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Dottoressa aggredita a Maruggio: nei guai una coppia di turisti di 44 e 35 anni

Sono stati individuati e denunciati a piede libero per lesioni personali e minaccia i presunti responsabili dell’aggressione alla dottoressa specializzanda 32enne in servizio presso la guardia medica di Maruggio.

Si tratta di un 44enne e di una 35enne, coppia di turisti in vacanza nel Tarantino, che domenica scorsa, in piena notte, si sono recati negli studi della guardia medica per un problema al figlio.

La dottoressa, dopo aver visitato il bambino, ha consigliato ai genitori di portare il figlio presso il pronto soccorso per eseguire accertamenti sanitari più approfonditi. I genitori del piccolo, non soddisfatti dalla risposta, avrebbero inveito contro la dottoressa, accusandola di non saper svolgere il proprio lavoro, per poi minacciarla di morte fino a strattonarla.

La vittima dell’aggressione aveva sporto subito denuncia alla locale stazione dei carabinieri, riferendo di aver subito delle lesioni.

I carabinieri sono risaliti ai due coniugi visionando le telecamere di videosorveglianza e ascoltando i testimoni. Determinante per riconoscere la coppia è stato anche il riconoscimento fotografico da parte della vittima.

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Maruggio, la dottoressa aggredita ritira le dimissioni dopo l’incontro con i vertici Asl

Un lieto fine, almeno per ora, nella vicenda della giovane dottoressa aggredita nella notte tra sabato e domenica scorsa presso il presidio di continuità assistenziale di Maruggio. La specializzanda in Urologia, dopo aver presentato le dimissioni in seguito all’accaduto, ha deciso di ritirarle.

La notizia è stata accolta con sollievo dalla comunità medica e dalle istituzioni. Il direttore generale della Asl di Taranto, Gregorio Colacicco, ha incontrato la dottoressa e ha garantito il massimo supporto, sia psicologico che professionale. «Nessuna dimissione da parte della collega – ha dichiarato Colacicco – ha esaurito i turni di agosto e ne approfitterà per riposare».

L’episodio e le reazioni

La giovane medico era stata insultata e minacciata dai genitori di un paziente, insoddisfatti della diagnosi. L’episodio ha suscitato un’ondata di indignazione e ha riacceso il dibattito sulla violenza ai danni degli operatori sanitari.

Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha espresso la sua vicinanza alla dottoressa e ha ribadito l’impegno del governo nel contrastare questo fenomeno. «Siamo pronti a valutare ulteriori iniziative per fare in modo che medici e infermieri si sentano protetti», ha dichiarato il ministro.

La Asl di Taranto ha assicurato che saranno adottate tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza della dottoressa e di tutti gli operatori sanitari. Inoltre, è stato attivato un percorso di supporto psicologico per aiutare la giovane medico a superare lo trauma.

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Dottoressa aggredita a Maruggio: «Mi dimetto a nome di tutte le donne medico»

«Mi dimetto a nome di tutte le donne. Di tutte le donne medico che lavorano alle tre di notte e non hanno la possibilità di avere il compagno vicino. Lo faccio per loro, per tutte noi». Così la dottoressa specializzanda 32enne che, dopo l’aggressione subita nella notte tra il 17 e il 18 agosto mentre svolgeva servizio di guardia medica a Maruggio, è stata aggredita dai genitori di un bambino che stava visitando.

Il piccolo era stato portato dalla dottoressa per un problema all’occhio e, non soddisfatti dall’indicazione di consultare uno specialista, i genitori hanno pesantemente insultato e strattonato violentemente la dottoressa che si è dovuta barricare nella stanza, ma ha riportato comunque un trauma alla spalla e ha avuto un attacco di panico.

«Dobbiamo essere tutelate, almeno avere una guardia giurata accanto. Il nostro è un mestiere nobile, a disposizione degli altri. Ma non possiamo rischiare in questo modo», afferma la giovane dottoressa.

L’ordine dei medici: «Le dimissioni sono una sconfitta per il Ssn»

La dimissione di un medico che non si sente più sicuro durante la sua attività, «e non vuole, per questo, più lavorare nel Servizio sanitario nazionale, è una sconfitta: è la certificazione che il sistema non funziona. E che i medici vanno via per tutelarsi. In questo modo prima o poi andremo via tutti». È l’amara riflessione del presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli, che commenta l’episodio.

In Puglia, prosegue, «stiamo assistendo a un’escalation di aggressioni ai danni di medici e personale sanitario. Violenze a Bari, Foggia, Lecce, fino all’episodio denunciato ieri e avvenuto in questi ultimi giorni in provincia di Taranto: sono sintomi inquietanti di una disfunzione del sistema».

Anelli invita a evitare «che anche questa collega, cui va tutta la nostra vicinanza, lasci il posto di lavoro. Chiediamo al presidente Emiliano di garantirle sicurezza, in caso affidandole una sede diversa». La Fnomceo chiede inoltre «al presidente della Regione Puglia di essere ricevuta per un confronto su come mettere in atto risposte concrete. Va bene aver approvato le linee guida ma oggi serve un intervento immediato».

Il governo, sostiene Anelli, «ha già messo in atto alcuni provvedimenti ma bisogna fare di più. Non basta la repressione per arginare un fenomeno che ha molte cause, prima tra tutte la scarsità del personale sanitario, dovuta a decenni di definanziamenti». Servono, conclude il presidente dell’Ordine dei Medici di Bari, «risorse per arginare la fuga del personale sanitario. Servono più medici, in ospedale e sul territorio, meglio pagati e più valorizzati. In questa situazione anche il rischio clinico aumenta, così come la possibilità di errore. Servono reali misure di sicurezza per restituire serenità ai professionisti».

La solidarietà di Borraccino

«Incredulità e sconcerto» per quanto accaduto esprime anche il consigliere del presidente della Regione Puglia, Cosimo Borraccino.

«Appena venuto a conoscenza dei fatti, ho immediatamente contattato telefonicamente la professionista per solidarizzare con lei», afferma. «Ho inoltre apprezzato la scelta del dg dell’Asl Taranto, dottor Colacicco, di dichiararsi pronto a costituirsi parte civile in un eventuale processo».

Borraccino evidenzia che «non è consentito a nessuno di minacciare e aggredire il personale sanitario. I professionisti che svolgono il proprio lavoro meritano rispetto. Ribadisco la personale solidarietà alla dottoressa incoraggiandola altresì ad andare avanti nella sua delicata ed importante professione medica».

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Maruggio, dottoressa aggredita dai genitori di un bimbo che stava visitando

Una giovane dottoressa in servizio presso la guardia medica di Maruggio è stata aggredita dai genitori di un bimbo che stava visitando. Stando a quanto riferisce il “Quotidiano di Taranto” è accaduto la notte tra sabato e domenica.

L’aggressione è avvenuta intorno alle 3 del mattino, quando una coppia in vacanza si è presentata presso l’ambulatorio chiedendo assistenza per il figlio. Nonostante la dottoressa abbia fornito le cure necessarie e spiegato che non c’erano problematiche evidenti all’occhio del bambino, i genitori – visibilmente agitati – hanno reagito con insulti, minacce di morte e violenze fisiche. Solo l’intervento tempestivo dei soccorritori del 118 ha evitato il peggio, ma il trauma subito dalla professionista l’ha indotta a interrompere il servizio.

La dottoressa, spaventata e provata dall’accaduto, ha deciso di rassegnare le dimissioni.

«Quanto accaduto alla collega di Maruggio è un fatto gravissimo e inaccettabile», commenta Giovanni Maldarizzi, segretario generale della Uil Fpl Taranto, esprimendo ferma condanna per l’episodio. «Non possiamo tollerare che chi si dedica con professionalità e sacrificio alla tutela della salute dei cittadini venga esposto a simili rischi, senza alcuna protezione», aggiunge sottolineando che «è necessario che le istituzioni si facciano carico della questione e attuino misure urgenti per garantire la sicurezza del personale sanitario, specialmente in contesti delicati come quello delle guardie mediche, dove troppo spesso i nostri operatori sono lasciati soli e vulnerabili».

Il sindacato chiede «un piano di sicurezza che preveda la presenza costante di vigilanza nei presidi di continuità assistenziale e una maggiore attenzione al benessere psicologico degli operatori, che quotidianamente affrontano situazioni di stress elevato. Episodi come questo – conclude Maldarizzi – non solo mettono a rischio la vita dei professionisti, ma compromettono anche la qualità del servizio offerto ai cittadini. Non possiamo permettere che la paura e l’insicurezza diventino parte della routine lavorativa del personale sanitario».

La solidarietà dell’Asl Taranto

Vicinanza e solidarietà alla dottoressa esprime la direzione strategica dell’Asl Taranto. Il direttore generale, Gregorio Colacicco, ha contattato stamattina la professionista chiedendo dettagli sull’accaduto, rimanendo sconcertato dal racconto dell’episodio.

Colacicco si è anche accertato delle condizioni della collega e che la dottoressa abbia sporto denuncia. L’Asl Taranto si costituirà parte civile in un eventuale processo. Il direttore generale ha manifestato affetto paterno e vicinanza alla collega invitandola in direzione per far tesoro dei suoi suggerimenti per migliorare la sicurezza nelle sedi di continuità assistenziale.

«È inaccettabile che il personale sanitario diventi oggetto di minacce e violenza – afferma Colacicco –. Si tratta di professionisti che svolgono il proprio lavoro con passione e professionalità e per questo meritano rispetto. Purtroppo, però, sono numerosi gli episodi di intemperanze, minacce o violenze agli operatori sanitari, sempre in prima fila, e per questo esprimo la solidarietà mia personale e a nome di tutta l’azienda a questa giovane professionista e agli altri operatori vittime di aggressioni verbali e materiali».

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Incidente tra 3 auto sulla litoranea a Campomarino: 4 feriti, uno in codice rosso

È di quattro feriti, uno dei quali in codice rosso, il bilancio di un incidente che si è verificato nella tarda serata di ieri sulla litoranea Salentina nei pressi di Campomarino, località balneare di Maruggio, nel Tarantino.

Tre le auto che, per cause in corso di accertamento, si sono scontrate in località Mirante Marina sulla strada provinciale 122: si tratta di una Kia, un’Audi e una Peugeot.

Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che hanno trasportato i feriti all’ospedale Giannuzzi di Manduria. Il più grave è stato invece portato al Santissima Annunziata di Taranto: non sarebbe in pericolo di vita.

Per i soccorsi sono intervenuti anche i vigili del fuoco che hanno provveduto alla messa in sicurezza delle auto coinvolte e della zona dell’incidente, i carabinieri di Manduria e la polizia locale di Maruggio che dovranno accertare cause e dinamica dell’incidente.

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