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Bari News Salute Sviluppo e Lavoro

Carenza di personale al Policlinico di Bari: i sindacati incontrano il prefetto

«Le carenze di risorse umane impattano negativamente sull’applicazione dei protocolli assistenziali e in generale sull’organizzazione del lavoro». È quanto hanno ribadito oggi i sindacati Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl, Fials e Nursind in un incontro con il prefetto di Bari Francesco Russo e con la direzione strategica del Policlinico per fare il punto sulle criticità legate alla mancanza di personale nell’ospedale del capoluogo pugliese e al pediatrico “Giovanni XXIII”.

I sindacati, è spiegato in una nota, hanno «ampiamente evidenziato i problemi causati dall’esiguità delle risorse umane, ovvero, i rischi per i pazienti e i riflessi sul personale».

Per le sigle sindacali «garantire all’utenza accettabili standard quali-quantitativi di assistenza diventa molto difficile, e il recupero psicofisico del personale è precluso dall’eccessivo carico di lavoro». Inoltre, «la carenza di Oss condiziona negativamente le attività professionali degli infermieri, i quali sono costretti a svolgere mansioni non contemplate dal profilo professionale», sostengono.

Al termine dell’incontro, il prefetto di Bari ha assunto l’impegno di «compiere ulteriori approfondimenti e di sensibilizzare anche con altri soggetti istituzionali». Sempre stando a quanto riferiscono i sindacati «la discussione resta comunque aperta per garantire diritti e sicurezza a lavoratori e pazienti».

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Brindisi News Salute

Ospedale “Perrino”, pazienti trasferite in Chirurgia generale: Asl Brindisi nella bufera

Non accennano a placarsi le polemiche in merito alla decisione della direzione generale della Asl Brindisi di chiudere temporaneamente il reparto di chirurgia plastica dell’ospedale “Perrino”, ma soprattutto di allocare i posti letto di chirurgia senologica e ricostruttiva presso la chirurgia generale. É proprio questa l’origine della polemica innescata da Raffaella Argentieri, presidente della fondazione Tonino Di Giulio, associazione brindisina molto attiva su problematiche legate alla salute e all’ambiente: «Mi verrebbe da dire – dice Argentieri – che siamo passati dalle stelle alle stalle: è davvero grave che le pazienti della Breast unit siano state spostate nella chirurgia generale. La cosa che più ci addolora è la mancanza di chiarezza da parte dell’Asl: per quanto tempo si andrà avanti così? È davvero temporanea oppure è una di quelle temporaneità a lungo termine?».

Programmazione sanitaria

Argentieri riprende il tema che già la segretaria provinciale della Cgil Chiara Cleopazzo aveva affrontato qualche giorno fa: la mancanza di programmazione sanitaria porta a questi problemi, come sottolineava la sindacalista, perché a fronte dell’irrinunciabile diritto alle ferie del personale medico e ausiliario, l’unica soluzione che si riesce a trovare è quella della chiusura dei reparti. E ormai niente sembra più “definitivo” di alcune chiusure temporanee.

«La Breast unit di Brindisi – incalza la presidente della Fondazione – è un’eccellenza a livello italiano, nazionale: è un fiore all’occhiello della Asl, tanto che vi si rivolgono donne dalle province viciniori, quindi Lecce e Taranto, ma anche dal sud barese e a volte perfino dalla Bat. Il personale ha ricevuto premi dalla fondazione Veronesi, e non solo, a testimonianza dell’altissimo valore delle prestazioni fornite a un’utenza purtroppo sempre più ampia. Addirittura un mese fa era stata diffusa la notizia che la Breast unit sarebbe diventata un’unità complessa: tanto complessa da chiudere?».

Tagli insopportabili

Sembra proprio un paradosso: nonostante il continuo aumento di casi di patologie tumorali al seno e la necessità di potenziare sempre di più i servizi offerti a pazienti di sesso femminile e anche maschile, ci si ritrova ad assistere impotenti a tagli sempre più pesanti in tutta la sanità.

«Noi non siamo più disposti a sacrificare l’assistenza – prosegue Argentieri -, anzi direi proprio il diritto alla salute che la costituzione sancisce, in nome di meri obiettivi economici. Accanto a noi, in questa nostra lotta, ci sono anche altre fondazioni e associazioni: d’altro canto il dottor Tonino Di Giulio è stato un pioniere dell’oncologia in territorio brindisino, tra i primi a introdurre le mammografie e i pap-test quando ancora di queste tecniche non si parlava. Per noi è un dovere continuare a batterci per mantenere alto lo standard di cura: quando dovrebbe terminare questa allocazione tra virgolette temporanea? Se la Asl ci risponderà che il 1° settembre, per esempio, tutto ritornerà come prima, ci troverà alle porte del “Perrino” nella prima mattinata di quel giorno a verificare che effettivamente tutto sia stato ripristinato».

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Brindisi News Salute

Brindisi, chiude la chirurgia plastica al Perrino. La segretaria Fp Cgil Cleopazzo: «Inizia la sanità differenziata»

Un grave deterioramento del sistema sanitario pubblico a Brindisi: è quello che denuncia Chiara Cleopazzo, segretaria provinciale della Fp Cgil, deterioramento che ha portato alla chiusura “temporanea” della chirurgia plastica del Perrino a far data da ieri. «A causa di un’atavica mancata programmazione sanitaria e insufficienti investimenti economici nel nostro territorio, ovvero nella ASL BR, la sanità è già differenziata anche in relazione alle altre aziende sanitarie della Puglia. Il dato più rilevante è rappresentato dal rapporto posti letto/abitanti che ci vede ultimi in Puglia con numeri da “terzo mondo”».

La questione della chirurgia

Poi l’affondo diretto su una questione appena creatasi: la situazione della chirurgia. «La mancata programmazione sanitaria – come sopra evidenziato – avvenuta in questi anni passati sta determinando, quindi, un ulteriore smantellamento del sistema sanitario Brindisino. Questo è accaduto, nella giornata di oggi, con provvedimento aziendale urgente, si è deciso, in sostanza, di chiudere chirurgia plastica con una serie di articolazioni organizzative da adottare; di allocare i posti letto di Chirurgia Senologica e Ricostruttiva presso

La Chirurgia Generale.

Tali provvedimenti – accusa ancora Cleopazzo – vengono definiti urgenti, così come avvenuto tempo fa nel P.O. Camberlingo di Francavilla Fontana dove fu chiuso “temporaneamente” il punto nascita. Perché poi, tra l’altro, sulle temporanee chiusure di servizi e reparti occorre constatare che nulla sta diventando di più definitivo delle chiusure temporanee».

La “sanità differenziata”

«La situazione denunciata merita, oggi e non domani, risposte straordinarie – conclude la segretaria -, perché il rischio concreto è di avere meno cure e più morti, ma soprattutto non è accettabile anticipare a Brindisi la “sanità differenziata” anche per dare coerenza alla battaglia politico/istituzionale di opporsi alla scellerata scelta del governo nazionale di attuare l’autonomia differenziata».

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Matera News Salute

Matera, Asm si rinnova con oltre 250 assunzioni tra medici e infermieri

L’Azienda Sanitaria di Matera è pronta a una nuova fase di crescita. Negli ultimi mesi sono state già effettuate 100 assunzioni, principalmente di personale sanitario, e nei prossimi mesi se ne aggiungeranno altre 140. Un piano ambizioso, sostenuto da un investimento economico considerevole, che mira a rafforzare l’offerta sanitaria sul territorio e a migliorare la qualità dei servizi erogati ai cittadini.

Le assunzioni

«L’auspicio è che, a fronte di un fabbisogno considerevole, si riescano a trovare le professionalità in numero sufficiente», ha dichiarato il Commissario Straordinario dell’Asm, Maurizio Friolo. Nonostante le difficoltà legate alla concorrenza con altre aziende sanitarie, che stanno anch’esse assumendo personale, l’Asm è fiduciosa di riuscire a raggiungere l’obiettivo prefissato.
Il piano di assunzioni prevede l’inserimento di figure professionali di diversa specializzazione, tra cui medici di pronto soccorso, cardiologi, infettivologi, psicologi, farmacisti, infermieri, operatori socio-sanitari e personale amministrativo. L’obiettivo è quello di coprire tutte le esigenze del territorio, garantendo un’assistenza sanitaria sempre più efficiente e completa.
«Si tratta di un percorso avviato da qualche tempo e che proseguirà ancor più proficuamente nei prossimi mesi – ha commentato l’Assessore regionale alla Sanità, Cosimo Latronico – La strategia del governo regionale è chiara: rafforzare la sanità del Materano in un’ottica di crescita armoniosa dell’intero sistema sanitario lucano».

Il quadro regionale

L’Azienda sanitaria regionale ha pubblicato le graduatorie definitive per l’assegnazione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta alle zone carenti della regione.
Secondo quanto reso noto dall’ufficio stampa, sono 121 i posti disponibili, di cui 84 nell’ambito territoriale dell’Azienda Sanitaria locale di Potenza e 37 in quello di Matera. Tuttavia, le domande presentate sono state inferiori al numero di posti disponibili, con solo 31 candidature totali.

Di fronte a questa situazione, l’azienda ha deciso di procedere con una seconda pubblicazione del bando, al fine di attrarre un numero maggiore di candidati e coprire tutte le zone carenti. Inoltre, è stato previsto un terzo step che permetterà ai medici in formazione di partecipare alle selezioni, anticipando così l’inizio della loro attività professionale.

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News Potenza Salute

Pulizia e vigilanza in Asp Basilicata, l’azienda sanitaria risponde ai sindacati: «Niente tagli al personale, solo riorganizzazione»

La polemica sulla riorganizzazione dei servizi di pulizia e vigilanza all’interno delle strutture dell’Asp Basilicata si infiamma. L’azienda sanitaria, in una nota ufficiale, ha voluto chiarire la propria posizione, smentendo le voci di tagli ai posti di lavoro e sottolineando come le misure adottate siano necessarie per garantire la sostenibilità del sistema e far fronte alle difficoltà economiche.

Le delucidazioni

«Le scelte fatte sono state dettate da precise esigenze di bilancio e da una volontà di ottimizzare le risorse – ha dichiarato un rappresentante dell’Asp – Non si tratta di tagli indiscriminati, ma di una rimodulazione delle attività per garantire l’erogazione dei servizi essenziali».

In particolare, per quanto riguarda le pulizie, l’azienda ha spiegato che sono state riviste le modalità di esternalizzazione del servizio, concentrando le risorse sulle aree più critiche e riducendo quelle meno strategiche. «Non ci saranno licenziamenti – ha assicurato l’Asp – ma una riorganizzazione del personale che consentirà di garantire gli stessi standard di pulizia con costi inferiori».
Simile discorso vale per la vigilanza. L’azienda ha deciso di ridurre le ore di servizio, ma ha garantito che non ci saranno tagli all’organico. «Stiamo lavorando con le imprese fornitrici per trovare una soluzione che consenta di conciliare le esigenze di sicurezza con la necessità di ottimizzare le risorse», ha aggiunto l’Asp.

L’Asp ha inoltre precisato che le decisioni adottate sono state prese in piena autonomia, senza alcuna interferenza da parte della Regione Basilicata. «La Regione è stata semplicemente informata delle nostre scelte, ma non ha avuto alcun ruolo decisionale», ha chiarito l’azienda.

Il confronto

Nonostante le rassicurazioni dell’Asp, i sindacati restano preoccupati per il futuro dei lavoratori. “Non siamo convinti delle rassicurazioni dell’azienda”, ha dichiarato un rappresentante sindacale. «Temiamo che, a lungo termine, queste misure possano portare a una precarizzazione del lavoro e a una riduzione della qualità dei servizi».
L’Asp ha invitato i sindacati a un confronto costruttivo per trovare una soluzione condivisa. Un nuovo incontro è previsto per il 26 agosto, durante il quale le parti cercheranno di dirimere le divergenze e trovare un punto d’incontro.

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Foggia News Salute Sviluppo e Lavoro

Medici in fuga e ufficio senza personale all’ospedale di Lucera: protestano i sindacati

«I cittadini che provengono da Lucera e dai paesi limitrofi, da circa un mese a questa parte trovano la porta dell’ufficio chiusa e da informazioni assunte al momento apprendono che il personale preposto non è presente». La porta in questione è quella dell’ufficio esenzione ticket del poliambulatorio Lastaria di Lucera.

La denuncia

E a renderlo noto, con una segnalazione ufficiale, sono il segretario regionale del sindacato Confederazione autonoma europea dei lavoratori (Confael), Domenico Brienza, insieme al componente Rsu dell’Asl Foggia, Silvano Randi. «Un vero e proprio disservizio – come lo definiscono nella nota – per un supporto allo sportello notoriamente utile e in grado di venire incontro a istanze fondamentali per i pazienti, come il rilascio dell’esenzione stessa oppure la scelta o la revoca del medico curante».

Continuano ancora i due sindacalisti «A volte sulla porta d’ ingresso c’è anche un cartello affisso, privo di firma del dirigente, che avvisa della chiusura degli uffici dovuta alla non presenza del personale dipendente. Tale disservizio crea di volta in volta enorme disagio ai cittadini, in quanto si vedono costretti a tornare indietro senza nulla di fatto, dopo aver perso tempo e denari».

I precedenti

Ancora problemi, dunque, per il poliambulatorio della città federiciana che, già nel gennaio scorso, aveva attirato l’attenzione dell’opinione pubblica, quando fu lo stesso sindaco di Lucera, Giuseppe Pitta, a lamentare «la fuga dei medici»: una perdita di personale specializzato considerata preoccupante, per un centro medico di fatto collegato con molti comuni dei Monti Dauni. In quell’occasione, inoltre, si unirono alla protesta anche diversi sindaci del subappennino, a seguito delle non poche dimissioni inoltrate dal personale ospedaliero. La segnalazione dei sindacati, va aggiunto, arriva a pochi giorni dall’incontro programmatico avuto in Regione tra il presidente Michele Emiliano e la coordinatrice del Nucleo ispettivo regionale in sanità (Nirs), Antonella Bellomo, per fare il punto sulla situazione delle segnalazioni e sulle criticità emerse in occasione della pianificazione del Piano Annuale dell’attività ispettiva – incontro al quale hanno preso parte anche le direzioni amministrative delle Asl, delle aziende ospedaliere e degli Irccs pubblici. «All’amministrazione della Sanità Service della Asl Foggia – si legge in conclusione della nota – si chiede d’intervenire per evitare che tale disservizio possa continuare, ma soprattutto di evitare che possa verificarsi ancora nel futuro».

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News Puglia Salute

Virus sinciziale e bronchiliti: in Puglia via all’uso di anticorpi monoclonali Nirsevinab

Anche in Puglia arrivano i più avanzati vaccini pediatrici contro il virus respiratorio sinciziale, responsabile delle pericolose bronchioliti nei bambini più piccoli.

Ne danno notizia il presidente della Regione Michele Emiliano e il vicepresidente Raffaele Piemontese.

«Al ritorno dalle vacanze consigliamo ai genitori di rivolgersi al proprio pediatra di fiducia e di vaccinare i propri figli contro malattie come le bronchioliti che possono causare ricoveri in ospedale ed effetti molto gravi», raccomanda il governatore pugliese.

In autunno partirà una campagna di immunizzazione «e offriremo ai pugliesi una delle “armi” più moderne ed efficaci come gli anticorpi monoclonali Nirsevinab, che andranno a sostituire vecchie molecole più difficili da somministrare e più costose», prosegue Emiliano annunciando l’acquisto del «nuovo vaccino monoclonale approvato da Aifa, monodose e che costa molto meno di quello già in commercio».

La campagna, si legge nella delibera di giunta recentemente approvata, consisterà nell’offerta di anticorpi monoclonali Nirsevinab per virus respiratorio sinciziale (Vrs) ai bambini nati durante la prossima stagione epidemica di Vrs (nati da ottobre 2024 a marzo 2025) e ai bambini che affronteranno la prima stagione di circolazione del virus a partire da ottobre 2024 (nati tra gennaio 2024 e settembre 2024).

L’adesione alla campagna di immunizzazione sarà raccomandata e su base volontaria, a seguito di opportuna informazione e counselling da parte del personale sanitario coinvolto. I pediatri saranno fondamentali nelle attività di consulenza nei confronti dei genitori, nell’ambito della programmazione delle attività di prevenzione e immunizzazione.

Asl, aziende ospedaliero-universitarie e Irccs provvederanno, anche mediante procedure d’urgenza tramite Empulia, provvederanno all’acquisto del numero di dosi di Nirsevimab necessarie per assicurare la somministrazione per la stagione 2024-2025 alla popolazione target di riferimento.

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Bari News Salute

Bari, al Policlinico asportato un tumore al cervello in un bimbo attraverso il naso

Un bimbo di appena 8 anni è stato operato, al Policlinico di Bari, per un raro tumore al cervello, localizzato nell’ipotalamo, l’area che controlla le funzioni vegetative.

Il tumore è stato asportato dall’équipe neurochirurgica del professor Francesco Signorelli per via endoscopica, cioè attraverso la cavità nasale.

Si tratta di un trattamento neurochirurgico possibile in pochissimi centri in Italia.

«Non è un approccio frequente nei bambini mentre negli adulti abbiamo un’importante esperienza e arrivano a Bari casi anche da fuori regione», conferma il professor Signorelli, direttore dell’unità operativa di neurochirurgia. «Il bambino – spiega – ha invece spesso un naso troppo piccolo per poter permettere le manovre chirurgiche. In questo caso con il team multidisciplinare con cui studiamo questo tipo di interventi, con gli otorini del team del il professor Quaranta, gli oncoematologi pediatri del dottor Santoro, la dottoressa Perillo, gli anestesisti del professor Ranieri, le dottoresse Riefolo e Paganetti, e i rianimatori guidati dal professor Grasso, l’abbiamo valutato fattibile e preferibile alla via chirurgica transcranica».

L’intervento è stato quindi eseguito senza nessuna apertura del cranio ma operando con gli strumenti endoscopici pediatrici: con la guida del neuronavigatore, i neurochirurghi hanno raggiunto in maniera mini-invasiva la voluminosa massa ipotalamica, nella zona centrale del cervello.

«L’intervento si è concluso positivamente con una resezione completa, evitando danni ai tessuti circostanti», conclude il professor Signorelli.

Il bimbo è ancora ricoverato ma potrà tornare presto a casa.

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Bari News Salute

Monopoli, arrivano i medici di base nelle contrade: attivati tre presìdi per i 10mila residenti – VIDEO

Tre nuovi presìdi territoriali di medicina generale, con cinque medici di base, saranno a disposizione dei circa 10mila residenti nelle contrade di Monopoli per soddisfare i loro bisogni di salute e offrire servizi adeguati anche in zone isolate e difficili da raggiungere.

È quanto prevede un progetto che l’Asl Bari ha condiviso con la Regione Puglia, con il Comune di Monopoli e con i medici di medicina generale, che hanno aderito volontariamente all’iniziativa, con l’obiettivo di potenziare l’assistenza sanitaria nelle zone di campagna di Monopoli.

L’accordo prevede che i medici di medicina generale possano visitare non solo nei loro studi del centro cittadino ma anche nelle contrade. Si tratta, spiega il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, di un’iniziativa che «dimostra che, se c’è una armonia tra medici di base, comuni e Asl, la cosiddetta medicina del territorio può fare passi da gigante. Tutto senza aggravare né il lavoro dei medici di base né di costi il sistema sanitario che ha bisogno di maggiori risorse per avere più personale, più sedi e cure più selettive e appropriate».

Emiliano ha ricordato che «cinque regioni hanno predisposto una proposta di legge al Parlamento per aumentare di 20 miliardi nei prossimi 4 anni lo stanziamento del fondo sanitario nazionale per superare le criticità, come le liste di attesa e la mancanza di personale, che rendono la vita dei pazienti e degli operatori sanitari molto faticosa».

L’assistenza territoriale, il sistema delle cure primarie e l’assistenza sanitaria di base, aggiunge il direttore generale facente funzioni della Asl Bari Luigi Fruscio, «rappresentano l’articolazione organizzativa più adeguata a fornire servizi e cure vicini alle persone, soprattutto se residenti in località lontane dai centri abitati. Grazie a questo progetto ci avviciniamo alle persone, garantendo cure e prestazioni socio-sanitarie di prossimità».

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News Puglia Salute Video

Puglia, in sei mesi 40 ispezioni del Nirs negli ospedali: «Aiutano a migliorare il servizio» – VIDEO

Sono 40 le ispezioni effettuate dall’inizio dell’anno nelle strutture sanitarie pugliesi dal Nirs, il Nucleo ispettivo regionale in Sanità, guidato dall’ex prefetta di Bari Antonella Bellomo. Altre ne sono programmate o sono in corso di esecuzione.

Gli ispettori del Nirs hanno incontrato stamattina, alla presenza di Bellomo e del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, le direzioni amministrative delle Asl, delle aziende ospedaliere e degli Irccs pubblici per fare il punto sulla situazione delle segnalazioni e delle criticità emerse.

Il piano annuale dell’attività ispettiva ordinaria per l’anno in corso è all’attenzione della Giunta regionale e sono stati programmati incontri tematici con le direzioni generali, sanitarie e amministrative delle aziende ed enti del Sistema sanitario regionale (Ssr) per il confronto e la definizione, di concerto con il presidente della Giunta e la coordinatrice del Nirs, di buone prassi e azioni di miglioramento del sistema.

Infine, è stata avviata una collaborazione con il dipartimento Promozione della Salute e del Benessere animale per l’analisi delle problematiche e la pianificazione di interventi correttivi riferiti ai settori di maggiore criticità.

Il Nirs, istituito su volontà del presidente Emiliano, ha fornito un «importantissimo contributo» portando «molti cambiamenti» e accertando «anche inadempienze da parte del sistema, consentendoci di migliorare i controlli, di presentare denunce anche alla magistratura e alle forze dell’ordine, ma soprattutto di far funzionare meglio le cose», ricorda lo stesso governatore pugliese.

L’auspicio è che «le ispezioni del Nirs ci consentano di migliorare sempre di più la qualità del servizio sanitario. Fermo restando che se il governo non assegna almeno il 7,5% del pil alla sanità sarà difficile fare tutto quello che dobbiamo fare. Ben cinque regioni italiane hanno consegnato al Parlamento un disegno di legge per aumentare nei prossimi quattro anni di venti miliardi lo stanziamento sull’attività sanitaria», ha concluso Emiliano.

Nel primo semestre del 2024, ha aggiunto la coordinatrice Bellomo, l’attività del Nirs «è stata affidare e seguire già quaranta ispezioni su vari argomenti. Inoltre sono state definite da poco le linee operative e le proposte per le quali la giunta regionale si farà carico per quanto riguarda l’attività ordinaria di monitoraggio ordinario. Proseguiremo anche con forme di collaborazione con tutte le altre istituzioni sia regionali sia nazionali».

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