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Cronaca News Taranto

Tenta l’estorsione e minaccia un ristoratore a Martina Franca: arrestato 69enne. Trovate armi illegali in casa

Arrestato, in flagranza di reato, un 69enne di Martina Franca, presunto responsabile di detenzione abusiva di armi, tentata estorsione e minaccia aggravata. I fatti iniziano a luglio, allorquando ad un ristoratore di Martina Franca, il postino avrebbe consegnato una busta contenente un proiettile del calibro 38 special ed una lettera minatoria contenente una richiesta estorsiva e gravi minacce. 

L’operazione dei carabinieri è il risultato di una rapida quanto efficace attività investigativa “tradizionale”, svolta sul territorio, costituita da appostamenti, servizi di osservazione e controlli. L’epilogo qualche sera fa, quando sulla parete dell’abitazione del ristoratore appare una scritta con frasi minacciose, dal tenore estorsivo.

Ai carabinieri, attraverso la visione dei sistemi di videosorveglianza della zona, è bastato poco tempo per individuare il presunto autore della scritta. L’immediata perquisizione domiciliare a carico del 69enne, ha consentito di rinvenire e sottoporre a sequestro, una pistola cal. 38 e una carabina cal. 7.65 completa di due caricatori e n. 19 proiettili, risultate illegalmente detenute.

Sulle armi trovate sono in corso accertamenti tecnico-balistici finalizzati ad accertare anche l’eventuale loro utilizzo in pregresse azioni delittuose.

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Cronaca News Taranto

Prodotti pericolosi per la salute pubblica, sequestrati oltre 65mila articoli irregolari nel Tarantino

Continuano gli interventi per il contrasto della diffusione sul mercato di prodotti potenzialmente pericolosi per la salute pubblica. I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Taranto, nei giorni scorsi hanno individuato e sequestrato in diversi esercizi commerciali di Massafra, Statte e Pulsano oltre 54mila prodotti, tra i quali casalinghi, bigiotteria, accessori per abbigliamento, profumi e cosmetici, privi delle informazioni previste dal Codice del Consumo”.

Tale provvedimento normativo stabilisce, infatti, che i prodotti destinati al consumatore, commercializzati sul territorio nazionale, debbano riportare le indicazioni relative alla denominazione legale o merceologica del prodotto, all’identità del produttore, all’eventuale presenza di sostanze potenzialmente dannose per la salute nonché ai materiali impiegati e ai metodi di lavorazione.

Tra i prodotti sottoposti a sequestro figurano anche oltre 11mila piatti e posate in plastica sulle cui confezioni era indebitamente impresso il logo “MOCA” (materiali e oggetti destinati al contatto con gli alimenti), pur in assenza del pertinente “certificato di conformità” prescritto per legge.

Al termine degli approfondimenti investigativi le Fiamme Gialle hanno segnalato alle competenti Autorità i titolari delle rivendite interessate dai controlli. Le indagini dei Finanzieri jonici sono ora finalizzate alla disarticolazione della catena logistica, organizzativa e strutturale delle filiere produttive, nonché al recupero a tassazione dei proventi derivanti da tali condotte illecite.

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Cronaca Foggia News

Lesina, fermati con 25 chili di cocaina e 37mila euro nascosti in auto: tre arresti nel Foggiano

Arrestate tre persone accusate di trasporto e spaccio di sostanze stupefacenti. Il controllo dei carabinieri, insospettiti, è avvenuto a Lesina dopo che i presunti spacciatori, in viaggio nel Foggiano con due auto a velocità sostenuta, hanno raggiunto un’autorimessa. Qui gli agenti hanno scoperto e sequestrato 25 chili di cocaina e 37mila euro in contanti.

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Attualità Lecce News

«Potenziare la sede Rai a Lecce è una decisione politica». Dopo la denuncia di Palese intervengono Usigrai, Cdr Tgr Puglia e Coordinamento Cdr Tgr

L’esistenza a Lecce di una sede Rai, sotto utilizzata, che l’Edicola del Sud ha portato invece alla luce con un’intervista al segretario di Unirai, Francesco Palese, incassando l’appoggio della sindaca della città, Adriana Poli Bortone, accende ora nuove reazioni e prese di posizione. Quelle di Usigrai, Cdr Tgr Puglia e Coordinamento Cdr Tgr.

Le controindicazioni

«La copertura informativa del territorio è una delle caratteristiche peculiari della testata giornalistica regionale della Rai. Per questo – si legge in una nota congiunta – ogni scelta che risponda a nuova presenza Rai nelle province di ciascuna regione è sempre una buona notizia. L’ipotesi di un potenziamento della presenza Rai a Lecce, di cui si parla da giorni su un giornale locale, non è però priva di controindicazioni».

Le altre province

«Sorprende – prosegue la nota di Usigrai e Cdr – che nelle dichiarazioni del caporedattore della Tgr Puglia e del direttore della testata, Casarin, nulla si dica sul fatto che la regione sconta una totale assenza della Rai nella BAT, dove manca da tempo la presenza di un redattore (peraltro richiesto dallo stesso caporedattore nel suo piano territoriale e mai realizzato), ma anche la provincia di Foggia, territorio molto vasto, dove i servizi sono assicurati solamente da un collega in trasferta. Stupisce anche che non si prenda in considerazione il potenziamento della presenza Rai a Taranto che come è noto sarà anche sede dei giochi del Mediterraneo nel 2026. Ma non solo. Il caporedattore nel piano territoriale definiva “efficace” la copertura della provincia di Lecce».

L’ipotesi “pressioni”

Per il sindacato, la questione si sarebbe trasformata in interesse politico. «Cos’è cambiato da allora? Le pressioni di questi giorni per un potenziamento della presenza Rai a Lecce, che purtroppo rispondono non tanto all’interesse dei cittadini pugliesi – accusano – quanto a quelli di una parte politica che in questo momento tenta di condizionare le scelte di una azienda che di tutto avrebbe bisogno, tranne che rispondere ai desiderata di partiti e politici di ogni schieramento». Per Usigrai, Cdr Tgr Puglia e Coordinamento Cdr Tgr, «sorprende infine che la Rai, pur di risparmiare poche centinaia di euro mensili di affitto, possa accettare la proposta di comodato gratuito di un Comune. Una soluzione che rischia di svilire la dignità del servizio pubblico, mettendo a repentaglio il diritto di critica nei confronti dello stesso Comune, esponendosi al rischio di conflitto di interessi».

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Attualità News Potenza

Al via da oggi i collegamenti tra Potenza e la Campania. Le navette partiranno da viale del Basento

È ufficialmente attivo a partire da oggi il nuovo collegamento autobus tra Potenza e l’aeroporto Salerno-Costa d’Amalfi, a Pontecagnano. Ad annunciarlo è stato l’assessore alle Infrastrutture e ai Trasporti della Regione Basilicata, Pasquale Pepe, spiegando che questo servizio navetta rientra in un contesto più ampio di collegamenti che la Regione sta garantendo al fine di semplificare gli spostamenti dei cittadini, a cominciare da quelli verso l’aeroporto di Bari Palese, per il quale è stato implementato il servizio con due nuove coppie di corse.

I nuovi collegamenti

In una nota diffusa dall’ufficio stampa della giunta regionale sono riportati gli orari dei collegamenti: gli autobus diretti all’aeroporto Costa d’Amalfi partiranno di prima mattina, dal terminal bus di viale del Basento, alle 5.50 e alle 6.30, e nel pomeriggio alle 13.50 e alle 18. Per quanto riguarda i collegamenti da Pontecagnano, in provincia di Salerno, le navette dirette a Potenza lasceranno la fermata alle 15 e alle 19.30. Sia per le corse di andata che per quelle del ritorno, inoltre, sono previste delle fermate intermedie agli svincoli di Picerno, Sicignano e Battipaglia.
«L’obiettivo – ha spiegato l’assessore – è quello di consentire ai cittadini lucani di raggiungere più agevolmente gli aeroporti vicini».

La sperimentazione

Il collegamento bus con Pontecagnano sarà una sorta di esperimento, ha sottolineato, che servirà per testare il flusso di utenti, tra pendolari e turisti, così da poter adeguare il servizio a seconda delle specifiche esigenze e alla quantità dei viaggiatori che ne usufruiranno.

Già a partire da oggi, dunque, i cittadini residenti a Potenza, e più in generale in Basilicata, potranno contare sul nuovo servizio bus che collega la regione a Salerno. Un’iniziativa, questa, che punta a rendere più semplici e agevoli gli spostamenti verso uno degli scali aeroportuali più importanti del sud Italia.

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Diritto & Economia News

Nuove norme sulle Startup Innovative, opportunità e sfide in Italia

Il Consiglio dei ministri ha recentemente approvato il disegno di legge annuale per il Mercato e la Concorrenza, introducendo significative novità per le startup innovative. Disposizioni progettate per migliorare la competitività del nostro Paese e supportare le imprese tecnologiche.

I punti principali

Il disegno di legge fissa degli elementi principali. Il capitale sociale minimo: le startup innovative devono avere un capitale sociale minimo di 20.000 euro entro due anni dall’iscrizione nel registro speciale, oltre ad avere almeno un dipendente. Durata estesa per Settori strategici: le startup nei settori strategici possono rimanere nel registro speciale fino a 84 mesi, rispetto ai precedenti 60 mesi. Incentivi per Incubatori Certificati: gli incubatori certificati possono ora beneficiare di deduzioni fiscali del 30% dall’Ires, incentivando la creazione di ambienti favorevoli alla crescita delle startup. Promozione degli Investimenti in Capitale di Rischio: nuove disposizioni mirano a favorire gli investimenti da parte di privati e istituzioni, aumentando le risorse disponibili per le startup innovative.

Innovazioni e criticità

La semplificazione nella costituzione delle startup è un aspetto molto positivo di queste nuove norme. La possibilità di costituire l’impresa direttamente online e senza costi iniziali riduce le barriere all’ingresso per gli imprenditori, facilitando l’avvio di nuove attività. L’incentivo agli investimenti in startup innovative è un altro punto di forza significativo. Questo non solo rende il mercato più attraente per gli investitori, ma fornisce anche le risorse finanziarie cruciali per la crescita e lo sviluppo delle nuove imprese. L’estensione dei benefici fiscali agli incubatori certificati è altrettanto vantaggiosa, poiché questi incubatori svolgono un ruolo chiave nel supportare le startup nei loro primi anni di vita, dalla formazione fino all’affermazione sul mercato. Tuttavia, ci sono alcune criticità che vanno evidenziate. Il requisito di un capitale sociale minimo di 20mila euro entro due anni è un ostacolo significativo per molte startup in fase iniziale. Questa soglia potrebbe escludere le piccole imprese con risorse limitate, riducendo l’accesso alle agevolazioni. Inoltre, nonostante gli sforzi di semplificazione, la normativa resta complessa e frammentata. Navigare tra i requisiti legali può richiedere consulenza specialistica, aumentando i costi e i tempi. Infine, mentre gli incentivi fiscali sono un buon punto di partenza, potrebbero non essere sufficientemente competitivi rispetto ad altri paesi europei. Questo potrebbe limitare l’attrattività dell’Italia come hub per le startup, riducendo il flusso di talenti e capitali internazionali verso il nostro paese. Un ulteriore punto di debolezza è il focus settoriale limitato. Le agevolazioni sembrano concentrarsi principalmente su settori tecnologici, potenzialmente escludendo altri che potrebbero beneficiare di supporto. Il disegno di legge annuale per il Mercato e la Concorrenza rappresenta un passo importante verso il supporto dell’ecosistema delle startup innovative in Italia. Tuttavia, è essenziale continuare a monitorare e adattare le normative per garantire che siano effettivamente inclusive e competitive a livello internazionale.

Di Paolo Gagliardi
*Esperto in startup, commercialista e CEO di Start Factory

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Cronaca Foggia News

Predoni di nuovo a caccia di rame, a San Severo un intero quartiere resta al buio

A distanza di poco più di un mese, si ripete l’odioso fenomeno del furto di cavi di rame degli impianti di pubblica illuminazione a San Severo.

Buio nei quartieri

Questa volta, ignoti hanno sottratto diverse decine di metri di cavi elettrici, venerdì notte, in via Marconi, nella periferia sud-est della città, lasciando a luci spente le strade dell’ampio e popoloso quartiere. «Condanniamo fermamente l’atto vile di questi ignoti malfattori», hanno commentato in un comunicato ufficiale la sindaca Lidya Colangelo e l’Assessore con delega alla Illuminazione Pubblica Gigi Marino.

L’intervento

«I nostri tecnici – prosegue il documento – sono intervenuti tempestivamente, ma l’entità del danno consentirà solo nella giornata di oggi di portare a compimento tutte le necessarie operazioni indispensabili per il ripristino della pubblica illuminazione in quelle strade. Richiamiamo, quindi, alla massima attenzione di tutti la percorrenza di queste arterie nelle ore notturne e confidiamo nell’operato delle Forze dell’ordine per individuare i responsabili dell’accaduto».

La caccia

La Polizia Locale e la Polizia di Stato sono all’opera per cercare di individuare gli autori del reato: gli agenti stanno analizzando le registrazioni degli impianti di videosorveglianza di alcuni esercizi commerciali e case private che potrebbero aver colto il passaggio dei ladri.

I precedenti

Era il 6 luglio scorso quando un altro furto aveva causato a San Severo il black out nel rione attorno al Palazzetto comunale dello Sport di viale Castellana. Anche in quel caso, la quantità di cavi sottratti aveva costretto i tecnici ad un lungo intervento, durato circa 24 ore. La preoccupante ripresa dell’attività dei predoni, dopo alcuni anni di virtuale scomparsa di questo tipo di reato, sta attirando l’attenzione delle istituzioni che hanno iniziato a studiare specifiche contromisure che saranno attuate nei prossimi mesi e dovrebbero fermare sul nascere il nuovo attivismo sul mercato della vendita di metalli provenienti da saccheggi delle reti di distribuzione delle città e delle linee ferroviarie.

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Bari Cronaca News

Monsignor Renna operato per infarto, l’intervento è stato un successo: ora sta bene

«Viviamo queste ore in preghiera fiduciosa e affidiamo il caro don Luigi all’intercessione di Sant’Agata, nella speranza di ricevere presto notizie confortanti sulle sue condizioni». È quanto afferma in una nota monsignor Giuseppe Satriano, presidente della Conferenza episcopale pugliese (Cep) e arcivescovo di Bari-Bitonto, commentando il malore improvviso che ha colpito la scorsa notte monsignor Luigi Renna, arcivescovo di Catania e già vescovo di Cerignola-Ascoli Satriano.

L’infarto

Il ricovero è avvenuto alle 3:40 della notte tra sabato e domenica, tramite un’ambulanza del 118, a causa di un improvviso malore dell’Arcivescovo. La diagnosi immediata è stata: “infarto miocardico acuto”. Nato a Corato (Bari) 58 anni fa, Renna è ora ricoverato in prognosi riservata nel reparto di Terapia semintensiva della clinica Morgagni di Pedara, nel Catanese, dopo essere stato sottoposto a un intervento chirurgico. «I vescovi delle diocesi di Puglia esprimono la vicinanza, fatta di preghiera e di amicizia, alla Chiesa di Catania e ai familiari di monsignor Renna», conclude la nota della Cep.

Il recupero

L’intervento è stato un successo e già stamattina ha scambiato alcune parole con il vicario generale, Don Vincenzo Branchina. Dal bollettino medico diffuso dalla struttura sanitaria, si apprende che è stata «effettuata un’angioplastica con la disostruzione della coronaria più importante, il ramodiscendente anteriore, e con l’applicazione finale di uno stent». L’intervento, si legge nel bollettino, «è riuscito benissimo». Come da prassi, l’Arcivescovo rimane attualmente “ricoverato in Utic, all’interno del Centro di Pedara, e appare in condizioni stabili. Tuttavia, vista la tipologia dell’infarto che lo ha colpito la prognosi rimane ancora riservata. La notizia, comunicata in mattinata dal vicario generale, ha suscitato apprensione tra i fedeli della diocesi e tra coloro che, a livello nazionale, hanno avuto modo di conoscere e apprezzare l’operato dell’Arcivescovo Renna. In diocesi, è subito partita una catena di preghiere dalla base per accompagnare l’Arcivescovo in questo momento delicato. «Restiamo a lui vicini con la preghiera – ha scritto il vicario general, don Vincenzo Branchina – affinché il Signore lo sostenga e possa guarire presto». Anche la Conferenza Episcopale Italiana ha espresso vicinanza all’Arcivescovo di Catania. «Da parte nostra – si legge in un comunicato a firma del segretario generale, monsignor Giuseppe Baturi – esprimiamo vicinanza e accompagniamo con la preghiera il decorso postoperatorio di monsignor Renna, augurandogli unapronta e completa guarigione».

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Attualità Cronaca News Puglia

Puglia, sono in aumento le morti sul lavoro: Bari è in zona gialla. Più gravi i casi di Lecce, Bat e Foggia

Quello delle morti sul lavoro continua ad essere un tema delicato, con i dati che fanno emergere uno scenario sempre più preoccupante. In merito, l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre ha diffuso un bilancio di metà anno.

I dati

Nei mesi compresi tra gennaio e giugno 2024 sono 469 le vittime registrate, 19 in più rispetto a fine giugno 2023. È quanto emerge dall’indagine effettuata dall’Osservatorio, secondo il quale i decessi sono aumentati del 5,2%: una vera e propria emergenza legata alla sicurezza nei luoghi di lavoro con previsioni relative al futuro «molto preoccupanti».

Bari e la Puglia

Al momento la Puglia rientrerebbe in zona arancione, all’ottavo posto in graduatoria. Tra le province, invece, Bari è in zona gialla, al 58esimo posto con il 13,3% di incidenza e sei casi. Più gravi i casi di Lecce, Bat e Foggia, tutte in zona arancione e rispettivamente al 50esimo posto con il 15,5% di incidenza, al 44esimo con il 16,8% di incidenza e al 45esimo con il 16,8%.

I settori interessati

A registrare il più alto numero di decessi è il settore delle Costruzioni con 68 morti bianche, seguito da Attività Manifatturiere (47), Trasporti e Magazzinaggio (34) e Commercio (26). La fascia d’età più colpita è quella tra i 55 e i 64 anni con 122 decessi. Le donne decedute sul posto di lavoro, invece, sono 28, mentre 12 sono quelle morte in itinere. Il martedì è il giorno con il maggior numero di infortuni mortali (21,2%).

Le denunce

Sono aumentate anche le denunce di infortunio, che hanno registrato un +0,9% rispetto a giugno 2023, passando da 296.665 a 299.303. Le Attività Manifatturiere registrano invece il maggior numero di denunce (35.391), seguite da Costruzioni (17.730), Sanità (17.275), Trasporto e Magazzinaggio (16.104) e Commercio (15.587). Le denunce delle lavoratrici sono state 107.873, mentre quelle dei lavoratori uomini 191.430.
I lavoratori stranieri
Gli stranieri deceduti nei primi sei mesi dell’anno sono 81 su un totale di 364, con un rischio di morte quasi tre volte superiore a quello degli italiani. Le vittime sul lavoro in Italia sono 469, di cui 364 in occasione di lavoro e 105 in itinere. La Lombardia registra il maggior numero di vittime in occasione di lavoro (64), mentre la Puglia è al settimo posto Puglia (22).

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Attualità Basilicata News Puglia

Ferragosto 2024: “No water day”. La siccità mette in ginocchio i campi al Centro – Sud

Dando l’occhiata quotidiana alle previsioni meteo è ormai assodato che, per ampi territori, il Ferragosto 2024 sarà il primo “No Water Day”, vale a dire il primo giorno senza acqua per l’agricoltura. Il Centro-Sud continua infatti a soffrire per una siccità ormai consolidata, mentre la calura agostana, unitamente ai numerosi eventi meteorologici estremi, sta mettendo a dura prova l’economia agricola delle regioni alpine: questa è la sintesi del settimanale report dell’Osservatorio Anbi sulle Risorse Idriche.

La crisi

«Ovunque i Consorzi di bonifica stanno lavorando per rendere la rete idraulica più ricettiva possibile, ma è nota la sua inadeguatezza di fronte alla violenza degli eventi meteo; non è allarmismo, ma solo buon senso quindi, consigliare a tutti di non lasciare oggetti di valore economico od affettivo nei piani bassi o sotterranei. L’adattamento alla nuova situazione climatica inizia anche dall’autonoma consapevolezza di prevenzione civile, che ciascuno di noi deve assumere», è l’invito lanciato da Francesco Vincenzi, Presidente Anbi. In Basilicata, il trend dei rilasci dagli invasi si mantiene nell’ordine di 2 milioni di metri cubi al giorno. Tale fabbisogno è dimezzato nel Tavoliere delle Puglie, le cui riserve idriche, però, sono ormai destinate solo al potabile: restano 66,67 milioni di metri cubi, cioè solo il 30% di quanto invasato l’anno scorso.

L’agricoltura

Se questo è un dramma per aree vaste ma circoscritte, la siccità è comunque un grave pericolo per tutto il territorio, perché un suolo arso si indurisce, diventando poco permeabile ed accentuando così il rischio idrogeologico, soprattutto ora, in una Penisola circondata da un mar Mediterraneo caldo come non mai (da qui alla prossima settimana, la temperatura dell’acqua di Tirreno e Ionio, dal Lazio alla Libia, non scenderà al di sotto dei 30 gradi nemmeno nelle ore notturne, raggiungendo altresì picchi di 31 gradi (fonte: E.C.M.W.F. – European Centre for Medium-Range Weather Forecasts) e quindi fautore di eventi atmosferici estremi, quantificati nell’arco temporale di 14 giorni in 173 fra tornado, raffiche di vento forte, nubifragi e grandinate anomale, che sono state 73, di cui 63 nelle regioni settentrionali, ma i chicchi più grossi (con diametro di almeno 5 centimetri) sono caduti su Molise e Maceratese. Il caldo torrido di questi giorni favorisce anche il proliferare di incendi distruttivi, che nelle ultime settimane si sono purtroppo intensificati. Secondo l’Ispra, nei primi 8 mesi di quest’anno, le fiamme hanno attaccato il 18% dei boschi italiani per una superficie pari a ben 40 chilometri quadrati, comprese zone di inestimabile pregio naturalistico come quelle del Parco Nazionale del Gargano, che ha visto andare in fumo 3 ettari della foresta di conifere. E poi le sabbie del deserto sulle montagne, chicchi di grandine grossi come sassi, scioglimento del permafrost, uragani marini «sono fenomeni da guardare con grande preoccupazione e verso i quali siamo anche culturalmente impreparati», ribadisce Gargano, direttore Generale Anbi.

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