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Cronaca Foggia News

Incendio a San Giovanni Rotondo, a fuoco circa 40 ettari vicino la struttura “Angeli di Padre Pio” – VIDEO

Incendio a San Giovanni Rotondo, in zona cappuccini, vicino la struttura "Angeli di Padre Pio"

È di circa 40 ettari l’area interessata da un vasto incendio che si è sviluppato in zona cappuccini, vicino la struttura “Angeli di Padre Pio” San Giovanni Rotondo. Sul posto in queste ore stanno intervenendo i vigili del fuoco, il personale Arif e i volontari della protezione civile di San Marco in Lamis e di San Giovanni. Un canadair, arrivato da Napoli, ha effettuato un primo lancio. Ne sono previsti altri.

Sulla spiaggia di Manfredonia un canadair in azione per domare il fuoco a San Giovanni Rotondo

Notizia in aggiornamento

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Cronaca News Puglia

Puglia, emergenza per gli incendi: la Regione dichiara lo stato di crisi. Emiliano: «Alta l’attenzione per affrontare le criticità»


Emergenza per gli incendi. La Regione Puglia dichiara stato di crisi e di emergenza per gli incendi boschivi. Una risposta alle condizioni meteorologiche eccezionali che hanno esposto il territorio regionale a gravi rischi di incendi. Con il provvedimento, sancito da un decreto del presidente della Giunta regionale, Michele Emiliano, si «mira a fronteggiare la situazione critica determinata da venti intensi, alte temperature e condizioni di aridità dei suoli, fattori che hanno contribuito all’aumento del pericolo di incendi».

La dichiarazione di emergenza è stata adottata in base alle leggi nazionali e regionali in materia di prevenzione e gestione delle emergenze. Questo atto consente l’implementazione immediata di misure straordinarie per il contrasto agli incendi, coinvolgendo tutte le strutture operative della Protezione Civile regionale.

«La Regione si impegna così a mantenere alta l’attenzione sulla situazione – spiega Emiliano – coordinandosi con gli enti e le autorità competenti per affrontare al meglio le criticità. Siamo già impegnati in attività di prevenzione e intervento sul territorio, ma invito i cittadini e le amministrazioni locali a collaborare per ridurre al minimo i rischi e proteggere il patrimonio naturale e gli insediamenti abitativi».

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Attualità Lecce News Sport

Domenico Bernareggi, il soldato milanese che scoprì il calcio a Galatina

Una pagina di storia galatinese che sarebbe andata dimenticata se un giorno Massimo Bello, autore del libro Vae victoribus – Guai ai vincitori Storie di Domenico Bernareggi, non avesse deciso di riportare alla luce.

Una storia vera durante la Seconda Guerra mondiale

Una storia incredibile che ha per protagonista un giovane soldato milanese, trovatosi a Galatina quando ancora la Seconda guerra mondiale non era finita. Bernareggi all’età di vent’anni era partito per la guerra in Jugoslavia, dove rimase per un anno. Rientrato a casa per due settimane, fu mandato in Sicilia. Ferito gravemente fu trasportato negli Stati Uniti dove gli fu chiesto di restare, ma lui voleva riabbracciare i suoi affetti e decise di rientrare in Italia. Qui giunse a Galatina, in una struttura adibita a convalescenziario.

La scoperta di quel gioco chiamato calcio

Da questo momento della sua vita lui conosce la sua famiglia “galatinese”, amicizie importanti, l’amore per Fiammetta e scopre la sua passione per il calcio. Quando gli osservatori del Galatina lo videro giocare lo vollero in squadra e da quel momento furono solo vittorie.

«È incredibile come l’idea di scrivere questo libro, nata da una proposta del compianto professor Rino Duma – afferma Bello – mi abbia talmente coinvolto. Ho girato vari archivi in tutta Italia reperendo molto materiale sino al punto da essere contattato, grazie a un post su Facebook, dall’unica parente in vita di Bernareggi, la nipote Enrica».
La storia, che racconta una Galatina fatta di persone, negozi, attività, termina con la morte a soli 24 anni del giovane Bernareggi.

Il gesto che gli costò la vita

La squadra del Galatina si allenava in piazza Cesari, di fronte all’edificio scolastico che ospitava gli uffici degli alleati, tra cui i polacchi. Proprio questi ultimi prendevano in giro i biancostellati mentre si allenavano tant’è che, stanchi degli sberleffi, i giocatori del Galatina lanciarono loro una sfida. Quella memorabile partita terminò con un netto 3-0 a favore dei galatinesi. Furono due i gol segnati da Bernareggi, che in occasione della seconda rete dribblò il portiere e si fermò sulla linea di porta, attendendo l’arrivo del difensore per segnare. Quel gesto acuì il risentimento dei polacchi che, il giorno dopo, si presero la loro vendetta. Secondo l’autore si è trattato del primo caso di morte a causa del calcio documentata. Da settembre, grazie all’amministrazione comunale, la tribuna dello stadio Pippi Specchia sarà intitolata proprio a Bernareggi.

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Attualità Brindisi Cultura e Spettacoli News

G7, la mostra “Sette secoli di arte italiana” fa tre volte boom al castello di Mesagne: qualità, presenze ed eventi

La mostra “Sette secoli di arte italiana” al castello di Mesagne ha registrato tre “boom” significativi, confermando il suo successo e l’attrattiva culturale.

Qualità delle opere

Il primo riguarda la qualità delle 51 opere esposte, curate dal prof. Pierluigi Carofano, con pezzi unici del panorama mondiale. Organizzata da Micexperience Rete d’Imprese e promossa dal Comune di Mesagne e dalla Regione Puglia, la mostra ha attirato l’attenzione per la sua straordinaria bellezza e valore artistico.

Le presenze

Il secondo boom è stato quello delle presenze. Domenica scorsa, centinaia di visitatori hanno scelto di ammirare i capolavori di Leonardo, Raffaello e Artemisia Gentileschi, preferendo la frescura del castello al caldo estivo.

“Agosto in mostra”

Il terzo boom, annunciato durante una conferenza stampa, riguarda le iniziative collaterali denominate “Agosto in Mostra”. Pierangelo Argentieri, presidente di Micexperience, ha dichiarato: «il pubblico di agosto va alla ricerca di occasioni per diversificare il proprio soggiorno, anche in chiave artistica e chiaramente dopo il pubblico del G7, questa mostra ora si propone in maniera autonoma e va segnando numeri da record».

Il sindaco di Mesagne, Antonio Matarrelli, ha sottolineato: «abbiamo già in mente che il grosso dei visitatori arriverà tra fine settembre e metà novembre come fu lo scorso anno perché il caldo non aiuta, mentre la nostra mostra, climatizzata, presenta un target altissimo sia dal punto di vista della qualità, sia dal punto di vista dell’organizzazione logistica e ciò viene unanimemente riconosciuto».

Il delegato alla Cultura e Turismo del Comune di Mesagne, Marco Calò, ha aggiunto: «stiamo registrando dati confortanti sulla mostra. Questi appuntamenti che sono collaterali, ma non inferiori da un punto di vista qualitativo al target della mostra, servono per raccontarci cosa propone l’evento mesagnese allestito nel castello e diventano attrattori di per sé. L’invito resta unico: partecipare e visitare la mostra».

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Attualità Bari News

Bari, famiglie a rischio sfratto: l’odissea di parco Gentile a Santo Spirito

Una situazione più che mai al limite quella di parco Gentile a Santo Spirito. Più di 180 famiglie vivono ormai in un limbo senza nessuna possibilità di vedere l’uscita ne fondo di un tunnel che si chiama sfratto. Una zona abbandonata a se stessa, quella delle case di Santo Spirito, che sarebbero dovute essere un approdo sicuro per famiglie che hanno creduto alla promessa del Social Housing.

Il social Housing

Si tratta di un contratto con affitto calmierato, dedicato ad edilizia popolare e sovvenzionata. Dopo un primo momento in cui le famiglie hanno gioito nell’avere finalmente un tetto sulla testa da potersi permettere, sono iniziati i problemi.
«Sto qui da 4 anni – racconta il papà di una bambina disabile – avevo fatto un concorso per fitti calmierati e social housing, siamo in tanti ad averlo fatto. Quando abbiamo avuto la casa eravamo felicissimi. Poi l’affitto è iniziato a salire. Abbiamo fatto riunioni, chiesto spiegazioni, ma non ci ha mai risposto nessuno».

Il problema

La quota di locazione ha raggiunto ormai cifre improponibili, ben 727 euro al mese, esorbitante per una zona abbandonata a se stessa, senza servizi, periferica e che sicuramente non è sostenibile per una famiglia che aveva stipulato un canone in Social Housing.

«La situazione è complicata – spiega – l’amministratore di condominio ci ha voltato le spalle, l’azienda di Roma ha già notificato lo sfratto a 20 famiglie, tra le quali la mia. Ho una bambina disabile, sono senza lavoro, se nessuno ci aiuta il 25 settembre sarò in mezzo ad una strada, senza sapere dove andare. Abbiamo fatto domanda di morosità incolpevole, ma non stiamo avendo aiuti dal Comune, anche perchè la Giunta non si è ancora composta».

Il movimento

In aiuto a queste famiglie l’associazione “Lotta per la casa”, che sta organizzando una protesta e un sit-in, per puntare i riflettori su questi nuclei totalmente dimenticati. L’obiettivo è sollecitare un intervento del Comune, che possa intervenire per calmierare gli affitti, magari con fondi Pnrr, e mettere le famiglie nuovamente in grado di poter pagare.

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Attualità Lecce News

Sosta selvaggia a San Cataldo, automobili in doppia fila o a ridosso di curve e incroci: sos al Comune

Soste a ridosso di curve pericolose o nelle immediate vicinanze di incroci e semafori o sotto i cartelli stradali che vengono oscurati. Soste anche sulle strisce pedonali e sui marciapiedi dove sono installati e ben visibili i divieti di fermata. Auto in doppia fila o lasciate davanti a passi carrai, ma non solo. La denuncia è di Davide Stasi, amministratore del condominio “Il Faro”, che ha sottoscritto un documento insieme ad altri 46 condòmini per chiedere all’amministrazione comunale di vigilare affinché siano rispettati limiti, obblighi e divieti.

La trappola

I condòmini del condominio “Il Faro” segnalano ed evidenziano il mancato rispetto del Codice della strada nelle vie Marco Polo, Andrea Doria, Dal Pozzo e Ippolito Desideri. Quest’ultima, in particolare, seppur di proprietà privata, viene presa d’assalto, soprattutto nel fine settimana, da auto di forestieri che rendono difficoltose le manovre di accesso e di uscita delle vetture. «Sempre più spesso, in occasione di eventi e serate musicali, accade di rimanere intrappolati fino a quando non sopraggiunge il proprietario della vettura che ostacola il transito. Il condominio si compone di ben 47 villette a schiera di proprietà di leccesi e non», spiega Stasi. «Sembra che la sosta selvaggia sia consentita. Questo non attiene solo al senso civico di residenti, villeggianti e passanti ma accresce le probabilità che si possano verificare incidenti più o meno gravi. Si chiede, perciò, di porre fine a tali violazioni. E si chiede all’amministrazione comunale e alla polizia municipale di vigilare affinché siano rispettati limiti, obblighi e divieti», afferma Stasi.

Sos al Comune

L’amministratore del condominio “Il Faro” invoca un piano traffico per la marina leccese con un duplice obiettivo: salvaguardare le bellezze naturali come le pinete a tutela della macchia mediterranea e consentire una circolazione più scorrevole, garantendo la sicurezza di mezzi e pedoni. «Si invitano gli enti preposti a formulare contromisure per cercare di mitigare il disagio a cui vanno incontro residenti e villeggianti. Non si può pensare infatti di attuare un “Progetto Via libera” come se le marine leccesi non siano disciplinate da cartellonistica e segnaletica orizzontale e verticale», incalza Stasi che auspica un intervento dell’amministrazione comunale affinché possa trovare una soluzione per risolvere l’annosa questione, tutelando i cittadini senza danneggiare le attività commerciali e i locali serali limitrofi.

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Brindisi News Salute

Brindisi, chiude la chirurgia plastica al Perrino. La segretaria Fp Cgil Cleopazzo: «Inizia la sanità differenziata»

Un grave deterioramento del sistema sanitario pubblico a Brindisi: è quello che denuncia Chiara Cleopazzo, segretaria provinciale della Fp Cgil, deterioramento che ha portato alla chiusura “temporanea” della chirurgia plastica del Perrino a far data da ieri. «A causa di un’atavica mancata programmazione sanitaria e insufficienti investimenti economici nel nostro territorio, ovvero nella ASL BR, la sanità è già differenziata anche in relazione alle altre aziende sanitarie della Puglia. Il dato più rilevante è rappresentato dal rapporto posti letto/abitanti che ci vede ultimi in Puglia con numeri da “terzo mondo”».

La questione della chirurgia

Poi l’affondo diretto su una questione appena creatasi: la situazione della chirurgia. «La mancata programmazione sanitaria – come sopra evidenziato – avvenuta in questi anni passati sta determinando, quindi, un ulteriore smantellamento del sistema sanitario Brindisino. Questo è accaduto, nella giornata di oggi, con provvedimento aziendale urgente, si è deciso, in sostanza, di chiudere chirurgia plastica con una serie di articolazioni organizzative da adottare; di allocare i posti letto di Chirurgia Senologica e Ricostruttiva presso

La Chirurgia Generale.

Tali provvedimenti – accusa ancora Cleopazzo – vengono definiti urgenti, così come avvenuto tempo fa nel P.O. Camberlingo di Francavilla Fontana dove fu chiuso “temporaneamente” il punto nascita. Perché poi, tra l’altro, sulle temporanee chiusure di servizi e reparti occorre constatare che nulla sta diventando di più definitivo delle chiusure temporanee».

La “sanità differenziata”

«La situazione denunciata merita, oggi e non domani, risposte straordinarie – conclude la segretaria -, perché il rischio concreto è di avere meno cure e più morti, ma soprattutto non è accettabile anticipare a Brindisi la “sanità differenziata” anche per dare coerenza alla battaglia politico/istituzionale di opporsi alla scellerata scelta del governo nazionale di attuare l’autonomia differenziata».

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Attualità News Potenza

Tonnellate di rifiuti tossici scoperte negli ex siti di Maratea e Val Basento

La Basilicata, una regione già provata dal sisma del 1980, si trova a fare i conti con una nuova emergenza: quella dell’abbandono e dell’inquinamento delle ex aree industriali. Come denuncia Pietro Simonetti, del Centro Studi e ricerche economiche e sociali, numerosi siti industriali dismessi, sorti nel post-terremoto, sono stati trasformati in discariche a cielo aperto, con gravi ripercussioni sull’ambiente e sulla salute pubblica.

La denuncia

Il caso più eclatante è quello dell’ex Pamafi di Maratea, dove sono state rinvenute migliaia di tonnellate di rifiuti speciali e pericolosi, a pochi metri dalla spiaggia. Si tratta di un’azienda florovivaistica realizzata dal Conte Rivetti e poi acquisita dalla Regione con i fondi della Cassa Contadina per salvaguardare il territorio di Castrocucco «La Regione, tra contenzioni legali e trattative concluse con intese, non ha ancora rimesso piede nel sito e non ha utilizzato il finanziamento per la bonifica della UE per il riuso e l’attuazione del progetto “la Cittadella dell’Ambiente”. La Regione ha deliberato che il sito conserva 8000 mq di “rifiuti speciali e pericolosi”, ma non è intervenuta ed il Comune neanche», denuncia Simonetti.

Ma non è l’unico esempio. In tutta la regione, da Baragiano ad Atella, passando per Tito, sono stati scoperti depositi illegali di rifiuti, spesso gestiti da curatori e liquidatori che, invece di bonificare i siti, li hanno trasformati in discariche. Un patrimonio immobiliare disperso e saccheggiato. A settembre del 2023 fu scoperto dai Carabinieri di Potenza un deposito di 5000 tonnellate di rifiuti speciali in uno dei 100 capannoni vuoti o non utilizzati censiti in Basilicata.

Il patrimonio

Oltre al problema ambientale, c’è anche quello dello spreco di un ingente patrimonio immobiliare. Centinaia di capannoni industriali, costruiti con fondi pubblici e privati, sono stati abbandonati e saccheggiati, perdendo il loro valore e diventando un peso per l’economia locale.

«La Regione Basilicata – sottolinea Simonetti – possiede un patrimonio immobiliare industriale di oltre 300 milioni di euro, che potrebbe essere riutilizzato per lo sviluppo economico del territorio. Tuttavia, a causa di una gestione inefficiente e di ritardi burocratici, queste risorse sono state in gran parte disperse e depredate».

«Le responsabilità sono molteplici: dalle aziende che hanno abbandonato gli impianti, ai curatori e liquidatori che non hanno adempiuto ai loro doveri, fino alle istituzioni regionali e locali che non sono state in grado di intervenire in modo efficace» ha sottolineato Simonetti.

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Matera News Salute

Matera, Asm si rinnova con oltre 250 assunzioni tra medici e infermieri

L’Azienda Sanitaria di Matera è pronta a una nuova fase di crescita. Negli ultimi mesi sono state già effettuate 100 assunzioni, principalmente di personale sanitario, e nei prossimi mesi se ne aggiungeranno altre 140. Un piano ambizioso, sostenuto da un investimento economico considerevole, che mira a rafforzare l’offerta sanitaria sul territorio e a migliorare la qualità dei servizi erogati ai cittadini.

Le assunzioni

«L’auspicio è che, a fronte di un fabbisogno considerevole, si riescano a trovare le professionalità in numero sufficiente», ha dichiarato il Commissario Straordinario dell’Asm, Maurizio Friolo. Nonostante le difficoltà legate alla concorrenza con altre aziende sanitarie, che stanno anch’esse assumendo personale, l’Asm è fiduciosa di riuscire a raggiungere l’obiettivo prefissato.
Il piano di assunzioni prevede l’inserimento di figure professionali di diversa specializzazione, tra cui medici di pronto soccorso, cardiologi, infettivologi, psicologi, farmacisti, infermieri, operatori socio-sanitari e personale amministrativo. L’obiettivo è quello di coprire tutte le esigenze del territorio, garantendo un’assistenza sanitaria sempre più efficiente e completa.
«Si tratta di un percorso avviato da qualche tempo e che proseguirà ancor più proficuamente nei prossimi mesi – ha commentato l’Assessore regionale alla Sanità, Cosimo Latronico – La strategia del governo regionale è chiara: rafforzare la sanità del Materano in un’ottica di crescita armoniosa dell’intero sistema sanitario lucano».

Il quadro regionale

L’Azienda sanitaria regionale ha pubblicato le graduatorie definitive per l’assegnazione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta alle zone carenti della regione.
Secondo quanto reso noto dall’ufficio stampa, sono 121 i posti disponibili, di cui 84 nell’ambito territoriale dell’Azienda Sanitaria locale di Potenza e 37 in quello di Matera. Tuttavia, le domande presentate sono state inferiori al numero di posti disponibili, con solo 31 candidature totali.

Di fronte a questa situazione, l’azienda ha deciso di procedere con una seconda pubblicazione del bando, al fine di attrarre un numero maggiore di candidati e coprire tutte le zone carenti. Inoltre, è stato previsto un terzo step che permetterà ai medici in formazione di partecipare alle selezioni, anticipando così l’inizio della loro attività professionale.

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Brindisi Cronaca News Puglia

Cisternino, puzza di gas prima dell’esplosione del trullo: la testimonianza dei sopravvissuti

Lo aveva sentito Anna il puzzo di gas, appena svegli nel trullo di Cisternino, quella maledetta domenica. Ma era sembrata solo una sensazione, alla quale poi non si era dato peso. E invece quel gas, evidentemente fuoriuscito da una bombola malfunzionante, potrebbe essere stato il killer di suo marito.

La morte di Nico Salatino

Anche grazie alla testimonianza di sua moglie Anna Petruzzelli, sembra ricomporsi il quadro delle cause che hanno portato all’esplosione nel trullo di Cisternino, domenica mattina alle 8.15, e alla morte di Nico Salatino, 55enne ingegnere barese, tanto amato anche dal suo storico gruppo di amici, che ieri hanno ricordato quello che sarebbe stato il suo compleanno. Le indagini dei carabinieri di Fasano partono proprio dal racconto dei testimoni, e da quello di sua moglie che è ora ricoverata in gravi condizioni al reparto Grandi Ustionati del “Perrino” di Brindisi. La donna, 53enne, è stata operata a un polmone, che nell’esplosione aveva subito uno spostamento. Il suo corpo è ricoperto di ustioni per il 50 per cento.

Lo scoppio

Alle 8.15 il boato ha svegliato chi ancora sonnecchiava nella calda domenica di Cisternino. Il fumo subito dopo e le urla di chi ha allertato i soccorsi. Sul posto, immediatamente, i vigili del fuoco, ambulanze del 118 e i volontari di Protezione civile e Croce rossa, tutti impegnati nel tentativo disperato di estrarre il corpo di Nico Salatino dalle macerie di quel trullo crollato su di lui. Illesi, fortunatamente, i proprietari della villa, una coppia di amici di Barletta, che li aveva invitati per trascorrere un fine settimana insieme.

L’autopsia

L’esame autoptico sul corpo del 55enne sarà eseguito venerdì prossimo dal medico legale di Brindisi, Domenico Urso. L’incarico gli è stato conferito ieri dal sostituto procuratore del tribunale di Brindisi, Francesco Carluccio, che ha richiesto una serie di esami supplementari per fare luce in maniera definitiva sulle cause del decesso. Si vuole in sostanza capire se sia avvenuto in seguito all’esplosione della bombola di gas o se invece sia stato provocato dal crollo della struttura e di conseguenza dallo schiacciamento. Per l’autopsia sono stati nominati anche i consulenti di parte.

Il sequestro

Il trullo, in contrada Caranna e l’intera area sono state posti sotto sequestro, sia per dare modo agli investigatori di acquisire tutto il materiale utile alle indagini, sia perché l’accesso potrebbe essere pericoloso. L’immagine che oggi rimanda è di una inquietante devastazione, mentre si cercano responsabilità per quanto accaduto. Il reato con il quale è stato aperto il fascicolo d’inchiesta è di omicidio colposo, al momento a carico di ignoti.

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