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Addio a Eriksson, il “Cobra” Tovalieri: «A Roma mi fece esordire in Serie A»

Il mondo del calcio da ieri piange lo svedese Sven-Goran Eriksson, il “gentleman” per eccellenza, il signore del calcio perché dovunque allenava aveva modi garbati e trasmetteva la sua filosofia e visione ai suoi calciatori, e perché si è fatto volere bene da tutti.

In Italia è leggenda sponda biancoceleste perché nel 2000 vinse uno scudetto memorabile, ma allenò lasciando ottimi ricordi anche la Roma e la Sampdoria e tanti grandi club blasonati rimpiangono di non averlo mai avuto. Di recente, si era seduto sulla panchina del Liverpool per un giorno, con Jurgen Klopp che gli faceva posto con i suoi ‘Red Devils’ e tifosi del Mondo che si sono commossi, perché consapevoli della malattia che lo stava consumando, quel “maledetto” tumore al pancreas che ha portato via anche Gianluca Vialli (suo ex calciatore alla Sampdoria).

Ma l’ultimo atto d’amore al popolo calcistico, appassionati sportivi che Sven, ci piace chiamarlo come se fosse un amico di tutti, era il suo testamento morale reso pubblico (riportiamo un passaggio): «Ho avuto una bella vita. Penso che tutti noi abbiamo paura del giorno in cui moriremo ma la vita riguarda anche la morte. Spero che alla fine la gente dirà, sì, era un brav’uomo, ma non tutti lo diranno». Forse in quest’ultimo passaggio si sbaglia, Eriksson spentosi a 76 anni era un brav’uomo. Il suo curriculum è storia del calcio e abbiamo preferito ricordarlo, omaggiandolo con alcune celebrità ed ex calciatori che lo hanno apprezzato tantissimo.

Il suo amore: Nancy Dell’Olio

Pochi conoscevano Sven-Goran Eriksson come Nancy Dell’Olio, avvocata nativa di New York ma che all’età di 5 anni si trasferì a Bisceglie e la Puglia la porta sempre nel cuore, che l’ha anche nominata sua ambasciatrice nel Mondo. Nancy Dell’Olio donna di immensa e profonda cultura e bellezza, è stata colpita dalla tragica notizia del suo ex amore (forse quello con più passione ma non c’è dato saperlo), seppur si erano lasciati dal 2007 ma come qualcun altro ha scritto erano tornati a sentirsi. La Dell’Olio, nonostante fosse profondamente scossa ci ha svelato un retroscena: «L’ho amato tantissimo e mi resterà per sempre impresso come mi abbia dedicato pubblicamente lo scudetto vinto con la Lazio. Dietro quella vittoria conseguita con grandi uomini e calciatori, lui che è stato il mio uomo, rivelò che fui fondamentale. Non lo ho mai abbandonato: dalle trasferte e all’incredibile rimonta che ha compiuto; forse in pochi ci credevano, io l’ho sempre fatto. Grazie di tutto, Sven».

Antonio Di Gennaro

Antonio Di Gennaro, ex calciatore scudettato del Verona ed anche capitano del Bari, ha detto di Eriksson: «Non ho rimpianti della mia carriera ma sono stato vicinissimo a passare alla sua Roma, poi saltò il trasferimento ma so che mi avrebbe voluto in quella squadra. Quando l’ho trovato da giocatore e lui allenatore, vedevo che era un passo avanti agli altri. Le sue squadre facevano un calcio offensivo, non mollavano mai e trasmetteva senso di appartenenza al club. Lascia un grande vuoto.

Il bomber Maurizio Iorio

Maurizio Iorio, ex centravanti biancorosso ha avuto il tecnico svedese alla Roma: «Ebbi Sven, quando avevo 24 e lui 36 anni e già insegnava calcio. Il dispiacere più grande che avrei voluto dare di più ma fui condizionato da un grave infortunio. Ricordo che eravamo un gruppo fantastico e lui, il nostro primo condottiero, pronti a dare tutto per il nostro tecnico. Ho gioito quando vinse lo scudetto. Il calcio perde un uomo vero, riposa in pace mister».

Sandro il “Cobra” Tovalieri

Sandro Tovalieri, bomber biancorosso lo ha avuto alla Roma: «E stato il mio primo tecnico in ‘A’. Mi fece esordire la prima di campionato in Atalanta Roma. Allenava prima le teste dei giocatori, una persona meravigliosa. Sono molto triste della sua dipartita, ci mancherai, mister».

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Bari Sport

Bari, già aria di contestazione. I tifosi biancorossi: «Tirate fuori i rinforzi»

Esplode la protesta dei gruppi organizzati della Curva Nord di Bari all’indirizzo della proprietà biancorossa. Uno striscione affisso all’esterno dello stadio San Nicola, riporta un testo che non lascia spazio a interpretazioni: «Una società senza monete, una storia che si ripete, tirate fuori i rinforzi!».

Ancora più diretto e senza mezzi termini il comunicato congiunto dei gruppi degli ultras baresi, uscito alle 22:30 precise di domenica 25 agosto: «Errare è umano, perseverare è diabolico», si legge. Pesanti i giudizi dei tifosi biancorossi nei confronti della società nella seconda parte della nota e nel finale l’invito: «Cambiate rotta. E alla svelta. Meglio ancora, vendetela. Bari contro la multiproprietà».

Il malumore dei tifosi era evidente anche nella gara col Modena e sicuramente sarà evidente anche martedì sera contro il Sassuolo al San Nicola.

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Bari Sport

Il sogno del barese Carlucci: «A 51 anni voglio correre la “Spartathlon” in Grecia» – L’INTERVISTA

Con il termine di ‘ultramaratona’ si identificano gare di corsa a piedi che hanno una distanza superiore a 42,195 chilometri, distanza ritenuta ufficiale. dal 1924, della maratona. Una disciplina che ha le sue origini ai ai tempi della Magna Grecia: raccontata da Erodoto narrando di Atena e Sparta. Ai giorni nostri, la più importanti di tali corse è la “Spartathlon historic race” di 246 chilometri.

La nostra redazione ha intervistato l’utlramaratoneta barese, Carlucci, che ha come sogno nel cassetto di percorrerla, ma che nel frattempo ne ha realizzate altre di imprese degne di nota. Il barese Mimmo Carlucci ha dispensato consigli e raccontato della sua passione.

Quando ha iniziato la sua carriera, e ad oggi per qualche società sportiva corre?

«Colgo l’occasione per dire che “ Lo Sport è Vita” e se mi permettete faccio un appello a tutti i genitori: “Fate fare qualsiasi tipo di sport ai vostri figli l’importante è che lo facciano”. Ho iniziato a correre nel 2015 a 42 anni per perdere un po’ di peso, ma l’incontro casuale con un amico (Andrea S.) è stato fondamentale perché allenandoci insieme mi ha insegnato le basi della corsa fino a che nel 2016 decido di partecipare a un ultramaratona, da quel momento ad oggi ne ho finite 93. Sono tesserato Fidal come ‘Runcard’ invece nel campionato Italiano di ultramaratone (Iuta Italia) faccio parte di un gruppo che si chiama, “Be Different Be Ultra” e ne vado orgoglioso».

Quanto tempo settimanale e giornaliero per il tipo di preparazione dura occorre per correre ed arrivare preparati?

«Per arrivare preparati all’ ultramaratona bisogna macinare tanti chilometri in allenamento, quindi in settimana non meno di due ore invece nel weekend il tempo si raddoppia avendo più tempo a disposizione i sacrifici vengono sempre ripagati quindi alla fine c’è solo tanta soddisfazione, la conciliazione con la mia famiglia la trovo allenandomi la mattina presto quando tutti ancora dormono e poi alle gare in trasferta a volte mi fanno da Crew (supporto) o da turisti del posto».

I sacrifici quanto le pesano e come si concilia con la famiglia?

«I sacrifici vengono sempre ripagati quindi alla fine c’è solo tanta soddisfazione , la conciliazione con la mia famiglia la trovo allenandomi la mattina presto quando tutti ancora dormono e poi alle gare in trasferta a volte mi fanno da ‘Crew’ (supporto) e i da turisti del posto».

Tra le sue imprese ha attraversato posti suggestivi: il Gran Sasso, Passatore, Nove Colli e tante altre mete. Ci faccia un bilancio?

«Il bilancio è super positivo Non essendo un atleta professionista ma semplicemente un amatore mi ritengo molto soddisfatto soprattutto per essere riuscito a maggio, a completare la Nove Colli (Cesenatico) lunga 200 chilometri, e dopo 10 giorni la 100 Km del Passatore e poi a luglio la bellissima ultramaratona del Gran Sasso di 50 chilometri».

Prossima impresa da scrivere e sogno nel cassetto da ultramaratoneta.

«Il prossimo obiettivo sarebbe ad aprile la Milano-Sanremo (285 km) però in questa impresa c’è bisogno di crew (suppport) di atleti e di uno sponsor. Il sogno è qualificarsi per parteciparvi e finire la Spartatlhon in Grecia, tra Atene e Sparta per un totale di 246 km che si svolge ad ottobre. Queste corse che vanno oltre la maratona ti consentono di visitare posti bellissimi. Una delle ultramaratone più celebri in ambito internazionale è la Spartathlon. Una corsa suggestiva con partenza dall’Acropoli alla statua di Re Leonida: si possono cimentare solo concorrenti in possesso di requisiti piuttosto selettivi ottenuti in gare di ultramaratona. Gli arrivati vengono premiati al traguardo con una corona di ulivo mentre il vincitore vede impresso il proprio nome in un apposito monumento di marmo bianco rappresentante la figura di Leonida. Già partecipare ad una corsa storica del genere è un successo, poi uno che arriva a podio o vince resta impresso per sempre».

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Bari Sport

Modena-Bari, Novakovich non basta: biancorossi rimontati. Al “Braglia” finisce 2-1

Dopo aver steccato la prima, il Bari rimedia un’altra sconfitta alla seconda giornata in campionato. Non basta Novakovich che apre il match poco dopo il quarto d’ora. A fine primo tempo ci pensa Palumbo dal dischetto a spiazzare Radunovic per il gol dell’1-1 e Mendes nella ripresa piazza la zampata vincente, sfruttando una dormita della difesa biancorossa, che regala la vittoria ai padroni di casa.

La gara

Al “Braglia” è andata in scena la gara tra Modena e Bari. Entrambe le compagini reduci da una sconfitta nella prima giornata.

Longo schiera il Bari con il consueto 3-4-2-1 con Maita al posto di Maiello, acciaccato e davanti Novakovich preferito a Lasagna, ma anche Manzari al posto di Sibilli e Oliveri come esterno al posto di Favasuli. Dall’altra parte mister Bisoli opta per il 4-4-1-1 con Gliozzi terminale offensivo.

Pronti, via il Bari dopo 120 secondi con Sibilli sfiora il vantaggio ma Gagno ci mette la prima pezza. Al 17’ i biancorossi su palla inattiva trovano il vantaggio: Gagno respinge la botta di Pucino, Novakovich arriva prima dei difensori avversari e segna la rete del vantaggio. Al 24’ sempre Novakovich prende palla e tira da lontano ma termina di poco fuori. Due minuti dopo, episodio dubbio, con Obaretin che interviene sulla palla e poi tocca leggermente il giocatore, ma l’arbitro decide che non è rigore dopo aver rivisto l’azione al Var. Al trentaquattresimo Mendes a meno di un metro da Radunovic si fa ipnotizzare. Al 45′ rigore per i padroni di casa, per fallo di Vicari. Alla battuta, due minuti dopo, Palumbo trasforma e pareggia i conti.

A inizio ripresa Longo inserisce Ricci per Dorval. Al 57’ fuori Novakovich e Manzari per Lasagna e Favasuli. Il Modena al minuto 63 la ribalta con Mendes che da due passi mette la zampata vincente con la difesa del Bari complice che assiste senza fermare l’attaccante avversario. A venti dalla fine Longo inserisce Lulic per Maita, e dall’altra parte Bisoli opera un triplo cambio per mantenere il vantaggio. Il Bari nel finale alza il pressing nella metà campo avversaria ma l’azione è disordinata e gli avversari ancora più coperti con Botteghin al posto della punta, Gliozzi. Sei i minuti di recupero concessi dall’arbitro Scatena di Avezzano.

Oltre mille i tifosi i biancorossi che hanno seguito la squadra a Modena.

Bari relegato all’ultimo posto in solitaria, con una gara di anticipo rispetto alle altre dirette concorrenti. Martedì sera, forse per fortuna, si torna in campo al San Nicola contro il Sassuolo dell’ex Fabio Grosso. I tre punti saranno d’obbligo per evitare la crisi. La squadra ha bisogno di rinforzi e, soprattutto, dei primi tre punti.

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Bari Sport

Verso Modena-Bari, Longo: «Maiello non ci sarà. Il mercato? Mi aspettavo meno problemi»

Tanti i temi toccati, stamattina in conferenza stampa, da mister Moreno Longo prima dell’ultima rifinitura alla vigilia di Modena-Bari che si giocherà domani sera alle 20:30 al “Braglia”, valida per la seconda giornata di campionato.

Longo ha subito evidenziato che alla squadra chiede un atteggiamento diverso rispetto a quello visto con la Juve Stabia: «Stiamo facendo delle valutazioni su possibili novità, affrontiamo tre partite in una settimana. Qualcosa stiamo valutando, siamo consapevoli della prestazione della prima giornata e vogliamo mettercela alle spalle. Dobbiamo ripartire dalle partite giocate prima della Juve Stabia, ora c’è da riprendere il cammino con una prestazione diversa sotto tutti gli aspetti. Negli occhi dei ragazzi dopo sabato ho visto delusione, è una sconfitta che ha fatto male perché non rispecchia lo spirito delle mie squadre».

Raffaele Maiello non ci sarà perché in settimana ha avuto un fastidio muscolare e si è preferito preservarlo sperando di recuperarlo per la gara di martedì sera. Invece, sulla squadra ancora incompleta, il mister schiettamente ha detto: «Sinceramente mi aspettavo meno problematiche per riuscire a completare quello che avevamo in mente di fare ma sento costatemente il direttore e resto fiducioso. Sino a prima della chiusura del mercato non mi sbilancerò su obiettivi».

Sulla possibilità che Lasagna e Novakovich giochino insieme il tecnico ha ammesso che non essere un “integralista”, e anzi, potrebbero pensarci. Infine su Maita e Lulic, chiamati a sostituire Maiello ha detto: «Per loro è una grande opportunità, il calcio è così e devono coglierla. Chiunque di loro giocherà spero mi metta in difficoltà in senso positivo».

Infine sul Modena di Bisoli, molto organizzato difensivamente, il mister ha detto: «L’abbiamo visto anche nel precampionato, dalla partita con il Napoli. È una squadra caratteriale, organizzata, che rispecchia molto il carattere di Bisoli. Troveremo un avversario pronto alla lotta, al duello e a ribaltare l’azione in fase offensiva. Arrivano anche loro da una sconfitta e vorranno riscattare».

Sicuramente il Bari continuerà a giocare con il 3-4-1-2, difficile che Ricci parta dall’inizio salvo un po’ di pretattica da parte il mister, mentre e a centrocampo favorito Maita. In attacco la novità sarebbe Sibilli trequartista a supporto di Novakovich e Lasagna per aumentare i centimetri e peso davanti. La gara sarà diretta da Gabriele Scatena di Avezzano.

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Sport Taranto

Tennis, il martinese Basile è nella storia a 17 anni: fermato solo dal numero 1

Orgoglio di Puglia, il martinese Pierluigi Basile, classe 2007, nato e cresciuto tennisticamente sui campi dello Sporting Club di Martina Franca, nella scuola diretta dal maestro Angelo Sforza, seguito dai maestri Daniele e Giammarco Micolani, da alcuni anni vive e si allena in Umbria. Il suo sogno, alimentato positivamente dalla famiglia, è quello di affermarsi nel mondo della racchetta e con l’ispirazione all’idolo di tutti i giovani tennisti, l’italiano Jannik Sinner, numero uno al Mondo.

Impresa centrata a Todi

Dopo alcuni importanti risultati a livello giovanile (è seguito attualmente dal tecnico federale Alessio Torresi, ndr) si è distinto in occasione del Challenger 75, vinto poi dallo spagnolo, Carlos Taberner contro l’israeliano Rodriguez. Qui “Pigi” ha superato due turni delle qualificazioni, sconfiggendo Aboian e successivamente Rottoli. L’impresa l’ha compiuta battendo il romano Gabriele Pennaforti e diventando così il primo 2007 al Mondo a superare il primo turno di un torneo internazionale arrivando dalle qualificazioni.

Un percorso in salita

In svantaggio di un set (ha perso il primo al tie-break) ha saputo trovare la forza di spingere i sui colpi per imporsi al terzo.

Il percorso di Pierluigi Basile da Martina Franca si è poi interrotto contro Carlos Taberner (già top 100 e oggi 261 delle classifiche Atp) non senza lottare, spinto dai consigli del suo tecnico e dal tifo di Jacopo Berrettini (fratello del più famoso Matteo che nella sua carriera ha anche raggiunto il sesto posto nella classifica mondiale).

Applausi a scena aperta

Il giovane martinese è uscito tra gli applausi ma, visti i recenti risultati, di Pierluigi Basile continueremo sicuramente a parlare. Lo sport inteso come palestra di vita e questo ragazzo che nell’agonismo sta dimostrando la sua straordinaria forza di volontà, risultati alla mano vuole continuare a scrivere la storia. In una partita interrotta anche dalla pioggia, lui non ha avuto paura ed ha battuto il connazionale. Riportiamo tratto da Super Tennis uno stralcio della sua gioia: «Direi che non è male – ha detto ridendo Basile –. Sin dall’inizio ero molto teso e questo ha condizionato un po’. Poi il braccio è andato, non dimenticherò mai questa giornata». Al fianco del pugliese, numerosi supporters della Tennis Training School di Foligno. Pigi è uscito con il numero del torneo, agli ottavi di finale, ovvero con Taberner perdendo in due set (3-6, 3-6) ma lottando su ogni palla e facendo intravedere la sua tecnica contro un big. Con una storia da continuare a scrivere.

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Bari Sport

Bari, Novakovich si presenta: «È una piazza speciale, pronto a dare tutto»

Andrija Novakovich, attaccante serbo-statunitense classe 1996 giunto a Bari in prestito dal Venezia, ha le idee chiare e quest’oggi in conferenza stampa, presentatosi dopo un allenamento che si è prolungato agli ordini mister Longo, ha raccontato le sue prime sensazioni.

Sicuramente per la punta molto strutturata fisicamente ma non un goleador per curriculum, l’impatto nella batosta con la Juve Stabia è stato positivo e ha subito sfiorato il gol con un colpo di testa.

Su cosa è mancato con la Juve Stabia, la punta non ha dubbi: «Abbiamo creato le nostre occasioni. Ma è mancata la lucidità nel vincere le palle sporche in parte l’atteggiamento. Siamo consapevoli che dobbiamo lavorare e possiamo e sappiamo fare molto di più».

Il giocatore ha scelto Bari senza alcun dubbio non appena gli si è presentata la possibilità: «In questo stadio anche se non ero ancora nato, la Stella Rossa Belgrado vinse la Coppa dei Campioni con il Marsiglia. Sono in Italia da anni e ogni volta che ci ho giocato contro mi sono venuti i brividi. Ora indosso questa maglia e darò tutto per fare bene. Il gol? Non è mai stato un problema con il Frosinone di Nesta ne feci 11 ma in generale sono uno che aiuta la squadra».

Il Bari scenderà in campo a Modena venerdì sera. Sul suo impiego il giocatore ha concluso: «Io ho il compito di farmi trovare sempre pronto e sono a disposizione dei miei compagni. Voglio migliorarmi e naturalmente fare gol, ma il primo obiettivo è fare bene con questa squadra».

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Bari Sport

Dalla Pro calcio Bari alla Spal, il sogno di Ferretti tra i professionisti

Talento, spirito di abnegazione, perseveranza ed umiltà, alcune delle caratteristiche di Marco Ferretti. Abbiamo intervistato il padre, Nicola essendo il figlio solo 16enne, e che da pochissimo ha firmato il suo primo contratto professionistico alla Spal Calcio, società fondata nel 1907.

Il racconto

Nicola ha raccontato del percorso del figlio: «Marco Antonio Ferretti è un classe 2008 alto 1,85 cm peso 70 Kg. Mancino di piede forte, ma calcia anche di destro. Gli ultimi cinque anni li ha trascorsi nella società Pro Calcio Bari 2010, diretta brillantemente da due uomini di calcio come Antonio Di Gennaro e Michele Andrisani. Marco si è trovato benissimo alla Pro Calcio sposando a pieno la loro filosofia che punta prima di tutto sul rispetto dell’avversario e delle regole. Ha sempre rifiutato di passare ad altre società dilettantistiche facendone una questione di attaccamento alla Pro Calcio, ai suoi dirigenti ed al suo mister Gabriele Iannone che ha il grande merito di aver fiutato le capacità offensive di Marco che lo ha spostato da ruolo di terzino all’attuale ruolo di attaccante o trequartista». Una scelta rivelatasi azzeccata in quanto il ragazzo si è trasformato in assistman, sa leggere tra le linee e finalizzare. Riuscendo a conquistarsi anche la convocazione in nazionale under 16 a Veronello assieme ad altri 32 giocatori, ha infatti rivelato il padre che è stato l’unico ragazzo pugliese scelto a questo giro dal tecnico Gabriele Peccati. Marco prima di approdare alla Spal, aveva fatto provini anche con il Bari, Virtus Entella, Sassuolo, Pisa, Monopoli e Altamura.

Ringraziamenti

Il padre Nicola ha voluto ringraziare anche a nome di Marco: «Ringraziamo di cuore il personal trainer personale di Marco, Onofrio Loseto, ex calciatore professionista che lo ha allenato e aiutato ad irrobustire la muscolatura di tutto il corpo grazie all’uso del trx, evitando l’uso di pesi o palestra perché lo avrebbero limitato in una delle sue doti, quali la progressione in velocità e lavorando sul perfezionamento della tecnica e mentalmente. Grazie mister Onofrio di tutti preziosi consigli e insegnamenti».

Società Polisportiva: Spal

La Spal che milita in C, ha un’organizzazione da club della massima divisione con strutture avanzate che consentono insieme a tecnici qualificati, puntando sulla formazione completa. Il ragazzo frequenterà da settembre il Liceo Scientifico “Antonio Roiti” di Ferrara, dove potrà proseguire gli studi ed alloggerà a “Casa Spal” insieme ad altri atleti. Una scelta che gli consentirà e comporterà ulteriori responsabilità e di adattarsi anche lontano da casa. Sarà anche un momento di condivisione perché avranno la possibilità di condividere talvolta il pranzo e/o la cen anche con i giocatori della prima squadra. La scelta della famiglia e del ragazzo si è orientata verso un club che gli avrebbe potuto consentire di poter completare il suo percorso di studi. Un ultimo ringraziamento il papà di Marco lo ha rivolto al mister Francesco Cava che lo ha allenato all’età di 7 anni circa ed ancora al mister e dirigente della Pro Calcio Bari, Tommy Alessandrino, utilizzandolo quando era sotto età nelle categorie maggiori.

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Il Bari crolla al San Nicola e perde pesantemente contro la Juve Stabia per 3 a 1

Il Bari cade al debutto al San Nicola contro la Juve Stabia che si impone nettamente per 3 a1 con le reti,di Bellich, Folino e Artistico mentre per il Bari al terzo minuto di recupero ha segnato Ricci, quest’ultimo solo per le statistiche.

Cronaca

Al San Nicola è andata in scena la prima di campionato tra Bari e Juve Stabia. Ma era anche la prima anche per Moreno Longo, alla guida dei biancorossi. La cornice di pubblico sempre delle migliori con quasi ventuno mila spettatori, ben 20.957 il dato ufficiale stimato dalla Ssc Bari, con 854 tifosi ospiti.

Nel Bari dal primo minuto Longo ha schierato il 3-4-2-1 con terminale offensivo alto Kevin Lasagna supportato da Sibilli e Sgarbi. Dall’altra parte, l’ex Candellone (centravanti) capitano della Juve Stabia ed Andreoni schierati nel 4-3-1-2 di mister Pagliuca. La gara diretta da Giuseppe Collu della sezione di Cagliari. Dopo un avvio a ritmi alti del Bari, la Juve Stabia ha sorpreso la difesa biancorossa portandosi in vantaggio al 26esimo con Bellich che di testa, sugli sviluppi di un corner battuto da Andreoni, ha staccato più alto della difesa pugliese trafiggendo Radunovic. Il Bari ha comunque provato a reagire. Lasagna, il più pericoloso del Bari, sia con una conclusione ribattuta dalla difesa, sia ispirando Favasuli e soprattutto quando al 39’ si è presentato davanti a Thiam, ma il portiere stabiese ha respinto. Quattro i minuti concessi dal direttore di gara. Intanto al 46eisimo doccia fredda per i baresi perché Folino, con lo stesso schema da calcio d’angolo del primo, ha superato Radunovic fissando il punteggio sul 2 a 0 per la Juve Stabia, a fine primo tempo.

Il secondo gol della Juve Stabia che al ritorno in B, festeggia subito con una vittoria. Foto di Tess Lapedota per Passione Bari Radio Selene


Ad inizio ripresa Longo ha inserito subito Novakovich per Sgarbi, spostando Sibilli a supporto del serbo e di Lasagna. Dall’altra parte: Floriani e Ruggiero sono usciti in favore di Rocchetti e Varnier. Al 52esimo il colpo di testa di Novakovich viene deviato in corner da Thiam. Longo ha gettato nella mischia forza fresche con Maita e Ricci, ai posti rispettivamente di Maiello e Favasuli al 59’. Al 70esimo penultimo slot per mister Longo che ha sostituito Lasagna con Manzari e subito dopo è scattato il coling break. A dieci minuti dal novantesimo Artistico ha segnato il tris approfittando di un errore difensivo di Dorval, in una serata iniziata male e finita peggio per i biancorossi. Al novantesimo Longo ha inserito Morachioli al posto di Sibilli. Il Bari ha accorciato le distanze con Ricci al 93’ ma influente ai fini del gioco. Finisce con la prima sconfitta stagionale e la vittoria della Juve Stabia per 3 a 1 al San Nicola. Il Bari tornerà in campo venerdì prossimo contro il Modena alle 20.30 .

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Bari, pronti all’esordio. Longo: «Giochiamo con mentalità vincente, guai a sottovalutare la Juve Stabia»

Domani sera alle 20.30 il Bari scenderà in campo con la Juve Stabia. Per Moreno Longo, il tecnico del nuovo corso targato Magalini e Valerio Di Cesare, sarà la prima ma anche per molti giocatori arrivati quest’estate specie per quelli che si candidano ad una maglia da titolare. Tra questi ultimi, in rampa di lancio e tra i probabili destinati a giocare dal primo minuto, ci potrebbe essere Giacomo Manzari. Ma il tecnico Longo non si è sbilanciato sull’undici ed ha annunciato battaglia alla neopromossa Juve Stabia: «Se qualcuno pensa che arriva una neopromossa ed è una gara abbordabile ha sbagliato tutto. Sarebbe da perdenti ed io e la mia squadra abbiamo una mentalità vincente. Vorrei rivedere sempre l’atteggiamento di Cremona, di giocare sempre con in modo propositivo senza alcun timore. Affronteremo la Juve Stabia come se fosse il Real Madrid, anzi hanno già una base e zoccolo duro dello scorso campionato vinto ed un’identità ben precisa. Noi siamo in costruzione ma daremo tutto di fronte al nostro pubblico».

Le sensazioni del tecnico

«Sono sensazioni positive e vogliamo aprtire col piede giusto. Avremo 4 gare ravvicinate, col turno infrasettimanale. Ma ci tengo a specificare che schiererò sempre la formazione migliore e non fare calcoli, perché la priorità deve essere sempre la partita che giochiamo per prima». Sul capitolo mercato. Sul nome di Partipilo e cosa serve al suo Bari, il tecnico ha detto: «Anthony è un ragazzo di Bari, un ottimo profilo accostato, ma come anche quello di Bonaiuto e Falletti. Il sottoscritto non è venuto a Bari per ‘vivacchiare’ ma con grandi ambizioni. La società del Bari è a lavoro e riuscirà a completare l’organico per essere ancora più competitivo». Ultima chiosa su chi lo ha sorpreso o piacevolmente dato risposto dopo essere pungolato: «Devo dire che Oliveri mi ha sorpreso molto al netto di qualche problemino avuto Dorval sarà disponibile. Manzari pungolato? Lo sarà sempre se so che può rendermi tanto come ha fatto con la Cremonese. Giacomo (Manzari, ndr) come ho già detto ha ampio margine di crescita, e per questo gli sarò sul fiato sul collo ma non solo a lui, a tutti miei ragazzi». Fischio di inizio alle 20.30 con direzione arbitrale di Giuseppe Colli della sezione di Cagliari.

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