Categorie
Cronaca Lecce News

Aggredita nel Leccese dopo le cure ad una paziente, dottoressa si dimette. Anelli: «Lo faremo tutti»

Un altro episodio di violenza ai danni di un medico di guardia medica scuote il Salento. Una dottoressa di 37 anni è stata aggredita dal marito di una paziente durante una visita domiciliare. La donna, che si era recata a casa della paziente per prestarle soccorso, è stata insultata, strattonata e spinta fuori dall’abitazione.

Non è il primo caso di violenza nei confronti di medici di continuità assistenziale in Puglia. Solo pochi giorni fa, a Maruggio, una dottoressa specializzanda in Urologia è stata aggredita da una coppia di turisti che non accettava la sua diagnosi.

Entrambi i medici hanno presentato denuncia e hanno deciso di dimettersi dai rispettivi incarichi, sottolineando le difficoltà e i rischi connessi all’esercizio della professione in condizioni di crescente insicurezza. La dottoressa aggredita a Maruggio, però, dopo un incontro con i vertici Asl avrebbe ritirato le dimissioni.

Le parole di Anelli

«Ci dimetteremo tutti, avevo detto l’altro giorno dopo l’aggressione alla collega in provincia di Taranto. Purtroppo, di fronte all’escalation di violenza cui stiamo assistendo in Puglia, sta già accadendo. E senza interventi immediati, diventerà sempre peggio». Commenta così Filippo Anelli, presidente dell’Ordine dei medici di Bari, la notizia dell’ennesima aggressione ai danni di una guardia medica, questa volta avvenuta a Minervino di Lecce.

«Esprimo a titolo personale e a nome dell’Ordine dei medici che rappresento solidarietà alla collega aggredita e all’Ordine di Lecce. – prosegue Anelli -. Abbiamo molto apprezzato l’iniziativa della Asl di Lecce che insieme alla Fimmg di Lecce ha chiesto al prefetto un incontro per valutare come arginare l’ondata di episodi di violenza ai danni di medici che si stanno susseguendo».

«Bisogna prendere atto che la violenza nei confronti degli operatori sanitari è ormai endemica nella nostra società, come una malattia che non si riesce completamente ad eradicare. E a farne maggiormente le spese spesso sono le donne. Bisogna che il sistema si organizzi per garantire sicurezza agli operatori – aggiunge Anelli – sicurezza che, ricordo, è un diritto costituzionalmente tutelato».

«I medici e gli altri operatori sanitari non posso essere lasciati soli, come già nel 2020 denunciava il film Notturno prodotto dalla Fnomceo (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri) per evidenziare la solitudine delle guardie mediche», conclude.

Categorie
Cronaca News Taranto

Maruggio, la dottoressa aggredita ritira le dimissioni dopo l’incontro con i vertici Asl

Un lieto fine, almeno per ora, nella vicenda della giovane dottoressa aggredita nella notte tra sabato e domenica scorsa presso il presidio di continuità assistenziale di Maruggio. La specializzanda in Urologia, dopo aver presentato le dimissioni in seguito all’accaduto, ha deciso di ritirarle.

La notizia è stata accolta con sollievo dalla comunità medica e dalle istituzioni. Il direttore generale della Asl di Taranto, Gregorio Colacicco, ha incontrato la dottoressa e ha garantito il massimo supporto, sia psicologico che professionale. «Nessuna dimissione da parte della collega – ha dichiarato Colacicco – ha esaurito i turni di agosto e ne approfitterà per riposare».

L’episodio e le reazioni

La giovane medico era stata insultata e minacciata dai genitori di un paziente, insoddisfatti della diagnosi. L’episodio ha suscitato un’ondata di indignazione e ha riacceso il dibattito sulla violenza ai danni degli operatori sanitari.

Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha espresso la sua vicinanza alla dottoressa e ha ribadito l’impegno del governo nel contrastare questo fenomeno. «Siamo pronti a valutare ulteriori iniziative per fare in modo che medici e infermieri si sentano protetti», ha dichiarato il ministro.

La Asl di Taranto ha assicurato che saranno adottate tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza della dottoressa e di tutti gli operatori sanitari. Inoltre, è stato attivato un percorso di supporto psicologico per aiutare la giovane medico a superare lo trauma.

Exit mobile version