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Bari, mala movida e spaccio all’Umbertino. I residenti: «Anche qui serve un’ordinanza»

Non solo piazza Umberto e piazza Moro. Dopo l’ordinanza anti-degrado emanata dal sindaco Vito Leccese per rafforzare le misure di sicurezza nelle due zone, arriva la richiesta di un provvedimento simile anche da parte del Comitato di salvaguardia del quartiere Umbertino, attivo sul territorio dal 2015. Il presidente Mauro Gargano, il vicepresidente Orio Moscelli e la fondatrice Irma Melini, hanno inviato una lettera aperta all’attenzione del primo cittadino. «Le nostre proposte negli anni sono rimaste inascoltate. Abbiamo accolto con favore l’iniziativa dell’ordinanza anti-degrado in piazza Moro: le chiediamo adesso di allargare il raggio di azione anche al nostro quartiere, chiedendo misure più specifiche», scrivono dal Comitato riferendosi in particolare al tema della “mala movida”.

I temi

Diverse le criticità messe in evidenza dal gruppo: dalla raccolta differenziata porta a porta per gli esercenti, «i cui rifiuti oggi rendono insalubri le nostre strade; la richiesta del presidio fisso, o meglio del ripristino del vigile di quartiere, capace di identificare eventuali soggetti pericolosi, ma anche capaci di far sentire presente l’Istituzione comunale all’interno del quartiere; ancora il tema del persistente rumore, antropico e non, abbondantemente oltre soglia; senza parlare dell’illegalità, sotto vari aspetti, che prospera in mancanza dei dovuti controlli e ancora il preoccupante fenomeno dello spaccio di droghe, oramai dilagante, che utilizza anche i nostri portoni». Per il comitato, la zona Umbertina, pur essendo area di pregio artistico, storico, architettonico e ambientale, «è rimasto vittima e ostaggio, proprio a causa della mancata pianificazione territoriale in ordine agli insediamenti delle attività di ristorazione – proseguono i firmatari – del fenomeno della mala movida, soprattutto nel periodo estivo, con tutte le negative conseguenze, anche riguardo al già citato fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti e alle violenze di diversa rilevanza penale».

La richiesta

Da qui la richiesta di poter essere ricevuti in delegazione dal sindaco per discutere di persona i problemi che affliggono il quartiere al fine di studiare delle misure di prevenzione e gestione dei fenomeni adeguate. «non comprendiamo perché l’Umbertino non sia destinatario di provvedimenti che tentino di arginare il crescente degrado e le diverse forme di illegalità. Da noi il bivacco diventa caos, sporcizia, spaccio, deregulation. Aggiungiamo che il quartiere è abitato prevalentemente da persone anziane che hanno ormai perso il sonno a causa degli schiamazzi notturni, ma anche da tanti professionisti che hanno paura di rincasare nelle ore serali. Si vive in un clima di insicurezza aggravato proprio dai livelli di spaccio e di consumo di alcol che constatiamo nelle strade e nelle piazze dell’Umbertino».

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Bari, piazza Umberto invasa da siringhe, ventilatori e falò di rifiuti. Le pulizie? Toccano ai giardinieri

Ore 11.45, mancano solo gli ultimi quattro rettangoli di terreno, nemmeno i peggiori dopo i quattro furgoni carichi di rifiuti già portati via. C’è un ventilatore, uno zaino impilato, bottiglie di Peroni e di acqua, una di limonata.
Cumuli di carte, escrementi umani, una rastrelliera di plastica sulla quale prende sole un paio di scarpe e una borsetta, monticelli di quel che resta dei falò notturni. È piazza Umberto, terra di nessuno e di tutti, dei turisti che “entrano” nel salotto buono della città, via Sparano, dopo aver attraversato piazza Roma, altro buco nero di degrado e paura, dove gli homeless frugano nella spazzatura. Terra, soprattutto di gruppi di extracomunitari che spacciano, si drogano e ci fanno nottata.

I giardinieri spazzini

Sono le 11.45 e la squadra della Multiservizi, incaricata di manutenere i giardini, di sfoltire aiuole, decespugliare, ripulire bordi dalle erbe infestanti, curare le panchine, sta invece ultimando le pulizie della terra di nessuno. Poco lontano “vigila” un’auto della polizia municipale, che poi si allontana. Sono in quattro e tra le mani non hanno cesoie, ma rastrelli che usano per raccogliere quei rifiuti che, evidentemente, chi doveva ripulire ha invece dimenticato, ha omesso. A ognuno il suo, si immagina. E cioè: Amiu pulisce, Multiservizi cura il decoro urbano, come stabilisce la convenzione con il Comune di Bari. E invece no. Perché ieri, come molte altre volte, per sette ore, dalle 5 del mattino a mezzogiorno, i quattro dipendenti della Multiservizi hanno raccolto rifiuti, riuscendo anche a sistemare qualche aiuola. Piazza Umberto, se ti guardi attorno, per qualche ora è un bel posto.

La sicurezza

Nell’andirivieni di turisti appena arrivati a Bari, con le valigie colorate al seguito e gruppi di ragazzi che si spostano con i bus in partenza da piazza Moro, durante le ore del giorno piazza Umberto sembra meno pericolosa. Ma quando il via vai si affievolisce, quando si fa sera, torna ad essere terra di nessuno, o di tossicodipendenti. E allora, chi ci vive, chi la deve attraversare, ha paura. Sono anni che i residenti chiedono un intervento risolutivo, di poter tornare a casa senza accelerare il passo e rischiare di essere accoltellati per pochi euro. Gli extracomunitari, quelli che la notte accendono i falò, bevono e urlano, sono sempre lì. La mattina passano i giardinieri a pulire.

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Spaccio di droga nelle piazze baresi: si riunisce la task force comunale “anti degrado”

Contrastare la situazione di emergenza sociale che caratterizza alcune piazze cittadine a Bari. È l’obiettivo della task force “piazze anti degrado” che si è riunita oggi a Palazzo di Città.

Il sindaco Vito Leccese ha convocato i responsabili delle strutture comunali impegnate nella task force: i referenti del settore Welfare, della Polizia locale e del nucleo Annona, dei Lavori pubblici e delle aziende municipali interessate.

Tra gli obiettivi principali della task force quello di arginare fenomeni di devianza sociale fortemente influenzati dal crescente utilizzo di sostanze stupefacenti. Fenomeno che richiama e concentra in alcuni luoghi della città una consistente quantità di consumatori oltre a determinare una maggiore percezione di insicurezza per passanti e residenti.

L’incontro di oggi, convocato a margine di una serie di colloqui e attività di monitoraggio svolti nei giorni scorsi, è stato utile per definire ipotesi di lavoro su più fronti.

«Non intendiamo sottovalutare il problema delle piazze in città», spiega il sindaco Leccese a margine dell’incontro. «Oltre alle tante segnalazioni dei cittadini ci sono dati di esperti che ci rappresentano un forte aumento dell’utilizzo e quindi della vendita di sostanze stupefacenti, anche a basso costo. Purtroppo – aggiunge – sappiamo che questo fenomeno spesso determina problemi sulla sicurezza sia individuale sia collettiva fino al rischio di sfociare in una vera e propria emergenza sociale».

Durante l’incontro di oggi, conclude il sindaco di Bari, «abbiamo effettuato una ricognizione delle situazioni che richiedono maggiormente la nostra attenzione e stiamo valutando i primi provvedimenti da avviare».

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