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Cronaca Matera News

Incidente in quad a Craco Vecchia: muore una 45enne, in codice rosso un uomo

Una donna di 45 anni, originaria di Salandra ma residente a Potenza, è morta dopo un incidente in quad avvenuto a Craco Vecchia, nel Materano.

La vittima era in sella al mezzo, finito fuori strada, insieme a un suo coetaneo di Pisticci, rimasto ferito e trasferito in codice rosso all’ospedale Madonna delle Grazie di Matera.

Sul posto sono intervenuti il 118 e i carabinieri che stanno indagando per capire la dinamica dell’incidente. Dalle prime notizie, i due facevano parte di un gruppo di escursionisti.

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Attualità Cronaca Lecce News

Lecce, case vacanze affittate in nero: ricavi non dichiarati per oltre 100mila euro

Villette, appartamenti e case vacanza affittate con contratti irregolari. Si sono conclusi i controlli incrociati dei finanzieri nei confronti di proprietari di unità immobiliari particolarmente richieste dai turisti in Salento. Dopo segnalazioni pervenute al numero di pubblica utilità “117”, è emerso che i proprietari i hanno omesso di dichiarare al Fisco i redditi derivanti dalla locazione turistica di immobili soprattutto in zone costiere. Il volume dei ricavi in nero, ricostruito anche mediante lo strumento delle indagini bancarie, ammonta ad oltre 100 mila euro. 

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Bari Cronaca News

Assaltarono una gioielleria a Bari: presi i baby rapinatori ma la refurtiva è scomparsa

Hanno solo 15 e 16 anni i due baby rapinatori che due settimane fa hanno svaligiato una gioielleria “compro oro” in via Giulio Petroni a Bari, razziando merce per 30mila euro e terrorizzando la commessa. I due minorenni sono ora agli arresti domiciliari, al termine di indagini condotte dalla polizia.

Il colpo

In piena mattina, i due erano entrati a volto scoperto nell’esercizio commerciale e, benché non fossero armati, avevano minacciato la giovane donna presente all’interno, portandola prima alla vetrina e indicandole i “pezzi” prescelti, poi l’avevano trascinata all’interno, rinchiudendola in uno spazio delimitato dalla blindatura, con un elevato uso della violenza. Infine erano scappati, lasciandola all’interno, e dirigendosi verso Carbonara.

La ricostruzione

Al lavoro sul colpo, sin dai primi minuti successivi all’intervento dei vigili del fuoco, necessari per liberare la commessa, erano stati gli agenti della sezione Falchi della Squadra Mobile, coordinati dal dirigente Filippo Portoghese, che avevano interrogato i testimoni e visionato le immagini delle telecamere di sorveglianza. In breve tempo avevano quindi riconosciuto i due minorenni, perché già noti per motivi vari alla polizia.

Le indagini

Gli accertamenti degli investigatori si erano quindi concentrati sui due ragazzini, esaminandone i comportamenti e passando ai raggi x i loro movimenti, a cominciare proprio dal giorno della rapina. Hanno così raccolto elementi utili che hanno consentito alla Procura per i minorenni di emettere un decreto di fermo, eseguito nei giorni scorsi.

La convalida

Nella giornata di ieri, infine, i due giovanissimi rapinatori sono comparsi dinanzi al gip del tribunale per i minorenni, che ha convalidato il fermo disposto dal pm ed eseguito dai Falchi. Il giudice ha anche disposto, in virtù della giovane età e del fatto che non erano armati, gli arresti domiciliari nelle due abitazioni di Carbonara e Ceglie del campo. Per entrambi si è attivato anche il procedimento civile, che impone anche una verifica sulle condizioni di vita dei ragazzi. La legge prevede, infatti, che si valuti se i minorenni siano o meno seguiti in famiglia, allo scopo di comprendere se il gesto sia stato dettato da una mancata “cura” o da un comportamento esclusivamente imputabile a loro.

La refurtiva

Gli agenti che hanno operato il fermo non hanno purtroppo trovato traccia della refurtiva, del valore di circa 30mila euro che i due avrebbero scelto con cura dalla vetrina, dimostrando in questo modo che avevano già fatto accurati sopralluoghi prima di portare a termine il violento colpo, in pieno giorno, e a volto scoperto.

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Cronaca Lecce News

Galatina, tenta di rapinare due negozi del centro storico: denunciato un 27enne

Un 27enne di origini afghane è stato denunciato per aver tentato di rapinare due attività commerciali nel centro storico di Galatina.

L’uomo, un cittadino senza fissa dimora e regolare sul territorio italiano in quanto richiedente asilo, con fare minaccioso e intimidatorio avrebbe chiesto alle dipendenti di due attività commerciali di consegnargli l’incasso della giornata. In un caso avrebbe tentato di prelevare direttamente il denaro.

Spaventato dall’arrivo di altri clienti, il 27enne si sarebbe allontanato, in entrambe le circostanze, a mani vuote.

A seguito della denuncia presentata dalle due dipendenti nei confronti del 27enne è stato emesso un foglio di via obbligatorio dalla città di Galatina per tre anni emesso dal Questore della provincia di Lecce.

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Brindisi Cronaca News

Incidente tra auto e moto in via San Giovanni Bosco a Brindisi: feriti un uomo e una donna

Tanta paura ma, fortunatamente, non hanno riportato gravi conseguenze le persone coinvolte nel rocambolesco incidente che si è verificato oggi pomeriggio, 2 agosto, in via San Giovanni Bosco a Brindisi.

Per cause in corso di accertamento un’auto e una moto si sono scontrate. L’auto, una Chevrolet Matiz è finita su un fianco dopo l’impatto. La donna alla guida è rimasta incastrata tra le lamiere e per estrarla si è reso necessario l’intervento dei vigili del fuoco. In sella alla moto un uomo.

I due feriti sono stati trasportati in ospedale per accertamenti dai sanitari del 118, intervenuti sul posto.

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Cronaca Lecce News

Tricase, nasconde in casa 5 chili di droga. Se venduta avrebbe fruttato 400mila euro: arrestato un 30enne

Avrebbe fruttato 400mila euro la droga sequestrata a un 30enne salentino arrestato dai carabinieri a Tricase.

L’uomo è stato trovato in possesso di oltre 5 chili di sostanza stupefacente conservata in casa e in un locale nelle sue disponibilità. Si tratta, in particolare, di quattro chili di cocaina contenuta da tre involucri di cellophane, un chilo di hashish suddiviso in otto panetti e dosi di marijuana per un peso complessivo di 150 grammi.

I militari hanno sequestrato anche una pistola scacciacani priva del tappo rosso, bilancini di precisione, materiale utile per il confezionamento delle dosi e la somma contante di 835 euro.

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Brindisi Cronaca News

Caso Nettis, chiusa l’inchiesta: la Procura di Brindisi chiede l’archiviazione per l’unico indagato

Si chiude con la richiesta di archiviazione da parte della Procura di Brindisi l’inchiesta sulla morte di Patrizia Nettis, la giornalista 41enne originaria di Gioia del Colle trovata impiccata il 29 giugno del 2023 nell’appartamento in cui viveva a Fasano.

La famiglia, rappresentata dal legale Giuseppe Castellaneta, non ha mai creduto alla tesi del suicidio e ha più volte chiesto la riesumazione della salma affinché fosse effettuata l’autopsia.

La Procura indagava per istigazione al suicidio e atti persecutori nei confronti di un uomo, che in passato ha avuto una relazione sentimentale con la giornalista.

Nei mesi scorsi si era svolta una fiaccolata in ricordo di Patrizia, ma anche e soprattutto in nome della verità, quella verità che i suoi genitori continuano a cercare. «Un’indagine parziale, non ci soddisfa affatto, fatta senza rilievi scientifici sul corpo, sui vestiti, nell’abitazione», commenta il padre di Patrizia, Vito Nettis: «Faremo ricorso se la richiesta dovesse essere accettata», annuncia.

Erano state rese note anche le chat dai contenuti sessisti, con insulti nei confronti della donna. Protagonisti dello scambio di messaggi due uomini, il compagno e l’ex, che la sera del 28 giugno sono stati visti litigare con lei sotto casa, in una conversazione e tre dai toni molto accesi. Nella chat i due uomini, con complicità, la chiamano “cosa”.

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Cronaca Lecce News

Rissa con accoltellamento a Gallipoli: due ragazzi in ospedale. Dacur per sei giovani

Sei ragazzi di età compresa tra i 20 e i 29 anni sono destinatari di altrettanti Divieti di accesso alle aree urbane (Dacur) emessi dal Questore di Lecce a seguito di una rissa scoppiata a Gallipoli all’alba del 21 luglio scorso.

Stando a quanto ricostruito dagli agenti del locale commissariato, intorno alle 5:30 del mattino i sei sono stati protagonisti di una rissa scoppiata per futili motivi, durante la quale, nei pressi di un noto lido, sono stati sferrati colpi sia con un oggetto di metallo che con un coltello e due giovani sono rimasti feriti e trasportati in ospedale riportando ferite giudicate guaribili in 15 giorni.

I sei giovani, tre dei quali sono residenti a Trani e altri tre a Nardò, non potranno accedere e fermarsi in locali di Baia Verde a Gallipoli per i prossimi tre anni.

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Cronaca Foggia News

Foggia, detenuto aggredisce un poliziotto in carcere: colpito con un pugno al volto

Un detenuto con problemi psichiatrici avrebbe aggredito un agente di polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Foggia.

Stando a quanto riferisce il segretario nazionale del Sindacato autonomo di polizia penitenziaria (Sappe), Federico Pilagatti, il poliziotto sarebbe stato «colpito al volto senza alcun motivo», riportando «conseguenze alla mandibola».

Pilagatti evidenzia che «sono sette i poliziotti che sarebbero in malattia a seguito di danni importanti riportati dalle aggressioni subite da parte dei detenuti, senza contare gli altri che con grande sacrificio, anche emotivo, hanno ripreso comunque a lavorare. Ormai – continua – la tensione e lo stress che si respira tra i poliziotti è alle stelle poiché le continue provocazioni ed aggressioni che rimangono pressoché impunite demoralizzano gli agenti».

Il sindacalista denuncia come «in questo momento le carceri siano in mano ai detenuti: è un dato di fatto poiché i detenuti stanno dimostrando ogni giorno di poter fare quello che vogliono senza alcun contrasto effettivo».

Il Sappe nei giorni scorsi ha rappresentato al sottosegretario alla Giustizia Del Mastro e ai vertici del Dap (dipartimento dell’amministrazione penitenziaria) «che si potrebbero ridurre dell’80% circa gli episodi di violenza senza nessuna spesa aggiuntiva, ma applicando solamente le leggi che ci sono».

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Cronaca News Taranto Video

Incendio a Pulsano: 67enne ascoltato dai carabinieri. Si aggrava la sua posizione – VIDEO

Dopo la morte dell’anziana 86enne, rimasta gravemente ustionata mentre cercava di fuggire al rogo che martedì scorso ha devastato la pineta del villaggio Fatamorgana nella Marina di Pulsano, si aggrava la posizione del 67enne finito agli arresti domiciliari con l’accusa di aver appiccato l’incendio.

Le fiamme hanno colpito gli stabilimenti balneari di Baia Serrone, Lido Silvana, Lido Persefone e le spiagge libere che, in quel momento, erano affollate da turisti e bagnanti.

Oltre all’accusa di incendio doloso per la quale l’uomo era stato fermato dai carabinieri del nucleo Forestali, ora viene ipotizzato anche il reato di morte come conseguenza di altro reato.

L’uomo, a quanto si è appreso, avrebbe spiegato agli inquirenti di aver acceso il fuoco per bruciare le sterpaglie da un terreno comunale nei pressi della sua proprietà ma poi ne avrebbe perso il controllo. Oggi si è svolta l’udienza di convalida dinanzi al gip Rita Romano.

Nelle prossime ore sarà affidata l’autopsia sul corpo della vittima. Il presunto piromane è stato individuato grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona e a una serie di riscontri investigativi.

In fiamme diversi ettari di pineta e macchia con ingenti danni a ville e strutture commerciali e ricettive.

«Le tecniche e procedure utilizzate per l’individuazione dell’origine e delle dinamiche degli incendi ci permettono di effettuare approfondite indagini e, sempre più spesso come in questo caso, di individuare gli incendiari», dichiara il comandante del gruppo carabinieri forestali di Taranto, tenente colonello Antonio Santaniello, aggiungendo inoltre che «è importante che anche ogni cittadino faccia la propria parte, segnalando tempestivamente ai numeri di emergenza 1515 o 112 gli incendi e qualsiasi elemento utile ai fini delle indagini, così da scongiurare danni irreparabili e rendere più agevole il lavoro di noi investigatori nella ricerca dei colpevoli».

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