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Terminal bus a Bari, il cantiere intasa la circolazione: altri divieti in via Capruzzi

Il cantiere per la realizzazione del nuovo Terminal bus nell’area ex “Officine Rialzo” in via Capruzzi, sta creando non pochi problemi alla viabilità. Tanto da spingere la ripartizione Lavori pubblici a emanare un’ulteriore ordinanza per la regolamentazione della circolazione tra via Giulio Petroni e via Devitofrancesco. Il provvedimento si è reso necessario in seguito ad alcune criticità rilevate dai gestori di servizi di trasporto extraurbano.

L’ordinanza

Il provvedimento, offre soluzioni che soddisfano contemporaneamente le esigenze relative alla sicurezza dei pedoni, alla funzionalità dei servizi di trasporto, alla fluidità del traffico veicolare e all’idoneità degli spazi destinati al cantiere.

Fino al 31 dicembre 2024 è istituita una rotatoria all’intersezione tra via Capruzzi e via Giulio Petroni, divieto di fermata ambo i lati su via Capruzzi, nel tratto compreso tra via Devitofrancesco e via Giulio Petroni, divieto di sosta su via Capruzzi, nel tratto compreso tra via Giulio Petroni e il civico 194, divieto di sosta ambo i lati su via Giulio Petroni, nel tratto compreso tra via Capruzzi e il civico 9, nuovi stalli riservati alla fermata autobus su via Capruzzi, lato sud, istituzione temporanea del divieto di fermata ed istituzione di nuovi stalli di fermata autobus su via Capruzzi, lato nord e, infine, il restringimento di carreggiata su via Capruzzi, nel tratto compreso tra via Devitofrancesco e via Giulio Petroni oltre alla graduazione della velocità in avvicinamento per 100 metri all’area del lavori con limite pari a 20 chilometri orari.

È consentita la fermata degli autobus che effettuano servizio di trasporto extraurbano per il tempo strettamente necessario per le operazioni di salita e discesa dei passeggeri e comunque per una durata inferiore ai 10 minuti, mentre sono vietate le operazioni di carico e scarico dei bagagli sul lato sinistro dei mezzi di trasporto.

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Nuova rotatoria in via Capruzzi a Bari: «Rischia di diventare area off-limits per le biciclette»

Preoccupa l’impatto che i lavori in corso per la realizzazione del nuovo Terminal bus e della rotonda attigua in via Capruzzi, potrebbero avere sulla mobilità ciclistica dell’area. A sollevare il problema è il mobility manager barese, oltre che appassionato di bicicletta, Lello Sforza. «Via Capruzzi rischia di diventare molto pericolosa per i ciclisti di tutte le età se i nuovi lavori stradali previsti per effetto della realizzazione del Terminal bus nell’area ex Squadra Rialzo, inclusa la rotatoria all’angolo con via Giulio Petroni, non hanno previsto condizioni di sicurezza per la circolazione delle bici». Secondo i primi rendering del progetto, diffusi dalla stampa dopo l’approvazione dell’intervento, non sembra essere prevista nella rotatoria una corona ciclabile: una pista esterna che separi le biciclette dal flusso veicolare o una corsia interna, oltre a una segnaletica dedicata ai mezzi che renda sicuro l’ingresso nella rotatoria dei mezzi. «Nel progetto questi elementi non sono spiegati – osserva Sforza – via Capruzzi attualmente è molto pericolosa per le biciclette e i lavori in corso non promettono di risolvere la situazione. Anzi, rischiano di rappresentare un tale detrattore, al punto di disincentivare se non espellere la mobilità ciclistica da quell’area, a causa del rischio reale e percepito come tale, di essere investiti».

La situazione

L’organizzazione della viabilità in via Capruzzi è solo una delle tante criticità inerenti la mobilità ciclistica nel capoluogo pugliese, che affondano le loro radici nel passato recente. «In tutti questi anni non sono stati attuati veri interventi per ridurre il traffico autoveicolare – spiega Sforza – è stato dimostrato che la totalità degli spostamenti effettuati in auto in città non supera i cinque chilometri. Si sarebbero dovuti dunque mettere in campo provvedimenti e azioni per fare in modo che le persone fossero disincentivate a usare l’automobile se non strettamente necessario. Questo lo si fa mediante l’offerta di servizi alternativi validi: un sistema di trasporto locale efficiente e disponibile anche nelle ore più tarde della sera (non limitandosi agli abbonamenti a 20 euro), altre forme di mobilità come monopattini e bike sharing. Aver disegnato negli anni passati sulle strade di Bari, con la sola segnaletica orizzontale, delle corsie peraltro valicabili e quindi di per sé pericolose per la sicurezza dei ciclisti, non può essere considerata una medaglia».

La proposta

Per Sforza una delle soluzioni per l’amministrazione dovrebbe essere quella di rispolverare il piano per la mobilità ciclistica presentato la prima volta nel 2013 e successivamente mai attuato. «Occorre pianificare miglioramenti e azioni con i cittadini – conclude – la mobilità ciclistica non è fatta solo da una rete di infrastrutture, ma anche da servizi adeguati a chi si sposta in bici come la possibilità di portare il mezzo sugli autobus e i treni, i posteggi, i luoghi di assistenza. È questo l’appello che rivolgiamo al sindaco Leccese, porre più attenzione al tema e intervenire con competenza e professionalità adeguate».

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