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Ambiente e Sostenibilità News Puglia

Le anomalie climatiche anticipano la vendemmia in Puglia: già partita la raccolta dell’uva

È iniziata con due settimane d’anticipo rispetto al solito la vendemmia nelle campagne pugliesi. È infatti già partita, stando a quanto riferisce Confagricoltura Puglia, la raccolta di uva da vino e di grappoli da tavola.

Per quanto riguarda «varietà precoci, come Chardonnay e Pinot grigio» la raccolta ha preso il via negli ultimi dieci giorni di luglio. Un anticipo dovuto «alle anomalie climatiche – spiega l’associazione di categoria – che hanno caratterizzato l’anno, con temperature eccezionalmente elevate e stress idrico» che hanno costretto «molti produttori a ricorrere a irrigazioni di soccorso, aumentando notevolmente i costi».

L’avvio precoce della vendemmia non incide sulla qualità. «Attualmente il prodotto è di alta qualità e non mostra segni di stress idrico, anche se in alcuni casi il caldo ha causato ustioni sui grappoli», sostiene Luca Lazzàro, presidente di Confagricoltura Puglia evidenziando in una nota che «nonostante sia prevista una leggera riduzione delle produzioni rispetto agli anni precedenti, le previsioni sulla qualità dell’uva sono positive».

La situazione è diversa nel Nord Italia dove invece «si registra un ritardo di circa una settimana rispetto al periodo standard», conclude Confagricoltura Puglia.

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Attualità Bari News

Traffico record sulla Ss 16 nel primo weekend di agosto: oltre 300mila transiti a Bari

Weekend di traffico intenso nel primo grande esodo estivo di agosto. Lungo la rete Anas, nel fine primo fine settimana di agosto, si sono registrati volumi di traffico significativi, ma senza particolari criticità. In crescita il traffico rispetto a quello dello scorso fine settimana (+3,25%), il maggiore incremento è stato nella giornata di venerdì (+6,5% rispetto sabato) e si è concentrato tra le 8 e le 18. Nel dettaglio, sono stati rilevati 2,8 milioni di transiti lungo la A2 “Autostrada del Mediterraneo”, che segna un aumento del traffico del +24% rispetto allo scorso fine settimana, perlopiù in direzione sud. In calo il traffico lungo la SS16 Adriatica rispetto a quello dello scorso weekend (-3%), con oltre 2,1 milioni di transiti registrati dai sensori distribuiti lungo sui 1000 chilometri con alcune eccezioni.

Il capoluogo

Come sempre la tratta più intensa risulta quella pugliese con 320.000 transiti a Bari (+2,5%), 68.000 transiti a Barletta (-4%), 113.000 a Molfetta (-4%) e 147.000 a Brindisi (-2%). Nel resto della Ss 16, in particolare, sulla tratta Rimini-Riccione sono transitati 68.000 veicoli (circa il 9% in meno rispetto lo scorso fine settimana), mentre a Falconara Marittima (57.000 veicoli) e a Fermo (55.000 veicoli) il traffico è stato in linea con quello del precedente fine settimana. Infine, in aumento il traffico ad Alba Adriatica (56.000 veicoli).

La dorsale tirrenica

Lungo la costa tirrenica oltre 757.000 i transiti sulla SS1 Aurelia, oltre 682.000 sulla SS148 Pontina, con valori stabili, e 557.000 sulla SS18 Tirrena Inferiore, in aumento del +4%. In particolare, lungo la SS1 Aurelia sono stati registrati 29.000 veicoli presso Ventimiglia, 54.000 tra Livorno e Cecina, 72.000 a Grosseto, 59.000 a Montalto di Castro e 97.000 a Fiumicino. Lungo la costa tirrenica della Campania, sulla SS7 Quater Domitiana, si segnalano 103.000 transiti a Castel Volturno, e 116.000 a Giugliano. Sulla SS18 Tirrena Inferiore i maggiori volumi di traffico sono stati rilevati in Campania a Salerno (147.000) e a Capaccio Paestum (87.000), e in Calabria a San Nicola Arcella (51.000), a Belvedere Marittimo (41.000) e a Vibo Valentia (49.000). Lungo la dorsale appenninica della strada statale 3 bis “Tiberina”, sono stati 59.000 i transiti presso San Gemini, 58.000 a Mercato Saraceno e 38.000 a Ravenna, mentre in Sardegna sulla strada statale 131 Carlo Felice sono stati 94.000 i transiti presso Monastir, 31.000 a Macomer e 29.000 a Sassari. Lungo costa jonica 1,1 milioni di transiti sulla strada statale 106, con picchi di traffico a Reggio Calabria (71.000) e a Simeri Crichi (62.000).

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Attualità News Puglia

“Click day”, in Puglia solo il 30% delle richieste si trasforma in contratto

Aziende efemerotteri: nascono e muoiono nello stesso giorno, il tempo d’intasare il portale del click day con migliaia di richieste di permessi che poi vengono “venduti”, fino a 5 mila euro, sul mercato nero dei flussi migratori. Gente che arriva in Italia, spesso in condizioni disperate, che non trova nulla se non altra disperazione e clandestinità, finendo per alimentare sfruttamento e business delle organizzazioni criminali.

L’allarme

L’allarme, dopo la denuncia della presidente Meloni, è stato lanciato dal sottosegretario Alfredo Mantovano, davanti ai commissari parlamentari dell’antimafia: in alcune regione, con la Campania capolista, esiste una forte anomalia tra le richieste di permessi di soggiorno e il numero di contratti stipulati. Come dire che la maggior parte degli ingressi, disciplinati dal click day, finiscono nella clandestinità del lavoro, favorendo sfruttamento e caporalato.

Un’anomalia, tanto che il sottosegretario si è affrettato a sottolineare «Nell’ultimo decennio tanti governi hanno annunciato cambiamenti al testo unico sull’immigrazione ma senza dare seguito ai propositi. Noi lo faremo. in modo da consentire l’ingresso solo a chi ha la concreta e certificata prospettiva di lavorare».

Accade in Puglia

Non si è ai livelli della Campania che trasforma solo il 20 per cento delle richieste in contratti di lavoro, ma la Puglia – in buona compagnia con la Basilicata – non è molto lontana, visto che solo il 30 per cento diventa un contratto di lavoro, a fonte di richieste per 39mila permessi di lavoro non stagionale. Un dato peggiore solo di Calabria e, appunto, Campania. Il settore dove è più alta la percentuale di contratti è quello edilizio, seguito dall’alimentare e dal turistico alberghiero, mentre la tendenza nazionale parla di un 58,9 per cento di lavoro nel turistico e di un 31,4 per cento nell’agricoltura. Insomma, coma ha evidenziato mantovano la criminalità trova terreno fertile nella disperazione di tanti migranti che arrivano in Italia ma oltre a quattro cenci che indossano non hanno più niente.

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Attualità Bari News

Il Barese a rischio spopolamento: in 10 anni perso fino all’11% di abitanti

Si passa da oltre tre punti percentuali di crescita di Cassano delle Murge fino al quasi -11% di Sammichele di Bari. In mezzo soltanto altri quattro comuni che possono sorridere e tutti gli altri che arrancano. E alcuni anche pesantemente. È a tinte nerissime la fotografia della popolazione residente in tutta la Città metropolitana di Bari dal 2014 al 2024 e un solo messaggio lanciato: a parte rarissime eccezioni, il capoluogo di Regione e tutto l’hinterland si sta spopolando sempre più.

La tendenza

A quanto pare si è solo all’inizio. Cinque, come si diceva, le città dove la popolazione cresce. Sorprendente, a riguardo, è il dato di Cassano delle Murge, che dieci anni fa contava 14.632 abitanti, quest’anno ne fa registrare quasi 15.100, con un segno più di 3,3%. Bene anche le “piccole” Bitritto e Cellamare, con una crescita rispettivamente dell’1,43% e dell’1,24%. Il Comune del tre volte sindaco Pino Giulitto è passato in dieci anni dall’avere 11.177 abitanti a “vantarne” quasi 200 in più, mentre a Cellamare erano 5.731 e ora sono 70 unità in più. Sorrisino anche per Castellana Grotte e Noicattaro, la cui crescita è stata di circa 40 unità a testa. Per tutte le altre realtà, è buio pesto. Lo è in primis per Bari, dove i residenti sono scesi da 322.751 nel 2014 a 316.212 di oggi. Cosa significa?

Una discesa di oltre 6.500 persone, oltre il 2%.

I peggiori

Ma c’è chi fa anche molto peggio della città governata da due decenni dal centrosinistra, perché Santeramo, Gravina, Putignano, Valenzano, Acquaviva vanno a picco di quasi cinque punti percentuali. Malissimo anche i centri più importanti come Modugno, Molfetta, Bitonto, Gioia del Colle e Palo del Colle, in flessione di oltre cinque punti percentuali in un decennio. Ancora più buio a Ruvo, Mola, Giovinazzo e Alberobello, crollati del 6% che, in termini numerici, significa oltre 1.000 residenti che non ci sono più. Maglia nerissima in assoluto a Sammichele di Bari, dove, nonostante l’ottima qualità della carne, in dieci anni si è perso l’11% della popolazione, passando da 6.665 abitanti a 5.968.

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Attualità News Puglia

Sempre più strutture ricettive in Puglia: oltre 110mila posti letto per i turisti

In Puglia, l’offerta turistica è rappresentata da oltre 10mila esercizi ricettivi. Si contano in totale 110.133 unità tra strutture appartenenti al circuito sia alberghiero che extralberghiero. È il dato più significativo che emerge dal nuovo studio condotto dall’Osservatorio Economico Aforisma, diretto da Davide Stasi, che ha elaborato i numeri più aggiornati sugli hotel, bed&breakfast, case vacanze ed alloggi in affitto, agriturismi, campeggi e villaggi turistici, case per ferie, ostelli per la gioventù presenti in tutto il tacco d’Italia.

Il dettaglio

In particolare, si contano 49 alberghi 5 stelle e 5 stelle lusso; 418 hotel 4 stelle; 415 hotel 3 stelle; 77 hotel 2 stelle; 30 hotel con 1 stella; 81 residenze turistico-alberghiere per un totale di 1.070 alberghi. Di questi ben 338 sono ubicati in provincia di Lecce che sale così sul podio dell’offerta per i turisti; 292 gli alberghi in provincia di Foggia; 185 in quella di Bari; 110 in quella di Brindisi; 101 in quella di Taranto e “soltanto” 44 nella provincia di Barletta-Andria-Trani. Numeri che certificano una disponibilità di 110.540 posti letto sono, 46.136 camere e 45.888 bagni.

Il settore extralberghiero

L’offerta in Puglia si amplia con le strutture extra-alberghiere: 5.001 alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale; 3.033 bed & breakfast; 774 agriturismi; 223 campeggi e villaggi turistici; 25 case per ferie e 7 ostelli per la gioventù, per un totale di 9.063 unità. Di questi ben 2.932 sono ubicati in provincia di Lecce; 2.560 in quella di Bari; 1.211 in quella di Foggia; 915 in quella di Brindisi; 914 in quella di Taranto e 531 in quella di Barletta-Andria-Trani. I posti letto sono ben 191.242. Sommando i posti letto delle strutture alberghiere si raggiunge quota 301.782.

L’analisi dell’esperto

«La Puglia ha accelerato, e negli ultimi anni ha subìto una specializzazione produttiva basata sul turismo. Si rileva, infatti, una significativa crescita del numero delle imprese nei settori della ricettività, della ristorazione, del terziario e dei servizi. Anche per valorizzare il nostro patrimonio di inestimabile valore: uno “scrigno” di beni materiali ed immateriali. È una terra ricca di storia, di arte, di cultura e di tradizioni, ma non solo. Di generazione in generazione sono state tramandate conoscenze e competenze», spiega il data analyst di Aforisma Davide Stasi. «Di contro, i pugliesi investono ancora troppo poco nella qualità dei servizi resa ai propri ospiti e, pertanto, la redditività non può che restare bassa: è questo il tema cruciale da affrontare per lo sviluppo della Puglia. Intraprendendo un percorso sostenibile, sia dal punto di vista finanziario che da quello ambientale, occorre perseguire un modello di sviluppo che possa far incrementare i ricavi e gli utili delle aziende. Solo così si potranno prevedere nuovi investimenti e, conseguentemente, creare occupazione stabile e non solo stagionale». Da una parte, gli imprenditori lamentano una scarsa programmazione, avviata dagli enti preposti, che in alcuni ambiti viene considerata lacunosa, se non del tutto assente. Gli stessi evidenziano anche di essere lasciati da soli e di doversi spesso affidare al caso. Dall’altra parte, invece, i Comuni e i Gruppi di azione locale (Gal) chiedono una maggiore professionalità da parte degli operatori del settore.

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Attualità Foggia News

Passo del lupo, riaperta la galleria nel Foggiano ma tra un mese si richiude

Con l’intensificarsi del traffico estivo, è stata riaperta con un giorno di anticipo, sabato scorso, la galleria “Passo del Lupo”, che si trova lungo la Statale 17 “Variante di Volturara”, nel territorio del Comune di Volturino, l’importante arteria di collegamento tra Capitanata, Molise, Campania e Lazio.

L’ordinanza

L’Anas, con un’ordinanza del 22 aprile, aveva chiuso il tunnel dal 7 maggio al 3 agosto per lavori di ristrutturazione. L’ennesima di una serie di chiusure “a singhiozzo”, iniziate nel 2018, che avevano scatenato vibrate proteste da parte dei sindaci dei Comuni attraversati dalla Statale, coordinati e affiancati dall’ex sindaco di Lucera, attuale Consigliere Regionale, Antonio Tutolo. Sempre secondo l’ordinanza di aprile, il tratto di SS17 sarà nuovamente chiuso al traffico dal 9 settembre al 30 novembre prossimi, per proseguire gli interventi di risanamento strutturale.

L’audizione

Già l’8 aprile, il consigliere Tutolo aveva ottenuto un’audizione presso la V Commissione dell’Anas, chiedendo assicurazioni sui tempi di completamento dei lavori. L’ingegner Vincenzo Marzi, responsabile territoriale Puglia, aveva spiegato che non era stato più possibile rinviare il ripristino, dato il degrado creato da anni di mancate manutenzioni. Fino a quel momento, erano stati ripristinati 500 metri su un totale di 1373, con un costo medio di lavori di 9000 euro al metro lineare. In quella sede, Tutolo aveva espresso grande disappunto per la manutenzione “a fasi alterne”, ma le rimostranze del consigliere regionale non avevano sortito effetti sul cronoprogramma dei lavori: l’Anas aveva confermato la breve riapertura in agosto, solo per favorire il traffico intensificato del mese centrale dell’estate.

Il sollecito

Il 5 maggio, 22 sindaci dei Monti Dauni e 14 del Beneventano avevano scritto al ministero delle Infrastrutture e Trasporti, all’Anas e al Prefetto di Foggia per sollecitare la convocazione di un tavolo tecnico durante il quale concordare un calendario dei lavori che limitasse i disagi per le comunità collegate dal tratto di statale. La richiesta principale era di riservare tratti delle strade vicine da destinare al passaggio del traffico veicolare leggero e dei mezzi agricoli. Si chiedeva, in più, di accelerare i lavori e di proseguirli fino al completamento, senza ulteriori interruzioni.

L’11 luglio, Tutolo, assieme ad alcuni cittadini dei comuni vicini, aveva tenuto una conferenza stampa nei pressi della galleria, ribadendo non solo la necessità vitale della riapertura definitiva dell’infrastruttura, ma sollecitando anche un rifinanziamento dell’opera da parte dello Stato per 9 milioni di euro, indispensabile per concluderla in tempi brevi.

La protesta

A quanto pare, però sarà necessario attuare la protesta che Tutolo aveva annunciato in caso di ulteriori ritardi di Anas: «Se non otterremo risposte, organizzeremo un accampamento a Passo di Lupo e inviteremo tutti i cittadini che risentono di questo problema a unirsi a noi».

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Attualità Matera News Taranto

Forti piogge sul versante ionico: allagamenti e disagi nel Tarantino e nel Materano – VIDEO

Automobilisti bloccati, alberi caduti, allagamenti e tanti disagi sul versante ionico di Puglia e Basilicata.

Violenti temporali, accompagnati da forti raffiche di vento, si sono abbattuti sulla Basentana, nel tratto tra Matera e Pisticci con la strada che è stata praticamente invasa da tronchi caduti che gli stessi automobilisti hanno provveduto a rimuovere appena è stato possibile.

La perturbazione si è poi spostata nel Tarantino colpendo in pieno Ginosa Marina. Anche qui alberi divelti e danni ingenti anche alle abitazioni.

Diversi gli interventi da parte dei vigili del fuoco e delle forze dell’ordine per prestare i soccorsi.

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Attualità Bari News Video

Delfino in difficoltà a Cozze: un bagnante si tuffa e lo aiuta a riprendere il largo – VIDEO

Sta facendo il giro delle chat il video del salvataggio di un delfino da parte di un bagnante a Cozze, frazione di Mola di Bari.

Sabato sera un gruppo di bagnanti ha notato il mammifero marino tra gli scogli e, notato che il delfino era ancora vivo, uno dei presenti non ha esitato a calarsi in mare e, con non poca fatica, ha aiutato il delfino a riprendere il largo tra gli applausi degli altri bagnanti.

Una storia a lieto fine su un tratto di litorale dove, il mese scorso, era stata trovata la carcassa di un altro delfino in avanzato stato di decomposizione.

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Attualità News Puglia

Luglio da record negli aeroporti pugliesi: 1,2 mln di passeggeri a Bari, Brindisi e Foggia

Numeri da record per gli Aeroporti di Puglia che nel mese di luglio appena trascorso hanno visto una crescita del traffico negli scali del 10,6%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Più ne dettaglio, i passeggeri in arrivo e in partenza dagli aeroporti di Bari e Brindisi sono stati 1.230.305.

I territori

Di questi 825.526 i passeggeri di Bari (+13,7%) e 404.779 quelli dell’aeroporto di Brindisi (+4,8%). Eccellente il dato riferito alla linea internazionale soprattutto per Bari dove il numero dei passeggeri è passato dai 398.643 del 2023 ai 499.795 di quest’anno facendo registrare un incremento 25,3%. In totale i passeggeri di linea internazionale, tra Bari e Brindisi sono stati 641.206. Buona performance per l’aeroporto Gino Lisa di Foggia, dal quale a luglio sono transitati 7.008 passeggeri, in crescita del 13,6% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Complessivamente tra Bari, Brindisi e Foggia nei primi sette mesi i passeggeri, tra arrivi e partenze, sono stati quasi 6 milioni.

Il commento

«I dati di luglio – ha dichiarato il presidente di Aeroporti di Puglia, Antonio Maria Vasile – rappresentano un’importante conferma del trend positivo che abbiamo osservato negli ultimi mesi e sono il frutto dell’impegno e della collaborazione di tutta la squadra di AdP. La crescita più che positiva dei passeggeri testimonia la fiducia dei viaggiatori e la qualità dei servizi offerti da Aeroporti di Puglia, che si sta affermando come hub di riferimento per il turismo e per il business a livello nazionale e internazionale. Continueremo a lavorare con dedizione insieme alla Regione Puglia per migliorare ulteriormente l’esperienza dei passeggeri e per sostenere lo sviluppo del territorio pugliese, offrendo sempre nuove opportunità di collegamento e crescita economica. Sono convinto che i prossimi mesi continueranno a confermare questa tendenza positiva». fra.sorr.

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Attualità Bari News

Bari, piazza Umberto invasa da siringhe, ventilatori e falò di rifiuti. Le pulizie? Toccano ai giardinieri

Ore 11.45, mancano solo gli ultimi quattro rettangoli di terreno, nemmeno i peggiori dopo i quattro furgoni carichi di rifiuti già portati via. C’è un ventilatore, uno zaino impilato, bottiglie di Peroni e di acqua, una di limonata.
Cumuli di carte, escrementi umani, una rastrelliera di plastica sulla quale prende sole un paio di scarpe e una borsetta, monticelli di quel che resta dei falò notturni. È piazza Umberto, terra di nessuno e di tutti, dei turisti che “entrano” nel salotto buono della città, via Sparano, dopo aver attraversato piazza Roma, altro buco nero di degrado e paura, dove gli homeless frugano nella spazzatura. Terra, soprattutto di gruppi di extracomunitari che spacciano, si drogano e ci fanno nottata.

I giardinieri spazzini

Sono le 11.45 e la squadra della Multiservizi, incaricata di manutenere i giardini, di sfoltire aiuole, decespugliare, ripulire bordi dalle erbe infestanti, curare le panchine, sta invece ultimando le pulizie della terra di nessuno. Poco lontano “vigila” un’auto della polizia municipale, che poi si allontana. Sono in quattro e tra le mani non hanno cesoie, ma rastrelli che usano per raccogliere quei rifiuti che, evidentemente, chi doveva ripulire ha invece dimenticato, ha omesso. A ognuno il suo, si immagina. E cioè: Amiu pulisce, Multiservizi cura il decoro urbano, come stabilisce la convenzione con il Comune di Bari. E invece no. Perché ieri, come molte altre volte, per sette ore, dalle 5 del mattino a mezzogiorno, i quattro dipendenti della Multiservizi hanno raccolto rifiuti, riuscendo anche a sistemare qualche aiuola. Piazza Umberto, se ti guardi attorno, per qualche ora è un bel posto.

La sicurezza

Nell’andirivieni di turisti appena arrivati a Bari, con le valigie colorate al seguito e gruppi di ragazzi che si spostano con i bus in partenza da piazza Moro, durante le ore del giorno piazza Umberto sembra meno pericolosa. Ma quando il via vai si affievolisce, quando si fa sera, torna ad essere terra di nessuno, o di tossicodipendenti. E allora, chi ci vive, chi la deve attraversare, ha paura. Sono anni che i residenti chiedono un intervento risolutivo, di poter tornare a casa senza accelerare il passo e rischiare di essere accoltellati per pochi euro. Gli extracomunitari, quelli che la notte accendono i falò, bevono e urlano, sono sempre lì. La mattina passano i giardinieri a pulire.

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