Categorie
Ambiente e Sostenibilità Brindisi In Primo Piano News

Nell’argento l’antidoto alla Xylella: al via la sperimentazione nel brindisino

Per divorare la Xylella può servire l’argento. È l’ultima scoperta scientifica e ancora sperimentale che sta facendo l’unione Coltivatori Italiani nel brindisino.

Milioni di alberi di ulivi “divorati” dalla xylella, sono lì ancora con le radici dentro la terra del Salento. Non ci sono neanche i fondi per estirparli. Oggi per evitare che il batterio si diffonda c’è una speranza: un battericida, così in Puglia la collaborazione tra il mondo accademico e quello istituzionale ha reso possibile l’avvio della sperimentazione nella zona del Brindisino, dove verrà testato un nanomateriale battericida e funghicida a base d’argento: l’Argirium SUNc che agisce sulla Xylella ed altri batteri patogeni del pomodoro e del tabacco.

La scoperta

A dare notizia della scoperta qualche giorno fa è stata la pubblicazione di un articolo sulla rivista Applied Microbiology and Biotechnology, a firmarlo alcuni ricercatori italiani (Università di Chieti, Perugia e Crea- Consiglio Ricerca in Agricoltura).
I primi alberi ad avere il portentoso (si spera) antidoto contro il batterio sono gli ulivi delle campagne tra Carovigno e Ostuni, provincia di Brindisi. Il lavoro è condotto dalla Società Agrin, sotto la guida del ministero dell’Agricoltura e del direttore scientifico Stefano Convertini, in collaborazione con l’Università di Bari.

Le varie fasi

Al momento il fungicida è stato sperimentato in vitro e funziona appunto anche sui vegetali (da tempo l’argento è usato come battericida), ma bisogna capire adesso sul campo che cosa accade, sia per l’afflusso del nanomateriale fino alla chioma dell’albero, sia per comprendere come modulare il dosaggio, la tempistica, i tempi di efficacia quelli per il monitoraggio. Ma pare insomma che ci siamo. E per gli agricoltori questo significa tirare un sospiro di sollievo.

Si parte da 15

Intanto per adesso si partirà con una quindicina di ulivi, per eliminare alcune variabili relative alla modalità applicativa, ci si concentrerà su esemplari di circa 40 anni, in questa prima fase, dopo con le piante secolari.

Al momento i trattamenti su piante adulte sono stati svolti in maniera endoterapica (o idroponica per assorbimento radicale), cioè iniettando nello xilema della pianta al massimo 1 litro di prodotto, per creare un suo biofilm.

Categorie
Brindisi Cronaca News

Lavori in un terreno a Torre Guaceto senza i permessi: 3 denunce, sequestrata l’area

A seguito dell’eradicazione di alcuni ulivi colpiti dalla Xylella, un’azienda agricola aveva avviato i lavori per nuove colture effettuando interventi di dissodamento in un fondo ricadente nel perimetro della riserva naturale di Torre Guaceto senza, però, averne i permessi.

È quanto hanno scoperto i carabinieri forestali del nucleo di Ostuni che hanno sequestrato l’intera azienda, che si estende per oltre un ettaro (11.500 metri quadrati) e denunciato tre persone: l’uomo che stava eseguendo i lavori e i due titolari dell’azienda agricola che avrebbero dovuto richiedere il “nulla-osta” per effettuare gli interventi perché i terreni, che si trovano in contrada Serranova nel comune di Carovigno, pur essendo nell’entroterra ricadono nel territorio dell’area protetta di Torre Guaceto.

I lavori venivano eseguiti con l’utilizzo di un trattore munito di frangipietre.

Exit mobile version