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Attualità News Puglia

Aggressioni ai medici in Puglia, Abbaticchio: «Dobbiamo chiedere il porto d’armi?»

«Non è più accettabile che in zone isolate e in ambienti non idonei i medici vengano esposti a situazioni sgradevoli e al rischio di aggressioni verbali e fisiche». Lo afferma Ludovico Abbaticchio, presidente nazionale del Sindacato dei medici italiani (Smi), riferendosi alla nuova aggressione ai danni di una guardia medica in Puglia, avvenuta prima di ferragosto a Minervino di Lecce.

«È il secondo episodio in pochi giorni», evidenzia Abbaticchio ricordando anche quanto accaduto a Maruggio dove un’altra guardia medica, anche in questo caso una donna, è stata aggredita da una coppia di turisti, genitori di un bambino che aveva appena visitato.

«Come Smi – ricorda il presidente del sindacato – da sempre a livello nazionale e nelle regioni chiediamo interventi seri ed esaustivi per garantire ai medici e a tutti gli operatori della salute sicurezza e possibilità di lavorare nell’interesse primario della collettività. Ci sono strumenti importanti dalle videocamere alle guardianie ad esempio per garantire per quanto possibile l’incolumità degli operatori sanitari e sociali».

Abbaticchio si chiede se «dobbiamo veramente arrivare per dare sicurezza ai nostri medici alla richiesta provocatoria del porto d’armi per avere più attenzione dalle istituzioni? Ma stiamo scherzando? È ora di dire basta e di investire come regioni e come aziende in strutture idonee per la tutela del medico».

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Cronaca News Taranto

Dottoressa aggredita a Maruggio: nei guai una coppia di turisti di 44 e 35 anni

Sono stati individuati e denunciati a piede libero per lesioni personali e minaccia i presunti responsabili dell’aggressione alla dottoressa specializzanda 32enne in servizio presso la guardia medica di Maruggio.

Si tratta di un 44enne e di una 35enne, coppia di turisti in vacanza nel Tarantino, che domenica scorsa, in piena notte, si sono recati negli studi della guardia medica per un problema al figlio.

La dottoressa, dopo aver visitato il bambino, ha consigliato ai genitori di portare il figlio presso il pronto soccorso per eseguire accertamenti sanitari più approfonditi. I genitori del piccolo, non soddisfatti dalla risposta, avrebbero inveito contro la dottoressa, accusandola di non saper svolgere il proprio lavoro, per poi minacciarla di morte fino a strattonarla.

La vittima dell’aggressione aveva sporto subito denuncia alla locale stazione dei carabinieri, riferendo di aver subito delle lesioni.

I carabinieri sono risaliti ai due coniugi visionando le telecamere di videosorveglianza e ascoltando i testimoni. Determinante per riconoscere la coppia è stato anche il riconoscimento fotografico da parte della vittima.

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Cronaca News Taranto

Dottoressa aggredita a Maruggio: «Mi dimetto a nome di tutte le donne medico»

«Mi dimetto a nome di tutte le donne. Di tutte le donne medico che lavorano alle tre di notte e non hanno la possibilità di avere il compagno vicino. Lo faccio per loro, per tutte noi». Così la dottoressa specializzanda 32enne che, dopo l’aggressione subita nella notte tra il 17 e il 18 agosto mentre svolgeva servizio di guardia medica a Maruggio, è stata aggredita dai genitori di un bambino che stava visitando.

Il piccolo era stato portato dalla dottoressa per un problema all’occhio e, non soddisfatti dall’indicazione di consultare uno specialista, i genitori hanno pesantemente insultato e strattonato violentemente la dottoressa che si è dovuta barricare nella stanza, ma ha riportato comunque un trauma alla spalla e ha avuto un attacco di panico.

«Dobbiamo essere tutelate, almeno avere una guardia giurata accanto. Il nostro è un mestiere nobile, a disposizione degli altri. Ma non possiamo rischiare in questo modo», afferma la giovane dottoressa.

L’ordine dei medici: «Le dimissioni sono una sconfitta per il Ssn»

La dimissione di un medico che non si sente più sicuro durante la sua attività, «e non vuole, per questo, più lavorare nel Servizio sanitario nazionale, è una sconfitta: è la certificazione che il sistema non funziona. E che i medici vanno via per tutelarsi. In questo modo prima o poi andremo via tutti». È l’amara riflessione del presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli, che commenta l’episodio.

In Puglia, prosegue, «stiamo assistendo a un’escalation di aggressioni ai danni di medici e personale sanitario. Violenze a Bari, Foggia, Lecce, fino all’episodio denunciato ieri e avvenuto in questi ultimi giorni in provincia di Taranto: sono sintomi inquietanti di una disfunzione del sistema».

Anelli invita a evitare «che anche questa collega, cui va tutta la nostra vicinanza, lasci il posto di lavoro. Chiediamo al presidente Emiliano di garantirle sicurezza, in caso affidandole una sede diversa». La Fnomceo chiede inoltre «al presidente della Regione Puglia di essere ricevuta per un confronto su come mettere in atto risposte concrete. Va bene aver approvato le linee guida ma oggi serve un intervento immediato».

Il governo, sostiene Anelli, «ha già messo in atto alcuni provvedimenti ma bisogna fare di più. Non basta la repressione per arginare un fenomeno che ha molte cause, prima tra tutte la scarsità del personale sanitario, dovuta a decenni di definanziamenti». Servono, conclude il presidente dell’Ordine dei Medici di Bari, «risorse per arginare la fuga del personale sanitario. Servono più medici, in ospedale e sul territorio, meglio pagati e più valorizzati. In questa situazione anche il rischio clinico aumenta, così come la possibilità di errore. Servono reali misure di sicurezza per restituire serenità ai professionisti».

La solidarietà di Borraccino

«Incredulità e sconcerto» per quanto accaduto esprime anche il consigliere del presidente della Regione Puglia, Cosimo Borraccino.

«Appena venuto a conoscenza dei fatti, ho immediatamente contattato telefonicamente la professionista per solidarizzare con lei», afferma. «Ho inoltre apprezzato la scelta del dg dell’Asl Taranto, dottor Colacicco, di dichiararsi pronto a costituirsi parte civile in un eventuale processo».

Borraccino evidenzia che «non è consentito a nessuno di minacciare e aggredire il personale sanitario. I professionisti che svolgono il proprio lavoro meritano rispetto. Ribadisco la personale solidarietà alla dottoressa incoraggiandola altresì ad andare avanti nella sua delicata ed importante professione medica».

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Cronaca News Taranto

Maruggio, dottoressa aggredita dai genitori di un bimbo che stava visitando

Una giovane dottoressa in servizio presso la guardia medica di Maruggio è stata aggredita dai genitori di un bimbo che stava visitando. Stando a quanto riferisce il “Quotidiano di Taranto” è accaduto la notte tra sabato e domenica.

L’aggressione è avvenuta intorno alle 3 del mattino, quando una coppia in vacanza si è presentata presso l’ambulatorio chiedendo assistenza per il figlio. Nonostante la dottoressa abbia fornito le cure necessarie e spiegato che non c’erano problematiche evidenti all’occhio del bambino, i genitori – visibilmente agitati – hanno reagito con insulti, minacce di morte e violenze fisiche. Solo l’intervento tempestivo dei soccorritori del 118 ha evitato il peggio, ma il trauma subito dalla professionista l’ha indotta a interrompere il servizio.

La dottoressa, spaventata e provata dall’accaduto, ha deciso di rassegnare le dimissioni.

«Quanto accaduto alla collega di Maruggio è un fatto gravissimo e inaccettabile», commenta Giovanni Maldarizzi, segretario generale della Uil Fpl Taranto, esprimendo ferma condanna per l’episodio. «Non possiamo tollerare che chi si dedica con professionalità e sacrificio alla tutela della salute dei cittadini venga esposto a simili rischi, senza alcuna protezione», aggiunge sottolineando che «è necessario che le istituzioni si facciano carico della questione e attuino misure urgenti per garantire la sicurezza del personale sanitario, specialmente in contesti delicati come quello delle guardie mediche, dove troppo spesso i nostri operatori sono lasciati soli e vulnerabili».

Il sindacato chiede «un piano di sicurezza che preveda la presenza costante di vigilanza nei presidi di continuità assistenziale e una maggiore attenzione al benessere psicologico degli operatori, che quotidianamente affrontano situazioni di stress elevato. Episodi come questo – conclude Maldarizzi – non solo mettono a rischio la vita dei professionisti, ma compromettono anche la qualità del servizio offerto ai cittadini. Non possiamo permettere che la paura e l’insicurezza diventino parte della routine lavorativa del personale sanitario».

La solidarietà dell’Asl Taranto

Vicinanza e solidarietà alla dottoressa esprime la direzione strategica dell’Asl Taranto. Il direttore generale, Gregorio Colacicco, ha contattato stamattina la professionista chiedendo dettagli sull’accaduto, rimanendo sconcertato dal racconto dell’episodio.

Colacicco si è anche accertato delle condizioni della collega e che la dottoressa abbia sporto denuncia. L’Asl Taranto si costituirà parte civile in un eventuale processo. Il direttore generale ha manifestato affetto paterno e vicinanza alla collega invitandola in direzione per far tesoro dei suoi suggerimenti per migliorare la sicurezza nelle sedi di continuità assistenziale.

«È inaccettabile che il personale sanitario diventi oggetto di minacce e violenza – afferma Colacicco –. Si tratta di professionisti che svolgono il proprio lavoro con passione e professionalità e per questo meritano rispetto. Purtroppo, però, sono numerosi gli episodi di intemperanze, minacce o violenze agli operatori sanitari, sempre in prima fila, e per questo esprimo la solidarietà mia personale e a nome di tutta l’azienda a questa giovane professionista e agli altri operatori vittime di aggressioni verbali e materiali».

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Attualità Foggia News

Sul Gargano guardia medica chiusa per Ferragosto, il consigliere dell’Erba: «Emarginazione sanitaria da terzo mondo»

«Il Gargano vive un’emarginazione sanitaria da terzo mondo». Ad affermarlo è il consigliere regionale di Forza Italia Puglia, Paolo dell’Erba, sottolineando che senza un ospedale e con la guardia medica che, come a Peschici riapre dopo Ferragosto, «la farmacia del paese è stata completamente presa d’assalto». Il consigliere ha diffuso la foto del foglio affisso sul muro in cui è riportato: «Il servizio di guardia medica riaprirà il 16-8-2024».

«Più volte ho rimarcato l’emarginazione sanitaria del Gargano – sottolinea – e quello che sta accadendo in questi giorni, Ferragosto compreso, è l’ennesima prova che il servizio offerto non solo è carente ma in alcuni momenti completamente assente, anche con la guardia medica». Il consigliere evidenzia anche che, per avere assistenza sanitaria, l’unica soluzione è chiamare il 118, anche se in quel caso deve esserci una urgenza. «Per turisti e residenti sono giorni in cui il miglior augurio è quello di sentirsi bene, altrimenti bisogna mettersi in auto e raggiungere San Giovanni Rotondo o Foggia».

«Quello che sta accadendo sul Gargano – conclude – è lo specchio di un fallimento senza precedenti della regione Puglia in ambito sanitario con il governo di centrosinistra».

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