicillo serve Anatriello che deposita in rete da pochi passi. Cinque minuti dopo arriva il sorpasso dei siciliani. Ancora protagonisti Pedicillo e Anatriello che sfruttano una difesa del Potenza decisamente ferma. Secondo assist per il classe 2003 ancora per Alatriello che insacca di testa. Il Potenza prova ad alzare il baricentro per cercare la rete del pareggio. Le occasioni non arrivano fino al 90esimo. Nei 7 minuti di recupero i lucani assediano il Messina che si rintana nell’area di rigore. Al 95esimo Manetta, già ammonito, viene espulso per un fallo al limite dell’area. Dal calcio piazzato seguente, Firenze pennella sulla testa di Bruno Verrengia, che a tempo scaduto segna il 2-2. Molfetta fischia poi la fine: il Potenza si salva all’ultimo respiro.

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Potenza Sport

Serie C, il Picerno dà spettacolo: l’Avellino demolito 4-1. Volpicelli, che doppietta

Inizio da favola per il Picerno che si mette alle spalle una settimana movimentata. In un ‘Curcio’ sold-out, i lucani di Francesco Tomei asfaltano 4-1 l’Avellino. Protagonista della sfida Emilio Volpicelli. Arrivato per far dimenticare Murano, l’ex Pineto segna una doppietta all’esordio dopo il gol iniziare siglato da Gabriele Pagliai. Nel finale l’Avellino accorcia le distanze con Gabriele Gori, ma poi Pablo Vitali la chiude con un gran gol. Buona la prima per i rossoblù.

Primo tempo

Dopo appena un minuto il Picerno prova a far male. Pagliai serve Santarcangelo che gira di prima, ma Iannarilli blocca. I ritmi sono bassi, con i rossoblù che provano a fare la partita. Al 17esimo Petito si costruisce una grande occasione. Solito strappo sulla trequarti avversaria, arriva al limite e calcia di sinistro, ma Iannarilli respinge. Quattro minuti più tardi arriva la risposta dell’Avellino. Russo spizza per Patierno che calcia di prima intenzione, ma la palla termina sull’esterno della rete. Con il passare dei minuti, i campani aggrediscono più alti e provano a proporre gioco, ma i ritmi rimangono bassi e non arrivano occasioni pericolose. L’arbitro Turrini concede quattro minuti di recupero. Al duplice fischio, Picerno e Avellino rientrano negli spogliatoi sul punteggio di 0-0.

Secondo tempo

I lucani partono fortissimo all’inizio della ripresa. Già al 48esimo una grande occasione. Santarcangelo appoggia a rimorchio per Petito che calcia di prima, ma Iannarilli devia in angolo la palla destinata sotto la traversa. Le squadre si allungano, ma non ne beneficia lo spettacolo. I lucani sempre padroni del gioco, ma l’Avellino prova a far male in verticale. Al 61esimo esordio per Volpicelli, arrivato per sostituire Murano. Una manciata di minuti dopo si sblocca la gara. Gabriele Pagliai raccoglie una palla sulla trequarti, sterza sul destro e fulmina un non irreprensibile Iannarilli con un diagonale che termina nell’angolino. Primo gol tra i professionisti per il classe 2002.

Dieci minuti dopo il Picerno raddoppia. Azione confusa nell’area dell’Avellino: Volpicelli colpisce la traversa, sulla respinta Vitali sbatte di nuovo sul legno e poi è proprio il subentrato ad appoggiare in rete. Primo gol per il nuovo acquisto rossoblù. La risposta dell’Avellino arriva all’84esimo: Redan ci prova da posizione defilata, ma Summa blocca. Due minuti dopo il portiere del Picerno esce male, Frascatore prova il tap-in ma Allegretto evita la rete. All’87esimo la chiudono i lucani. Grande azione di contropiede, con Maiorino che serve Volpicelli: Iannarilli spiazzato e doppietta personale per il classe 1992. Dopo il terzo gol, i lucani staccano la spina e i campani provano un disperato forcing finale.

L’Avellino la riapre al 90esimo. Russo batte un angolo, Gabriele Gori svetta più in alto di tutti e fulmina Summa per la rete del 3-1. Due minuti ci riprova, calcia a giro dal limite e colpisce il palo. Nell’ultimo minuto di recupero, il Picerno segna il quarto gol. Vitali dribbla un avversario, scarta anche Iannarilli e deposita in rete la palla del definitivo 4-1.

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Bari Sport

Difesa colabrodo e nessun leader: è allarme in casa Bari a 5 giorni dalla chiusura del mercato

Poco meno di 30 minuti giocati con intensità e fame, come aveva comandato mister Longo. Piccoli spiragli di luce, all’insegna della reazione dopo i tre schiaffi subiti all’esordio. Per il resto soltanto il buio, nella testa e nelle gambe. Il segnale che matura dal “Braglia”, dove il Bari venerdì sera ha subito la seconda sconfitta consecutiva in campionato in due partite, fa suonare forte e chiaro l’allarme rosso: la squadra allestita finora è in evidente difficoltà, con un organico ancora inadeguato a reggere l’urto della categoria, tanto meno a lottare concretamente per i playoff, obiettivo fissato a luglio scorso dal presidente Luigi De Laurentiis.

Difesa colabrodo

Cinque reti subite in 180 minuti, tre delle quali su palla inattiva. Spaventa l’incapacità della squadra di respingere i pericoli creati sul gioco aereo: ai due gol incassati in fotocopia contro la Juve Stabia, sugli sviluppi di calcio d’angolo, ha fatto il paio la rete del sorpasso modenese siglata da Pedro Mendes, lasciato colpevolmente solo da Obaretin in area piccola. Anche contro gli emiliani, il Bari ha sofferto terribilmente i corner, non dando mai la sensazione di una gestione sicura di quel tipo di situazione di gioco. I 90 minuti contro il Modena hanno confermato i limiti manifestati dalla retroguardia anche durante la preseason, ricalcando il copione da horror già recitato dal Bari in fase di non possesso nello scorso campionato, con premi Oscar in negativo assegnati ancora sul piano delle individualità.

Cercasi leader

Lo ha rimarcato anche Longo nel post gara, attraverso la sua proverbiale onestà intellettuale: un fattore che anziché suscitare irritazione dovrebbe al contrario essere apprezzato dalla proprietà, laddove l’obiettivo sia davvero quello di costruire e guardare lontano. Dopo l’addio al calcio giocato di Valerio Di Cesare, il Bari ha perso uno degli ultimi leader, in campo e spogliatoio. Si vive delle solite fiammate estemporanee di Sibilli in fase di costruzione, insieme a un gagliardo Manzari, al “Braglia” in palla, insieme a Oliveri nel primo tempo. Per il resto la sensazione è che ci si limiti a svolgere il compitino, finendo, nel tentativo di puntare al 6 in pagella, per incappare in errori marchiani dal peso specifico rilevante sull’economia del risultato. Le marcature saltate in occasione di tre dei cinque gol subiti nelle prime due partite di campionato sono un dato che fa accapponare la pelle, lasciando sgomento innanzitutto l’allenatore che invece, sin dal ritiro di Roccaraso, aveva dedicato un’attenzione maniacale a ogni situazione di gioco. Fa specie, in tal senso, la grave leggerezza di Vicari, responsabile del fallo da rigore per il gol del momentaneo pareggio dei padroni di casa. Il neo capitano del Bari sta faticando più del previsto nel reggere il peso dell’eredità raccolta dall’ex compagno di reparto. Gli equilibri difensivi al momento sono un’utopia. L’assenza di Di Cesare, unita a quella di nuovi leader tecnici, dei quali per ora non c’è traccia, sta rendendo ancora più complicato il percorso del neo capitano e quello di tutta la squadra.

Promessa non mantenuta

«Quest’anno non ci saranno ritardi nell’allestimento della rosa» aveva annunciato il presidente Luigi De Laurentiis durante presentazione di Magalini e Longo. Mancano cinque giorni alla chiusura del mercato. Il Bari necessita ancora di almeno quattro titolari capaci di alzare il tasso qualitativo: due difensori, un centrocampista e un trequartista. Longo confida nel miracolo. Nel frattempo l’allenatore resta troppo solo nei suoi tormenti.

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