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Taranto si arrende solo su rigore. Il Giugliano lo castiga con l’ex Romano

Con onore il Taranto cede le armi al Giugliano, che si impone di misura per 1-0, per giunta su calcio di rigore. In molti avrebbero immaginato un risultato più ampio, per gli evidenti problemi di formazione dei rossoblù. Dunque merito ai ragazzi di Carmine Gautieri, per avere giocato a testa alta e a viso aperto. Il primo Taranto della stagione è piaciuto, ma è chiaro che ci sia tanto lavoro da fare. Le premesse sono buone e si può lavorare con serenità nonostante la battuta d’arresto. Nel suo 4-3-3, il tecnico incastona Del Favero tra i pali, Mastromonaco, De Santis, Matera ed Enrici in difesa. A centrocampo agiscono Verde, Fiorani e Schirru, mentre il tridente offensivo è composto da Fabbro, De Marchi e Garau.

Il primo tempo

Schirru, arrivato 24 ore prima, vorrebbe impressionare subito il suo allenatore e dopo due primi calcia dai venti metri con palla che si alza sin troppo sulla traversa. I tarantini continuano a trovare spazio tra le linee campane. Garau scalda il piede al 10’, evidentemente non a sufficienza perché la sfera prende la stessa strada della conclusione del compagno di squadra. Un sensibile miglioramento arriva al 16’, perché Schirru chiama Barosi alla parata in presa bassa. Il Giugliano denuncia qualche problema di troppo, pensando di poter fare del Taranto un fiero pasto. Audaci, ma ingenui gli ionici, che al 29’ vanno sotto per un calcio di rigore decretato perché Verde allarga troppo le braccia. Romano, ex di turno, si porta sul dischetto, e batte Del Favero. Il centrocampista non esulta, nel rispetto dei suoi vecchi tifosi. Sotto di un gol, ma non esiste deficit nel coraggio e un tentativo nasce al 41’ sul cross di Fiorani per De Marchi anticipato dalla difesa di casa.

Il secondo tempo

Il Taranto della ripresa è ancora reattivo e al 7’ sfiora la marcatura. Fiorani prova il destro, Barosi respinge in angolo. Il cross dalla bandierina è presa di De Santis, la cui deviazione aerea fa terminare il pallone contro il palo. Si infrange sul legno la più grande delle occasioni. Con il passare dei minuti si affievolisce l’azione.del Taranto può affiorare il maggiore tasso tecnico delle tigri del tecnico Bertotto. Ciuferri, al 24’, scorge lo spazio per calciare e pensa di essersi guadagnato un buon 8 in pagella, ma Del Favero interviene alla grande e si guadagna, lui, la sufficienza. È il momento di retrocedere a difesa del proprio estremo difensore. Il Taranto lo comprende e con ordine cede una decina di metri del proprio baricentro. Njambe, al 31’, spara di destro, la sfera non inquadra la porta. Ciuferri si è legato al dito la parata di qualche minuto prima e ci riprova al 35’: Del Favero è attento e si oppone ancora con efficacia. Tempo due minuti e Njambe potrebbe raddoppiare, ma laddove non arriva Del Favero c’è De Santis, lesto sulla linea bianca a conservare il minimo svantaggio. Spinto dalla disperazione, il Taranto si procura un’ultima chance al 93’. Simone percorre un corridoio centrale, arriva al limite e lo circondano in tre e prima che sia troppo tardi conclude costringendo Barosi a tuffarsi per la deviazione oltre il fondo.

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Il tedesco Dohlich, dopo il Brindisi, sarebbe interessato al Taranto? L’imprenditore smentisce

Sono giorni caldissimi a Taranto, dove l’aria attorno alla squadra di calcio militante in serie C è ormai diventata irrespirabile. Da giorni i rumors si rincorrono incessantemente. Dopo l’uscita allo scoperto di Francesco De Cosmo, un commercialista che ha dichiarato di rappresentare un gruppo di professionisti e imprenditori pugliesi interessati all’acquisizione del Taranto FC, ci potrebbe essere un’altra novità riguardante la cessione delle quote societarie.

Stando a indiscrezioni Peter Dohlich, imprenditore tedesco che qualche mese fa aveva dichiarato il proprio interesse nell’acquisire il Brindisi, sarebbe interessato al Taranto.

Contattato telefonicamente ha smentito di voler comprare i rossoblù. «Quindi non ha neanche mai parlato col presidente del Taranto Massimo Giove?» abbiamo chiesto a Dohlich, ma il tedesco a questa domanda ha deciso di non rispondere.

Certo è che spesso, gli attori protagonisti di trattative così importanti, smentiscono il proprio coinvolgimento. Tutto il contrario di ciò che fece Dohlich qualche mese fa con il Brindisi, quando uscì totalmente allo scoperto. Dohlich ha già avuto diverse esperienze nel mondo dello sport.

Nel 2016 tentò di comprare il Csm Politehnica Iasi, squadra di serie A rumena. Qualche anno dopo fece la stessa cosa con il Rapid Bucarest, squadra anch’essa militante nella massima serie rumena. Ancor prima, però, Dohlich fece calcio nella sua città, a Celle. Nel 2015 fu nominato dirigente del Tus Celle, squadra della quarta serie con cui le cose non sembrano essere andate al meglio.

«Dohlich – ci ha detto il club – ha organizzato un’amichevole con l’Amburgo.  Voleva farsi carico di tutte le spese e lasciare le entrate al club. Alla fine, non poteva pagare l’Amburgo e loro volevano da noi i soldi, cosa che non avevamo. Ha ingaggiato 2 giocatori dalla Romania e ha promesso loro dei soldi che non c’erano. Sul caso si è interessata anche la Fifa. Ci ha causato un sacco di problemi».

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