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Attualità Lecce News Salute

È tornata nel Salento la 15enne Giorgia: per 9 anni in cura in un ospedale negli Usa

Dopo 9 anni di cure negli Stati Uniti è tornata nel Salento la 15enne Giorgia, affetta da sindrome di Berdon.

La sua vicenda era diventata un caso di rilevanza nazionale per gli elevati rimborsi e donazioni, dopo che la giornalista Selvaggia Lucarelli aveva posto dei dubbi sulla mancata rendicontazione da parte della famiglia di quanto ricevuto negli anni sia dall’Asl Lecce per le spese sanitarie di vitto e alloggio, oltre 10 milioni, sia per le donazioni provenienti dai privati.

Dallo scorso giugno la pagina Facebook sulla 15enne non veniva più alimentata.

Giorgia e la madre Elisa hanno lasciato Pittsburgh, la cittadina americana dove vivevano ormai da nove anni, facendo rientro nel Salento nelle scorse ore a bordo di un volo di Stato atterrato a Brindisi. Con loro anche il fratello Giordano, un medico e i cani della piccola che le hanno fatto compagnia in tutti questi anni di sofferenze presso il Children’s Hospital, il centro d’eccellenza dove Giorgia è stata sottoposta ad un delicato trapianto di intestino per salvarla dalla malattia congenita di cui soffre da quando è nata, impedendole di alimentarsi per bocca.

Il rientro segue la decisione presa dalla commissione regionale trapianti di concerto con l’Asl Lecce che dopo attente verifiche hanno ritenuto che essendo le condizioni della 15enne stabili non ci sono più le esigenze cliniche per restare negli Stati Uniti.

Giorgia, dopo una prima sosta all’oncologico di Lecce, sarà presa in gestione clinica dal centro trapianti di Bergamo.

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Bari News Salute

Bari, all’istituto tumori asportato un sarcoma dello sterno di 4 chili: la paziente sta bene

Un sarcoma dello sterno, di basso grado, di quasi 4 chili è stato asportato a una paziente di 72 anni. L’intervento, effettuato due settimane fa all’istituto tumori “Giovanni Paolo II” di Bari, è durato circa 11 ore. La paziente è stata dimessa oggi ed è tornata a casa.

L’intervento, spiega il direttore dell’unità operativa di Chirurgia toracica Gaetano Napoli, «ha comportato l’asportazione dello sterno con le porzioni mediali delle prime otto coste, la porzione mediale delle clavicole, più l’asportazione del pericardio anteriore. Il difetto del pericardio è stato riparato con dei patch di gore-tex mentre la parete toracica è stata ricostruita sempre con un patch di gore-tex più placche e stecche di titanio e lembi muscolo-cutanei».

Le dimensioni del sarcoma e la stretta vicinanza alla vena cava superiore, ai vasi epiaortici e al pericardio hanno reso particolarmente delicato l’intervento, che è perfettamente riuscito.

Il decorso post-operatorio è stato regolare. La paziente, nei primi giorni in ventilazione assistita, è stata affidata alla terapia postoperatoria per rimodulare la funzione respiratoria. Poi, oggi, dopo quattordici giorni è stata dimessa.

«Ancora una volta le nostre chirurgie dimostrano di poter affrontare interventi ad altissima complessità», afferma il direttore generale dell’oncologico barese Alessandro Delle Donne ricordando che «dall’inizio dell’anno sono 334 le procedure di sala operatoria eseguite, essenzialmente di chirurgia toracica maggiore».

Per il presidente del Consiglio di indirizzo e verifica dell’Istituto Gero Grassi «l’Unità operativa di Chirurgia toracica diretta dal dottor Napoli, sempre in prima linea nell’abbattimento delle liste di attesa, continua a dare risposte importanti ed efficaci al bisogno di cura dei pazienti oncologici».

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News Puglia Salute

Medici aggrediti in Puglia, Anelli: «La sanità va rifinanziata. Non lavoriamo armati» – L’INTERVISTA

«In questo mese quattro medici hanno denunciato aggressioni in Puglia, noi a lavoro non possiamo andare armati», a parlare è Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici.

Presidente ma perchè questa escalation, che cosa sta accadendo?

«Le persone hanno fiducia nei medici è la figura professionale a cui si affidano di più, lo dice una indagine di demoskopica e si aspettano giustamente delle prestazioni di un certo livello, poi per la tempistica, per i mezzi (sempre più scarsi) restano delusi da un servizio. Diciamo la verità il sistema sanitario è al collasso. Siamo in piena emergenza».

Troppi gli episodi di violenza.

«Guardi sono tantissimi, va rivista l’organizzazione in se’ anche per i Pronto Soccorso, per le guardie mediche. Non dimentichiamo a Bari la morte della Labriola, qualche anno fa, uccisa con 57 coltellate. Ma noi che dobbiamo fare? Dobbiamo andare a lavoro armati? E’ stato costituito un osservatorio che dovrebbe registrare un monitoraggio sul fenomeno, ma mi creda qui abbiamo bisogno di fatti concreti, basta parole. Non è più il tempo».

Ma non ci sono dei presidi di sorveglianza?

«Mica ovunque. Pensi a che cosa è accaduto alla collega a Maruggio, in un posto periferico. Lasciata sola. Di notte. Che cosa poteva fare? Forse neanche chiedere aiuto. Va cambiata la logistica, l’organizzazione. Ma subito».

Quando si riferiva che necessitano fatti concreti si riferiva a questo, alla sicurezza?

«Non solo. Vede col governo Draghi sono stati stanziati 15 miliardi, mi riferisco al Pnrr, per ospedali, strutture, tutto perfetto, ma le assunzioni? Chi ci mettiamo dentro? Manca il personale, che non è solo medico, ma anche infermieristico. Abbiamo turni massacranti e medici che vanno via. Ma le ripeto non mi riferisco solo al caso di Manduria, dove la giovane dottoressa ha deciso di gettare la spugna. Sono tanti i casi e attraversano tutta l’Italia, l’altro giorno a Castellammare, subito dopo Manduria».

Che cosa serve?

«Intanto rendersi conto che oramai le parole sono finite, non servono più, non sappiamo che farcene. O c’è un’inversione reale del sistema, oppure ci sarà una grande mobilitazione della sanità perché i cittadini non vogliono perdere questo Sistema sanitario nazionale, che è un diritto di tutti. Invece oggi andiamo sempre di più verso una sanità a pagamento: se i medici vanno via, vanno a lavorare nel privato. La presidente Giorgia Meloni deve intervenire il fatto che i medici pubblici si dimettano è il sintomo che il sistema non regge più. Bisogna intervenire, finanziare di più la sanità. Serve rendere il servizio pubblico più attrattivo perché i medici tornino a volerci lavorare».

Ma in Puglia non stiamo bene?

«Guardi dico solo che in Europa per posti letto l’Italia è tra le nazioni peggiori con un indice di 3.1, in Puglia per posti letto siamo ad un indice del 2.8, 2.7. Non credo proprio che stiamo messi bene».

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News Puglia Salute

Sanità, in Puglia garantiti i livelli essenziali di assistenza: la regione è prima al Sud

La Puglia è 11esima nella classifica nazionale fra le regioni in grado di garantire i livelli essenziali di assistenza nella sanità in almeno una delle tre aree monitorate dal Ministero della Salute, superando persino regioni storicamente più performanti come il Friuli Venezia Giulia e la Provincia autonoma di Bolzano.

A renderlo noto è una recente rilevazione del Ministero della Salute, che ha valutato positivamente tutti i livelli di assistenza: distrettuale, ospedaliero e di prevenzione. «La Puglia è l’unica regione del Sud a garantire pienamente tutti i livelli essenziali di assistenza», ha sottolineato Paolo Campo, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale.

«Il dato è ancora più da sottolineare se si considera che nel 2015, quando ha esordito il governo Emiliano, la Puglia era in penultima posizione e ci leccavamo le ferite per una sanità che zoppicava», scrive il consigliere regionale Alessandro Leoci.

«Dobbiamo continuare a lavorare con solerzia per migliorare sempre i risultati più che incoraggianti raggiunti dopo anni di lavoro e programmazione. La strada intrapresa è quella giusta…», conclude il consigliere del presidente della Regione Puglia Cosimo Borraccino.

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Attualità Matera News Salute

Matera, carenza di anatomopatologi: l’unico candidato rifiuta l’assunzione

La carenza di medici anatomopatologi in Basilicata sta raggiungendo livelli di emergenza. L’Azienda Sanitaria di Matera (Asm) ha lanciato un appello disperato dopo che l’unico candidato al recente concorso regionale ha sorprendentemente rifiutato l’assunzione, nonostante fosse l’unico in graduatoria.

«La situazione è critica – ha dichiarato Maurizio Friolo, commissario straordinario dell’Asm -. Abbiamo attualmente un solo medico in servizio e un altro, già in pensione, che ha gentilmente accettato di prolungare la sua collaborazione per un ulteriore mese. Questa carenza di personale mette a rischio l’assistenza sanitaria e ci costringe a chiedere l’aiuto di tutti».

Per far fronte a questa grave carenza, l’Asm ha deciso di pubblicare due nuovi bandi, rivolti rispettivamente agli specialisti in anatomopatologia e ai medici in quiescenza. L’obiettivo è quello di reclutare rapidamente nuovi professionisti e garantire così la continuità delle prestazioni diagnostiche.

Cosa significa questa carenza?

La mancanza di anatomopatologi ha ripercussioni dirette sulla salute dei cittadini. Questi specialisti sono infatti fondamentali per la diagnosi di numerose patologie, tra cui i tumori. La loro assenza potrebbe comportare ritardi nelle diagnosi, con conseguenti ripercussioni sulle terapie e sulla prognosi dei pazienti.

La carenza di medici specialisti è un problema diffuso in tutta Italia e richiede soluzioni strutturali a lungo termine. È necessario investire in formazione, incrementare gli stipendi, migliorare le condizioni di lavoro e valorizzare la professione medica.

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BAT News Salute

Ex infermiere 69enne muore all’ospedale di Andria: donati fegato e cornee

Ha trascorso la sua vita al servizio dei pazienti che si recavano nei pronto soccorso dell’Asl Bat e, dopo il suo decesso, le sue tre figlie hanno dato il consenso alla donazione degli organi nel segno della solidarietà che ne ha contraddistinto il percorso professionale.

Un ex infermiere 69enne di Andria è morto all’ospedale Bonomo e ha donato il fegato, prelevato dall’équipe del Policlinico di Bari, e le cornee che sono state trasferite alla banca degli occhi di Mestre.

Alle tre figlie dell’uomo va il ringraziamento e la riconoscenza della direttrice generale dell’Asl Bat, Tiziana Dimatteo: «Hanno saputo scegliere la vita nel momento del dolore più inconsolabile», afferma.

La nona donazione multiorgano nell’azienda sanitaria della sesta provincia pugliese è avvenuta nelle sale operatorie dell’ospedale Bonomo di Andria, dirette da Nicola Di Venosa: «Come sempre la donazione degli organi coinvolge molti operatori che a vario titolo intervengono per consentire che la donazione vada a buon fine», sottolinea Giuseppe Vitobello, coordinatore trapianti della Asl Bat. «Grazie a tutti e in particolare alle patologie cliniche di Andria e Barletta e alla anatomia patologica che ci hanno supportato», conclude.

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News Puglia Salute

Covid, batteri e punture di insetti: “assalto” a ospedali e medici di base in Puglia

Nelle ultime settimane sono schizzati sopra i livelli di guardia i casi di sintomi influenzali – febbre, tosse e raffreddore – con migliaia di persone che si rivolgono medici di base (ai pediatri per i bambini), in farmacia, o nei casi più gravi ai pronto soccorso, senza contare la comparsa contemporanea di West Nile, Listeria e della famigerata Seu nei bambini.

I numeri

L’estate 2024 assomiglia sempre più ad un flagello di Dio fra trombe d’aria, caldo africano e siccità uniti alla concentrazione di virus e patologie correlate con un colpo di coda di infezioni da Covid-19. L’epidemia è tornata alla ribalta con la Puglia che secondo i dati del ministero per la salute risulta fra le regioni più colpite dopo Campania, Lombardia e Lazio. 1785 casi dall’8 al 14 agosto con sei morti per complicanze ed un’incidenza maggiore rispetto alla settimana precedente nel apporto test-positivi. Su 6.666 tamponi eseguiti nella seconda settimana del mese, i positivi sono stati il 26,8% del campione a fronte del 25,7% di sette giorni prima.

Un’escalation collegata, sostengono gli esperti, all’assalto di turisti da tutte le parti del mondo che potrebbe ripetersi in inverno durante e durante il periodo natalizio. Ma, come fanno notare gli epidemiologi, a preoccupare maggiormente sono West Nile, Listeria e Seu nei bambini. Tanto che i laboratori dell’Istituto Zooprofilattico di Puglia e Basilicata sono in piena operatività. I sequenziamenti e gli esami sui campioni che piovono quotidianamente da tutta la Puglia stanno impegnando gli esperti costretti agli straordinari per consegnare i referti. A cominciare proprio dalla recrudescenza del covid che oggi risulta notevolmente depotenziato grazia all’immunità raggiunta.

La West Nile

A creare allarme sono anche i casi di West Nile -intercettati sull’uomo e nei cavalli-, un virus a RNA che appartiene alla famiglia dei Flaviviridae trasmesso attraverso una puntura di zanzara. Tuttavia il monitoraggio più intenso riguarda la listeriosi. I due casi scoperti nella Bat, uno dei quali purtroppo mortale, hanno determinato un innalzamento dei livelli di guardia con la Puglia classificata adesso ad “alto rischio” dalle autorità sanitarie nazionali. Nel frattempo si intensificano le indagini sugli alimenti sospetti che avrebbero innescato la diffusione del batterio killer. Di certo c’è che i due casi non sono tra loro correlati, i genotipi di listeria isolati sono tra loro diversi e l’attenzione dei ricercatori è concentrata sullo stabilimento che potrebbe aver diffuso l’infezione attraverso gli alimenti.

La Seu

Massima sorveglianza anche per la Seu, la sindrome emolotica-uremica che, se non affrontata tempestivamente, porta complicanze anche gravi nei bambini e che è tornata a far capolino dopo l’ondata del covid.

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Cronaca Foggia News Salute

Rubò 18mila euro dal Cup dell’Asl Foggia: un operatore condannato dalla Corte dei Conti

Un operatore, accusato di aver sottratto oltre 18mila euro dalla cassa ticket del Cup del presidio territoriale di Monte Sant’Angelo, è stato condannato in contumacia dalla Corte dei Conti.

Lo rende noto l’Asl Foggia. L’uomo, ex dipendente della Gpi spa, società affidataria del servizio di gestione e riscossione degli incassi, dovrà risarcire l’azienda sanitaria delle somme sottratte nel trimestre giugno-agosto 2014.

L’operatore, originario di Manfredonia, per i medesimi fatti documentati dalla Guardia di finanza è sotto processo penale in fase di appello.

«La decisione di effettuare i pagamenti da parte dell’utenza per le prestazioni sanitarie esclusivamente con moneta elettronica, si è rivelata alla luce delle ultime notizie necessaria ed opportuna», spiega il direttore generale dell’Asl Foggia Antonio Nigri. «Il piano di riorganizzazione delle attività di pagamento nelle casse Cup è stato avviato, in sinergia con Sanitaservice, a seguito dell’escalation di furti e tentativi di furto registrati gli scorsi anni. Un’operazione fortemente voluta dalla direzione strategica non solo a tutela delle strutture aziendali, ma a garanzia della sicurezza degli operatori e degli utenti».

In tutti gli sportelli Cup dell’Asl Foggia è possibile effettuare i pagamenti esclusivamente con moneta elettronica. In alternativa si può utilizzare il sistema di pagamento elettronico PagoPA attivo sulla piattaforma “Puglia Salute”.

Mentre il pagamento anche con l’utilizzo del contante si può effettuare nelle ricevitorie autorizzate e nelle farmacie convenzionate (previa commissione prevista dal gestore).

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News Politica Salute Taranto

Pronto soccorso nel Tarantino, Perrini: «Situazione drammatica. Servono provvedimenti urgenti»

«I pronto soccorso del Santissima Annunziata di Taranto e dell’ospedale di Martina Franca sono in una situazione a dir poco drammatica». È la denuncia del consigliere regionale Renato Perrini, capogruppo di Fratelli d’Italia, che torna a sollecitare un’audizione del presidente Michele Emiliano, in qualità di assessore alla Sanità, «per trovare soluzioni tangibili».

Perrini ricorda che già a giugno «avevo lanciato l’ennesimo allarme perché la situazione era drammatica, nonostante il direttore generale della Asl Taranto, Vito Colacicco, abbia cercato con alcuni provvedimenti di porre rimedio».

Oltre alla carenza di personale medico, prosegue Perrini, «una delle cause del sovraffollamento è l’abitudine di molti di recarsi al pronto soccorso anche per casi di lieve gravità» che potrebbero essere gestiti «da presidi minori dislocati in punti strategici del territorio. Invece – evidenzia il capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale pugliese – negli ultimi anni la parola d’ordine è sempre stata quella di tagliare la spesa sanitaria. A danno della medicina territoriale».

Per Perrini una soluzione, sebbene provvisoria «anche in attesa del nuovo ospedale San Cataldo» a Taranto, potrebbe essere la riapertura del pronto soccorso dell’ospedale Moscati del capoluogo ionico, chiuso nel 2014, «che come struttura sanitaria, era centrale, in quando serviva non solo a sollevare il sovraccarico del Santissima Annunziata, ma anche di altri Comuni vicini».

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Bari News Salute Sviluppo e Lavoro

Carenza di personale al Policlinico di Bari: «Presto nuovi infermieri e oss»

«Non c’è nessun rischio per la sicurezza dei pazienti e presto arriveranno i nuovi infermieri e oss previsti dal piano di assunzioni approvato dalla regione». È quanto assicurano dal Policlinico di Bari a seguito dell’incontro che si è svolto ieri tra i sindacati, la direzione strategica dell’ospedale e il prefetto del capoluogo pugliese Francesco Russo.

Dall’azienda ospedaliero-universitaria fanno sapere che ieri mattina, durante l’incontro convocato proprio su richiesta dei sindacati, sono stati ribaditi «gli impegni già presi anche ai tavoli sindacali».

Nel dettaglio, si legge in una nota del Policlinico, «sono già stati assunti 18 oss e ne arriveranno altri 17, mentre sono 20 gli infermieri con i quali sarà completato il piano assunzionale autorizzato per il 2024. Ci sarà inoltre una rapida sostituzione del personale con lunghe assenze e la direzione si è impegnata a realizzare interventi per migliorare il benessere organizzativo e l’attività assistenziale del personale», concludono dal Policlinico.

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