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Potenza si colora d’arcobaleno per il Basilicata Pride: in 300 per le strade – VIDEO

Potenza si colora d'arcobaleno per il Basilicata Pride: in 300 per le strade
Video da @potenzabasilicata.pride

Oltre 300 persone stanno sfilando per le strade di Potenza, colorando la città con i simboli dell’orgoglio LGBTQ+. La seconda edizione del Potenza Basilicata Pride, organizzata da Arcigay Basilicata e dal Centro Antidiscriminazioni Artemide, è un successo, dimostrando come il bisogno di affermare i propri diritti e la propria identità sia sempre più sentito.

L’iniziativa, partita dall’Unione degli Studenti di Basilicata, ha sottolineato l’importanza di continuare a parlare di orientamento sessuale e identità di genere, temi spesso considerati tabù. «Sentiamo l’esigenza di creare una comunità più inclusiva e accogliente per tutti», hanno dichiarato gli organizzatori. Il corteo, partito da Piazza Prefettura alle 15:30 e in direzione parco Baden Powell, è un momento di grande emozione e partecipazione, con bandiere arcobaleno e slogan che rivendicavano il diritto di essere se stessi.

I temi

Come scrivono sulla pagina social “Potenza Basilicata Pride 2024”, i temi individuati sono: la libertà nel vivere il proprio orientamento sessuale e la propria identità di genere, la libertà di scelta sul proprio corpo, la libertà di non emigrare, la libertà di esistere anche per chi arriva qui scappando da guerre, fame, cambiamenti climatici, senza dimenticare l’accessibilità sia fisica che comunicativa per persone diversamente abili, ipovedenti e ipoudenti.

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Potenza, dopo sette anni torna il Basilicata Pride: «Un’idea trasversale di libertà»

Manca poco al Potenza Basilicata Pride che torna domani nel capoluogo lucano a sette anni dalla prima edizione. L’appuntamento è alle 15:30 in piazza Prefettura da dove il corteo muoverà per sfilare su via Pretoria, via Mazzini, via Angilla vecchia e viale Firenze per arrivare al parco Baden Powell dove avrà luogo la festa finale.

L’evento è promosso dall’Unione degli studenti (Uds) di Potenza con la collaborazione di diverse realtà associative del territorio perché «sentiamo l’esigenza di continuare a parlare ancora oggi di questi temi “difficili”, troppo spesso lasciati da parte, per far sì che la nostra comunità cittadina si senta coesa e accolta tutta in tutte le parti che la compongono», spiegano gli organizzatori.

Il tema individuato per quest’anno è la libertà nel vivere il proprio orientamento sessuale e la propria identità di genere, fino ad arrivare alla scelta sul proprio corpo.

«La rivendicazione di genere nel 2024 è qualcosa che, a parer nostro, è ancora poco sentita in una piccola realtà come Potenza – spiegano dall’Uds – e ci auguriamo che, tramite questa nostra mobilitazione, si ri-inizi a parlarne ed interessarsi affinché tuttə si sentano rappresentatə e protettə nella propria città».

Il direttore artistico del Potenza Basilicata Pride, Max Caggiano, sottolinea che «in una regione a rischio spopolamento come la Basilicata non basta rivendicare i diritti di una singola porzione di minoranze, è invece necessario ribadire con forza che le persone da qui vanno via non solo per studio o lavoro, ma anche perché non si sentono accolte e protette all’interno della propria comunità». Si tratta di un discorso che «non vale solo per le differenze di orientamento sessuale e identità di genere – specifica Caggiano -, ma anche per tutte quelle donne e ragazze che vedono il loro diritto all’aborto negato da una inspiegabile obiezione di coscienza diffusa, e per chi, sopravvissutǝ a una traversata nel Mediterraneo, arriva in Basilicata e trova la morte in un Cpr: la nostra è un’idea trasversale di libertà che non può prescindere da una consapevolezza territoriale e ambientale», afferma il direttore artistico del Potenza Basilicata Pride.

«Noi ragazzǝ di Uds, primi promotori del Potenza Basilicata Pride – conclude Caggiano -, crediamo che il Pride, nella nostra città e nella nostra regione, debba essere un chiaro richiamo verso chi, ancora oggi, crede che non tutti i corpi e non tutte le persone meritino di esistere, un segnale d’aiuto verso quelle soggettività che negli anni si sono sentite sempre più messe da parte e hanno visto perdere valore alle proprie battaglie».

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