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Brindisi News Salute

Asl Brindisi, sindacati all’attacco: «Mancano gli ecografi e gli screning oncologici»

Tante le rivendicazioni a tutela delle donne del territorio brindisino che la Funzione Pubblica Cgil di Brindisi ha promosso in questi ultimi anni. Tra le principali questioni sollevate, spiccano la necessità di garantire ambienti di lavoro sicuri e adeguati, la lotta contro le discriminazioni di genere, e la promozione di politiche di conciliazione tra vita lavorativa e familiare. La Fp Cgil ha lavorato nel tentativo di sensibilizzare le istituzioni, ottenendo importanti risultati e aprendo nuovi spiragli di dialogo e collaborazione con la recente presa in carico dell’Asl Brindisi.

Il Sant’Elia

Uno dei punti salienti riguarda la questione del consultorio Sant’Elia, per il quale si prospetta una riqualificazione e una possibile dislocazione in altri locali, al fine di tutelare l’utenza, le lavoratrici e i lavoratori ospiti della struttura. Chiara Cleopazzo, segretaria provinciale della Funzione Pubblica Cgil, ha sottolineato «l’importanza di garantire opportunità coerenti con le norme sugli orari di lavoro e la collocazione omogenea del personale, nonché la valorizzazione professionale e una presa in carico uniforme delle pazienti».

Gli ecografi

Un altro tema cruciale è l’acquisto degli ecografi mancanti, considerati indispensabili per il corretto funzionamento dei servizi: «l’Asl Brindisi ha comunicato di aver sollecitato l’acquisto, ma permangono – evidenza Chiara Cleopazzo – problemi legati ai tempi di prestazione degli screening oncologico-ginecologico-ostetrici, che risultano non conformi agli standard previsti. Crediamo, inoltre, non sia ammissibile il carico di lavoro previsto con sole poche ostetriche attualmente in organico».

La vigilanza

La Funzione Pubblica Cgil Brindisi ha inoltre proposto l’inserimento di un servizio di portierato per il controllo e la vigilanza delle strutture consultoriali, al pari di quelle ospedaliere: «l’Asl Brindisi ha accolto favorevolmente questa proposta, riconoscendo – spiega Chiara Cleopazzo – la necessità di prevenire aggressioni e garantire la sicurezza del personale sanitario e sociosanitario». Infine, la segretaria provinciale ha sollecitato l’attivazione tempestiva del centro specialistico per la diagnosi e la cura del trauma interpersonale come previsto dalla delibera numero 3200/21 del 30 novembre 2021: «considerato l’aumento dei casi di violenza, in particolare contro le donne, la Fp Cgil Brindisi ritiene fondamentale che questo servizio venga attivato al più presto per rispondere ai bisogni dell’utenza e tutelare le lavoratrici e i lavoratori».

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Lecce News Sviluppo e Lavoro

Cambio dell’appalto delle mense: scioperano i lavoratori e sit-in davanti all’Asl Lecce

Ieri mattina i quaranta addetti al servizio di preparazione pasti negli ospedali di Galatina, Copertino, Campi Salentina-Nardò e Poggiardo hanno incrociato le braccia per l’intero turno di lavoro e protestato davanti all’Asl di Lecce, per poi essere ricevuti dal dg Stefano Rossi. Sostenuti da Filcams Cgil e Uiltucs Uil, i lavoratori chiedono un salario dignitoso e l’applicazione integrale della clausola sociale nel cambio di appalto.

Un disastro annunciato

«L’aggiudicazione del bando regionale delle mense ospedaliere sta provocando i disastri che avevamo denunciato a gran voce» dicono Daniela Campobasso (Cgil) e Antonella Perrone (Uil). «Col cambio di appalto del lotto 2 e la riorganizzazione del servizio, le condizioni lavorative degli addetti alle mense peggioreranno inevitabilmente.

I contratti peggiorativi

Non c’è accordo con la società subentrante, Vivenda s.p.a. I sindacati parlano di vero e proprio dumping contrattuale. «I lavoratori saranno riassunti con un monte ore lavorativo ridotto del 60 per cento». A ciò si aggiunge l’aggravante dell’aumento delle spese da sostenere per raggiungere i due centri di cottura previsti, uno a Zollino, dove ha sede l’azienda subentrante, e l’altro a Gallipoli, nell’unico ospedale della provincia ove si potranno continuare a preparare i pasti. «Significa andare a lavorare per un pugno di mosche», dicono le sindacaliste. I sindacati hanno indicato ai vertici dell’Asl soluzioni alternative ed ottenuto una proroga sui tempi di avvio del nuovo servizio. Il dg Rossi ha promesso un nuovo incontro il 2 settembre per cercare una soluzione alla complessa e delicata vertenza.

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