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Studenti verso la campanella, in Puglia resistono i Licei: lo Scientifico il preferito

Settembre è tempo di scelte per i ragazzi che si iscriveranno alle superiori. I primi dati sull’anno scolastico 2024-2025, che forniscono un quadro generale dell’appeal dei diversi indirizzi di studio, sono stati diffusi direttamente dal ministero dell’Istruzione e del merito, tramite i risultati ricavati dalla piattaforma online unica.istruzione.gov.it. e dove le iscrizioni si sono concluse ufficialmente il 10 febbraio di quest’anno.

I Licei rimangono la scelta predominante tra gli studenti italiani che si preparano a entrare nella scuola Secondaria di II grado, con il 55,63% delle iscrizioni totali. Questo dato però è in lieve calo rispetto agli anni precedenti. Parallelamente, gli Istituti Tecnici e Professionali mostrano una crescita nelle preferenze, con il 31,66% delle iscrizioni per i primi (rispetto al 30,9% dell’anno scorso) e il 12,72% per i secondi (contro il 12,1% dello scorso anno).

La Puglia

Scendendo nel dettaglio delle scelte Regione per Regione, anche in Puglia la maggior parte degli studenti ha deciso di iniziare un percorso liceale: si tratta del 56,23% delle iscrizioni (al di sopra della media nazionale). Tra i diversi indirizzi quello più gettonato è lo Scientifico (16,10%) seguito ad ampia distanza dal Classico (che raccoglie il 6,18% delle scelte), mentre al terzo e al quarto posto troviamo rispettivamente il liceo linguistico (7,27%) e il liceo delle scienze umane (7,12). Un flop generalizzato, in Puglia così come nel resto della Penisola, per il liceo del Made in Italy scelto solo dallo 0,05% degli studenti. Quello che dal governo era stato presentato come un progetto innovativo per creare un percorso di studi in grado di creare professionalità per valorizzare prodotti ed eccellenze italiane non ha riscosso successo. Arrivato quando già le iscrizioni erano aperte, senza un piano di studi certo per tutti gli anni e senza la possibilità di veri open day, non ha convinto. Una novantina gli Istituti, fra i licei delle Scienze Umane e di indirizzo Socio-economico, che si erano detti pronti a creare sezioni, ma con meno di 400 iscritti è praticamente impossibile formare classi, la media nazionale sarebbe di quattro studenti per ciascuna. Leggermente sotto la media nazionale, invece, gli istituti Tecnici e Professionali. Sulla prima tipologia di percorso si sono orientate le scelte del 30,97% degli studenti, con una predilezione per gli indirizzi tecnologici (19,30%) soprattutto informatica e meccanica. Gli istituti professionali, invece, hanno raccolto il 12,80% delle iscrizioni, soprattutto con indirizzo Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera (4,47%).

Le altre Regioni

Se in Puglia le iscrizioni al liceo tutto sommato reggono, in altre aree del paese il calo è molto marcato, soprattutto rispetto alla scelta del Liceo classico. In Piemonte, la percentuale è scesa dal 4,1% al 3,83%, in Veneto dal 3,5% al 3,08%, in Lombardia dal 3,7% al 3,39%, e in Friuli Venezia Giulia dal 3,5% al 2,92%. Anche in Emilia Romagna, Umbria e Molise si registrano riduzioni significative. Al contrario, invece, alcune regioni mantengono percentuali relativamente alte di iscritti al Liceo Classico. Nel Lazio, ad esempio, si è passati dall’8,66% al 9,2% dell’anno scorso, mentre la Sicilia, la Calabria e la Basilicata si attestano rispettivamente all’8,50%, 8,53% e 7,42%. Crescite significative si registrano in Abruzzo, dove la percentuale di iscritti è passata dal 4,7% al 6,31%.

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Lecce News Scuola e Università

Grembiule verde per i bimbi a Guagnano, è polemica: «Decisione contro differenze naturali»

Fa discutere la scelta dell’Istituto comprensivo di Salice Salentino e Guagnano di introdurre i grembiuli di un solo colore, il verde, anziché due, l’azzurro per i maschietti e il rosa per le femminucce, con l’obiettivo di superare gli «stereotipi di genere fin dall’infanzia».

L’iniziativa sta accendendo anche la polemica politica. La decisione segue una proposta della commissione Pari opportunità del Comune del 2023, per promuovere il rispetto per le diversità. E al momento riguarderà solo i nuovi iscritti alla scuola dell’infanzia, ma l’obiettivo è estenderla a tutti gli studenti dell’istituto.

Il primo a intervenire per esprimere il proprio dissenso è stato il deputato salentino di FdI, Saverio Congedo: «Mi auguro – ha evidenziato – che non sia un primo passo per inserire l’inesistenza delle differenze naturali uomo-donna nell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche».

Il sindaco di Guagnano, Francois Imperiale, spiega all’Ansa che il «verde è legato alla speranza» e che «è stata fatta una strumentalizzazione politica inadeguata della vicenda. È una scelta che non va in una direzione ideologica, ma ha l’obiettivo di costruire una società moderna che valorizzi i talenti e le inclinazioni dei bambini a prescindere dal loro genere».

Sull’argomento interviene anche il dirigente scolastico dell’istituto salentino che, sempre all’Ansa, afferma di aver ritenuto «questa proposta interessante e un valore aggiunto per quello che possiamo dare nella nostra offerta educativa».

Il preside chiarisce che la proposta è stata approfondita e accolta «per cercare di oltrepassare il concetto di differenza di genere tra i bambini. L’intenzione è far capire che non esiste un colore che possa essere attributo a un genere e un colore a un altro. I colori sono di tutti, ed è per questo che abbiamo scelto un unico colore».

Serra evidenza che la proposta «si allinea con le attività che vengono realizzate ed è un’iniziativa non solo simbolica ma anche educativa. L’obiettivo è formare cittadini che diano valore all’inclusione per creare un ambiente scolastico equo, dove ciascuno sia libero di potersi esprimere». Il verde, sottolinea, è stato «scelto dai docenti: simboleggia la natura, la crescita un momento fondamentale e importante, soprattutto per i più piccoli. È un colore che rappresenta la speranza per tutti gli alunni: studenti che sono la speranza di un mondo, di una comunità piccola o grande che sia, migliore. È nell’ordine delle cose che qualcuno – conclude Serra – abbia un’idea diversa rispetto alla nostra proposta. Per quanto mi riguarda non ci sono problemi. Se ci sono persone con idee differenti è un bene: un modo omologato, dove tutti pensano la stessa cosa, probabilmente è un mondo piatto, dove non c’è dialogo, confronto e crescita. Se qualcuno ha bisogno di un chiarimento le maestre e io in prima persona siamo assolutamente disponibili a dialogare».

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Foggia News Scuola e Università

«A scuola a ottobre, la stagione turistica si prolunga»: la proposta divide i sindaci

La proposta non scalda gli animi dei sindaci, almeno nel periodo di prolungamento della chiusura scolastica. Alcuni vorrebbero far suonare la campanella nell’ultima settimana di settembre, altri addirittura dopo la prima decade di ottobre, «perché la stagione turistica, in alcune località, si prolunga più di quanto si possa pensare», afferma un primo cittadino che però preferisce non ufficializzare il suo pensiero.

La proposta

Tra i primi sindaci a chiedere uno slittamento dell’apertura dell’anno scolastico è Luigi D’Arenzo, sindaco di Peschici, che aveva ipotizzano il suono della campanella il primo di ottobre, ma che ha si è “accontentato” di far slittare l’inizio dell’anno scolastico al 16 settembre. «A Peschici abbiamo prenotazioni anche a ottobre, ma soprattutto abbiamo un turismo di prossimità, famiglie che hanno casa qui ma vivono in altre città della Puglia o di regioni limitrofe che volentieri programmerebbero weekend anche a settembre se non avessero i figli impegnati a scuola», afferma D’Arenzo. Ma la sua proposta non pare aver trovato molte sponde tra i colleghi. «Non dico ad ottobre, ma dal 20 settembre in poi andrebbe bene» afferma il sindaco di Margherita di Savoia, Bernardo Lodisposto.

Le incognite

Ci sarebbe da riorganizzare il calendario scolastico, magari prolungando le lezioni al sabato mattina e garantire il tempo pieno, ma la questione che invece preoccupa di più i sindaci è la carenza di aule negli istituti scolastici pugliesi. «Aumentano gli indirizzi scolastici ma diminuiscono le disponibilità di spazi. Ogni anno dobbiamo fare i salti mortali per garantire locali adatti a ospitare le varie attività scolastiche», afferma ancora Lodisposto che da presidente della sesta provincia ha un quadro più ampio della questione «Con i fondi del Pnrr abbiamo in atto 25 ristrutturazioni di edifici scolastici, ma gli spazi a disposizione sono sempre gli stessi».

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Lecce News Scuola e Università

A scuola grembiuli verdi: l’idea nel Salento per superare il concetto di differenza di genere

Né azzurro né rosa. I grembiuli dei bambini che frequentano l’Istituto comprensivo di Salice Salentino e di Guagnano saranno di un solo colore: il verde.

A partire dal prossimo anno scolastico saranno così abbandonate le tradizionali distinzioni cromatiche di genere.

La proposta, partita dal Comune di Guagnano e accolta dal dirigente scolastico Michele Serra, punta a superare le differenze di genere fin dalla tenera età, promuovendo una cultura inclusiva all’interno delle scuole.

La Commissione Pari Opportunità politiche di genere e diritti civili del Comune di Guagnano, promotrice dell’iniziativa, ha spiegato che la scelta del verde non è casuale: il colore rappresenta la speranza di costruire una società dove ogni bambino possa sentirsi libero di esprimere la propria identità, senza essere limitato da stereotipi legati al colore.

«Vogliamo sottolineare l’importanza di superare gli stereotipi di genere fin dall’infanzia», ha dichiarato Giusi Ricciato, assessore e presidente della Commissione Pari Opportunità di Guagnano. «Il verde simboleggia il nostro desiderio che le future generazioni crescano in un mondo in cui l’uguaglianza sia la norma e dove ognuno possa sentirsi valorizzato per ciò che è».

L’iniziativa, per ora, riguarderà solo i nuovi iscritti alla scuola dell’infanzia, ma l’obiettivo è estendere progressivamente la misura a tutti gli studenti dell’istituto. In altre regioni d’Italia, in particolare nel Nord, misure simili sono già state adottate in passato, talvolta accompagnate da polemiche, ma questa è la prima volta che viene proposta nel Salento.

Il Comune di Guagnano ha espresso gratitudine verso il Collegio dei docenti per il sostegno e l’impegno nel realizzare questo progetto, sottolineando come «la scuola può diventare un luogo di vera inclusione solo grazie alla sensibilità e dedizione di chi vi lavora quotidianamente».

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