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Attualità News Taranto

Nave Garibaldi, al via la raccolte firme. Stellato: «Taranto dia un segnale»

Prosegue senza sosta la lotta per riportare a Taranto la nave Giuseppe Garibaldi. Il consigliere regionale e comunale Massimo Stellato ha lanciato una raccolta firme per sensibilizzare le istituzioni su quello che è diventato un vero e proprio caso: la trasformazione in museo galleggiante dell’ex portaerei. Nelle scorse settimane, sia il capoluogo ionico che Genova hanno presentato un progetto per accogliere nelle rispettive città il primo museo navale d’Italia.

La raccolta firme

L’idea di una petizione popolare parte da una iniziativa di Massimiliano Stellato che avrebbe già raccolto centinaia di firme online. «Nessuna polemica politica, né contrapposizione con altre città italiane – afferma Stellato – L’approccio alla vicenda deve percorrere rotte diverse e basarsi su tre capisaldi: la condivisione di una ipotesi progettuale da parte di tutti i soggetti istituzionali in campo; l’individuazione di modi, tempi e risorse per arrivarci; l’integrazione della Garibaldi, una volta resa museo galleggiante, con gli altri beni culturali e museali della città per farne un “nuovo” attrattore turistico ed economico».

Il futuro della portaerei

Dopo aver compiuto 40 anni lo scorso anno, la prima portaerei della Marina militare italiana va in pensione. Entro fine anno l’unità entrerà nella ridotta tabella di disponibilità in vista del disarmo. «Ridare nuova vita alla Garibaldi non è solo un’occasione che Taranto, dove la nave è stata ed è di base, non deve lasciarsi sfuggire, come purtroppo è accaduto per il Vittorio Veneto – spiega il consigliere – ma è anche l’occasione per comunicare, a un pubblico più vasto, un’esperienza straordinaria di dedizione e di servizio al Paese». La nave Garibaldi, sottolinea in una nota Stellato, è un esempio di difesa dei valori della pace, della democrazia e della libertà dei traffici marittimi, che negli oltre 40 anni di servizio ha accolto tantissimi marinai. «Non solo un museo di storia navale, dunque, ma una testimonianza di ciò che significa essere marinai e andare per mare», aggiunge.

L’appello di Stellato

«Rinnovo il mio forte appello ai saggi della città, agli imprenditori e alle associazioni ad unirsi in questa battaglia. Chiedo coraggio e visione. Lo ribadisco: Nave Garibaldi deve diventare un museo galleggiante a Taranto. Ed è per questo motivo, che oltre ad aver lanciato una petizione popolare online, che già registra tantissime adesioni, nei prossimi giorni sarò nelle vie di Taranto per chiedere direttamente ai tarantini di sottoscrivere il mio appello».

Non è ancora definito quale sarà il destino della Garibaldi, ma la “battaglia” tra Puglia e Liguria sembra non essere ancora arrivata alle battute finali. Intanto esiste anche un’altra possibilità, ovvero la cessione della nave alla Marina dell’Indonesia, come già accaduto in passato per altre unità navali italiane vendute all’estero.

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Bari News Politica

Oltre 500mila firme contro l’autonomia differenziata, Decaro: «Il Paese boccia la legge»

«Non è una battaglia di partito, né del sud contro il nord, è una battaglia per il Paese che deve restare unito, nelle scelte, nei diritti, nei salari e nei doveri». Lo afferma l’eurodeputato barese Antonio Decaro commentando il superamento dell’obiettivo delle 500mila firme richieste dalla legge per indire il referendum abrogativo della riforma sull’autonomia differenziata.

Nel sottolineare che «sono tantissimi i cittadini che anche nelle regioni del nord hanno firmato per il referendum», l’ex sindaco di Bari ricorda che dopo Puglia e Toscana, anche la Sardegna ha impugnato la legge facendo ricorso alla Corte Costituzionale. E lunedì sarà la volta della Campania.

«Il Paese ha già decretato il fallimento di questa legge», prosegue Decaro: «Ora – aggiunge – chiediamo che formalmente ci venga data la possibilità di cancellarla ufficialmente».

Poi l’annuncio: «Organizzeremo un grande confronto nazionale tra cittadini, costituzionalisti, governatori e sindaci, di territori del sud e del nord. Ci confronteremo sulle autonomie vere, quelle che servono al Paese e offriremo al Governo una nostra proposta», conclude Decaro.

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Italia News Politica

Referendum contro l’autonomia differenziata: in Puglia raccolte quasi 40mila firme

Sono già più di 440mila le firme accertate per il referendum contro la legge dell’Autonomia differenziata in tutta la penisola e aggiornate allo scorso 6 agosto.

Al Sud e nelle isole (222.928 firme totali pari al 50,29%) spiccano i risultati raggiunti dalla Campania e dalla Puglia che hanno rispettivamente raccolto 85.963 sottoscrizioni (pari al 19,39%) e 39.927 (con una percentuale del 9,01%).

Il conteggio è stato elaborato dall’agenzia di stampa Adnkronos e fornito dal Coordinamento per la Democrazia Costituzionale che, con il giurista Massimo Villone presidente e Alfiero Grandi vicepresidente, monitora costantemente i dati inviati dai Comitati locali distribuiti in tutta Italia all’organizzazione.

Le altre regioni

Nel Nord Italia sono state raccolte in totale 129.241 firme (meno che nelle altre aree), per una percentuale del 29,16%. Nello specifico: Valle d’Aosta 403, 0,09%; Piemonte 21467, 5,33%; Liguria 7714, 1,74%; Lombardia, 48661, 11,0%; Trentino-Alto Adige, 2808, 0,63%; Veneto 16085, 3,63%; Friuli-Venezia Giulia 4341, 0,98%; Emilia Romagna 27762, 6,26%. Al Centro: Toscana 25382, 5,73%; Umbria, 5658, 1,28%; Marche 7506, 1,69%; Lazio, 52539, 11,85%. Nel resto del Sud abbiamo ancora Abruzzo 8961, 2,02%; Molise 2950, 0,67%; Basilicata 6576, 1,48%; Calabria 23889, 5,39%; Sicilia 41485, 9,36%; Sardegna 13177, 2,97%.

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News Politica Puglia

Autonomia differenziata, boom di firme per il referendum: Puglia seconda in Italia

Stamani la piattaforma del Ministero della giustizia che raccoglie le firme in formato digitale per chiedere il referendum abrogativo della legge sull’autonomia differenziata potrebbe indicare il superamento delle 500 mila autenticazioni. Un dato non da poco visto che le firme raccolte online sono già certificate, in quanto per apporle è necessario collegarsi con la propria personale e unica identità digitale, a differenza di quelle cartacee che necessitano del nulla osta della Corte di Cassazione che provvede a validare la raccolta.

I dati sui territori

Intanto, seppur in modo parziale giungono i primi dati divisi per territorio e la Puglia risulta essere la seconda regione in Italia con più adesioni, percentualmente alla popolazione residente, dopo la Campania. Mentre una cifra significativa indica che Lazio e Lombardia sono territori dove in molti hanno deciso di firmare per il referendum. Tutti elementi che preoccupano in particolare la Lega che sull’Autonomia ha fatto una battaglia identitaria.

Tuttavia il percorso per giungere alle urne è ancora lungo e soprattutto incerto, visto che la legge è agganciata all’articolo 116 della Costituzione, di conseguenza è necessario il giudizio di ammissibilità della Corte Costituzionale, tanto che lo stesso comitato nazionale per il referendum ha eletto quale proprio presidente Giovanni Maria Flick, costituzionalista e accademico, ma anche ex ministro della Giustizia ed ex presidente della Consulta, proprio per garantire a tutto l’iter la massima aderenza alle norme in vigore così da scongiurare il giudizio negativo delle supreme Corti.

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