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Medici aggrediti in Puglia, Anelli: «La sanità va rifinanziata. Non lavoriamo armati» – L’INTERVISTA

«In questo mese quattro medici hanno denunciato aggressioni in Puglia, noi a lavoro non possiamo andare armati», a parlare è Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici.

Presidente ma perchè questa escalation, che cosa sta accadendo?

«Le persone hanno fiducia nei medici è la figura professionale a cui si affidano di più, lo dice una indagine di demoskopica e si aspettano giustamente delle prestazioni di un certo livello, poi per la tempistica, per i mezzi (sempre più scarsi) restano delusi da un servizio. Diciamo la verità il sistema sanitario è al collasso. Siamo in piena emergenza».

Troppi gli episodi di violenza.

«Guardi sono tantissimi, va rivista l’organizzazione in se’ anche per i Pronto Soccorso, per le guardie mediche. Non dimentichiamo a Bari la morte della Labriola, qualche anno fa, uccisa con 57 coltellate. Ma noi che dobbiamo fare? Dobbiamo andare a lavoro armati? E’ stato costituito un osservatorio che dovrebbe registrare un monitoraggio sul fenomeno, ma mi creda qui abbiamo bisogno di fatti concreti, basta parole. Non è più il tempo».

Ma non ci sono dei presidi di sorveglianza?

«Mica ovunque. Pensi a che cosa è accaduto alla collega a Maruggio, in un posto periferico. Lasciata sola. Di notte. Che cosa poteva fare? Forse neanche chiedere aiuto. Va cambiata la logistica, l’organizzazione. Ma subito».

Quando si riferiva che necessitano fatti concreti si riferiva a questo, alla sicurezza?

«Non solo. Vede col governo Draghi sono stati stanziati 15 miliardi, mi riferisco al Pnrr, per ospedali, strutture, tutto perfetto, ma le assunzioni? Chi ci mettiamo dentro? Manca il personale, che non è solo medico, ma anche infermieristico. Abbiamo turni massacranti e medici che vanno via. Ma le ripeto non mi riferisco solo al caso di Manduria, dove la giovane dottoressa ha deciso di gettare la spugna. Sono tanti i casi e attraversano tutta l’Italia, l’altro giorno a Castellammare, subito dopo Manduria».

Che cosa serve?

«Intanto rendersi conto che oramai le parole sono finite, non servono più, non sappiamo che farcene. O c’è un’inversione reale del sistema, oppure ci sarà una grande mobilitazione della sanità perché i cittadini non vogliono perdere questo Sistema sanitario nazionale, che è un diritto di tutti. Invece oggi andiamo sempre di più verso una sanità a pagamento: se i medici vanno via, vanno a lavorare nel privato. La presidente Giorgia Meloni deve intervenire il fatto che i medici pubblici si dimettano è il sintomo che il sistema non regge più. Bisogna intervenire, finanziare di più la sanità. Serve rendere il servizio pubblico più attrattivo perché i medici tornino a volerci lavorare».

Ma in Puglia non stiamo bene?

«Guardi dico solo che in Europa per posti letto l’Italia è tra le nazioni peggiori con un indice di 3.1, in Puglia per posti letto siamo ad un indice del 2.8, 2.7. Non credo proprio che stiamo messi bene».

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Bari News Salute

Bari, stipendi più alti per i medici del Policlinico: «Nuove prospettive di crescita»

Con gli arretrati che partono da inizio anno, ai medici del Policlinico di Bari saranno riconosciute retribuzioni più alte.

È quanto stabilito dall’accordo sindacale sul regolamento della parte variabile dello stipendio prevista dal contratto, riconoscimento economico per i neo assunti e per gli incarichi di altissima professionalità.

Già in ingresso un dirigente medico neo assunto avrà una retribuzione di posizione più alta e a scalare salgono i trattamenti accessori che compongono per tutti le voci dello stipendio.

«Si apre una stagione di percorsi di crescita di carriera all’interno del Policlinico di Bari», commenta il direttore generale Antonio Sanguedolce. «L’investimento nel personale sanitario – aggiunge – è un investimento nel futuro del servizio sanitario pubblico. Ai giovani medici che scelgono di restare o venire qui dopo il percorso formativo delle scuole di specializzazione – spiega – daremo una retribuzione più alta. Inoltre, grazie agli strumenti previsti dal contratto di lavoro, introduciamo per la prima volta il riconoscimento dell’incarico di altissima professionalità, con un trattamento economico parificato a quello dei direttori di struttura semplice o dipartimentale».

A partire dai prossimi mesi, la direzione del Policlinico assegnerà 90 incarichi di elevata professionalità attraverso le procedure previste e saranno anche completate le assegnazioni di circa 50 incarichi di direzione di unità operative semplici creando ulteriori possibilità di crescita per i medici.

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News Puglia Salute

Sanità, via libera agli adeguamenti al rinnovo contrattuale per i medici pugliesi

Gli stipendi di medici e dirigenti sanitari pugliesi saranno adeguati come previsto dal rinnovo contrattuale e dalla quota Inail.

È quanto ha stabilito la Giunta regionale pugliese approvando nelle scorse ore una delibera con la quale vengono stanziate risorse per circa 28 milioni di euro che saranno ripartite tra le aziende e gli enti del Servizio sanitario regionale (Ssr) sulla base dei criteri condivisi con le organizzazioni sindacali della dirigenza dell’area sanità.

Con queste risorse saranno incrementati i fondi per gli stipendi, come previsto dal vigente contratto di lavoro 2019-2021.

Il presidente e il vicepresidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e Raffaele Piemontese, esprimono «sincera gratitudine a tutte le organizzazioni sindacali e ai dirigenti del dipartimento Salute per la costruttiva e proficua collaborazione dimostrata nel tavolo di confronto, finalizzato a valorizzare il quotidiano impegno profuso dagli operatori sanitari del Ssr con grande professionalità anche in condizioni difficili».

In particolare, il contratto nazionale di lavoro per la dirigenza sanitaria 2019-2021 prevede l’incremento delle risorse destinate al fondo contrattuale del contratto collettivo (Fondo per la retribuzione delle condizioni di lavoro).

Le risorse destinate a questa finalità, pari a complessivi 13.440.146 euro, sono ripartite tra le aziende e gli enti del Ssr «in misura pro quota per “teste equivalenti”, sulla base dei cedolini stipendiali erogati al personale della Dirigenza sanitaria per ciascun anno di riferimento».

Previsto anche l’incremento delle risorse destinate al fondo contrattuale per la retribuzione degli incarichi. Infine c’è la ripartizione e l’assegnazione al Fondo per la retribuzione di risultato delle risorse trasferite annualmente dall’Inail al Fondo sanitario nazionale per il personale medico dipendente del Servizio sanitario regionale e per i rinnovi contrattuali della medicina convenzionata.

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