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Giorgia Meloni a Ceglie Messapica, primo giorno di vacanza a Masseria Beneficio

Primo giorno di vacanza all’insegna del relax per la premier Giorgia Meloni, che si è ritirata a Masseria Beneficio, nelle campagne di Ceglie Messapica, nel Brindisino. Accompagnata dalla figlia Ginevra e da altri ospiti del suo gruppo, tra cui l’ex compagno Andrea Giambruno, Meloni ha scelto ancora una volta questo esclusivo resort per trascorrere alcuni giorni di riposo estivo.

Per tutto il giorno, la masseria è rimasta blindata e sotto stretta sorveglianza da parte delle forze dell’ordine e del personale di sicurezza, garantendo la massima privacy alla premier e ai suoi ospiti. L’accesso alla struttura è stato limitato ai proprietari e a pochi dipendenti, con nessun’altra presenza esterna autorizzata. Intorno alle 14:30, alcune specialità locali sono state consegnate a Masseria Beneficio per il pranzo.

L’accoglienza di Ceglie

Ceglie Messapica si mobilita per accogliere la premier Giorgia Meloni. Il fermento è palpabile tra i commercianti della cittadina pugliese, desiderosi di omaggiare la leader politica con le eccellenze gastronomiche del territorio. La pasticceria Alter Gusto, dove lo scorso anno Meloni si fermò per una colazione, è già all’opera per preparare una torta speciale. Nel frattempo, il caseificio artigianale “Sapori di Latte” spera di farle degustare i loro pregiati latticini.

Anche la pescheria Adriatica, che l’anno scorso inviò alla premier granchio blu e scampi, è pronta a soddisfare nuove richieste. In Piazza Plebiscito, cuore pulsante del borgo, l’attesa è doppia: c’è chi spera in una visita imminente e chi punta sulla partecipazione di Meloni alla settima edizione della kermesse “La Piazza” a fine agosto. Giovanni Bellanova, del bar “Plebiscito 51”, si dice pronto a offrire alla premier un ottimo spritz.

Infine, Marika Lunetti di “Innamorato caffè” esprime la speranza di far assaggiare a Meloni il tradizionale biscotto cegliese: «Negli anni scorsi non siamo riusciti a ospitarla, ma quest’anno speriamo di incontrarla». La comunità di Ceglie Messapica attende con entusiasmo la possibile passeggiata della premier tra i vicoli del centro storico, segno di un legame sempre più forte con questo angolo di Puglia.

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Giorgia Meloni in vacanza a Ceglie Messapica, sindaco: «È un grande onore»

Il sindaco di Ceglie Messapica, Angelo Palmisano, ha espresso grande soddisfazione per la decisione quasi certa della premier Giorgia Meloni di trascorrere anche quest’anno le sue vacanze nella cittadina pugliese. «Per noi è motivo di piacere e orgoglio. Vuol dire che sa di poter soggiornare per qualche giorno in una città che fa dell’accoglienza e della discrezione gli elementi caratterizzanti della propria offerta turistica», ha dichiarato il sindaco durante la conferenza stampa di presentazione della kermesse La Piazza, evento che vedrà la partecipazione di Matteo Salvini e Antonio Tajani.

Da diversi anni, Giorgia Meloni ha scelto una masseria nelle campagne di Ceglie Messapica per le sue ferie estive, e quest’anno potrebbe essere il quinto consecutivo, il secondo da premier. La presenza abituale della premier sta avendo un impatto positivo sulla cittadina, incrementando la notorietà delle sue bellezze, tra cui gli ulivi secolari e il fascino della Valle d’Itria, e favorendo un maggiore afflusso turistico.

«Questo per me è un grande piacere ed onore. La vicinanza con la gente è un segnale che ben si concilia con la nostra azione politica. Non posso dimenticare i momenti in cui la presidente si è cimentata con l’arte culinaria tipica, l’abbiamo vista con le mani nella massa, districarsi nelle preparazioni», ha aggiunto Palmisano.

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Nomine in Unione europea, il trasloco di Raffaele Fitto a Bruxelles appeso a un filo

È previsto per i primi giorni della prossima settimana, forse già lunedì, un vertice di maggioranza tra la premier Giorgia Meloni e i due vice Matteo Salvini e Antonio Tajani.

I nodi

Sul tavolo diverse questioni rinviate dai lunghi viaggi della presidente del consiglio, emerse dopo il G7 di Borgo Egnazia. Tra i temi le nomine nelle aziende pubbliche, a partire dalla Rai, ma anche il recente nuovo tentativo di Fratelli d’Italia di introdurre “una tassazione sugli extraprofitti delle banche” che viene ostacolata con decisione da Forza Italia, visto il pacchetto azionario di Mediolanum detenuto dagli eredi di Silvio Berlusconi. Tuttavia, è la questione delle relazioni europee dopo le elezioni di giugno e soprattutto in seguito al no di FdI al secondo mandato di Ursula Von der Leyen quale presidente della commissione europea che avranno un ruolo centrale durante il vertice.

Le deleghe

Questo perché dall’atteggiamento del governo verso le Istituzioni continentali dipenderà il pacchetto di deleghe che sarà offerto all’Italia da Von der Leyen e quindi, di conseguenza se ci saranno quelle “importanti responsabilità economiche” che il governo si aspetta e che dovrebbero essere assunte dal ministro per gli affari europei, il sud, la coesione territoriale e il Pnrr, Raffaele Fitto.

Le grane

I grattacapo per Meloni non mancano e il recente battibecco con la presidente della Commissione in seguito al rapporto Ue sui diritti nei Paesi membri con la premier che ha replicato con una lettera alla stessa Von der Leyen fa emergere come il rapporto tra le due leader non sia più idilliaco come ai tempi delle intese sui flussi migratori.

I rumors

Secondo indiscrezioni che filtrano da ambienti Ue se le relazioni non verranno stemperate è probabile che «l’esponente politica tedesca possa riesumare per l’Italia quella delega al Mediterraneo» considerata al ribasso per Palazzo Chigi che, di conseguenza, impedirebbe il trasferimento di Fitto da Roma a Bruxelles.

Visto che, se bisognerà mettere mano alla squadra di governo, considerate le deleghe importanti in campo all’esponente di Maglie, è solo perché Fitto dovrà andare a presidiare quadri economici importanti a partire dallo stesso Pnrr, visto che non è più un tabù parlare di proroga della scadenza del 2026.

Il vertice

Ecco perchè il vertice tra gli alleati diventa fondamentale, considerato anche che bisognerà indicare il nome del commissario con due ipotesi di genere entro il 31 agosto. E non sono pochi quanti ipotizzano un ruolo di mediazione tra Meloni e Von der Leyen di Tajani, proprio per spianare la strada a Fitto.

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