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News Politica Taranto

Taranto, Delmastro in visita al carcere: «Più assunzioni e investimenti»

Nel carcere di Taranto ci sono oltre 900 detenuti, ma la struttura penitenziaria è fatta per accoglierne la metà. Chiusi, col caldo, in tre metri quadrati di cella sono in tanti. Ieri il sottosegretario Andrea Delmastro è arrivato qui in uno dei carceri affollati d’Italia e non ha avuto dubbi a raccontare il piano del governo.

Le promesse

«Ho raccontato a uomini e donne della Polizia penitenziaria dello sforzo che abbiamo fatto sulle dotazioni: 10.250 scudi antisommossa, 10.250 caschi antisommossa, 25mila guanti antitaglio operativi, interventi degni di una forza di polizia. – dice Delmastro – Ancora, il gruppo di pronto intervento operativo che garantira’ un intervento entro un’ora in tutti gli istituti che entrano in difficolta’ affiancando uomini e donne della Polizia penitenziaria».
E ancora il sottosegretario specifica tutto ciò che prevede il futuro per le carceri, addestramento, ma anche educatori, perchè la pena sia sì punitiva, ma anche un modo per imparare poi a vivere: «Abbiamo saturato, per la prima volta nella storia della Repubblica – ha proseguito Delmastro -, le piante organiche degli educatori» e poi una stoccata al centrosinistra: «Gli altri parlavano di educazione e trattamento in termini retorici in qualche salotto televisivo, io ne parlo poco ma ho saturato le piante organiche. Un investimento recentissimo con una indennita’ specifica di funzione per chi sta all’interno di un istituto, si chiama indennita’ di disagio». E non solo, pensando al futuro il sottosegretario promette.

Vantaggi per chi assume

«Lavoreremo sulla legge Smuraglia – ha poi sostenuto il sottosegretario – per raccontare agli imprenditori con un dossier particolare quali sono i grandi e tanti vantaggi fiscali nell’assunzione di detenuti che possono essere gia’ formati all’interno degli istituti per i bisogni delle aziende per poi uscire formati e godere dei privilegi fiscali che assicura la legge. – e aggiunge – Molto spesso gli imprenditori non li conoscono. Ne approfitto – ha detto il sottosegretario alla Giustizia – per fare un appello alle Unioni industriali e alle associazioni datoriali di tutta Italia e quindi anche della Puglia: fate conoscere i vantaggi della legge Smuraglia».

I suicidi

Non dimentica nulla il sottosegretario, neanche ciò che è accaduto negli ultimi mesi, perchè d’estate tra il caldo e le celle affollate, c’è anche una percentuale molto alta di suicidi, come fare, la parola che usa il politico è «umanizzare», aggiungendo:«E’ un tema drammatico quello dei suicidi, che pero’ rimangono misteriosi nelle loro motivazioni. E’ evidente che noi, in ogni caso, dobbiamo dare una risposta. La prima e’ umanizzare la pena per il tramite di spazi detentivi congrui, normali, corretti. E qui i 255 milioni di edilizia penitenziaria consentiranno di recuperare 7mila su 10mila posti detentivi», ha affermato.

La custodia cautelare

Inoltre il sottosegretario ritinee che troppo è stato l’uso della custodia cautelare.
«Basti pensare – ha sostenuto Delmastro – che su 60mila detenuti, ne abbiamo 15mila in custodia cautelare, cioe’ persone presunte innocenti o comunque non colpevoli. C’e’ bisogno di bilanciare due interessi: quello del principio di non colpevolezza e quello di arrestare il crimine prima che possa nuovamente delinquere. Bilanceremo questi due criteri – ha annunciato Delmastro – senza privare la Magistratura di uno strumento importante di contrasto alla criminalita’, in particolar modo quella organizzata, che sono le misure cautelari». Il sottosegretario Delmastro e’ stato accompagnato nella visita al carcere di Taranto dai parlamentari di FdI Dario Iaia e Giovanni Maiorano.

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Italia Politica Puglia

Valle d’Itria, blitz nella masseria di Meloni. «È per la sicurezza nazionale»

Con in mano un fantomatico progetto per un innovativo sistema militare per la sicurezza nazionale, ieri mattina due uomini hanno tentato di consegnarlo alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, bussando al cancello della Masseria Beneficio, nelle campagne della Valle d’Itria. Dopo aver parcheggiato l’auto davanti all’ingresso dove la premier sta trascorrendo i suoi giorni di vacanza, i due, residenti nella provincia di Brindisi, hanno candidamente citofonato spiegando il loro intento. Dopo il primo “no grazie” pronunciato al citofono la sicurezza si è avvicinata chiedendo cortesemente ai due uomini di spostare l’auto e di allontanarsi.

Il progetto a Crosetto

Stando a quanto dichiarato dalle due persone, il loro obiettivo era far pervenire questo progetto al ministro della Difesa Guido Crosetto che «non può rimanere all’oscuro del suo contenuto». Intanto, il buen retiro della leader di Fratelli d’Italia è già in linea con le tradizioni consolidate da cinque anni di vacanze estive nella stessa location.

Le bontà pugliesi

Anche ieri sono giunti nella masseria, alcuni prodotti tipici pugliesi preparati per la premier che, tra la pace e all’ombra degli ulivi pugliesi, continua a occuparsi dell’agenda di governo e della politica estera soprattutto. Infatti, sempre nella giornata di ieri Meloni ha avuto una conversazione telefonica con il primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, a cui ha ribadito il convinto sostegno dell’Italia alla mediazione guidata da Stati Uniti, Egitto e Qatar. Nel riconoscere il diritto all’autodifesa di Israele, il presidente del Consiglio ha sottolineato l’importanza di una de-escalation a livello regionale, incluso lungo il confine israelo-libanese dove è presente la forza di interposizione delle Nazioni unite, Unifil, in cui l’Italia gioca un ruolo di primo piano. Così come sono giunte le note polemiche su una presunta presenza della sorella, Arianna, a un vertice per le nomine Rai che ha fatto levare gli scudi alle opposizioni. Al termine degli impegni di lavoro, però, Meloni non ha rinunciato a una passeggiata nel centro di Ceglie in compagnia della sorella, che è stata raggiunta dal marito, Francesco Lollobrigida, ministro dell’agricoltura. Così come ha varcato il cancello il compagno della stessa premier Andrea Giambruno. Le due signore si sono concesse un gelato in centro, per poi far ritorno a Beneficio.

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Bari News Politica

Bari, prove di intesa tra Vito Leccese e Michele Laforgia: si riaprono le trattative

Vito Leccese e Michele Laforgia provano a superare le divergenze degli ultimi giorni. È ripreso il dialogo tra i due leader che ieri pomeriggio si sono incontrati per discutere e chiarire le ragioni delle incomprensioni in merito all’impegno, pubblicamente assunto da entrambi, di governare insieme riunendo tutte le componenti della coalizione progressista con «criteri di rappresentatività, competenza e pari dignità», ha spiegato in una nota il sindaco Vito Leccese.

I nodi da sciogliere

Al centro della discussione il documento che la Convenzione per Bari aveva inviato al primo cittadino. «Ho ribadito la mia volontà di condividere, nel rispetto dei ruoli, le scelte di fondo dell’amministrazione, la definizione del nuovo sistema delle deleghe assessorili, che dovranno garantire innovazione e testimoniare le priorità del prossimo governo cittadino – ha aggiunto Leccese – e le coordinate programmatiche, continuando e ultimando il percorso tracciato nelle settimane scorse».

Un passaggio è stato riservato anche alla contestata ordinanza contenete le misure anti-degrado per le piazze Umberto e Moro. «Abbiamo chiarito le rispettive posizioni in merito alla recente ordinanza, da me assunta, in materia di sicurezza urbana che, trattandosi di un atto a scadenza e di natura assolutamente temporanea e sperimentale, potrà essere opportunamente e utilmente integrata, soprattutto relativamente al potenziamento dei servizi di protezione sociale dei fenomeni di marginalità cittadina. Il dialogo, quindi, non è chiuso. Nelle prossime ore ultimerò le mie valutazioni per garantire alla città una squadra di governo con la quale affronteremo le sfide programmatiche che hanno accompagnato la campagna elettorale».

La Giunta

Riprende dunque anche la discussione relativa alla composizione della nuova squadra di governo. In merito alla quale il penalista Laforgia ha ribadito: «non sono personalmente interessato a nessun incarico e a nessun ruolo, ma sono pronto a compiere ogni sforzo utile per l’unità della coalizione progressista. Nelle prossime ore, verificherò con le forze politiche della Convenzione se vi sono le condizioni per partecipare al governo della città».

Volontà confermata anche dall’ex senatore Alberto Tedesco, che con il gruppo dei socialisti fa parte della Convenzione. «Continuiamo a chiedere al sindaco la composizione di una Giunta di alto profilo, sottraendosi alle prescrizioni del manuale Cencelli, fatta di esponenti all’altezza delle aspettative della città e delle sue potenzialità di sviluppo».

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Bari News Politica

Bari, c’è il nuovo Consiglio: Pd primo partito e un seggio in più al M5s

Al netto dei riconteggi e delle verifiche è arrivata la composizione ufficiale del Consiglio comunale che occuperà i banchi dell’aula Dalfino per i prossimi cinque anni. Ieri mattina il sindaco Vito Leccese ha firmato il manifesto pubblico relativo alla proclamazione degli eletti così come elaborato dalla Commissione elettorale centrale a seguito delle elezioni dell’8 e 9 giugno scorsi.

I consiglieri

La lista più rappresentata è quella del Partito democratico che ha portato ben dieci consiglieri tra riconferme e new entry: Elisabetta Vaccarella, Pietro Petruzzelli, Lorenzo Leonetti, Paola Romano, Giovanna Salemmi, Michelangelo Cavone, Domenico Scaramuzzi, Antonio Bozzo, Marco Bronzini e Nicola Amoruso. Dalla lista Decaro per Bari tornano in consiglio gli ex assessori Carla Palone e Vito Lacoppola, insieme a Nicola Loprieno, Angela Perna e Pietro Albenzio. Romeo Ranieri, Nicoletta Milone e Francesco Giannuzzi rappresenteranno la lista Con Leccese sindaco. Per Leccese sindaco eletti invece Pierluigi Introna e Grazia Albergo, l’ex presidente del quarto Municipio Ceglie-Carbonara-Loseto. Claudio Schirone è l’unico rappresentate di Noi popolari mentre Diego De Marzo entra con Progetto Bari con Leccese.

Il centrodestra

Sono sette invece i consiglieri dell’opposizione di centrodestra eletti, oltre al candidato sindaco Fabio Romito: Pino Viggiano, Laura De Marzo e Antonio Ciaula tra le fila di Fratelli d’Italia, Valeria Amoruso e Carlo Patruno per la lista Romito sindaco, Giuseppe Neviera per l’Udc e Giuseppe Carrieri unico eletto della lista di Forza Italia.

Lo schieramento Laforgia

Rispetto ai dati forniti subito dopo il primo turno e il turno di ballottaggio c’è una sola modifica nella composizione del Consiglio comunale: un seggio in più al Movimento 5 Stelle, a scapito della lista Laforgia Sindaco. Per i pentastellati entrano in aula sia Antonello delle Fontane che Italo Carelli, entrambi riconfermati dalla scorsa legislatura. Oltre al già candidato sindaco Michele Laforgia le liste a sostegno del penalista al primo turno fanno eleggere Victor Laforgia (lista Laforgia sindaco), Francesca Bottalico (Bari bene comune) e Pasquale Lavopa (Bari città d’Europa). Si dovrà ancora attendere la nomina della nuova Giunta, prevista per oggi, dopo le tensioni interne alla maggioranza, messe nero su bianco proprio dall’avvocato Laforgia in una nota inidirizzata al sindaco Leccese.

Oggi è il giorno della Giunta. Fuori i laforgiani e spazio ai dem


A poche ore dalla nomina della nuova Giunta che affiancherà il sindaco Vito Leccese, ci sono ancora poche certezze sulla squadra e sulle deleghe. A seguito delle polemiche tutte interne al centrosinistra tra il primo cittadino e l’ormai ex alleato Michele Laforgia sulle interlocuzioni “mai riprese” e l’ordinanza anti-degrado delle piazze Umberto e Moro, il campo largo si è ufficialmente spaccato. Non ci sarà, dunque, nessun assessorato per gli esponenti della Convenzione che hanno sostenuto il penalista al primo turno e che inizialmente avevano chiesto almeno due posti in Giunta. Tramontata anche l’ipotesi di affidare a Laforgia il ruolo di presidente del neonato Consiglio comunale, come ribadito dallo stesso avvocato in una dura nota diffusa domenica scorsa per «il mancato gradimento, in qualche caso l’esplicito dissenso, manifestato dalle altre forze politiche».

Le ipotesi in campo

Ad uscire vincitore dal confronto con le altre forze politiche dovrebbe essere il Partito democratico, che oltre ad avere fatto eleggere ben dieci consiglieri dovrebbe avere almeno quattro assessorati, se non addirittura cinque, con deleghe per gli uscenti Pietro Petruzzelli e Paola Romano a cui si dovrebbero aggiungere Elisabetta Vaccarella (la più suffragata tra i dem) e Lorenzo Leonetti già presidente del Municipio 1 nella scorsa legislatura. Resta comunque in campo anche l’ipotesi delega per Giovanna Salemmi. Il rientro in Giunta pare quasi sicuro anche per l’ex assessora alle Culture e al Turismo Ines Pierucci. Nonostante non abbia centrato la rielezione in aula Dalfino, Pierucci è sostenuta da Sinistra Italiana e dai vendoliani, e sul suo ruolo si sono espressi positivamente anche Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni che vedono nell’assessora barese il simbolo della ricucitura a livello nazionale. Verso la riconferma anche i due decariani di ferro Carla Palone e Vito Lacoppola. Un posto nella squadra di Leccese pare assicurato anche per il pentastellato Antonello delle Fontane, dopo che il suo movimento politico si è allontanato da Michele Laforgia e ha continuato a condurre trattative separate direttamente con il sindaco Vito Leccese.

Il centrodestra

Al netto delle nomine, la spaccatura del centrosinistra non è passata sotto silenzio tra le fila dell’opposizione di centro destra. «Evidentemente avevo ragione. In campagna elettorale avevo già detto come sarebbe finita nel centrosinistra: avrebbero litigato prima ancora di iniziare, e così è stato. Laforgia attacca Leccese e si sfila dalla maggioranza, il Pd litiga per un assessorato in più – ha sottolineato Romito – È tornato tutto come prima solo senza Decaro. Ecco perché abbiamo il dovere di continuare a lavorare, per Bari, nonostante il sistema di potere che abbiamo dovuto affrontare». fra.sorr.

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Bari News Politica

Comune di Bari, Laforgia fuori dalla Giunta: «Grave errore ma non passiamo all’opposizione»

«In questi giorni ho preso atto della decisione del sindaco di non dare corso agli accordi intervenuti prima del voto di ballottaggio». Così in un comunicato l’avvocato Michele Laforgia, già candidato sindaco di Bari, che al ballottaggio ha sostenuto il candidato Vito Leccese, oggi primo cittadino di Bari.

«L’auspicata unità – continua – faticosamente raggiunta al secondo turno, è stata osteggiata da molti e, alla fine, messa da parte, evidentemente ritenendo che il cosiddetto “campo largo” si possa costituire ignorando la volontà degli elettori, di tutti gli elettori di centrosinistra. Lo ritengo un grave errore, ma ho ribadito al sindaco che l’esclusione dalla Giunta non comporta il mio e il nostro automatico passaggio all’opposizione».

«Non è mai ripreso il lavoro sul programma comune – afferma – e non vi è stata alcuna condivisione sui primi atti di governo, in ordine ai quali ho espresso pubblicamente le mie e le nostre perplessità, di metodo e di merito, non avendo mai potuto interloquire prima e in altri modi».

«Sbaglia – spiega Laforgia – chi sostiene che non si è raggiunta l’intesa sulla composizione della Giunta, ovvero sulle “poltrone”. In disparte il lessico poco appropriato – fare l’assessore è, o almeno dovrebbe essere, un impegno duro e gravoso nei confronti della collettività, non un comodo privilegio –, la verità è che non è stata neppure avviata una trattativa, né si è mai discusso delle deleghe e dei criteri di formazione della squadra di governo. Tantomeno dei nomi, concordati altrove e con altri».

«È anche evidente – prosegue – che si debba ritenere egualmente superata, salvo clamorose smentite, l’ipotesi, più volte avanzata dal sindaco, di farmi assumere la presidenza del prossimo Consiglio Comunale, visto il contesto e il mancato gradimento, in qualche caso l’esplicito dissenso, manifestato dalle altre forze politiche. Ricordo infatti ancora una volta che il presidente viene eletto in Consiglio Comunale, a scrutinio segreto».

«Valuteremo la squadra di governo e le linee programmatiche quando saranno annunciate e non faremo mancare il nostro contributo critico alla realizzazione degli obiettivi che ci siamo prefissati in campagna elettorale, nel rispetto del nostro programma e delle oltre 33mila persone che ci hanno votato al primo turno, e, soprattutto, nell’interesse primario della città e di tutte e tutti coloro che la abitano e la frequentano». Conclude Laforgia.

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Attualità Matera News Politica

«Connettere Matera con la Basentana». L’appello all’unità del vice presidente della Giunta in Basilicata

L’intervento del vice presidente della Giunta regionale, Pasquale Pepe, a Matera in occasione del premio “Mondi lucani” ha riacceso i riflettori sulla questione delle infrastrutture in Basilicata. Le parole di Pepe, pronunciate in una regione che da anni attende un potenziamento della propria rete viaria e ferroviaria, rappresentano un segnale importante per il futuro dello sviluppo della regione.

Il nodo delle infrastrutture

La Basilicata, pur essendo una regione ricca di storia e bellezze naturali, soffre da tempo di una carenza infrastrutturale che ne limita lo sviluppo economico e sociale.
Le distanze tra i centri abitati, la mancanza di collegamenti efficienti e la scarsa accessibilità rappresentano un ostacolo per l’attrazione di investimenti e per la crescita del turismo.
Solo qualche giorno fa sono state aumentate le corse giornaliere verso l’aeroporto di Bari e verso l’aeroporto di Pescopagano. Un’iniziativa fortemente voluta da turisti e residenti che hanno più volte avuto disagi a causa della mancanza di navette dirette verso gli scali.

L’appello all’unità

L’assessore Pepe ha lanciato un appello all’unità, sottolineando la necessità di superare le divisioni interne alla regione e di lavorare insieme per raggiungere obiettivi comuni. La sua affermazione «Lo dico da potentino a Matera» è emblematica di questa volontà di superare le antiche rivalità e di costruire un futuro condiviso.

Il punto sulla Basentana

L’intervento di Pepe è stato l’occasione per fare il punto sulla situazione della strada statale 7 Matera-Basentana, un’arteria fondamentale per la viabilità della regione.
Le richieste del circolo “La Scaletta” di Matera hanno evidenziato l’esigenza di un’operazione verità sull’iter di adeguamento della strada, con l’obiettivo di definire l’arteria nel suo complesso, comprendendo tutti e tre i lotti.
L’assessore ha confermato l’attenzione della Regione sulla questione, ma ha sottolineato la necessità di individuare una priorità d’intervento, puntando in primo luogo sul bypass di Matera. Questa scelta, se da un lato è comprensibile alla luce delle esigenze della città dei Sassi, dall’altro rischia di suscitare perplessità nelle altre aree della regione.

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News Politica Puglia

Regione Puglia, la lettera di Azione ai dg: «Dal 17 giugno i vostri atti sono nulli»

«La invitiamo a non assumere alcun tipo di atto, prendendo immediatamente atto della Sua decadenza ope legis ai sensi della L.R. 7/2022, articolo 3, comma 4, così come modificato dalla L.R. 37/2023, articolo 26, comma 3». Il burocratese, questa volta, è conciso e diretto e serve per mettere in guardia i direttori generali delle aziende sanitarie e degli ospedali pugliesi.

La Lettera

Alla vigilia della settimana ferragostana, la pausa estiva dei direttori generali delle Asl e degli ospedali pugliesi viene “guastata” dalla lettera, arrivata e protocollata, spedita dai consiglieri regionali Fabiano Amati, Sergio Clemente e Ruggero Mennea, planata, con volo diretto, sul tavolo dei direttori generali dell’Asl di Foggia e del Policlinico del capoluogo daunio, quasi a metterli in guardia dalle future conseguenze degli atti che dovessero adottare nei prossimi giorni o settimane.

La questione tecnica

Una lettera breve concisa che non ammette replica, anche perché in questo periodo non è facile trovare chi possa rispondere, che parla un burocratese diretto e senza fronzoli, citando norme e articoli di legge a supporto della tesi dei tre consiglieri regionali: non firmate atti che potrebbero essere nulli.

«L’articolo 3, comma 4, della L.R. n. 7 del 2022, modificato dal comma 3, articolo 26 della L.R. 37/2023 prevede che “l’inadempienza dell’Azienda sanitaria e ospedaliera al mantenimento degli obiettivi di contenimento assegnati dalla Giunta regionale sulla spesa farmaceutica e dei gas medicali, comporta la decadenza per dettato di legge del Direttore generale».

Ma non è tutto. Amati, Clemente e Mennea precisano ancora: «con delibera n. 848 del 17 giugno 2024 la Giunta regionale ha certificato che per l’anno 2023 la spesa farmaceutica complessiva per acquisti diretti dell’Asl Foggia (lo stesso per il Policlinico, ndr) è risultata superiore rispetto al tetto stabilito a livello regionale con Dgr n.513/2023, così come indicato nell’allegato A alla suddetta delibera e che è parte integrante di essa».

Pertanto concludono i tre consiglieri regionali «Tanto premesso, nel rispetto delle norme su richiamate e al fine di evitare l’annullabilità di tutti gli atti da Lei compiuti dopo il 17 giugno 2024».

La lettera è stata spedita il 6 agosto scorso, ma non resa pubblica dai tre consiglieri regionali e neppure diffusa con note stampa o interventi pubblici. Un modo per evitare di accendere polemiche politiche e guastare le vacanze di qualcuno.

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Lecce News Politica

Il sindaco Mellone festeggia i 40 anni e invita i cittadini in piazza: è polemica a Nardò

Pippi Mellone organizza una grande “festa di popolo” in piazza, ma questa volta non per un comizio, né per il cartellone estivo. L’invito pubblico del sindaco di Nardò, infatti, è per festeggiare il suo quarantesimo compleanno in compagnia, un vero e proprio evento che si terrà domani sera, 12 agosto a partire dalle 20.30 in piazza delle Erbe con tanto di concerto, cibo, bevande e torta finale, e soprattutto con un probabile bagno di folla di amici, cittadini e simpatizzanti. Ad allietare la serata sarà la band “Gli avvocati divorzisti”. Un evento che ha subito suscitato la reazione, polemica dell’associazione Nardò Bene Comune.

L’invito

È stato lui stesso a pubblicare un invito aperto a tutti nelle sue storie di Instagram, uno dei canali di comunicazione preferiti dal primo cittadino per relazionarsi con i suoi followers. “Il tempo passa per tutti – scrive Mellone – e tra poco compio 40 anni. Voglio festeggiare con voi, questa volta il regalo lo faccio io a tutti voi! Siete invitati ad un concerto per la città”.

L’opposizione

L’idea non è piaciuta agli oppositori politici di Mellone. «Il sindaco della città reclama una piazza per sé con una “Festa di popolo” per i suoi quarant’anni – commenta l’associazione Nardò Bene Comune – Ancora una volta Mellone mostra come la sua idea di città sia di un regno a lui asservito dove lui è “più uguale degli altri.” A qualunque altro cittadino sarebbe concesso di riservarsi una piazza per festeggiare il proprio compleanno? Di gravare sulle forze dell’ordine che saranno costrette a monitorare l’assembramento?»

I cittadini

In tanti però hanno gradito. «Considerando che si tratta di un personaggio pubblico -è il commento di uno dei cittadini che ha apprezzato l’invito – con le opportune richieste e le opportune autorizzazioni, non ci vedo nulla di male che festeggi pubblicamente offrendo di tasca propria, per il traguardo dei 40 anni, di cui otto, nel bene o nel male, al servizio della nostra amata città».

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News Politica Puglia

Politici in vacanza, Puglia meta preferita non solo da Meloni: Salvini da Bruno Vespa

Mentre molti italiani si dirigono all’estero, i politici del Belpaese preferiscono restare tra le bellezze nostrane. La Puglia si conferma la destinazione più amata, scelta anche dalla premier Giorgia Meloni, che trascorrerà dieci giorni in Valle d’Itria, più precisamente in una masseria di Ceglie Messapica, con la figlia Ginevra, l’ex compagno Andrea Giambruno, e la sorella Arianna Meloni insieme al cognato Francesco Lollobrigida.

A breve distanza, nella tenuta di Bruno Vespa a Manduria, sarà ospite il vicepremier Matteo Salvini con la compagna Francesca Verdini, prima di spostarsi in montagna dopo Ferragosto. Anche la ministra Anna Maria Bernini e il pugliese Raffaele Fitto hanno scelto questa regione, sebbene lontano dalla premier.

La Puglia attrae anche Lorenzo Fontana, presidente della Camera, che ha optato per il Gargano, mentre il presidente del Senato, Ignazio La Russa, divide il suo tempo tra la Liguria e la Sicilia. Ma non tutti restano al mare. Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha scelto la tranquillità della Val Badia nelle Dolomiti, mentre Daniela Santanchè e Elisabetta Casellati si dividono tra Cortina d’Ampezzo e la Versilia. Il ministro Paolo Zangrillo combina mare e montagna, mentre Carlo Calenda è uno dei pochi ad andare all’estero, visitando la Turchia con la famiglia.

Tra le scelte più insolite, Antonio Tajani passerà le vacanze nelle campagne di Fiuggi, mantenendo la tradizione, mentre Gilberto Pichetto Fratin tornerà a Biella, e Maurizio Lupi si concederà una pausa a Montecampione dopo il Meeting di Rimini. Elly Schlein, invece, mantiene riserbo, ma potrebbe fare una breve sosta a Lugano, mentre il leader del M5S, Giuseppe Conte, resta in Italia per ricaricare le energie in vista di un intenso autunno politico.

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Bari News Politica

Bandiera palestinese a Palazzo di Città, Leccese: «Testimonia l’anelito alla pace dei baresi»

«Quella bandiera testimonia l’anelito alla pace della comunità barese e il sentimento di solidarietà alla città gemellata di Beit Jala in Palestina». Lo afferma il sindaco di Bari, Vito Leccese, rispondendo alle polemiche seguite alla decisione di esporre la bandiera palestinese sul balcone del suo ufficio a Palazzo di Città.

In una nota il sindaco di Bari spiega di aver detto al console onorario dello Stato di Israele a Bari, Luigi De Santis, che «sarò felice di esporre anche la bandiera israeliana quando lui si unirà all’appello del cessate il fuoco e quando il governo del Paese che lui rappresenta cesserà le operazioni militari nella striscia di Gaza».

La richiesta di esporre anche la bandiera israeliana era arrivata al sindaco Leccese anche dall’eurodeputato Michele Picaro che il primo cittadino ringrazia «per l’attenzione e la cortese sollecitazione che ha voluto riservare alla mia iniziativa di solidarietà con il popolo palestinese, in questi mesi tragicamente provato da azioni di guerra che hanno provocato oltre 40mila morti civili, tra cui tantissimi bambini».

«Chiedere l’immediato cessate il fuoco»

Leccese ricorda che «all’indomani della ignobile e omicida azione terroristica perpetrata da Hamas nei territori occupati ho fermamente condannato quanto accaduto. Ho sempre pensato che l’unico modo per riportare la pace in quel territorio martoriato sia quello di far tacere le armi da parte di tutti. Poiché sono più che convinto dell’universalità del valore della pace, ritengo che tale valore non vada mai strumentalizzato per finalità politiche, soprattutto da chi ha responsabilità istituzionali».

E proprio alla responsabilità Picaro richiamava Leccese. Un richiamo che, spiega il sindaco, «evoca il concetto importantissimo che è quello della “convivenza pacifica e la comprensione reciproca” tra i popoli. Questo concetto è alla base della soluzione “due popoli due Stati” di cui sono strenuo sostenitore anche perché ritengo che sia l’unica possibile, come auspicato anche nelle risoluzioni Onu».

Leccese fa anche riferimento all’ennesimo attacco israeliano che ha provocato oltre 100 vittime tra i civili: «È necessario chiedere l’immediato “cessate il fuoco”, per salvare il popolo palestinese e per evitare che la polveriera in Medio Oriente esploda con esiti da guerra mondiale».

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