Categorie
Cronaca Lecce News

Estorsioni e minacce per un box del mercato ittico di Gallipoli: arrestate 4 persone – VIDEO

Gallipoli, contrasto per la gestione del box del mercato ittico: 4 arresti

Con le minacce avrebbero preteso una somma di 100mila euro ed un locale, nell’area del mercato ittico di Gallipoli. Quattro persone sono state arrestate perché hanno tenuto condotte gravemente intimidatorie nei confronti di altre 3 persone, tutti del posto. Un’escalation di violenze, che hanno riguardato anche minori, tanto da culminare con l’incendio di un mezzo utilizzato per fini commerciali ed intestato proprio ad una delle vittime della tentata estorsione.

Tutti questi episodi hanno fatto registrare, nel giro di pochi giorni, un crescente livello di pericolosità sociale dei soggetti coinvolti. Per tale motivo, i ritmi delle indagini da parte degli investigatori della Polizia di Stato sono stati serrati e certosini tanto da raggiungere in breve tempo determinanti risultati operativi.   

Disposta la misura coercitiva della custodia cautelare in carcere nei confronti del 29enne e del 54enne e la misura degli arresti domiciliari a carico delle due ulteriori componenti familiari, per aver incitato i propri familiari a tenere la condotta minatoria ed a pretendere la somma di denaro richiesta, oltre a proferire anche loro frasi minatorie.

Le operazioni di esecuzione dell’ordinanza svoltesi nei confronti del 54enne hanno visto il fattivo contribuito dei militari e di un mezzo navale della Guardia di Finanza. Infatti, i poliziotti, non potendo raggiungere in piena notte uno degli indagati, che al momento dell’esecuzione era imbarcato su un peschereccio nelle acque di Santa Maria di Leuca, grazie all’impiego di personale e di un mezzo navale della Guardia di Finanza, disposto d’urgenza e per indifferibili esigenze di polizia giudiziaria, previa autorizzazione del Comando Generale della Guardia di Finanza, nell’ambito del Protocollo d’Intesa stipulato tra la Guardia di Finanza e la Polizia di Stato, sono stati trasbordati sul natante e così hanno potuto raggiungere il peschereccio e assicurare alla giustizia il 54enne del posto destinatario di misura di custodia cautelare in carcere.  

Operazione “mercato libero”

All’operazione di polizia è stato dato il nome di “mercato libero” per un duplice motivo: “libero” perchè fino a qualche settimana fa nell’area mercatale vi era la percezione di poter essere slegati dal rispetto ogni tipo di regola e “libero” perché dopo le recenti attività di polizia e dopo l’esecuzione di questa notte delle ordinanze di custodia cautelare si è ripristinato quel livello di legalità e percezione della sicurezza, fondamentale per un ordinato vivere civile.

La Polizia di Stato di Lecce ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali emessa dal Gip del Tribunale di Lecce, su richiesta del P.M. della Procura di Lecce, a carico delle 4 persone tutte legate da un rapporto familiare. Il tutto nasce dalle operazioni di sequestro preventivo svolto alle prime ore del 26 luglio scorso, quando la Polizia di Stato, insieme alle altre Forze di Polizia operanti sul territorio, ha dato esecuzione all’ordine emesso dal GIP del Tribunale di Lecce, su richiesta del P.M. della Procura della Repubblica di Lecce, di sequestro preventivo del bene demaniale formato dai nr. 8 box in muratura, presenti nell’area del mercato ittico di Gallipoli, dopo aver riscontrato e documentato per anni reiterate e svariate violazioni di carattere penale, amministrativo e sanitario.

Categorie
Bari Cronaca News

Perseguitava l’ex che l’aveva lasciato, in manette un 41enne a Cassano delle Murge

Mesi di vessazioni, minacce e violenze nei confronti della sua compagna. Poi la denuncia ai carabinieri quindi, dopo indagini approfondite quanto rapide, l’arresto con l’accusa di maltrattamenti, minacce e stalking nei confronti di un 41enne barese residente a Cassano delle Murge. A fare scattare il “Codice Rosso”, una procedura accelerata per le donne vittime di violenza, una 38enne di Cassano, madre di un bambino nato dalla relazione col suo compagno che, accecato di gelosia e non volendosi rassegnare alla fine della relazione, ha iniziato a minacciarla e ingiuriarla, anche davanti al figlio.

Gli episodi

Una serie di episodi di una violenza e gravità uniche, raccontati in una dettagliata denuncia sporta presso la stazione dei carabinieri di Cassano che hanno fatto scattare una serie di provvedimenti volti ad appurare se effettivamente l’uomo, incensurato ma noto alle forze dell’ordine, ne fosse responsabile. Più i militari approfondivano la situazione, più emergevano particolari che facevano peggiorare il quadro indiziario. Secondo quanto ricostruito, il 41enne avrebbe cominciato a prendersela non più solo con la compagna e il figlioletto ma anche con l’uomo che secondo lui intratteneva una relazione con la sua ex, un operaio, straniero, più volte minacciato dall’uomo che è persino entrato nel suo domicilio, brandendo un’ascia. Per fortuna in quel momento non era in casa ma la scena è stata descritta e messa a gli atti dal coinquilino dell’operaio.

Il pericolo scampato

«La storia dei due – racconta chi conosce bene le persone in questione – è sempre stata burrascosa, con lui che non lavorava e la compagna costretta a sobbarcarsi tutto il peso della famiglia». Per il gip Giuseppe Montemurro, che ha spedito in carcere il presunto stalker, gli elementi raccolti sono stati tali e tanti che è di tutta evidenza l’intento dell’uomo di tenere sottomessa la sua compagna e il bambino; una vicenda che ancora una volta mostra il lato oscuro e spesso sconosciuto ai più di queste vicende.

Categorie
Cronaca News Potenza

San Severino Lucano, il giovane parroco don Antonio Lo Gatto minacciato di morte

Da un lato, la scritta “don Antonio attento“. Dall’altro, il simbolo della croce del cero pasquale, con l’indicazione dell’alfa e dell’omega e due numeri: 92 e 24, facilmente riconducibili all’anno di nascita del sacerdote e all’anno in corso.

È il contenuto di un biglietto intimidatorio recapitato al giovane parroco di San Severino Lucano, don Antonio Lo Gatto.

A darne notizia è il presidio Libera di Senise – Sant’Arcangelo che esprime «vicinanza e solidarietà» al sacerdote.

«Libera – si legge in un post pubblicato sui social – condanna con fermezza questo vile atto intimidatorio, qualsiasi sia la matrice. Tali minacce – proseguono dal presidio – rappresentano un attacco non solo alla persona di don Antonio, ma, simbolicamente, anche a tutti coloro che, come lui, operano quotidianamente per il bene della comunità e la diffusione dei valori della legalità e della giustizia».

Esprimendo sostegno a don Antonio e «assicurandogli che non è solo in questo difficile momento», dal presidio Libera invitano «tutte le istituzioni e la comunità a stringersi attorno a don Antonio» e lanciano un appello: «Chiunque sappia qualcosa, lo dica; chiunque possa in qualche modo aiutare a comprendere la matrice di questo atto aiuti le forze dell’ordine. La libertà, la giustizia e la verità sono sempre luci in grado di illuminare anche le stagioni più difficili di una comunità. Dobbiamo tenere sempre gli occhi aperti; in molti casi, come in questo, è bene che ad occhi che sanno guardare si accompagnino anche bocche che hanno il coraggio di parlare», concludono dal presidio Libera.

Exit mobile version