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Attualità Brindisi News

La via Appia patrimonio dell’umanità: a Brindisi nasce il coordinamento per la governance

Dopo la proclamazione dell’Appia quale bene Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, è nato il coordinamento Appia Unesco Brindisi, con la prospettiva di coinvolgere altri enti, istituzioni e associazioni locali. Ne fanno parte Legambiente, Italia Nostra, WWF, Touring Club Italiano, Club UNESCO, Centro Turistico Giovanile (CTG), Amici dei Musei, Soroptimist International Club di Brindisi, Ordine degli Architetti PPC della provincia di Brindisi e Cicloamici.

La governance

Così come previsto nel dossier che accompagnava la candidatura e successivamente la proclamazione dell’Appia quale bene Unesco, si è posto al centro dell’attenzione la costruzione di una governance dei soggetti, nella quale organismi e associazioni nazionali, presenti in tutte le realtà territoriali hanno un ruolo rappresentativo, con attività che, raccordandosi fra loro, si svolgano lungo il tracciato.

Le attività

Si è concordato di realizzare, insieme con tutti i comuni presenti lungo il tracciato dell’Appia nel territorio brindisino e con altri soggetti quali gli enti parco, attività comuni in occasione del festival dell’Appia-Appia Day, il 22 settembre, ma che si svilupperanno nei giorni successivi ed immediatamente precedenti.

I comuni interessati

Sono sull’Appia Claudia: Oria, Francavilla Fontana, Latiano e Mesagne e sull’Appia Traiana: Fasano, Ostuni, Carovigno e San Vito, oltre ovviamente a Brindisi, dove si svolgeranno iniziative nel Parco Terminale dell’Appia, individuato nell’area del Cillarese, e nel centro storico interamente tipizzato nella proclamazione dell’Appia quale bene Unesco.

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Attualità Bari News

Costa Ripagnola, l’idea del sindaco metropolitano: «Diventi patrimonio Unesco»

Riconoscere il tratto di litorale di costa Ripagnola patrimonio dell’Umanità Unesco ai sensi della Convenzione sul patrimonio mondiale, naturale e culturale adottata nel 1972. È la proposta avanzata dal sindaco di Bari e metropolitano Vito Leccese, che ha sollecitato la consigliera metropolitana Francesca Pietroforte, delegata ai Beni culturali, e vice presidente dell’Associazione Province Unesco Sud Italia, a rilanciare l’impegno della Città metropolitana affinché arrivi questo riconoscimento.

Il piano strategico

La decisione è coerente con il nuovo Piano strategico metropolitano, approvato dal Consiglio nei giorni scorsi, che attribuisce al Parco di Costa Ripagnola una valenza strategica trasversale, prevedendo l’inserimento del progetto come passaggio funzionale alla creazione della rete dei parchi della Città metropolitana. Tale progetto, infatti, è considerato fondamentale per l’idea di una valorizzazione integrata della costa come unico waterfront metropolitano che vede proprio nel riconoscimento Unesco della Costa dei Trulli e di Polignano un elemento chiave per la valorizzazione dei territori che si affacciano sul mare.

Il commento

«In termini paesaggistici il tratto di costa tra Cozze e Polignano rappresenta la testimonianza straordinaria di un’antica interazione tra l’uomo e l’ambiente – ha spiegato Vito Leccese – Questo luogo custodisce infatti la relazione che si è sviluppata nel corso del tempo tra i diversi tipi di terreno e la varietà delle coltivazioni: le architetture rurali, la pavimentazione degli spazi aperti residenziali o produttivi, i muretti a secco, i sistemi di canalizzazione e approvvigionamento idrico, i terrazzamenti, i ricoveri temporanei ricavati anche in strutture vegetali o grotte e la particolare vegetazione sono elementi di un contesto paesaggistico unico nella nostra terra, che riteniamo risponda appieno a più di uno dei criteri fissati nelle linee guida Unesco». Costa Ripagnola, peraltro, è un’area già vincolata dal vigente PPTR: il riconoscimento Unesco rappresenterebbe un ulteriore passaggio, importante, per assicurare la tutela, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale e naturale in essa contenuto. «Il mio auspicio – conclude Leccese – è che parallelamente venga ripreso e concluso nel più breve tempo possibile dal Consiglio regionale l’iter legislativo per l’istituzione del Parco, accogliendo le indicazioni di tutela paesaggistica pervenute dalla Corte costituzionale».

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Attualità News Puglia

Via Appia patrimonio dell’Unesco, Emiliano: «La Puglia pronta per la valorizzazione» – VIDEO

Sessantesimo sito riconosciuto dall’Unesco in Italia – che certifica il primato mondiale del Paese – quinto in Puglia insieme al santuario di San Michele Arcangelo a Monte Sant’Angelo, che con le faggete vetuste della Foresta Umbra ne conta due, i trulli di Alberobello e Castel del Monte ad Andria.

È la via Appia che vede la Puglia tra le regioni protagoniste sia per quanto riguarda l’estensione sia per la qualità dell’itinerario con la Regione che, in questo contesto, si candida «assieme alle altre regioni dalle quali passa l’arteria, assieme ai comuni, a far parte del soggetto che si occuperà dell’utilizzazione».

Ad affermarlo è il presidente della Regione, Michele Emiliano, intervenuto ieri all’evento celebrativo per l’iscrizione della via Appia nella lista del Patrimonio mondiale Unesco alla presenza del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, del sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi e dei rappresentati delle istituzioni pubbliche e private coinvolte nel percorso di candidatura.

«La responsabilità che la Regione Puglia assume nella dimensione storica, ma anche contemporanea di questo evento, è coerente con l’impegno che il Governo, il ministro e il sottosegretario hanno messo per sostenere questa grande idea di popolo», ha aggiunto Emiliano, evidenziando che «la via Appia è stata un’idea di popolo partita dal basso, arrivata e raccolta con intelligenza dal governo, e realizzata con equilibrio tra istituzioni culturali, singoli cittadini ed istituzioni».

La via Appia

L’Appia Regina Viarum rappresenta una tra le più grandi infrastrutture dell’impero romano. Tracciata per esigenze militari per connettere rapidamente Roma a Capua, fu successivamente estesa fino a Brindisi, diventando una strada di grande comunicazione commerciale e di connessioni culturali.

Da qui proviene l’appellativo “regina viarum”, attribuito dal poeta Publio Papinio Stazio per esprimere l’insieme dei valori e significati politici, economici, sociali e di comunicazione che l’hanno resa la strada più famosa e celebrata, dall’antichità fino ai giorni nostri.

L’impegno della Puglia per l’utilizzo e la tutela della via Appia

Sono 22 i tratti di strada maggiormente rappresentativi del valore universale di questo sito straordinario, che entra in Puglia a Rocchetta Sant’Antonio, sui Monti Dauni, e scende giù fino a Brindisi, il punto di arrivo, passando per Taranto.

La Puglia celebrerà il riconoscimento della via Appia come Patrimonio Unesco attraverso una serie di eventi culturali e paesaggistici dedicati, ma soprattutto lavorando al consolidamento della rete istituzionale, pubblica e privata che è nata e si è sviluppata negli anni della candidatura e che oggi deve rappresentare la solida base su cui costruire un progetto sostenibile di valorizzazione, gestione e promozione della via Appia, rimettendo per il suo tramite la Puglia e il Mezzogiorno al centro della scena mondiale.

La via Appia e i Cammini

In questa direzione, nell’ambito del Sistema integrato di Cammini e Itinerari storico culturali costruito meticolosamente negli ultimi anni, la via Appia rappresenta senza dubbio un potente strumento che si colloca al centro delle politiche di sviluppo sostenibile della Regione Puglia.

L’obiettivo è quello di coinvolgere attivamente le comunità e i territori, rafforzando l’offerta di nuovi attrattori, fondamentali per lo sviluppo in chiave turistica e culturale delle aree interne, tutelando e valorizzando l’immenso patrimonio ancora inespresso che giace lungo il tracciato, facendone attivatore di sviluppo e progresso.

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