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Asl Puglia, sforata la spesa farmaceutica: è rischio licenziamento per i direttori generali

Al via la procedura per licenziare i direttori generali delle aziende sanitarie che hanno sforato la spesa farmaceutica. Dopo un lungo tira e molla la Regione Puglia ha avviato il percorso per dare applicazione alla cosiddetta legge Amati approvata nel 2022 che prevede la decadenza automatica per i manager sanitari che non rispettano i tetti di spesa fissati ogni anno a livello regionale.

L’iter

In questo caso, però, l’attuazione della norma prevede un passaggio aggiuntivo, così come imposto all’epoca dalla presidenza del Consiglio dei ministri alla Regione Puglia pena l’impugnazione della norma regionale fatta approvare dal gruppo di Azione. Ovvero il rispetto della previsione contenuta nel decreto legislativo 171 del 2006 che prima della lettera di licenziamento obbliga le aziende sanitarie ad aprire un confronto con ognuno dei direttori generali, ingaggiati con contratti di tipo privatistico, per valutare il grado di responsabilità degli stessi manager nel surplus di spesa.

Un percorso tortuoso che ha avuto impulso ieri con la comunicazione da parte del direttore del dipartimento salute, dottor Vito Montanaro, del superamento dei tetti prefissati per gli acquisti diretti (destinati agli ospedali) per un ammontare complessivo di circa 184 milioni di euro -un’evidenza nota ormai dal mese di giugno-, e trasmesso il fascicolo al presidente della Giunta regionale, Michele Emiliano e al vicepresidente e assessore al Bilancio Raffaele Piemontese.

I numeri

In base ai dati su dieci aziende, fra Asl, ospedali ed Ircss, una sola, il Policlinico di Bari, è riuscito a mantenersi nel range di spesa prefissato, ma solo perché ha scaricato parte dei medicinali ad alto costo in capo alla Asl Bari. Di riflesso proprio quest’ultima azienda risulta al primo posto per splafonamento con circa 58 milioni di euro in più, seguita dalla Asl Lecce, 38,6 milioni, quella di Taranto, 28,3 milioni, la Asl Brindisi con 23,9 milioni, la Bati a 18,3 milioni. In fondo alla classifica con un report più che virtuoso l’Oncologico di Bari che ha chiuso con soli 500 mila euro in più del previsto.

L’ultimatum

Adesso i direttori generali avranno circa due settimane per fornire le loro controdeduzioni ai rilievi mossi dalla Regione Puglia, chiamata ad inviare via Pec le contestazioni, prima di chiudere il procedimento. All’esito del contraddittorio, la cui conclusione è fissata per il due settembre, si stabilirà l’elenco dei manager da rimuovere o commissariare. Una decisione, anche qui, tutt’altro che semplice considerando quello che è accaduto nel resto delle regioni.

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News Politica Puglia

Regione Puglia, la lettera di Azione ai dg: «Dal 17 giugno i vostri atti sono nulli»

«La invitiamo a non assumere alcun tipo di atto, prendendo immediatamente atto della Sua decadenza ope legis ai sensi della L.R. 7/2022, articolo 3, comma 4, così come modificato dalla L.R. 37/2023, articolo 26, comma 3». Il burocratese, questa volta, è conciso e diretto e serve per mettere in guardia i direttori generali delle aziende sanitarie e degli ospedali pugliesi.

La Lettera

Alla vigilia della settimana ferragostana, la pausa estiva dei direttori generali delle Asl e degli ospedali pugliesi viene “guastata” dalla lettera, arrivata e protocollata, spedita dai consiglieri regionali Fabiano Amati, Sergio Clemente e Ruggero Mennea, planata, con volo diretto, sul tavolo dei direttori generali dell’Asl di Foggia e del Policlinico del capoluogo daunio, quasi a metterli in guardia dalle future conseguenze degli atti che dovessero adottare nei prossimi giorni o settimane.

La questione tecnica

Una lettera breve concisa che non ammette replica, anche perché in questo periodo non è facile trovare chi possa rispondere, che parla un burocratese diretto e senza fronzoli, citando norme e articoli di legge a supporto della tesi dei tre consiglieri regionali: non firmate atti che potrebbero essere nulli.

«L’articolo 3, comma 4, della L.R. n. 7 del 2022, modificato dal comma 3, articolo 26 della L.R. 37/2023 prevede che “l’inadempienza dell’Azienda sanitaria e ospedaliera al mantenimento degli obiettivi di contenimento assegnati dalla Giunta regionale sulla spesa farmaceutica e dei gas medicali, comporta la decadenza per dettato di legge del Direttore generale».

Ma non è tutto. Amati, Clemente e Mennea precisano ancora: «con delibera n. 848 del 17 giugno 2024 la Giunta regionale ha certificato che per l’anno 2023 la spesa farmaceutica complessiva per acquisti diretti dell’Asl Foggia (lo stesso per il Policlinico, ndr) è risultata superiore rispetto al tetto stabilito a livello regionale con Dgr n.513/2023, così come indicato nell’allegato A alla suddetta delibera e che è parte integrante di essa».

Pertanto concludono i tre consiglieri regionali «Tanto premesso, nel rispetto delle norme su richiamate e al fine di evitare l’annullabilità di tutti gli atti da Lei compiuti dopo il 17 giugno 2024».

La lettera è stata spedita il 6 agosto scorso, ma non resa pubblica dai tre consiglieri regionali e neppure diffusa con note stampa o interventi pubblici. Un modo per evitare di accendere polemiche politiche e guastare le vacanze di qualcuno.

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