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Italia Salute

Oltre 30 patogeni potrebbero causare la prossima pandemia: l’Oms aggiorna l’elenco

L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha aggiornato l’elenco degli agenti patogeni a più alto rischio di dar luogo, in futuro, a una nuova pandemia. Si tratta di 32 tra virus e batteri a cui si aggiunge un patogeno X, un agente oggi ignoto che, come avvenuto nel 2019 con il virus SarsCoV2, potrebbe emergere e diffondersi in tutto il mondo.

«La storia ci insegna che la prossima pandemia è una questione di quando e non di se. Ci insegna anche l’importanza della scienza e della determinazione politica nel mitigarne l’impatto», ha affermato in una nota il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus.

Il documento (Pathogens prioritization: a scientific framework for epidemic and pandemic research preparedness) è stato realizzato da un comitato di circa 200 scienziati nominati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha passato in rassegna oltre 1.600 patogeni per identificare le minacce più concrete.

L’obiettivo è indicare i campi nei quali è prioritario rafforzare la ricerca e sviluppare contromisure che consentano di intervenire tempestivamente qualora una futura pandemia si presentasse.

Rispetto alla precedente versione, che comprendeva solo 9 patogeni, l’elenco si allunga molto, sia a causa della maggiore consapevolezza maturata con la pandemia da Covid-19, sia per l’emergere di fenomeni nuovi, come i cambiamenti climatici, che potrebbero cambiare il comportamento di diversi virus.

Nella nuova lista compaiono patogeni come il vibrione del colera o la salmonella, batteri con alte percentuali di resistenza agli antibiotici come la Klebsiella pneumoniae. Ci sono anche malattie trasmesse da vettori come dengue e chikungunya, ma pure l’mpox. Ricompare anche il vaiolo: “Con il declino dell’immunità, ha il potenziale di causare una pandemia, se rilasciato”, si legge nelle note del documento.

Naturalmente, tra gli osservati speciali, ci sono numerosi virus influenzali, aviari ma non solo. A queste si aggiungono le minacce contenute nelle precedenti versioni del documento: da ebola al virus Zika fino ai virus appartenenti alla famiglia di SarsCoV2.

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Bari News Salute

Donazione degli organi: Italia seconda in Europa. Il Policlinico di Bari primo per trapianti di cuore

In uno scenario in cui l’Italia è al secondo posto in Europa per quanto riguarda la donazione degli organi, spicca, al Sud, il risultato del Policlinico di Bari, primo centro italiano per numero di trapianti di cuore.

Sono i numeri, riferiti al 2023, che emergono dal report analitico dell’attività annuale della Rete nazionale trapianti pubblicato oggi sul sito del Centro nazionale trapianti.

L’Italia, nel complesso, ha raggiunto il tasso di 28,2 donatori ogni milione di abitanti, dietro alla Spagna (leader mondiale con 48,9) ma davanti a Francia (26,3), Regno Unito (21,3) e Germania (11,4).

Il report, che approfondisce i dati preliminari pubblicati nel gennaio scorso, conferma che il 2023 è stato l’anno migliore di sempre per donatori segnalati (3.092, +16,2% sul 2022), donatori utilizzati (1.667, +14,2%) e trapianti effettuati (4.466, +15,2%). Di questi, 198 sono stati realizzati attraverso programmi di urgenza nazionale, mentre 197 trapianti hanno riguardato pazienti pediatrici.

Particolarmente numerosi i trapianti da donatore a cuore fermo: sono stati 444, il doppio dell’anno precedente. La crescita complessiva dell’attività di donazione e trapianto si è tradotta in un leggero calo del numero di pazienti in attesa di ricevere un organo: al 31 dicembre 2023 erano 7.941, di cui il 76% aspettava un rene, contro gli 8.112 a fine 2022.

Tra i centri di trapianto, è stata la Città della salute e della scienza di Torino a realizzarne il maggior numero (457), confermandosi al primo posto per quanto riguarda l’attività di trapianto di rene e fegato. Segue l’Azienda ospedaliera universitaria di Padova (435), leader nazionale nei trapianti di polmone e pancreas, mentre al terzo posto c’è il Policlinico Sant’Orsola di Bologna (322).

Spicca tra i centri meridionali il risultato del Policlinico di Bari, primo centro italiano per numero di trapianti di cuore.

Per quanto riguarda invece l’attività di prelievo degli organi, sono stati 221 gli ospedali nei quali è stata realizzata una donazione di organi nel 2023: i nosocomi più attivi sono stati l’Ospedale Civile Maggiore di Verona (55 donazioni), l’Ospedale Bellaria di Bologna (46) e il Policlinico Careggi di Firenze (46). Si consolida anche la crescita dell’attività di donazione (15.327, +24,4%) e trapianto (24.944, +15,2%) di tessuti, in particolare cornee e osso, così come per quanto riguarda le donazioni di cellule staminali emopoietiche.

Infine quest’anno è presente un focus sui trapianti sperimentali di microbiota intestinale: un programma che al 31 dicembre 2023 ha visto la realizzazione di 214 interventi in 10 centri autorizzati in tutta Italia.

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Bari News Salute

Bari, stipendi più alti per i medici del Policlinico: «Nuove prospettive di crescita»

Con gli arretrati che partono da inizio anno, ai medici del Policlinico di Bari saranno riconosciute retribuzioni più alte.

È quanto stabilito dall’accordo sindacale sul regolamento della parte variabile dello stipendio prevista dal contratto, riconoscimento economico per i neo assunti e per gli incarichi di altissima professionalità.

Già in ingresso un dirigente medico neo assunto avrà una retribuzione di posizione più alta e a scalare salgono i trattamenti accessori che compongono per tutti le voci dello stipendio.

«Si apre una stagione di percorsi di crescita di carriera all’interno del Policlinico di Bari», commenta il direttore generale Antonio Sanguedolce. «L’investimento nel personale sanitario – aggiunge – è un investimento nel futuro del servizio sanitario pubblico. Ai giovani medici che scelgono di restare o venire qui dopo il percorso formativo delle scuole di specializzazione – spiega – daremo una retribuzione più alta. Inoltre, grazie agli strumenti previsti dal contratto di lavoro, introduciamo per la prima volta il riconoscimento dell’incarico di altissima professionalità, con un trattamento economico parificato a quello dei direttori di struttura semplice o dipartimentale».

A partire dai prossimi mesi, la direzione del Policlinico assegnerà 90 incarichi di elevata professionalità attraverso le procedure previste e saranno anche completate le assegnazioni di circa 50 incarichi di direzione di unità operative semplici creando ulteriori possibilità di crescita per i medici.

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Bari News Salute Sviluppo e Lavoro

Bari, manca il personale all’ospedale “Giovanni XXIII”: dai sindacati l’sos al prefetto

Le organizzazioni sindacali scrivono un accorato appello per affrontare la grave situazione di precarietà e sicurezza delle cure presso l’A.O.U.C. Policlinico Giovanni XXIII. La richiesta è di attivare un tavolo di confronto per soluzioni condivise, evidenziando le carenze di personale che compromettono l’efficacia delle cure e mettono a rischio la salute dei cittadini e dei lavoratori.

Situazione Attuale

Le carenze di personale sono state riconosciute dalla direzione strategica dell’A.O.U.C. e hanno portato a una condizione di precarietà assoluta. Queste mancanze non solo ostacolano l’applicazione dei protocolli di cura, ma espongono anche il personale a responsabilità per gli esiti delle cure stesse. La mancanza di risorse umane adeguate influisce negativamente sul morale del personale, aumentando il rischio di stress, burnout e insoddisfazione professionale.

Richiesta di intervento

Le organizzazioni sindacali invitano a farsi carico di questa situazione critica, richiedendo l’immediata attivazione di un tavolo tecnico.
«Si richiede l’attivazione di un tavolo di confronto immediato – si legge nella nota – con le organizzazioni sindacali e la direzione strategica per discutere della sicurezza delle cure erogate. L’obiettivo è individuare le migliori soluzioni per garantire prestazioni sanitarie conformi alle normative vigenti e fornire ai lavoratori la serenità necessaria per svolgere la loro attività professionale».

Mancano le risorse

Il problema della mancanza di risorse operative al Policlinico risale a all’estate scorsa, quando i sindacati erano in attesa di un piano assunzionale che, però, non è risultato risolutivo e rispondente alle necessità.

«Ormai la situazione è fuori controllo – dichiara Michele Schinco, del Coordinamento Nazionale delle Professioni Sanitarie della Uil Fpl, sigla che, con Fp Cgil Bari, Fials e Nursind hanno siglato la richiesta di intervento del Prefetto – a rimettersi saranno i cittadini, che sono costretti a subire disservizi e lunghe attese, anche al pronto soccorso».

Soluzioni

Tra le soluzioni, oltre all’apertura urgente di un tavolo tecnico di concertazione che possa unire tutte le sigle e gli operatori del settore, l’avvio di un piano assunzionale urgente. «Ci arrivano comunicazioni di nuove unità operative – fa sapere Schinco -ma siamo in una situazione che non risponde alle necessità delle unità esistenti, come facciamo a rispondere a nuove operatività? Ci auguriamo che il Prefetto ci chiami al più presto, e che si riveda subito un piano assunzionale emergenziale, sulla base delle reali esigenze».

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News Puglia Salute

Sanità, via libera agli adeguamenti al rinnovo contrattuale per i medici pugliesi

Gli stipendi di medici e dirigenti sanitari pugliesi saranno adeguati come previsto dal rinnovo contrattuale e dalla quota Inail.

È quanto ha stabilito la Giunta regionale pugliese approvando nelle scorse ore una delibera con la quale vengono stanziate risorse per circa 28 milioni di euro che saranno ripartite tra le aziende e gli enti del Servizio sanitario regionale (Ssr) sulla base dei criteri condivisi con le organizzazioni sindacali della dirigenza dell’area sanità.

Con queste risorse saranno incrementati i fondi per gli stipendi, come previsto dal vigente contratto di lavoro 2019-2021.

Il presidente e il vicepresidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e Raffaele Piemontese, esprimono «sincera gratitudine a tutte le organizzazioni sindacali e ai dirigenti del dipartimento Salute per la costruttiva e proficua collaborazione dimostrata nel tavolo di confronto, finalizzato a valorizzare il quotidiano impegno profuso dagli operatori sanitari del Ssr con grande professionalità anche in condizioni difficili».

In particolare, il contratto nazionale di lavoro per la dirigenza sanitaria 2019-2021 prevede l’incremento delle risorse destinate al fondo contrattuale del contratto collettivo (Fondo per la retribuzione delle condizioni di lavoro).

Le risorse destinate a questa finalità, pari a complessivi 13.440.146 euro, sono ripartite tra le aziende e gli enti del Ssr «in misura pro quota per “teste equivalenti”, sulla base dei cedolini stipendiali erogati al personale della Dirigenza sanitaria per ciascun anno di riferimento».

Previsto anche l’incremento delle risorse destinate al fondo contrattuale per la retribuzione degli incarichi. Infine c’è la ripartizione e l’assegnazione al Fondo per la retribuzione di risultato delle risorse trasferite annualmente dall’Inail al Fondo sanitario nazionale per il personale medico dipendente del Servizio sanitario regionale e per i rinnovi contrattuali della medicina convenzionata.

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News Puglia Salute

Puglia, ok al riordino della rete ospedaliera: ecco 1.500 posti letto, svolta in Riabilitazione

Via libera al riordino della rete ospedaliera pugliese. La Giunta regionale ha adottato l’altro giorno una delibera in cottura da oltre un anno messa a punto all’epoca dell’ex assessore alla salute Rocco Palese. Un testo oggetto di limature e contro-limature, di natura tecnica, ma prevalentemente politiche per arrivare ad una quadra nella distribuzione dei posti letto.

Il decreto

La Puglia si adegua così dopo sette anni agli indirizzi del cosiddetto Dm 70, un atto di riorganizzazione a livello statale che ha cambiato la filosofia dei sistemi sanitari regionali. In concreto grazie alla rivisitazione ospedali pubblici e privati riceveranno un’infornata di ben 1542 posti letto in più rispetto al quadro attuale: 818 postazioni saranno dedicate agli acuti (medicina generale, chirurgia, ortopedia, geriatria, pneumologia, ecc) di cui 613 al pubblico e 205 al privato.

La ripartizione

Altri 313 letti sono destinati alla Lungodegenza (reparti che ospitano pazienti che necessitano di ricoveri lunghi, fino a 90 giorni), ma ad appannaggio quasi esclusivo del sistema sanitario regionale. Diverso, invece, il discorso per la Riabilitazione che riceverà in totale 432 posti letto quasi tutti destinati alle cliniche private (354) e solo 78 nel sistema pubblico. Nella distribuzione dei posti letto sono conteggiati anche i nuovi ospedali in costruzione, ad esempio il Monopoli-Fasano o il San Cataldo di Taranto, ma anche quelli ancora in fase preliminare (Maglie-Melpignano, Andria, Nord barese). In quest’ultimo caso, per i nosocomi in fase di costruzione, le previsioni del regolamento sui posti letto essendo di completamento prevedono soppressioni e riaperture. Ad esempio su Monopoli saranno trasferiti nel nuovo ospedale i reparti chiave del vecchio San Giacomo che resterà un presidio territoriale di assistenza per le cure di base.

I progressi

Il cuore del provvedimento sta nel balzo in avanti previsto per il settore della Riabilitazione, vero e proprio tallone d’Achille della sanità pugliese. In questi reparti, infatti, le degenze si allungano a dismisura facendo schizzare la spesa nelle aziende sanitarie. Così come i posti letto di area medica o geriatria creano una larga fetta di mobilità passiva, i cosiddetti viaggi della speranza, che si punta a ridurre proprio grazie al riordino ed al completamento dei posti letto così come richiesta dai fabbisogni di Asl, ospedali, Ircss e cliniche private.

Il potenziamento

In tal modo il potenziamento è finalizzato a facilitare le dimissioni e ridurre i tempi di degenza nei reparti per acuti ed i ricoveri extra regionali. A conti fatti i parametri adottati rispettano i criteri fissati dal Dm 70 con la Puglia che resta sotto la soglia massima di 0,7 letti ogni mille abitanti.

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Bari News Salute

Forze fresche per l’Asl Bari: pronte le assunzioni di 17 nuovi dirigenti medici

Sono 17 i nuovi dirigenti medici che saranno assunti dall’Asl Bari per rafforzare, “nel più breve tempo possibile”, gli organici in servizio nei presidi ospedalieri del capoluogo (San Paolo e Di Venere) e di Corato, Putignano, Molfetta, Altamura e Monopoli.

A comunicarlo è l’azienda sanitaria barese annunciando che “in caso di necessità” potrebbero essere assunte ulteriori unità.

«Siamo soddisfatti di aver prodotto la graduatoria in tempi così brevi», commenta il direttore generale facente funzioni dell’Asl, Luigi Fruscio, sottolineando che «questo nuovo innesto contribuisce a fronteggiare le storiche carenze di personale frequenti nella Medicina della emergenza urgenza e a migliorare la qualità della assistenza».

Le procedure concorsuali sono state espletate e si sono concluse lo scorso 31 luglio a cura dell’area del personale e dell’unità operativa assunzioni e concorsi. La commissione esaminatrice ha approvato due graduatorie distinte: una include i dirigenti medici già specializzati nella disciplina Emergenza urgenza o in disciplina affine e medici laureati, l’altra comprende i medici in formazione specialistica iscritti a partire dal secondo anno del relativo corso di specializzazione.

«Entro fine mese – spiega Guido Quaranta, direttore del dipartimento Emergenza-urgenza – i medici saranno convocati per la firma dei contratti e, in base alle esperienze di ciascun candidato e alle disponibilità, saranno assegnati nelle varie sedi distribuite sul territorio di competenza della Asl».

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News Puglia Salute

Epatite C, in Puglia un piano per l’eradicazione del virus: via ai test rapidi in farmacia

Eradicare il virus Hcv, meglio noto come Epatite C, è l’obiettivo della campagna avviata dai farmacisti pugliesi che, nei prossimi mesi, metteranno a disposizione all’interno delle proprie attività 290mila test rapidi per consentire agli utenti di accertare o escludere il contagio.

Stando a quanto riferiscono Federfarma Bari e l’Ordine interprovinciale dei farmacisti di Bari e Bat, si stima che ad oggi circa 30mila persone in Puglia non siano consapevoli di essere infette e che, grazie a questa iniziativa, avranno a disposizione uno strumento per migliorare la propria condizione di salute.

L’iniziativa, che ha visto una vasta adesione dei farmacisti della regione, è stata definita nei giorni scorsi in un protocollo d’intesa tra Regione Puglia, Federfarma Puglia, Sunifar Puglia e Assofarm Puglia, con l’ambizioso obiettivo previsto dal “Piano per l’eliminazione del virus Hcv nella Regione Puglia“. Un risultato che si potrà raggiungere grazie alla capillare e omogenea distribuzione del servizio offerto sul territorio dalle farmacie, che garantiscono un eccellente risultato favorito dal forte legame con l’utenza, di cui conoscono bene la storia e i bisogni.

L’azione di contrasto alla diffusione dell’Epatite C sarà sostenuta a settembre anche da una campagna di comunicazione rivolta ai cittadini pugliesi. Al test potranno sottoporsi gli iscritti all’anagrafe sanitaria della Puglia nati tra il 1969 ed il 1989 che non siano già risultati positivi a test precedenti e che non si siano sottoposti al test negli ultimi 6 mesi.

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Brindisi News Salute

Brindisi, 104enne operato al “Perrino” per la frattura del femore: intervento riuscito

È perfettamente riuscito l’intervento al femore eseguito nel reparto di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale “Perrino” di Brindisi su un uomo di 104 anni.

L’anziano è arrivato in ospedale con una frattura pertrocanterica del femore ed è stato operato dall’équipe guidata dal dottor Gianfranco Corina. Il controllo ambulatoriale effettuato a un mese dall’operazione ha certificato la buona riuscita dell’intervento.

«Questi risultati – spiega Corina – sono possibili solo grazie alla sinergia che siamo riusciti a creare tra di noi e con gli altri specialisti che ci supportano in queste circostanze, come gli anestesisti e i cardiologi. Auguriamo tanta buona salute al 104enne e a tutti i nostri pazienti».

Le fratture pertrocanteriche, come quella riportata dall’ultracentenario, e quelle del collo del femore sono gravate da un’elevata morbilità e mortalità. In questi casi, quindi, è fondamentale la rapidità dell’intervento chirurgico che va eseguito entro le 48 ore successive al trauma. Negli anziani, la frattura pertrocanterica è molto frequente: è necessaria una valutazione veloce, soprattutto a causa dell’età avanzata.

Questa frattura si presenta con sintomi comuni come elevato dolore, impossibilità di mantenere la posizione eretta e di deambulare, arto inferiore accorciato e con rotazione esterna.

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Brindisi News Salute

Asl Brindisi, sindacati all’attacco: «Mancano gli ecografi e gli screning oncologici»

Tante le rivendicazioni a tutela delle donne del territorio brindisino che la Funzione Pubblica Cgil di Brindisi ha promosso in questi ultimi anni. Tra le principali questioni sollevate, spiccano la necessità di garantire ambienti di lavoro sicuri e adeguati, la lotta contro le discriminazioni di genere, e la promozione di politiche di conciliazione tra vita lavorativa e familiare. La Fp Cgil ha lavorato nel tentativo di sensibilizzare le istituzioni, ottenendo importanti risultati e aprendo nuovi spiragli di dialogo e collaborazione con la recente presa in carico dell’Asl Brindisi.

Il Sant’Elia

Uno dei punti salienti riguarda la questione del consultorio Sant’Elia, per il quale si prospetta una riqualificazione e una possibile dislocazione in altri locali, al fine di tutelare l’utenza, le lavoratrici e i lavoratori ospiti della struttura. Chiara Cleopazzo, segretaria provinciale della Funzione Pubblica Cgil, ha sottolineato «l’importanza di garantire opportunità coerenti con le norme sugli orari di lavoro e la collocazione omogenea del personale, nonché la valorizzazione professionale e una presa in carico uniforme delle pazienti».

Gli ecografi

Un altro tema cruciale è l’acquisto degli ecografi mancanti, considerati indispensabili per il corretto funzionamento dei servizi: «l’Asl Brindisi ha comunicato di aver sollecitato l’acquisto, ma permangono – evidenza Chiara Cleopazzo – problemi legati ai tempi di prestazione degli screening oncologico-ginecologico-ostetrici, che risultano non conformi agli standard previsti. Crediamo, inoltre, non sia ammissibile il carico di lavoro previsto con sole poche ostetriche attualmente in organico».

La vigilanza

La Funzione Pubblica Cgil Brindisi ha inoltre proposto l’inserimento di un servizio di portierato per il controllo e la vigilanza delle strutture consultoriali, al pari di quelle ospedaliere: «l’Asl Brindisi ha accolto favorevolmente questa proposta, riconoscendo – spiega Chiara Cleopazzo – la necessità di prevenire aggressioni e garantire la sicurezza del personale sanitario e sociosanitario». Infine, la segretaria provinciale ha sollecitato l’attivazione tempestiva del centro specialistico per la diagnosi e la cura del trauma interpersonale come previsto dalla delibera numero 3200/21 del 30 novembre 2021: «considerato l’aumento dei casi di violenza, in particolare contro le donne, la Fp Cgil Brindisi ritiene fondamentale che questo servizio venga attivato al più presto per rispondere ai bisogni dell’utenza e tutelare le lavoratrici e i lavoratori».

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