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Bari Cronaca News Video

Maxi frode sui bonus edilizi: sequestrati 10 mln a una società di Putignano, 3 indagati – VIDEO

Truffa aggravata ai danni dello Stato e autoriciclaggio sono le accuse a carico di tre indagati nell’ambito di un’inchiesta della Procura della Repubblica di Bari su una presunta frode sui bonus edilizi che ha portato al sequestro, eseguito dai finanzieri della tenenza di Putignano in collaborazione con i carabinieri della locale stazione, di beni, disponibilità finanziarie e crediti per un valore complessivo di 10 milioni di euro nei confronti di una società e dei tre indagati.

Stando a quanto emerso dalle indagini sarebbe stato messo in piedi un complesso sistema di frode attraverso le misure previste dal cosiddetto decreto Rilancio soprattutto in riferimento a Superbonus ed Ecobonus.

Due degli indagati, in particolare, avrebbero costituito e gestito la società edile putignanese, amministrata da un prestanome, che avrebbe emesso fatture per lavori edili mai effettuati su immobili di ignari contribuenti nelle province di Bari, Lecce e Potenza, generando così ingenti crediti fiscali fittizi ottenuti grazie allo sconto in fattura.

Parte dei crediti così ottenuti sarebbero poi stati ceduti dalla società putignanese ad altre due società di capitali, con sede nelle province di Bari e Venezia, a prezzi notevolmente scontati rispetto al loro valore nominale e utilizzati in compensazione, con i modelli F24, di debiti di natura tributaria e previdenziale.

Oltre ai due responsabili della società, e alla stessa impresa, risulta indagato per favoreggiamento personale anche il professionista incaricato di tenere le scritture contabili che avrebbe aiutato gli amministratori di fatto dell’azienda a eludere eventuali controlli.

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Attualità BAT News

Trani ricorda il carabiniere Luigi De Gennaro: vittima di terrorismo nel 1965

A 49 anni dalla morte, il comando provinciale dei carabinieri della provincia di Barletta-Andria-Trani ricorda Luigi De Gennaro, vittima di terrorismo, a cui il 21 aprile del 2010 fu concessa l’alta onorificenza della Medaglia d’Oro di Vittima del terrorismo dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

De Gennaro morì ad appena 24 anni. Nato a Trani il 29 agosto 1941, si arruolò nell’Arma appena ventenne. Dopo le prime esperienze nei reparti mobili di Palermo e Laives, in provincia di Bolzano, venne destinato nel 1965 alla stazione dei carabinieri di Sesto Pusteria, comune di 1.650 abitanti in Trentino Alto Adige.

Gli anni 1965-1966 sono drammatici: si registra la fase più accesa del terrorismo altoatesino che provoca molti morti tra cui diversi carabinieri.

La sera del 26 agosto 1965 la pattuglia composta dai carabinieri Palmerio Ariu e Luigi De Gennaro è appena rientrata in caserma ma, all’ora di cena, i terroristi aprono il fuoco con un mitra colpendo prima Ariu e poi De Gennaro. Il carabiniere tranese fu colpito da oltre 30 colpi di mitra e morì poco dopo durante il tragitto in ospedale.

Nella motivazione della Medaglia d’Oro a De Gennaro si legge: «Per gli alti valori morali espressi nell’attività prestata presso l’Amministrazione di appartenenza nell’evento occorso in Sesto Pusteria il 26 agosto 1965 quando venne ucciso da alcuni terroristi che esplosero alcuni colpi di mitra contro la caserma dove si trovava».

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Bari News Puglia

Carabiniere aggredito a Locorotondo, il sindacato: «Un codice rosso anche per noi» – L’INTERVISTA

«L’episodio dell’aggressione di Locorotondo fotografa la grande insicurezza in cui è costretto a lavorare il personale militare e delle forze di polizia in generale». Parte da qui l’analisi di Cataldo Demitri, segretario regionale per la Puglia del Nuovo sindacato Carabinieri.

Qual è la situazione per voi militari e poliziotti?

«Il personale delle forze di polizia non è per nulla tutelato. Le regole di base del nostro ingaggio sono antiquate e non adatte a fronteggiare le molteplici situazioni che ci si presentano tutti i giorni nello svolgimento del nostro lavoro. Il caso di Locorotondo è solo l’ultimo di una serie di episodi quotidiani che vedono protagonisti gli operatori delle forze di polizia. Veniamo continuamente insultati e aggrediti, oltre ad agire in contesti pericolosi e violenti».

Quali sono le regole?

«La linea guida principale a cui ci dobbiamo attenere è di evitare in tutti i modi possibili di arrivare al contatto con il soggetto che viene fermato. Ormai gli agenti hanno paura a intervenire per garantire la sicurezza e prevenire e reprimere i reati, anche perché qualsiasi conseguenza è a carico nostro. Sono situazioni che demotivano il personale. Ogni minimo errore può scatenare una denuncia, un processo penale, provvedimenti disciplinari, blocchi di carriera. A cui vanno aggiunte le spese legali e le conseguenze economiche e psicologiche. L’operatore di polizia può essere sospeso e subisce una serie di svantaggi».

Per garantire la sicurezza degli agenti recentemente è stato introdotto l’utilizzo dei taser. Quali sono le linee guida che dovete seguire per utilizzarlo sul campo? Serve davvero a tutelare agenti e militari?

«Il taser è uno strumento valido perché evita il contatto tra operatore di polizia e soggetto fermato, respingendo la violenza. Ma nasce già come estrema ratio per bloccare qualcuno. Il suo utilizzo, infatti, non è così immediato poiché innanzitutto vanno rispettati tre principi: la proporzionalità rispetto al pericolo, la necessità dell’uso e l’adeguatezza. Oltre a questo, l’utilizzo del taser per l’operatore di polizia si divide in cinque passaggi obbligatori: l’individuazione del pericolo, l’annuncio dell’utilizzo, mostrare l’arma al soggetto, fare un avvertimento con puntamento nei confronti del soggetto e infine l’uso vero e proprio con l’esplosione dei due dardi. Tutti questi passaggi vanno espletati nell’arco di pochi minuti e l’operatore di polizia deve decidere velocemente e in situazioni di pericolo (sia per sé che per la persona sulla quale si sta intervenendo) se ricorrere al taser oppure no. Questo strumento va utilizzato con cautela anche per salvaguardare la vita altrui, non possiamo prevedere in anticipo come il soggetto reagirà alla scarica elettrica. Per quanto riguarda l’Arma dei carabinieri, al momento l’abilitazione all’uso del taser è prevista solo per i nuclei radiomobili e non per i militari dei comandi stazione. Anche se l’amministrazione sta progressivamente agendo per estendere anche a loro l’utilizzo. Ma resta la paura da parte degli operatori a utilizzarlo».

Come mai?

«A luglio del 2024 in Alto Adige due militari hanno usato il dispositivo su un soggetto che si era reso estremamente violento e a seguito di questo dopo due ore è morto in ospedale. Certo è un mezzo che lo Stato ci fornisce ma come conseguenza di questo episodio c’è stata una campagna mediatica a suo sfavore, i colleghi sono stati sottoposti a indagine e a provvedimenti disciplinari. Automaticamente ci ritroviamo sempre in svantaggio. Gli operatori di polizia non possono utilizzare i mezzi perché sono più i rischi a cui vanno incontro che i benefici. Le forze di polizia dovrebbero garantire la sicurezza dei cittadini ma allo stato attuale delle cose non riescono nemmeno a proteggere loro stessi».

Quali potrebbero essere allora le soluzioni per tutelare gli operatori della sicurezza?

«Andrebbe proposto un dispositivo simile al Codice rosso che viene applicato in caso di violenza sulle donne, sia fisica che verbale, certo con tutti gli adeguamenti e gli aggiustamenti del caso. Noi operatori di polizia non possiamo toccare nessuno, e va bene, ma allora nemmeno noi dobbiamo essere toccati perché quando siamo in servizio rappresentiamo lo Stato che deve garantire l’incolumità di tutti. Il mio appello come rappresentate sindacale della regione Puglia è quello di attenzionare tutti questi episodi che si verificano, perché tutti i giorni migliaia di carabinieri vengono aggrediti fisicamente. Fa più scalpore un militare che utilizza il taser e provoca un danno, involontario, che un violento che picchia un agente. E aggiungo un ultimo elemento: queste persone sanno che se si macchiano del reato di oltraggio a pubblico ufficiale non sono esposti a chissà quali conseguenze, non sempre vengono arrestati e se lo sono riconquistano la libertà quasi immediatamente. Tra l’altro perché esista la fattispecie del reato devono esserci per forza più persone. Se l’oltraggio avviene magari in una strada buia e senza testimoni, non possiamo rivalerci legalmente».

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Bari Cronaca News

Carabiniere aggredito a Locorotondo, Crosetto: «Maltrattato e offeso lo Stato»

«Inaccettabile il senso di impunità che consente a dei delinquenti di picchiare un carabiniere che sta facendo il proprio lavoro, rappresentando lo Stato. Lo stesso senso di impunità che consente loro di filmare e pubblicare la loro sfacciataggine». Lo scrive su X il ministro della Difesa, Guido Crosetto, riferendosi all’aggressione di un carabiniere avvenuta a Locorotondo.

«Non è il singolo ad essere stato maltrattato, non è un esponente delle forze di polizia, è lo Stato stesso ad essere offeso», afferma il ministro aggiungendo che «di fronte ad atti così, occorre rispondere con durezza e fermezza, occorre dare l’esempio in modo tale che non accada più, applicando la legge con durezza», conclude.

La Russa: «La giustizia faccia presto il suo corso»

Solidarietà e vicinanza al carabiniere aggredito a Locorotondo arriva anche dal presidente del Senato Ignazio La Russa che, su Facebook, parla di «donne e uomini in divisa che ogni giorno rischiano la propria vita per garantire la nostra sicurezza».

Le immagini dell’aggressione, conclude La Russa, «sono inequivocabili: la giustizia faccia presto il suo corso rintracciando i responsabili».

Fontana: «Episodio grave»

Vicinanza e solidarietà al carabiniere aggredito a Locorotondo esprime anche il presidente della Camera dei deputati Lorenzo Fontana che augura al militare «pronta guarigione».

L’episodio, afferma, «è grave. La mia solidarietà a tutte le forze dell’ordine che operano in prima linea per la tutela della sicurezza dei cittadini», conclude.

Piantedosi: «Aggressione inaccettabile, non rimanga impunita»

«Ferma condanna per la vile aggressione subita a Locorotondo dai componenti di una pattuglia dei carabinieri, ai quali esprimo tutta la mia vicinanza ed il mio apprezzamento per lo sforzo profuso nell’occasione». Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, in un post pubblicato su X.

«La violenza che colpisce servitori dello Stato impegnati a garantire la sicurezza dei cittadini – aggiunge – è assolutamente inaccettabile e non deve rimanere senza conseguenze», conclude il ministro.

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Cronaca News Taranto

Già “ammonito” continua a perseguitare l’ex compagna: arrestato un 27enne a Taranto

Era già stato “ammonito” per i suoi comportamenti ma, nonostante il provvedimento emesso nei suoi confronti, continuava a perseguitare la sua ex compagna. Un 27enne di Taranto è stato arrestato dai carabinieri.

Il giovane si sarebbe presentato presso l’abitazione della donna nel quartiere Tamburi del capoluogo ionico e, dopo una discussione, avrebbe cominciato a prendere a calci e pugni il portone d’ingresso dell’appartamento.

La donna, temendo per la sua incolumità, ha chiesto aiuto al Nue 112 e sul posto sono arrivati i carabinieri che hanno arrestato in flagranza il 27enne, condotto ai domiciliari in un’altra abitazione.

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Cronaca Lecce News

Lecce, scoperte 3 coltivazioni di marijuana lungo la statale 7ter: sequestrate 428 piante

Sono 428 le piante di marijuana rinvenute dai carabinieri di Lecce in tre piantagioni scoperte a ridosso della Strada statale 7 ter che collega il capoluogo a Campi Salentina.

Le tre piantagioni si trovavano in altrettanti terreni, tutti confinanti. Il primo, con 120 piante di altezza compresa tra i 70 centimetri e i due metri, tutte in buono stato vegetativo e con infiorescenze, erano in una campagna recintata apparentemente abbandonata.

I controlli dei militari si sono estesi al terreno adiacente dove c’erano altre 138 piante con le stesse caratteristiche delle prime. Un terzo lotto, infine, è stato trovato dagli uomini dell’Arma su un terreno retrostante il primo. In quest’ultima area sono state recuperate 170 piante della stessa tipologia.

Le piante sono state sequestrate dai carabinieri, coordinati dalla procura della Repubblica di Lecce, con il supporto dei colleghi del gruppo forestale di Lecce-Brindisi e dei militari del laboratorio analisi dove sono in corso gli accertamenti per stabilire il valore del thc.

Altre indagini sono poi in corso per stabilire i responsabili delle coltivazioni.

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Attualità Lecce News

Calimera, onore al carabiniere Pangrazzi: salvò un uomo nel Milanese

L’amministrazione comunale di Calimera ha conferito un prestigioso riconoscimento all’appuntato dei carabinieri Fabio Pangrazzi, per il coraggioso intervento che, il 20 ottobre 2023, ha salvato la vita a un uomo anziano che tentava il suicidio a Sesto San Giovanni. L’agente, affiancato da un collega, è riuscito a raggiungere l’uomo, afferrarlo e portarlo in salvo, compiendo un gesto eroico che ha avuto risonanza a livello nazionale.

La cerimonia di premiazione si è svolta in una sala consiliare gremita, alla presenza del sindaco Gianluca Tommasi, della Giunta Comunale e delle forze dell’ordine locali. La comunità di Calimera, orgogliosa del gesto del suo concittadino, ha reso omaggio a Pangrazzi, simbolo dei valori del paese ellenofono.

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Cronaca Foggia

San Severo, bomba all’esterno di un salone di parrucchiere: via alle indagini

Una bomba carta è stata fatta esplodere davanti all’ingresso del salone di un parrucchiere a San Severo, nel Foggiano. L’esplosione, avvenuta nel cuore della notte scorsa, ha danneggiato la vetrata dell’esercizio commerciale. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che stanno visionando le immagini della videosorveglianza dare un volto e un nome agli autori dell’attentanto.

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Brindisi Cronaca News

Sicurezza sul lavoro, controlli dei carabinieri nel Brindisino: denunciati due imprenditori agricoli

I titolari di due imprese agricole del Brindisino sono stati denunciati dai carabinieri a seguito di mirati controlli per la verifica del rispetto della sicurezza sui luoghi di lavoro.

Il primo, in particolare, non aveva alcun documento di valutazione dei rischi aziendali e non aveva svolto la formazione dei lavoratori in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. L’uomo è stato multato per 2.500 euro.

Nel secondo caso, invece, il titolare dell’azienda non aveva fornito ai propri lavoratori idonei dispositivi di protezione individuale. I dipendenti, inoltre, non avevano nemmeno seguito i corsi di formazione relativi alla sicurezza sui luoghi di lavoro e utilizzavano scale non a norma.

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Cronaca News Taranto

Massafra, da poco uscito dal carcere danneggia l’auto dei carabinieri: arrestato un 31enne

Avrebbe danneggiato il portone di un edificio e, all’arrivo dei carabinieri, si sarebbe scagliato contro l’auto di servizio il 31enne di Palagiano arrestato la notte scorsa dai carabinieri a Massafra.

I militari sono stati allertati da una telefonata al 112 da parte dei condomini di uno stabile dove l’uomo, in evidente stato di alterazione psicofisica, stava mandando in frantumi i vetri del portone d’ingresso.

I carabinieri hanno provato a fermare l’uomo che, per tutta risposta, ha rifiutato di fornire le proprie generalità e si è scagliato contro l’auto dei carabinieri, dopo averli aggrediti e minacciati. I militari sono riusciti, con non poche difficoltà, a bloccare il 31enne e a farlo salire sull’auto di servizio: l’uomo però ha continuato a tenere un comportamento violento danneggiando a calci la portiera posteriore dell’autoradio e mandando in frantumi anche il finestrino.

L’uomo, scarcerato il giorno prima dalla casa circondariale di Taranto, è stato nuovamente arrestato e condotto presso la sua abitazione agli arresti domiciliari.

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