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BAT Cronaca News

Rubò il bagaglio a una turista straniera sul treno per Barletta: arrestato un uomo

Fu la segnalazione di alcuni passeggeri del treno partito da Milano e diretto in Puglia a permettere agli agenti della polizia ferroviaria di Barletta di arrestare un uomo, un cittadino straniero irregolare sul territorio italiano, che aveva rubato il bagaglio di una turista straniera in viaggio in Italia.

I poliziotti, arrivati nella stazione della Città dell’Eraclio, individuarono e bloccarono subito il presunto autore del furto che la stessa donna, poi, avrebbe riconosciuto. L’uomo aveva con sé una busta di grosse dimensioni in cui è stata trovata la borsa rubata alla turista, a cui è stata poi restituita.

La viaggiatrice ha ringraziato i poliziotti intervenuti per aver recuperato il bagaglio, in cui aveva il necessario per poter trascorrere le vacanze in Italia.

I fatti risalgono al 5 aprile scorso e l’uomo fu arrestato nell’immediatezza dei fatti. Le successive indagini hanno permesso di accertare meglio la dinamica di quanto accaduto e la Procura della Repubblica di Trani ha emesso un’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere nei confronti del presunto autore del furto, eseguita dagli agenti della Polfer.

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Bari Cronaca News

Rivolta nel carcere di Bari: 3 detenuti indagati per sequestro di persona e violenza

Sono stati identificati partendo dalla visione delle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza presenti nel carcere di Bari i tre detenuti indagati per la rivolta avvenuta nella casa circondariale la sera dello scorso 17 agosto.

In quell’occasione venne aggredito un agente della polizia penitenziaria e un infermiere fu preso in ostaggio e poi rilasciato.

I reati contestati dalla Procura di Bari sono violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale, con l’aggravante dello sfregio permanente al viso, sequestro di persona e danneggiamento.

Alcuni detenuti della seconda sezione del reparto media sicurezza misero in atto, così come spiegato da fonti inquirenti, “un atto di dissenso nei confronti della polizia penitenziaria“.

L’accesa contestazione ha coinvolto un infermiere in servizio nel carcere che sarebbe stato trattenuto dai reclusi per alcuni minuti mentre un agente di polizia penitenziaria ha riportato ferite mentre tentava di riportare la calma.

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Bari Cronaca News

Treno fermo per investimento tra Mola e Torre a Mare: l’odissea dei passeggeri

È stata una vera e propria odissea quella vissuta dai passeggeri del treno regionale che ieri è rimasto fermo per diverse ore nella stazione di Mola di Bari a causa di un investimento sui binari che ha mandato in tilt la circolazione ferroviaria.

Ore di attesa senza alcuna informazione, come raccontano le persone che erano sul convoglio.

Il treno si è fermato poco dopo le 19 e ai passeggeri viene comunicato che il tempo stimato per la ripartenza è di circa due ore. L’informazione, però, non viene fornita in lingua inglese e il treno era gremito di turisti stranieri, inevitabilmente spaesati.

«Dopo circa un’ora di attesa, alcuni passeggeri con voli da Bari si organizzano facendosi venire a prendere, altri restano in attesa, altri si allontanano per consumare un pasto e rientrare poco dopo», racconta una passeggera. Al loro rientro, però, la sorpresa: un pullman sostitutivo, alle 21:15, ha raccolto i passeggeri rimasti in attesa lasciando “a terra” quelli che si erano allontanati per mangiare. «Alla richiesta se vi fossero altri pullman sostitutivi, nessuna risposta».

Dopo varie insistenze, ai passeggeri viene comunicato che un altro bus potrebbe esserci ma non viene comunicato alcun orario e, intanto, i treni non possono riprendere la corsa né verso Bari né verso Sud.

«Per diverse ore si resta in attesa. Solo a mezzanotte arriva un pullman sostitutivo», afferma ancora la passeggera: «Inutili sono state anche le chiamate al 112 che ci ha dirottati ai carabinieri che ci hanno dirottato alla polfer che non ha mai risposto», conclude.

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Brindisi Cronaca News

Insegnante morì dopo il parto a Brindisi: il pm chiede di nuovo l’archiviazione dell’inchiesta

Per la seconda volta, la Procura di Brindisi ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta per omicidio colposo aperta a seguito del decesso dell’insegnante Viviana Delego, originaria di Fasano, morta a 42 anni il 22 dicembre 2022 dopo aver dato alla luce due gemelli nell’ospedale Perrino di Brindisi.

Il gip del capoluogo messapico, Vittorio Testi, nel marzo scorso, accogliendo l’istanza dei familiari della donna, aveva rigettato la richiesta di archiviazione presentata dai magistrati disponendo altri tre mesi di indagine. L’obiettivo era accertare, così come chiesto dalla famiglia della vittima, se il trattamento chirurgico a cui fu sottoposta la 42enne, era stato tempestivo e adeguato.

Secondo la Procura dagli ulteriori accertamenti non sarebbero emerse novità rispetto a quanto già emerso sulla base della documentazione presentata dal consulente incaricato e ha chiesto, così, nuovamente l’archiviazione del caso nato dopo la denuncia presentata dal marito della donna.

Secondo quanto ricostruito la 42enne, già madre di una bimba, fu sottoposta a isterectomia a causa di una grave emorragia successiva al parto. Dalla relazione del primario del reparto di Chirurgia generale dell’ospedale Perrino di Brindisi che la operò, emergerebbe che sarebbe stato il ginecologo di turno a chiedergli di intervenire perché, per sua stessa ammissione, non sarebbe stato in grado di eseguire l’intervento di asportazione dell’utero.

Dopo l’intervento le condizioni della donna peggiorarono e morì cinque giorni dopo aver partorito.

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Cronaca Lecce News

Sant’Isidoro, turista scompare in mare e scatta l’allarme: era su un isolotto a prendere il sole

Era entrato in mare per un bagno “veloce”, come hanno riferito i familiari, ma dopo un’ora non era ancora tornato ed è scattato l’allarme.

È accaduto stamattina a Sant’Isidoro dove nelle ricerche di un turista di 33 anni sono stati impegnati gli uomini della Guardia costiera.

Ricevuto l’allarme al Nue 112, sul posto sono intervenuti il battello GC B165 da Porto Cesareo e il battello GCB 124 da Gallipoli. Sono stati inoltre allertati gli stabilimenti balneari presenti nell’area della scomparsa.

Giunti sul posto, il personale della Guardia costiera e un bagnino hanno intercettato il bagnante in mare: il 33enne ha riferito di essersi attardato nella nuotata per raggiungere l’isolotto per prendere un po’ di sole. Tranquillizzati i familiari, l’uomo è stato riportato a riva.

La Guardia costiera invita i bagnanti «a tenere un comportamento sempre improntato alla massima prudenza, evitando condotte che, apparentemente innocue, possano determinare potenziali rischi per l’incolumità propria e degli altri».

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Cronaca Lecce News

Lecce, scoperte 3 coltivazioni di marijuana lungo la statale 7ter: sequestrate 428 piante

Sono 428 le piante di marijuana rinvenute dai carabinieri di Lecce in tre piantagioni scoperte a ridosso della Strada statale 7 ter che collega il capoluogo a Campi Salentina.

Le tre piantagioni si trovavano in altrettanti terreni, tutti confinanti. Il primo, con 120 piante di altezza compresa tra i 70 centimetri e i due metri, tutte in buono stato vegetativo e con infiorescenze, erano in una campagna recintata apparentemente abbandonata.

I controlli dei militari si sono estesi al terreno adiacente dove c’erano altre 138 piante con le stesse caratteristiche delle prime. Un terzo lotto, infine, è stato trovato dagli uomini dell’Arma su un terreno retrostante il primo. In quest’ultima area sono state recuperate 170 piante della stessa tipologia.

Le piante sono state sequestrate dai carabinieri, coordinati dalla procura della Repubblica di Lecce, con il supporto dei colleghi del gruppo forestale di Lecce-Brindisi e dei militari del laboratorio analisi dove sono in corso gli accertamenti per stabilire il valore del thc.

Altre indagini sono poi in corso per stabilire i responsabili delle coltivazioni.

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Cronaca News Taranto

Finge il sequestro del locale per farsi pubblicità: ristoratore denunciato a Sava

È accusato di uso abusivo di sigilli e falsità ideologica il ristoratore 37enne che, per fare pubblicità al suo locale, ne ha simulato il sequestro.

È accaduto a Sava e a scoprirlo sono stati i poliziotti del commissariato di Manduria durante un servizio di controllo del territorio.

Il gestore del locale aveva apposto tre sigilli – con tanto di emblema della Repubblica Italiana e la dicitura “sequestro probatorio su disposizione dell’Autorità Giudiziaria eseguito dal Commissariato di P.S. di Manduria in data 19 agosto 2024” – alla sua piccola attività di ristorazione.

Gli agenti hanno rimosso e sequestrato i falsi sigilli e il nastro utilizzato per delimitare l’ingresso, hanno rintracciato il proprietario, di origini romane ma di fatto residente a Sava, che ha raccontato che si trattava di un’operazione di marketing e che i sigilli li aveva trovati su internet.

Il 37enne aveva pensato bene di divulgare la notizia del falso sequestro del suo locale anche su una nota piattaforma social per avviare una campagna pubblicitaria che solleticasse l’interesse della gente, ignaro, a suo dire, del fatto che la sua condotta costituisse reato.

L’uomo è stato denunciato.

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Cronaca News Taranto

Talsano, aggredisce la moglie: denunciato un 78enne. Sequestrati un fucile e un’altra arma

Un uomo di 78 anni è stato denunciato a Talsano con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali nei confronti della moglie.

I militari, allertati da una telefonata al 112, sono intervenuti nell’abitazione della famiglia. Al loro arrivo hanno trovato la donna con evidenti lesioni mentre del 78enne non c’era traccia: l’uomo si era allontanato dopo aver aggredito la consorte al culmine di una lite.

La donna è stata soccorsa dai sanitari del 118 mentre l’uomo, risultato detentore di un fucile, è stato rintracciato dai carabinieri anche grazie al cosiddetto “positioning” del telefono cellulare che ne ha consentito la geolocalizzazione.

Il 78enne è stato denunciato in stato di libertà. Il fucile e un’altra arma bianca in sui possesso sono stati sequestrati.

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Cronaca News Taranto

Dottoressa aggredita a Maruggio: «Mi dimetto a nome di tutte le donne medico»

«Mi dimetto a nome di tutte le donne. Di tutte le donne medico che lavorano alle tre di notte e non hanno la possibilità di avere il compagno vicino. Lo faccio per loro, per tutte noi». Così la dottoressa specializzanda 32enne che, dopo l’aggressione subita nella notte tra il 17 e il 18 agosto mentre svolgeva servizio di guardia medica a Maruggio, è stata aggredita dai genitori di un bambino che stava visitando.

Il piccolo era stato portato dalla dottoressa per un problema all’occhio e, non soddisfatti dall’indicazione di consultare uno specialista, i genitori hanno pesantemente insultato e strattonato violentemente la dottoressa che si è dovuta barricare nella stanza, ma ha riportato comunque un trauma alla spalla e ha avuto un attacco di panico.

«Dobbiamo essere tutelate, almeno avere una guardia giurata accanto. Il nostro è un mestiere nobile, a disposizione degli altri. Ma non possiamo rischiare in questo modo», afferma la giovane dottoressa.

L’ordine dei medici: «Le dimissioni sono una sconfitta per il Ssn»

La dimissione di un medico che non si sente più sicuro durante la sua attività, «e non vuole, per questo, più lavorare nel Servizio sanitario nazionale, è una sconfitta: è la certificazione che il sistema non funziona. E che i medici vanno via per tutelarsi. In questo modo prima o poi andremo via tutti». È l’amara riflessione del presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli, che commenta l’episodio.

In Puglia, prosegue, «stiamo assistendo a un’escalation di aggressioni ai danni di medici e personale sanitario. Violenze a Bari, Foggia, Lecce, fino all’episodio denunciato ieri e avvenuto in questi ultimi giorni in provincia di Taranto: sono sintomi inquietanti di una disfunzione del sistema».

Anelli invita a evitare «che anche questa collega, cui va tutta la nostra vicinanza, lasci il posto di lavoro. Chiediamo al presidente Emiliano di garantirle sicurezza, in caso affidandole una sede diversa». La Fnomceo chiede inoltre «al presidente della Regione Puglia di essere ricevuta per un confronto su come mettere in atto risposte concrete. Va bene aver approvato le linee guida ma oggi serve un intervento immediato».

Il governo, sostiene Anelli, «ha già messo in atto alcuni provvedimenti ma bisogna fare di più. Non basta la repressione per arginare un fenomeno che ha molte cause, prima tra tutte la scarsità del personale sanitario, dovuta a decenni di definanziamenti». Servono, conclude il presidente dell’Ordine dei Medici di Bari, «risorse per arginare la fuga del personale sanitario. Servono più medici, in ospedale e sul territorio, meglio pagati e più valorizzati. In questa situazione anche il rischio clinico aumenta, così come la possibilità di errore. Servono reali misure di sicurezza per restituire serenità ai professionisti».

La solidarietà di Borraccino

«Incredulità e sconcerto» per quanto accaduto esprime anche il consigliere del presidente della Regione Puglia, Cosimo Borraccino.

«Appena venuto a conoscenza dei fatti, ho immediatamente contattato telefonicamente la professionista per solidarizzare con lei», afferma. «Ho inoltre apprezzato la scelta del dg dell’Asl Taranto, dottor Colacicco, di dichiararsi pronto a costituirsi parte civile in un eventuale processo».

Borraccino evidenzia che «non è consentito a nessuno di minacciare e aggredire il personale sanitario. I professionisti che svolgono il proprio lavoro meritano rispetto. Ribadisco la personale solidarietà alla dottoressa incoraggiandola altresì ad andare avanti nella sua delicata ed importante professione medica».

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Cronaca Foggia News

Droga nel Foggiano, controlli sulle spiagge e nei locali: 2 arresti e 22 segnalazioni

Due arresti per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e 22 segnalazioni alla Prefettura per consumo di droga.

È il bilancio di una serie di controlli eseguiti negli ultimi giorni dai finanzieri del comando provinciale di Foggia, con il supporto dei cani antidroga Jim e Zabor, in località balneari e locali della movida dell’intero territorio dauno.

Le persone arrestate e segnalate sono state trovate in possesso di diversi tipi di sostanze stupefacenti tra cui hashish, marijuana e cocaina nascosti all’interno di borse, indumenti e nei doppifondi ricavati nelle auto per cercare di eludere i controlli.

La droga, però, non è sfuggita al fiuto dei cani in dotazione alle unità cinofile. I controlli proseguiranno anche nei prossimi giorni.

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