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Addio a Eriksson, il “Cobra” Tovalieri: «A Roma mi fece esordire in Serie A»

Il mondo del calcio da ieri piange lo svedese Sven-Goran Eriksson, il “gentleman” per eccellenza, il signore del calcio perché dovunque allenava aveva modi garbati e trasmetteva la sua filosofia e visione ai suoi calciatori, e perché si è fatto volere bene da tutti.

In Italia è leggenda sponda biancoceleste perché nel 2000 vinse uno scudetto memorabile, ma allenò lasciando ottimi ricordi anche la Roma e la Sampdoria e tanti grandi club blasonati rimpiangono di non averlo mai avuto. Di recente, si era seduto sulla panchina del Liverpool per un giorno, con Jurgen Klopp che gli faceva posto con i suoi ‘Red Devils’ e tifosi del Mondo che si sono commossi, perché consapevoli della malattia che lo stava consumando, quel “maledetto” tumore al pancreas che ha portato via anche Gianluca Vialli (suo ex calciatore alla Sampdoria).

Ma l’ultimo atto d’amore al popolo calcistico, appassionati sportivi che Sven, ci piace chiamarlo come se fosse un amico di tutti, era il suo testamento morale reso pubblico (riportiamo un passaggio): «Ho avuto una bella vita. Penso che tutti noi abbiamo paura del giorno in cui moriremo ma la vita riguarda anche la morte. Spero che alla fine la gente dirà, sì, era un brav’uomo, ma non tutti lo diranno». Forse in quest’ultimo passaggio si sbaglia, Eriksson spentosi a 76 anni era un brav’uomo. Il suo curriculum è storia del calcio e abbiamo preferito ricordarlo, omaggiandolo con alcune celebrità ed ex calciatori che lo hanno apprezzato tantissimo.

Il suo amore: Nancy Dell’Olio

Pochi conoscevano Sven-Goran Eriksson come Nancy Dell’Olio, avvocata nativa di New York ma che all’età di 5 anni si trasferì a Bisceglie e la Puglia la porta sempre nel cuore, che l’ha anche nominata sua ambasciatrice nel Mondo. Nancy Dell’Olio donna di immensa e profonda cultura e bellezza, è stata colpita dalla tragica notizia del suo ex amore (forse quello con più passione ma non c’è dato saperlo), seppur si erano lasciati dal 2007 ma come qualcun altro ha scritto erano tornati a sentirsi. La Dell’Olio, nonostante fosse profondamente scossa ci ha svelato un retroscena: «L’ho amato tantissimo e mi resterà per sempre impresso come mi abbia dedicato pubblicamente lo scudetto vinto con la Lazio. Dietro quella vittoria conseguita con grandi uomini e calciatori, lui che è stato il mio uomo, rivelò che fui fondamentale. Non lo ho mai abbandonato: dalle trasferte e all’incredibile rimonta che ha compiuto; forse in pochi ci credevano, io l’ho sempre fatto. Grazie di tutto, Sven».

Antonio Di Gennaro

Antonio Di Gennaro, ex calciatore scudettato del Verona ed anche capitano del Bari, ha detto di Eriksson: «Non ho rimpianti della mia carriera ma sono stato vicinissimo a passare alla sua Roma, poi saltò il trasferimento ma so che mi avrebbe voluto in quella squadra. Quando l’ho trovato da giocatore e lui allenatore, vedevo che era un passo avanti agli altri. Le sue squadre facevano un calcio offensivo, non mollavano mai e trasmetteva senso di appartenenza al club. Lascia un grande vuoto.

Il bomber Maurizio Iorio

Maurizio Iorio, ex centravanti biancorosso ha avuto il tecnico svedese alla Roma: «Ebbi Sven, quando avevo 24 e lui 36 anni e già insegnava calcio. Il dispiacere più grande che avrei voluto dare di più ma fui condizionato da un grave infortunio. Ricordo che eravamo un gruppo fantastico e lui, il nostro primo condottiero, pronti a dare tutto per il nostro tecnico. Ho gioito quando vinse lo scudetto. Il calcio perde un uomo vero, riposa in pace mister».

Sandro il “Cobra” Tovalieri

Sandro Tovalieri, bomber biancorosso lo ha avuto alla Roma: «E stato il mio primo tecnico in ‘A’. Mi fece esordire la prima di campionato in Atalanta Roma. Allenava prima le teste dei giocatori, una persona meravigliosa. Sono molto triste della sua dipartita, ci mancherai, mister».

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Attualità Puglia Sport

Addio a Sven Goran Eriksson: per 10 anni compagno della pugliese Nancy Dell’Olio

È morto, a 76 anni, Sven Goran Eriksson, ex allenatore che in Italia ha guidato Roma, Sampdoria e Lazio conquistando, nella stagione 1999-2000, l’ultimo scudetto dei biancocelesti.

A gennaio ha rivelato di combattere contro un tumore, arrivato allo stato terminale, affermando di avere, nella migliore delle ipotesi, «un anno di vita».

Da quell’annuncio, Eriksson è stato ospite di alcune delle società che ha allenato in giro per l’Europa. In Italia è stato accolto allo stadio dalla Lazio e dalla Sampdoria. In Inghilterra ha realizzato un suo sogno: sedere sulla panchina del Liverpool nel corso di una partita organizzata tra le leggende del club e l’Ajax.

«Non essere dispiaciuto. Sorridi». È uno degli ultimi messaggi dell’allenatore nel corso di un documentario a lui dedicato che Amazon ha pubblicato nelle scorse settimane. «Grazie di tutto: allenatori, giocatori, pubblico. È stato fantastico. Prendetevi cura di voi stessi, prendetevi cura della tua vita e vivetela. Fino alla fine – ha aggiunto – ho avuto una bella vita, sì», ha ammesso Eriksson. «Penso che tutti noi abbiamo paura del giorno in cui moriremo. Ma la vita riguarda anche la morte. Dovete imparare ad accettarlo, per quello che è. Speriamo che alla fine la gente dica: “Sì, era un brav’uomo”. Ma non tutti lo diranno. Spero che mi ricorderanno come un uomo positivo».

Un gentleman della panchina, ma anche un giramondo di successo e un inguaribile latin lover.

Tra le sue storie d’amore quella con Nancy Dell’Olio, avvocata biscegliese e ambasciatrice della Puglia nel mondo, che per 10 anni è stata sua compagna di vita.

Quando Eriksson annunciò la sua malattia, nel gennaio scorso, Nancy Dell’Olio parlò di una notizia «devastante. Sapevo della malattia – raccontò al Corriere della Sera – ma così fa male».

Dell’Olio, in quell’occasione, ricordò i «momenti bellissimi fatti di semplicità e passione».

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Bari Cronaca News

Malore in mare: muore Vito Procacci, direttore del pronto soccorso del Policlinico di Bari

Un malore improvviso, mentre faceva un bagno serale in mare nelle acque di Gallipoli, è stato fatale a Vito Procacci, direttore del pronto soccorso del Policlinico di Bari, morto nella notte a 65 anni.

Originario di Bitonto, Procacci stava trascorrendo le vacanze nel Salento ed era sulla spiaggia di Purità quando si è sentito male. Inutili i tentativi di rianimarlo da parte del personale sanitario del 118.

Originario di Bitonto e fratello dell’onorevole Giovanni, Procacci era considerato dal mondo professionale sanitario un vero punto di riferimento «per generazioni di medici della emergenza urgenza della nostra regione e non solo – hanno scritto i colleghi sui social -. Raramente ho conosciuto persone così disponibili e dai tratti così distintivi del medico di pronto soccorso, quello cioè che non conosce orari di servizio perché il servizio è sempre anzi è la tua stessa vita».

L’annuncio della famiglia sui social

L’annuncio della morte di Procacci è stato dato dalla famiglia attraverso il profilo Facebook del medico. «Stanotte il nostro amatissimo Vito – scrivono – è improvvisamente salito in cielo proprio come ha vissuto, con la leggerezza e la gioia di vivere che lo rendevano unico. Ha deciso di andarsene nel mare che amava tanto, nella terra per cui ha lottato, fino all’ultimo giorno».

La sanzione per gli straordinari durante l’emergenza Covid-19

Procacci negli ultimi tempi era balzato agli onori della cronaca perché si era visto raggiungere da una sanzione amministrativa per gli straordinari durante l’emergenza sanitaria della pandemia da Covid-19 in cui, senza risparmiarsi, aveva trascorso intere giornate di lavoro nell’Unità operativa di Emergenza urgenza che dirigeva, senza concedersi nemmeno un minuto di riposo al fine di salvare vite umane.

Il dispiacere per quella sanzione lo aveva spinto a scrivere al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, e alla ministra del Lavoro, Marina Calderone, che non solo avevano fatto sospendere il provvedimento ma avevano inviato pubbliche scuse al medico pugliese.

I funerali a Bitonto

Le esequie si terranno domani, 23 agosto, alle ore 16 nella Cattedrale di Bitonto.

Molti i messaggi di cordoglio che stanno arrivando dalla comunità medica e dai cittadini che conoscevano il primario.

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Attualità Bari News

Morte di Vito Procacci, i messaggi di cordoglio. Emiliano: «Una perdita incolmabile»

«Un risveglio drammatico oggi nell’apprendere dell’improvvisa scomparsa di Vito Procacci, medico, amico e uomo eccezionale». Con queste parole il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, commenta la notizia della morte di Vito Procacci, direttore del pronto soccorso del Policlinico di Bari.

Il governatore pugliese parla del dirigente medico bitontino come di un «eroe che ha affrontato ogni tipo di emergenza in prima linea dando sempre tutto se stesso per salvare vite e consentire alle persone di guarire».

Sotto la sua direzione, ricorda, «il pronto soccorso del Policlinico di Bari ha fatto un salto di qualità enorme in questi anni in termini di innovazione, logistica, assistenza e cure diventando un punto di riferimento per l’intera comunità».

La morte di Procacci «per la Puglia è una perdita veramente incolmabile», afferma il presidente Emiliano: «Mi unisco con grande commozione al dolore della famiglia, del fratello Giovanni, dei colleghi e delle tante persone che gli vogliono bene», conclude il governatore pugliese.

Il Policlinico di Bari: «Rappresentava l’essenza del medico»

Con un post pubblicato sui canali social istituzionali, anche dal Policlinico di Bari ricordano Vito Procacci.

«È con profonda tristezza – scrivono – che condividiamo la notizia della tragica scomparsa del dottor Vito Procacci, direttore dell’unità operativa di emergenza urgenza del Policlinico di Bari».

Procacci, si legge nel post, era «un professionista straordinario che rappresentava l’essenza del medico di pronto soccorso, per il quale il servizio era una vera e propria missione di vita».

È stato, proseguono dal Policlinico, «una guida per tante generazioni di medici d’emergenza ai quali ha sempre cercato di trasmettere questo senso del lavoro. La sua passione, il suo spirito innovatore e il suo esempio mancheranno a tutta la comunità del Policlinico».

Dall’azienda ospedaliero-universitaria barese esprimono «le più sentite condoglianze della direzione ai suoi familiari».

Leccese: «Altruismo e spirito di servizio rimarranno un esempio per tutti»

«Con profonda tristezza abbiamo appreso della scomparsa di Vito Procacci». Così il sindaco di Bari, Vito Leccese, esprime il cordoglio per la morte del direttore del Policlinico rivolgendo un pensiero «alla sua famiglia e a tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerlo e apprezzarne le doti umane e professionali».

Leccese ricorda la «generosità, competenza e dedizione» del dottor Procacci «dimostrate ogni giorno e in modo straordinario durante l’emergenza Covid-19: sono state – scrive il primo cittadino di Bari – espressioni autentiche dei più nobili valori che ispirano il giuramento di Ippocrate. Il suo altruismo e lo spirito di servizio che lo hanno sempre guidato rimarranno un esempio per tutti noi».

Il sindaco di Bitonto: «Professionista straordinario, uomo di rara umanità e dedizione»

In una dichiarazione il sindaco Francesco Paolo Ricci ricorda il primario, nato e residente proprio a Bitonto. «Oggi Bitonto perde non solo un medico di straordinario talento, ma anche un uomo di rara umanità e dedizione. La scomparsa del dottor Vito Procacci ci lascia tutti profondamente scossi», scrive.

«Conoscevo Vito da molti anni – aggiunge – e posso dire senza esitazione che la sua passione per la medicina era pari solo al suo amore per la nostra terra e la nostra gente. Vito ha dedicato la sua vita a curare gli altri, senza badare ai giorni sul calendario e al tempo che scorreva sull’orologio, senza mai fermarsi. E basti ricordare il suo impegno per l’emergenza Covid, a quante vite umane salvate, senza risparmiarsi mai. Il suo impegno e il suo spirito saranno per sempre un esempio per tutti noi».

Ricci esprime, a nome dell’intera comunità bitontina e dell’amministrazione comunale, «le più sincere condoglianze alla famiglia Procacci. Vi siamo vicini in questo momento di grande dolore e vi abbracciamo con affetto».

Anelli (Fnomceo): «Lascia un grande vuoto nella classe medica barese»

«Una persona sempre disponibile, un medico di profonda umanità, un professionista molto competente e preparato. La prematura scomparsa di Vito lascia un grande vuoto nella classe medica barese». Ricorda così Filippo Anelli, presidente dell’Ordine dei medici di Bari e della Federazione degli Ordini dei medici italiani, Vito Procacci.

Nell’esprimere «profondo cordoglio e la vicinanza dell’Ordine di Bari alla famiglia e ai colleghi» Anelli ricorda come «Vito incarnava il simbolo della dedizione al lavoro di medico: in una situazione di perenne carenza di personale, si offriva in prima persona per coprire i turni. La sua abnegazione l’ha dimostrata anche durante la pandemia, quando non si è risparmiato in nessun modo, tanto da ricevere una sanzione per l’eccessivo numero di ore di straordinario. Una multa paradossale, fortunatamente annullata dal risolutivo intervento del presidente Mattarella».

Con l’Ordine dei medici, prosegue Anelli, Procacci ha messo «a disposizione le sue competenze per individuare risposte e soluzioni concrete ed efficaci ai tanti problemi che affliggono la medicina d’urgenza. Ha dato – ricorda – anche un contributo importante a diversi progetti dell’Ordine, come il ciclo di incontri formativi sui colpi di calore».

Anelli, pur «nella tristezza del momento» evidenzia il «moltiplicarsi di morti improvvise che continuano a colpire la nostra categoria. Non nascondo – afferma – che siamo preoccupati. Il timore diffuso tra i colleghi è che lo stress e i ritmi di lavoro insostenibili possano impattare negativamente sulla salute dei medici ed essere tra le concause della morte di alcuni colleghi», conclude il presidente dell’Ordine dei medici di Bari.

Decaro: «Perdiamo un professionista che ci ha resi orgogliosi»

L’eurodeputato Antonio Decaro, ex sindaco di Bari, ricorda che Vito Procacci «è una di quelle persone che, dopo averla conosciuta, è difficile dimenticare. Così come è difficile pensare a lui senza pensare al suo camice bianco, alla sua voce tesa, durante le telefonate nei mesi bui del Covid dal Policlinicio di Bari, all’incredulità mista ad amarezza di tutti davanti a quell’assurda multa ricevuta per “troppo lavoro” in pronto soccorso durante l’emergenza sanitaria».

La scomparsa del dottor Vito Procacci è «una tragedia per la sua famiglia ma anche per la nostra comunità che perde un uomo e un medico che è stato un esempio per tanti. Con lui la nostra terra perde un professionista che ci ha resi orgogliosi».

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Attualità News Taranto

Taranto, addio a Renato Ninfole: per anni ha guidato la storica azienda di caffè

È morto ieri dopo una lunga malattia Renato Ninfole, “capitano” della torrefazione tarantina. Aveva 85 anni.

L’imprenditore ha guidato per tanti anni la storica azienda di caffè fondata dal padre Ciro che dal cuore della città vecchia, a partire dal 1921, è riuscita a evolversi, rappresentando uno dei simboli produttivi della città dei due mari.

A Renato Ninfole si deve anche la costruzione del moderno stabilimento della più antica torrefazione di Puglia lungo la strada che da Taranto porta a San Giorgio Ionico e il rinnovamento dell’asse produttiva, di commercializzazione e distribuzione del prodotto in tutta Italia.

«Era un uomo libero e per questo amava il mare e il vento – commenta Rossella Ninfole, figlia di Renato e a cui lo stesso aveva passato il testimone circa un anno fa – e come un timoniere esperto aveva condotto l’azienda verso importanti traguardi, scegliendo però di lasciare sempre a Taranto il porto di attracco».

I funerali dell’imprenditore si svolgeranno domani, 22 agosto, alle ore 17, nella chiesa San Francesco di Paola.

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Attualità Foggia News

Addio ad Antonio Ciccone, l’artista di San Giovanni Rotondo che padre Pio “inviò” a Firenze

Il pittore Antonio Ciccone è morto a Firenze, all’età di 85 anni, nella sua casa di Via de’ Serragli, dove aveva il luminoso studio e galleria d’arte. Ciccone era nato a San Giovanni Rotondo e si era formato su segnalazione di padre Pio negli studi d’arte di Pietro Annigoni e Nerina Simi e presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze.

Le sue opere

Il suo primo affresco importante è il San Francesco, del 1959, nell’omonima Sala nel convento dei Cappuccini di San Giovanni Rotondo. Tre anni dopo affresca la Resurrezione e nel 1964 le stigmate di san Francesco nel battistero dello stesso Convento. Ed è di questo stesso periodo il tabernacolo con crocifisso in memoria di Carlo Vannucci nel cimitero di Fontebuona e la Crocifissione nella chiesa della Badia Fiorentina. A partire dagli anni Sessanta, il maestro Ciccone inizia a viaggiare in Inghilterra, Irlanda e Stati Uniti.

Ma è a Firenze che incontra e sposa la studentessa d’arte americana Linda Allison Merrill. Con lei si trasferisce nel 1968 a Long Island, dove formano una famiglia interetnica composta di sette figli, prima di rientrare definitivamente in Italia nel 1980. Durante questo periodo Ciccone ha tenuto diverse mostre di successo negli Stati Uniti: a Palm Beach, Chicago e soprattutto nello stato di New York. Particolarmente apprezzati sono stati i suoi ritratti, che in un certo senso caratterizzavano l’opera dell’artista sangiovannese.

L’attività artistica

Nel 1987 Ciccone porta a termine l’affresco della Natività nella chiesa parrocchiale di Ponte Buggianese, vicino Pistoia, e l’anno successivo realizza La Resurrezione, un dipinto di grandi dimensioni commissionato da Giorgio Dal Lago, oggi collocato nel Chiostro del comune di S. Giovanni Rotondo, dove lo scorso 6 luglio è stata inaugurata la sua ultima opera pittorica in tre pannelli, intitolata “Contemplazione sul Gargano: aria, luce e colori”, collocata all’interno della cappella laterale in cui è sepolto fra Daniele.

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Bari Cronaca News

Addio a “Nonno Ciccio”, Bari piange per la scomparsa a 79 anni dell’attore Franco De Giglio

«Zio Franco non c’è più». È stata annunciata così dal nipote, la morte dell’attore Franco De Giglio, scomparso a 79 anni. Ieri in tarda serata la triste notizia e sui social sono tanti i messaggi di condoglianze che continuano ad arrivare sui suoi profili, da amici e colleghi del teatro pugliese. Tra i tanti i personaggi che ha interpretato nella sua carriera in molti lo ricordano come “Nonno Ciccio” della “Very Strong Family”. Esponente di spicco del teatro vernacolare barese, da sempre al fianco di Pignataro, Mariolina de Fano e Teodosio Barresi sui palcoscenici della città, lascia Bari in lacrime.

Il cordoglio del sindaco Vito Leccese esprime

«Franco De Giglio è stato uno dei volti più amati del teatro barese tra i fondatori del teatro Purgatorio, e negli anni ha saputo regalare al suo pubblico leggerezza e sorrisi ma anche emozioni profonde. Resterà nei cuori dei baresi anche per aver dato corpo e voce ad alcuni dei personaggi cult delle tv locali. Ai suoi familiari giunga l’abbraccio della nostra comunità».

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Brindisi Sport

Pallavolo pugliese in lutto, addio a Vincenzo Nacci: l’ex allenatore aveva 59 anni

Addio a Vincenzo Nacci. Si è spento a 59 anni l’ex allenatore di volley originario di Ostuni.

In carriera, Nacci ha allenato in Serie A ed è stato commissario tecnico delle nazionali del Venezuela e dell’Iraq. Proprio alla guida dei sudamericani aveva partecipato ai mondiali in Polonia nel 2014.

Diverse sono state le esperienze anche nei club italiani: è stato viceallenatore a Taranto in A1 nella stagione 2009-2010 e capoallenatore a Latina nella massima serie nell’anno sportivo 2016-2017.

Fino all’11 gennaio scorso ha allenato la Marcianise in A3. Una notizia, scrivono dalla società campana, che «getta nello sconforto la grande famiglia del volley».

I funerali si svolgeranno domani alle 11 a Ostuni.

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