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Attualità News Taranto

Taranto, addio a Renato Ninfole: per anni ha guidato la storica azienda di caffè

È morto ieri dopo una lunga malattia Renato Ninfole, “capitano” della torrefazione tarantina. Aveva 85 anni.

L’imprenditore ha guidato per tanti anni la storica azienda di caffè fondata dal padre Ciro che dal cuore della città vecchia, a partire dal 1921, è riuscita a evolversi, rappresentando uno dei simboli produttivi della città dei due mari.

A Renato Ninfole si deve anche la costruzione del moderno stabilimento della più antica torrefazione di Puglia lungo la strada che da Taranto porta a San Giorgio Ionico e il rinnovamento dell’asse produttiva, di commercializzazione e distribuzione del prodotto in tutta Italia.

«Era un uomo libero e per questo amava il mare e il vento – commenta Rossella Ninfole, figlia di Renato e a cui lo stesso aveva passato il testimone circa un anno fa – e come un timoniere esperto aveva condotto l’azienda verso importanti traguardi, scegliendo però di lasciare sempre a Taranto il porto di attracco».

I funerali dell’imprenditore si svolgeranno domani, 22 agosto, alle ore 17, nella chiesa San Francesco di Paola.

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Sport Taranto

Il tedesco Dohlich, dopo il Brindisi, sarebbe interessato al Taranto? L’imprenditore smentisce

Sono giorni caldissimi a Taranto, dove l’aria attorno alla squadra di calcio militante in serie C è ormai diventata irrespirabile. Da giorni i rumors si rincorrono incessantemente. Dopo l’uscita allo scoperto di Francesco De Cosmo, un commercialista che ha dichiarato di rappresentare un gruppo di professionisti e imprenditori pugliesi interessati all’acquisizione del Taranto FC, ci potrebbe essere un’altra novità riguardante la cessione delle quote societarie.

Stando a indiscrezioni Peter Dohlich, imprenditore tedesco che qualche mese fa aveva dichiarato il proprio interesse nell’acquisire il Brindisi, sarebbe interessato al Taranto.

Contattato telefonicamente ha smentito di voler comprare i rossoblù. «Quindi non ha neanche mai parlato col presidente del Taranto Massimo Giove?» abbiamo chiesto a Dohlich, ma il tedesco a questa domanda ha deciso di non rispondere.

Certo è che spesso, gli attori protagonisti di trattative così importanti, smentiscono il proprio coinvolgimento. Tutto il contrario di ciò che fece Dohlich qualche mese fa con il Brindisi, quando uscì totalmente allo scoperto. Dohlich ha già avuto diverse esperienze nel mondo dello sport.

Nel 2016 tentò di comprare il Csm Politehnica Iasi, squadra di serie A rumena. Qualche anno dopo fece la stessa cosa con il Rapid Bucarest, squadra anch’essa militante nella massima serie rumena. Ancor prima, però, Dohlich fece calcio nella sua città, a Celle. Nel 2015 fu nominato dirigente del Tus Celle, squadra della quarta serie con cui le cose non sembrano essere andate al meglio.

«Dohlich – ci ha detto il club – ha organizzato un’amichevole con l’Amburgo.  Voleva farsi carico di tutte le spese e lasciare le entrate al club. Alla fine, non poteva pagare l’Amburgo e loro volevano da noi i soldi, cosa che non avevamo. Ha ingaggiato 2 giocatori dalla Romania e ha promesso loro dei soldi che non c’erano. Sul caso si è interessata anche la Fifa. Ci ha causato un sacco di problemi».

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