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Bari Cronaca News

Turista 20enne picchiata per strada a Polignano a Mare: arrestato il fidanzato

Una ragazza di 20 anni, residente in provincia di Milano, è stata picchiata dal compagno con cui stava trascorrendo le vacanze a Polignano a Mare.

L’aggressione è avvenuta la sera di sabato scorso, 17 agosto, in una strada affollata del comune del barese. La ragazza, di origini cinesi, è stata violentemente colpita dal compagno, suo connazionale.

Ad allertare i carabinieri è stato un passante. La giovane è stata soccorsa e accompagnata in ospedale mentre il fidanzato è stato denunciato per violenza sessuale, lesioni aggravate e stalking e condotto in carcere dai carabinieri.

Il racconto della vittima

Stando a quanto la ragazza ha raccontato ai militari, le violenze sarebbero cominciate già durante il viaggio quando il fidanzato l’avrebbe persino abbandonata in una piazzola di sosta per poi tornare a prenderla.

A Polignano la 20enne sarebbe stata anche costretta a subire rapporti sessuali che aveva rifiutato. Poi la violenta aggressione con il fidanzato che l’ha picchiata e spinta per terra facendole battere la testa.

La ragazza ha riferito che era costretta a subire i comportamenti violenti del compagno già da tempo.

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Cronaca News Taranto

Maruggio, dottoressa aggredita dai genitori di un bimbo che stava visitando

Una giovane dottoressa in servizio presso la guardia medica di Maruggio è stata aggredita dai genitori di un bimbo che stava visitando. Stando a quanto riferisce il “Quotidiano di Taranto” è accaduto la notte tra sabato e domenica.

L’aggressione è avvenuta intorno alle 3 del mattino, quando una coppia in vacanza si è presentata presso l’ambulatorio chiedendo assistenza per il figlio. Nonostante la dottoressa abbia fornito le cure necessarie e spiegato che non c’erano problematiche evidenti all’occhio del bambino, i genitori – visibilmente agitati – hanno reagito con insulti, minacce di morte e violenze fisiche. Solo l’intervento tempestivo dei soccorritori del 118 ha evitato il peggio, ma il trauma subito dalla professionista l’ha indotta a interrompere il servizio.

La dottoressa, spaventata e provata dall’accaduto, ha deciso di rassegnare le dimissioni.

«Quanto accaduto alla collega di Maruggio è un fatto gravissimo e inaccettabile», commenta Giovanni Maldarizzi, segretario generale della Uil Fpl Taranto, esprimendo ferma condanna per l’episodio. «Non possiamo tollerare che chi si dedica con professionalità e sacrificio alla tutela della salute dei cittadini venga esposto a simili rischi, senza alcuna protezione», aggiunge sottolineando che «è necessario che le istituzioni si facciano carico della questione e attuino misure urgenti per garantire la sicurezza del personale sanitario, specialmente in contesti delicati come quello delle guardie mediche, dove troppo spesso i nostri operatori sono lasciati soli e vulnerabili».

Il sindacato chiede «un piano di sicurezza che preveda la presenza costante di vigilanza nei presidi di continuità assistenziale e una maggiore attenzione al benessere psicologico degli operatori, che quotidianamente affrontano situazioni di stress elevato. Episodi come questo – conclude Maldarizzi – non solo mettono a rischio la vita dei professionisti, ma compromettono anche la qualità del servizio offerto ai cittadini. Non possiamo permettere che la paura e l’insicurezza diventino parte della routine lavorativa del personale sanitario».

La solidarietà dell’Asl Taranto

Vicinanza e solidarietà alla dottoressa esprime la direzione strategica dell’Asl Taranto. Il direttore generale, Gregorio Colacicco, ha contattato stamattina la professionista chiedendo dettagli sull’accaduto, rimanendo sconcertato dal racconto dell’episodio.

Colacicco si è anche accertato delle condizioni della collega e che la dottoressa abbia sporto denuncia. L’Asl Taranto si costituirà parte civile in un eventuale processo. Il direttore generale ha manifestato affetto paterno e vicinanza alla collega invitandola in direzione per far tesoro dei suoi suggerimenti per migliorare la sicurezza nelle sedi di continuità assistenziale.

«È inaccettabile che il personale sanitario diventi oggetto di minacce e violenza – afferma Colacicco –. Si tratta di professionisti che svolgono il proprio lavoro con passione e professionalità e per questo meritano rispetto. Purtroppo, però, sono numerosi gli episodi di intemperanze, minacce o violenze agli operatori sanitari, sempre in prima fila, e per questo esprimo la solidarietà mia personale e a nome di tutta l’azienda a questa giovane professionista e agli altri operatori vittime di aggressioni verbali e materiali».

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Cronaca Foggia News

Auto in fiamme in autostrada: paura per una famiglia foggiana di rientro dalle vacanze

Paura per una famiglia foggiana di rientro dalle vacanze. Mentre percorrevano l’autostrada A16 Napoli-Canosa, l’auto su cui viaggiavano è stata avvolta dalle fiamme nei pressi del casello di Vallata, in provincia di Avellino.

L’uomo alla guida, accortosi del fumo proveniente dal vano motore, ha fermato la corsa e gli occupanti del veicolo sono riusciti a mettersi in salvo.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Grottaminarda che hanno spento l’incendio e messo in sicurezza la carreggiata.

L’auto è andata completamente distrutta. Per gli occupanti, partiti da Benevento e diretti a Foggia, tanto spavento ma per fortuna nessuna conseguenza.

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BAT Cronaca News

Trani, furto in una scuola: rubato materiale didattico, un televisore e lavagne interattive

Brutta sorpresa alla riapertura della scuola Gabriele D’Annunzio a Trani. Ignoti si sono introdotti nell’istituto provocando diversi danni e rubando materiale didattico.

Dalla scuola sono spariti un grosso televisore che si trovava nell’androne, cinque lavagne interattive multimediali e materiale informatico.

Allertate le forze dell’ordine, sul posto si è recato anche il capogruppo di Forza Italia nel Consiglio comunale di Trani, Pasquale De Toma, che più volte ha denunciato negli ultimi anni la questione relativa alla poca sicurezza e al precario stato di manutenzione della scuola.

Stando a quanto riferisce il consigliere comunale, «videocamere non funzionanti, il portone danneggiato e altre carenze non hanno fatto altro che facilitare l’azione dei ladri che hanno operato pressoché indisturbati».

La dirigente scolastica Maura Iannelli ha sporto denuncia ai carabinieri e inviato al Comune una pec con l’elenco dei danni subiti dall’istituto.

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BAT Cronaca News

Andria, 24 anni fa l’omicidio di Graziella Mansi. La sindaca: «Non dimenticheremo mai»

Sono passati 24 anni da quel tragico 19 agosto del 2000 quando la piccola Graziella Mansi, bimba di 8 anni, fu violentata e bruciata viva in un bosco a ridosso di Castel del Monte, alla periferia di Andria.

«Era sera e poi notte quando andava in scena il macabro film dell’orrore che ti vedeva tuo malgrado protagonista, a dispetto della tua vivace innocenza», scrive la sindaca del co-capoluogo della Bat, Giovanna Bruno, in un post su Facebook ricordando quei tragici eventi: «Non dimentichiamo, mai», aggiunge.

Ieri, giornata di pioggia, «anche il cielo ha pianto. Ancora. Dopo 24 anni», scrive ancora Bruno che manda «un abbraccio sempre affettuoso ai tuoi cari, piccolo angelo».

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Cronaca News Taranto

Posate e piatti in plastica pericolosi per la salute: sequestrati 30mila prodotti a Taranto

Oltre 30mila prodotti potenzialmente pericolosi per la salute umana sono stati sequestrati dai finanzieri del Gruppo di Taranto nell’ambito di una serie di controlli eseguiti negli ultimi giorni.

In due negozi del capoluogo ionico, in particolare, erano in vendita prodotti privi delle informazioni previste dal Codice del consumo secondo il quale la merce deve essere commercializzata riportando indicazioni relative alla denominazione legale o merceologica del prodotto, all’identità del produttore, all’eventuale presenza di sostanze potenzialmente dannose per la salute e ai materiali impiegati e ai metodi di lavorazione.

Tra i prodotti sequestrati ci sono oltre 20mila piatti e posate in plastica sulle cui confezioni era sì riportato il logo “Moca” per materiali e oggetti destinati al contatto con gli alimenti ma non c’era alcun certificato di conformità previsto dalla legge.

I titolari delle due attività commerciali sono stati segnalati alle competenti autorità mentre le indagini dei finanzieri proseguono per risalire alla catena logistica, organizzativa e strutturale delle filiere produttive nonché al recupero a tassazione dei proventi derivanti dalla vendita dei prodotti.

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Cronaca News Taranto

Incidente tra 3 auto sulla litoranea a Campomarino: 4 feriti, uno in codice rosso

È di quattro feriti, uno dei quali in codice rosso, il bilancio di un incidente che si è verificato nella tarda serata di ieri sulla litoranea Salentina nei pressi di Campomarino, località balneare di Maruggio, nel Tarantino.

Tre le auto che, per cause in corso di accertamento, si sono scontrate in località Mirante Marina sulla strada provinciale 122: si tratta di una Kia, un’Audi e una Peugeot.

Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che hanno trasportato i feriti all’ospedale Giannuzzi di Manduria. Il più grave è stato invece portato al Santissima Annunziata di Taranto: non sarebbe in pericolo di vita.

Per i soccorsi sono intervenuti anche i vigili del fuoco che hanno provveduto alla messa in sicurezza delle auto coinvolte e della zona dell’incidente, i carabinieri di Manduria e la polizia locale di Maruggio che dovranno accertare cause e dinamica dell’incidente.

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BAT Cronaca News

Raid nelle campagne di Bisceglie: i ladri puntano i pannelli solari. Furto sventato

Prima il sistema di allarme manomesso e poi il tentativo di furto. Avevano preso di mira un impianto di produzione di energia elettrica i malviventi che nei giorni scorsi hanno fatto irruzione nelle campagne di Bisceglie, al confine con Corato. Il raid era stato pianificato nei minimi dettagli. Dopo aver disattivato l’antifurto, infatti, la banda, composta da almeno quattro persone, ha creato un varco nella recinzione dell’area. L’intervento della vigilanza privata della zona e dei carabinieri, però, ha mandato in fumo il colpo.

Sempre più episodi

Nella provincia di Barletta-Andria-Trani, tuttavia, l’allerta resta alta. Anche in considerazione del fatto che nell’ultimo periodo si stanno verificando sempre più episodi legati al furto soprattutto di pannelli solari, creando non pochi problemi agli imprenditori locali. Le associazioni di categoria evidenziano un aumento esponenziale di casi rispetto all’anno scorso. Le zone maggiormente colpite sono le campagne fra Trani e Canosa, dove gli impianti sono isolati e scarsamente sorvegliati.

I ladri

Spesso fanno parte di bande ben organizzate, legate ai clan criminali, approfittando della mancanza di misure di sicurezza adeguate, riescono a sottrarre interi impianti di produzione di energia solare in poche ore. Un fenomeno che, secondo gli esperti del settore, potrebbe essere collegato all’espansione del mercato nero dei pannelli solari, il cui valore è in forte aumento a causa della domanda crescente di energia rinnovabile e dei costi sempre più alti per i nuovi impianti. I pannelli rubati nella Bat non rimarrebbero a lungo sul territorio. Dopo essere stati smontati, infatti, generalmente vengono rivenduti a prezzi dimezzati rispetto al mercato regolare, attirando acquirenti che cercano di risparmiare sui costi di installazione, finendo nei paesi dell’Est Europa e del Nord Africa, dove la richiesta di tecnologia fotovoltaica è costante.

Il mercato parallelo

È alimentato dalla crisi economica globale e dai rincari dell’energia. Sta diventando una vera e propria piaga per gli imprenditori del territorio che investono in tecnologie verdi. «Ogni furto è un danno enorme, non solo economico, ma anche per la nostra produttività. Spesso non riusciamo a far fronte alle spese – dice Ruggiero Vitobello, imprenditore agricolo di Minervino Murge – e le assicurazioni coprono solo in parte i danni e ogni volta ci vogliono mesi prima di poter ripristinare gli impianti. Nel frattempo, restiamo senza energia».

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Attualità Foggia News

Aggressione omofoba nel Foggiano, Rizzi (Arcigay): «Sono all’ordine del giorno» – L’INTERVISTA

Ha suscitato rabbia e scalpore l’aggressione omofoba ai danni del 57enne Michel, cittadino di San Giovanni Rotondo. Due minorenni lo hanno prima colpito al volto e poi hanno infierito con calci e pugni quando la vittima era a terra, causandogli un trauma cranico e lesioni maxillofacciali. Dopo le reazioni istituzionali e il sit-in di solidarietà organizzato nel comune garganico, a parlare è la presidente di Arcigay Foggia “Le Bigotte”, Alice Rizzi.

L’aggressione capita a poche settimane da quella avvenuta a Foggia, in piazza Mercato, altrettanto violenta. È lecito pensare a una sorta di effetto emulazione o c’è dell’altro?

«Più che emulazione esiste un problema serio di omotransfobia. Come associazione, facciamo spesso incontri di sensibilizzazione nelle scuole e qui troviamo ragazzini di terza media che dicono che il pride è una pagliacciata: sono frasi che vengono loro dette e che confermano il problema. Bisogna occuparsene e farlo a livello educativo: l’omofobia nel nostro Paese è un fatto culturale e perché cambi occorre affrontarlo con strumenti culturali».

A proposito del sit-in di solidarietà del 16 agosto: molti sostengono che queste risposte pubbliche, di piazza, siano inefficaci. È così?

«Abbiamo sostenuto la manifestazione delle compagne di Koll.Era proprio perché crediamo che le risposte pubbliche invece siano efficaci, intanto perché ricordano all’aggredito che esistono comunità di persone differenti, poi perché fanno capire agli aggressori che non siamo disposti ad abbassare la testa. Quando poi certi fatti accadono in luoghi simbolo, come avvenuto a piazza Mercato, un posto particolarmente conflittuale, allora le manifestazioni hanno ancora più valore».

Sempre Koll.Era ha parlato di episodi di violenza omolesbobitransfobica all’ordine del giorno. È davvero così?

«Sì, le aggressioni sono all’ordine del giorno, per fortuna non tutte sono così gravi come quella di Michel, tanto che alcuni le chiamano micro aggressioni. Tuttavia, per chi vive la marginalità, queste sono aggressioni a tutti gli effetti che fanno male proprio perché vengono ‘scambiate’ con il gioco, lo scherzo o altro. A queste si aggiungono anche episodi di misoginia e maschilismo, anch’essi frequenti. Spesso sono sottovalutati e sottostimati».

Qual è il problema di questi ragazzini violenti?

«Difficile dirlo. Forse va ricercato nelle famiglie, a scuola. Luoghi in cui spesso il seme dell’omotransfobia germoglia. Purtroppo siamo un Paese che ha un codice culturale bigotto e omofobo. Ma tutto ciò che non cambia è destinato a morire e anche la nostra cultura, a piccoli passi, sta cambiando. Noi dobbiamo accompagnare questo cambiamento».

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Cronaca Lecce News

Esplosione nella casa vacanze a Porto Cesareo: morta Irene Agostinacchio

La 23enne di Gravina in Puglia Irene Agostinacchio, gravemente ustionata nell’esplosione avvenuta in un bilocale a Porto Cesareo dove stava trascorrendo le vacanze, è morta nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Perrino di Brindisi dove era ricoverata.

Dopo l’esplosione avvenuta per una fuga di gas la notte tra il 14 e il 15 agosto scorso, le condizioni della ragazza erano apparse subito disperate: aveva riportato ustioni sull’80% del corpo.

L’incidente aveva causato la morte del padre, il dentista 58enne Giuseppe Agostinacchio, che aveva riportato ustioni su oltre il 60% del corpo e inalato calore che aveva compromesso i polmoni. È ancora ricoverato a Bari, invece, il fidanzato 24enne della ragazza, anch’egli rimasto ferito: le sue condizioni restano gravi ma stabili.

La tragedia è avvenuta in un bilocale al piano terra di una villetta di via dei Bacini intorno all’una di notte. A lanciare l’allarme erano stati alcuni vicini di casa, svegliati dal boato.

Sul posto erano intervenuti i vigili del fuoco che hanno domato l’incendio seguito all’esplosione e messo in sicurezza l’area. Mentre tre ambulanze del 118 avevano soccorso i feriti e li avevano trasportati d’urgenza in ospedale. Giuseppe Agostinacchio è morto dopo un’agonia di alcune ore. La figlia Irene è stata sottoposta a un intervento chirurgico d’urgenza ma non ce l’ha fatta.

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