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L’appello del presidente Emiliano al governo: «Sanità raggiunga il 7,5 del PIL» – VIDEO

L'appello del presidente Emiliano al governo: «Sanità raggiunga il 7,5 del PIL»

Michele Emiliano si dice soddisfatto del lavoro svolto dal Nucleo Ispettivo Regionale Sanitario (NIRS). In un video pubblicato sui social, il governatore pugliese ha sottolineato come l’istituzione del NIRS abbia portato a “molti cambiamenti” nel sistema sanitario regionale. «Abbiamo accertato diverse inadempienze e siamo intervenuti per migliorare i controlli», ha affermato Emiliano, evidenziando il complesso lavoro svolto da un nucleo che si occupa di una realtà con oltre 45mila dipendenti.

Il governatore ha poi rivolto un appello al Governo centrale: «È fondamentale che il finanziamento della sanità nazionale raggiunga almeno il 7,5% del PIL. Ben cinque regioni italiane hanno già presentato una proposta di legge in questo senso. È una battaglia che dobbiamo vincere tutti insieme».

Emiliano ha concluso ribadendo l’importanza della collaborazione tra Regione, ASL e direzioni sanitarie per garantire un servizio sanitario sempre più efficiente ed efficace. «Il NIRS è uno strumento prezioso per raggiungere questo obiettivo», ha sottolineato.

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News Potenza Salute

Pulizia e vigilanza in Asp Basilicata, l’azienda sanitaria risponde ai sindacati: «Niente tagli al personale, solo riorganizzazione»

La polemica sulla riorganizzazione dei servizi di pulizia e vigilanza all’interno delle strutture dell’Asp Basilicata si infiamma. L’azienda sanitaria, in una nota ufficiale, ha voluto chiarire la propria posizione, smentendo le voci di tagli ai posti di lavoro e sottolineando come le misure adottate siano necessarie per garantire la sostenibilità del sistema e far fronte alle difficoltà economiche.

Le delucidazioni

«Le scelte fatte sono state dettate da precise esigenze di bilancio e da una volontà di ottimizzare le risorse – ha dichiarato un rappresentante dell’Asp – Non si tratta di tagli indiscriminati, ma di una rimodulazione delle attività per garantire l’erogazione dei servizi essenziali».

In particolare, per quanto riguarda le pulizie, l’azienda ha spiegato che sono state riviste le modalità di esternalizzazione del servizio, concentrando le risorse sulle aree più critiche e riducendo quelle meno strategiche. «Non ci saranno licenziamenti – ha assicurato l’Asp – ma una riorganizzazione del personale che consentirà di garantire gli stessi standard di pulizia con costi inferiori».
Simile discorso vale per la vigilanza. L’azienda ha deciso di ridurre le ore di servizio, ma ha garantito che non ci saranno tagli all’organico. «Stiamo lavorando con le imprese fornitrici per trovare una soluzione che consenta di conciliare le esigenze di sicurezza con la necessità di ottimizzare le risorse», ha aggiunto l’Asp.

L’Asp ha inoltre precisato che le decisioni adottate sono state prese in piena autonomia, senza alcuna interferenza da parte della Regione Basilicata. «La Regione è stata semplicemente informata delle nostre scelte, ma non ha avuto alcun ruolo decisionale», ha chiarito l’azienda.

Il confronto

Nonostante le rassicurazioni dell’Asp, i sindacati restano preoccupati per il futuro dei lavoratori. “Non siamo convinti delle rassicurazioni dell’azienda”, ha dichiarato un rappresentante sindacale. «Temiamo che, a lungo termine, queste misure possano portare a una precarizzazione del lavoro e a una riduzione della qualità dei servizi».
L’Asp ha invitato i sindacati a un confronto costruttivo per trovare una soluzione condivisa. Un nuovo incontro è previsto per il 26 agosto, durante il quale le parti cercheranno di dirimere le divergenze e trovare un punto d’incontro.

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Foggia News Salute Sviluppo e Lavoro

Medici in fuga e ufficio senza personale all’ospedale di Lucera: protestano i sindacati

«I cittadini che provengono da Lucera e dai paesi limitrofi, da circa un mese a questa parte trovano la porta dell’ufficio chiusa e da informazioni assunte al momento apprendono che il personale preposto non è presente». La porta in questione è quella dell’ufficio esenzione ticket del poliambulatorio Lastaria di Lucera.

La denuncia

E a renderlo noto, con una segnalazione ufficiale, sono il segretario regionale del sindacato Confederazione autonoma europea dei lavoratori (Confael), Domenico Brienza, insieme al componente Rsu dell’Asl Foggia, Silvano Randi. «Un vero e proprio disservizio – come lo definiscono nella nota – per un supporto allo sportello notoriamente utile e in grado di venire incontro a istanze fondamentali per i pazienti, come il rilascio dell’esenzione stessa oppure la scelta o la revoca del medico curante».

Continuano ancora i due sindacalisti «A volte sulla porta d’ ingresso c’è anche un cartello affisso, privo di firma del dirigente, che avvisa della chiusura degli uffici dovuta alla non presenza del personale dipendente. Tale disservizio crea di volta in volta enorme disagio ai cittadini, in quanto si vedono costretti a tornare indietro senza nulla di fatto, dopo aver perso tempo e denari».

I precedenti

Ancora problemi, dunque, per il poliambulatorio della città federiciana che, già nel gennaio scorso, aveva attirato l’attenzione dell’opinione pubblica, quando fu lo stesso sindaco di Lucera, Giuseppe Pitta, a lamentare «la fuga dei medici»: una perdita di personale specializzato considerata preoccupante, per un centro medico di fatto collegato con molti comuni dei Monti Dauni. In quell’occasione, inoltre, si unirono alla protesta anche diversi sindaci del subappennino, a seguito delle non poche dimissioni inoltrate dal personale ospedaliero. La segnalazione dei sindacati, va aggiunto, arriva a pochi giorni dall’incontro programmatico avuto in Regione tra il presidente Michele Emiliano e la coordinatrice del Nucleo ispettivo regionale in sanità (Nirs), Antonella Bellomo, per fare il punto sulla situazione delle segnalazioni e sulle criticità emerse in occasione della pianificazione del Piano Annuale dell’attività ispettiva – incontro al quale hanno preso parte anche le direzioni amministrative delle Asl, delle aziende ospedaliere e degli Irccs pubblici. «All’amministrazione della Sanità Service della Asl Foggia – si legge in conclusione della nota – si chiede d’intervenire per evitare che tale disservizio possa continuare, ma soprattutto di evitare che possa verificarsi ancora nel futuro».

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Bari News Salute

Bari, al Policlinico asportato un tumore al cervello in un bimbo attraverso il naso

Un bimbo di appena 8 anni è stato operato, al Policlinico di Bari, per un raro tumore al cervello, localizzato nell’ipotalamo, l’area che controlla le funzioni vegetative.

Il tumore è stato asportato dall’équipe neurochirurgica del professor Francesco Signorelli per via endoscopica, cioè attraverso la cavità nasale.

Si tratta di un trattamento neurochirurgico possibile in pochissimi centri in Italia.

«Non è un approccio frequente nei bambini mentre negli adulti abbiamo un’importante esperienza e arrivano a Bari casi anche da fuori regione», conferma il professor Signorelli, direttore dell’unità operativa di neurochirurgia. «Il bambino – spiega – ha invece spesso un naso troppo piccolo per poter permettere le manovre chirurgiche. In questo caso con il team multidisciplinare con cui studiamo questo tipo di interventi, con gli otorini del team del il professor Quaranta, gli oncoematologi pediatri del dottor Santoro, la dottoressa Perillo, gli anestesisti del professor Ranieri, le dottoresse Riefolo e Paganetti, e i rianimatori guidati dal professor Grasso, l’abbiamo valutato fattibile e preferibile alla via chirurgica transcranica».

L’intervento è stato quindi eseguito senza nessuna apertura del cranio ma operando con gli strumenti endoscopici pediatrici: con la guida del neuronavigatore, i neurochirurghi hanno raggiunto in maniera mini-invasiva la voluminosa massa ipotalamica, nella zona centrale del cervello.

«L’intervento si è concluso positivamente con una resezione completa, evitando danni ai tessuti circostanti», conclude il professor Signorelli.

Il bimbo è ancora ricoverato ma potrà tornare presto a casa.

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Bari News Salute

Monopoli, arrivano i medici di base nelle contrade: attivati tre presìdi per i 10mila residenti – VIDEO

Tre nuovi presìdi territoriali di medicina generale, con cinque medici di base, saranno a disposizione dei circa 10mila residenti nelle contrade di Monopoli per soddisfare i loro bisogni di salute e offrire servizi adeguati anche in zone isolate e difficili da raggiungere.

È quanto prevede un progetto che l’Asl Bari ha condiviso con la Regione Puglia, con il Comune di Monopoli e con i medici di medicina generale, che hanno aderito volontariamente all’iniziativa, con l’obiettivo di potenziare l’assistenza sanitaria nelle zone di campagna di Monopoli.

L’accordo prevede che i medici di medicina generale possano visitare non solo nei loro studi del centro cittadino ma anche nelle contrade. Si tratta, spiega il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, di un’iniziativa che «dimostra che, se c’è una armonia tra medici di base, comuni e Asl, la cosiddetta medicina del territorio può fare passi da gigante. Tutto senza aggravare né il lavoro dei medici di base né di costi il sistema sanitario che ha bisogno di maggiori risorse per avere più personale, più sedi e cure più selettive e appropriate».

Emiliano ha ricordato che «cinque regioni hanno predisposto una proposta di legge al Parlamento per aumentare di 20 miliardi nei prossimi 4 anni lo stanziamento del fondo sanitario nazionale per superare le criticità, come le liste di attesa e la mancanza di personale, che rendono la vita dei pazienti e degli operatori sanitari molto faticosa».

L’assistenza territoriale, il sistema delle cure primarie e l’assistenza sanitaria di base, aggiunge il direttore generale facente funzioni della Asl Bari Luigi Fruscio, «rappresentano l’articolazione organizzativa più adeguata a fornire servizi e cure vicini alle persone, soprattutto se residenti in località lontane dai centri abitati. Grazie a questo progetto ci avviciniamo alle persone, garantendo cure e prestazioni socio-sanitarie di prossimità».

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Puglia, in sei mesi 40 ispezioni del Nirs negli ospedali: «Aiutano a migliorare il servizio» – VIDEO

Sono 40 le ispezioni effettuate dall’inizio dell’anno nelle strutture sanitarie pugliesi dal Nirs, il Nucleo ispettivo regionale in Sanità, guidato dall’ex prefetta di Bari Antonella Bellomo. Altre ne sono programmate o sono in corso di esecuzione.

Gli ispettori del Nirs hanno incontrato stamattina, alla presenza di Bellomo e del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, le direzioni amministrative delle Asl, delle aziende ospedaliere e degli Irccs pubblici per fare il punto sulla situazione delle segnalazioni e delle criticità emerse.

Il piano annuale dell’attività ispettiva ordinaria per l’anno in corso è all’attenzione della Giunta regionale e sono stati programmati incontri tematici con le direzioni generali, sanitarie e amministrative delle aziende ed enti del Sistema sanitario regionale (Ssr) per il confronto e la definizione, di concerto con il presidente della Giunta e la coordinatrice del Nirs, di buone prassi e azioni di miglioramento del sistema.

Infine, è stata avviata una collaborazione con il dipartimento Promozione della Salute e del Benessere animale per l’analisi delle problematiche e la pianificazione di interventi correttivi riferiti ai settori di maggiore criticità.

Il Nirs, istituito su volontà del presidente Emiliano, ha fornito un «importantissimo contributo» portando «molti cambiamenti» e accertando «anche inadempienze da parte del sistema, consentendoci di migliorare i controlli, di presentare denunce anche alla magistratura e alle forze dell’ordine, ma soprattutto di far funzionare meglio le cose», ricorda lo stesso governatore pugliese.

L’auspicio è che «le ispezioni del Nirs ci consentano di migliorare sempre di più la qualità del servizio sanitario. Fermo restando che se il governo non assegna almeno il 7,5% del pil alla sanità sarà difficile fare tutto quello che dobbiamo fare. Ben cinque regioni italiane hanno consegnato al Parlamento un disegno di legge per aumentare nei prossimi quattro anni di venti miliardi lo stanziamento sull’attività sanitaria», ha concluso Emiliano.

Nel primo semestre del 2024, ha aggiunto la coordinatrice Bellomo, l’attività del Nirs «è stata affidare e seguire già quaranta ispezioni su vari argomenti. Inoltre sono state definite da poco le linee operative e le proposte per le quali la giunta regionale si farà carico per quanto riguarda l’attività ordinaria di monitoraggio ordinario. Proseguiremo anche con forme di collaborazione con tutte le altre istituzioni sia regionali sia nazionali».

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News Puglia Salute

Sanità, dalla Regione 1,5 milioni di euro per nuovi progetti nelle “farmacie dei servizi”

La Puglia potenzia la “Farmacia dei servizi” con la ricognizione farmacologica per i pazienti oncologici e il supporto dello screening del diabete non noto.

In attesa delle nuove funzioni assegnate alle farmacie dal nuovo decreto semplificazioni si completa nella regione il quadro dei servizi che a partire dal 2009 sono stati riconosciuti dal Ministero della Salute, tra cui l’attivazione del Fascicolo sanitario elettronico (Fse), il monitoraggio dell’aderenza alla terapia nell’ipertensione arteriosa, nel diabete e nella broncopneumopatia cronica ostruttiva, il supporto allo screening del sangue occulto nelle feci per la prevenzione del tumore del colon retto, la somministrazione da parte dei farmacisti dei vaccini anti Sars-CoV-2.

«Le farmacie dei servizi – osserva il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano – rappresenteranno nei prossimi anni sempre di più un presidio sanitario di prossimità fondamentale per i cittadini. In Puglia di concerto con le associazioni sindacali di categoria delle Farmacie (Federfarma/Assofarm) e gli Ordini professionali dei Farmacisti, abbiamo realizzato questi primi progetti nei tempi previsti, confermandoci all’avanguardia nell’attivazione di servizi sanitari innovativi per i cittadini».

Alla Regione Puglia, aggiunge il vicepresidente Raffaele Piemontese, «sono stati assegnati complessivamente per questi progetti circa 8 milioni di euro e con gli ultimi progetti attivati raggiungiamo un livello di impiego delle risorse statali pari a circa il 90%. Grazie a questi nuovi progetti, puntiamo a migliorare ulteriormente l’accesso alle cure e la prevenzione».

Per i due nuovi progetti sono stati stanziati 1,5 milioni di euro, il primo è già partito lunedì, il supporto allo screening del diabete non noto partirà invece il 19 agosto con termine previsto al 31 dicembre 2024.

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News Politica Puglia Salute

Autismo, FdI alla Regione Puglia: «Serve il riordino dei servizi per diagnosi e prese in carico precoci»

Favorire l’inclusione delle persone con il disturbo dello spettro autistico, valorizzare la rete territoriale regionale e supportare le famiglie che intraprendono percorsi e progetti terapeutici integrativi alle prestazioni erogate dal Servizio sanitario regionale. Sono le richieste che il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia (FdI) ha voluto sottoporre all’attenzione del Consiglio regionale pugliese presentando una mozione a firma del capogruppo Renato Perrini e dei consiglieri Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Tommaso Scatigna e Tonia Spina.

La mozione, nel dettaglio, punta a sensibilizzare il governo regionale affinché si arrivi all’emanazione, «con il coinvolgimento dei soggetti interessati e in particolare con le associazioni dei genitori di soggetti autistici, di uno specifico atto finalizzato a riordinare complessivamente la materia e a favorire una presa in carico uniforme a livello regionale dei pazienti», affermano i consiglieri di Fratelli d’Italia in una nota. «Non solo – aggiungono -, anche ad assicurare, nelle more dell’emanazione dell’atto di riordino, la continuità delle terapie, il riconoscimento dei percorsi già prescritti, nonché dei relativi rimborsi riconducibili all’annualità 2023 e a quella in corso».

Il 19 giugno scorso, ricordano da FdI, «la giunta regionale ha approvato una delibera molto attesa dalle famiglie con figli affetti da autismo che prevede un aumento della spesa per le “prestazioni della diagnosi precoce, della cura e del trattamento individualizzato dedicato alle persone con disturbi dello spettro autistico”, il fondo unico regionale è stato incrementato di oltre 2 milioni 700mila euro. Le risorse ammontano, quindi, ad un totale di quasi 6 milioni 800mila».

Proprio per questo «chiediamo di valorizzare e promuovere le realtà che implementano terapie nuove secondo un’evoluzione dei centri specializzati per persone affette da disturbo dello spettro autistico nell’ottica di un’inclusione reale, in cui si lavora sulle autonomie con attività ricreative e riabilitative durante l’intero percorso scolastico. Realtà che, in sinergia con le altre realtà territoriali (sportive, artistiche, culturali), intercettino già dall’infanzia le specificità e potenzialità dei bambini affinché queste possano diventare il loro punto di forza in età adulta».

La mozione, inoltre, «chiede alla Giunta anche di farsi carico del diritto delle famiglie di essere una parte fondamentale della presa in carico del figlio autistico, favorendo la necessaria assistenza psicologica svolta da professionisti. L’autismo, infatti, pesa moltissimo sulle famiglie e riguarda tutta la vita sociale del bambino. Per questo, è importante fare una diagnosi precoce per poter mettere in campo tutte le azioni che consentano di avere una vita scolastica e sociale, e magari anche un inserimento lavorativo laddove la malattia lo consenta», concludono Perrini e i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia.

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Sale di infusione, palestra, odontoiatria: ecco i nuovi ambulatori e servizi dell’oncologico di Bari – VIDEO

Nuovi ambienti e più servizi per i pazienti oncologici all’Istituto tumori “Giovanni Paolo II” di Bari. Al termine dei lavori di riorganizzazione e ammodernamento, il piano terra dell’oncologico ospita adesso nuovi ambulatori per visite ed esami per chi ha una sospetta diagnosi, per chi è già in trattamento oncologico e per chi è in follow up.

Un intero corridoio è destinato al COrO, il Centro di orientamento oncologico dell’Istituto, porta di ingresso al percorso di cura oncologica, che provvede alla presa in carico multidisciplinare del paziente con diagnosi da accertare o con diagnosi già accertata. Il COrO, guidato dal responsabile dottor Ezio Brunetti, è dotato di tre stanze per i medici, una sala riunioni per i team multidisciplinari, un ambulatorio per le consulenze onco-genetiche per i tumori eredo-familari, un ufficio di front-office dove il personale sanitario provvede all’informazione, all’orientamento e alla prenotazione di esami e visite.

Un ambulatorio è destinato al pre-ricovero chirurgico, con relativa sala d’attesa, per coloro che dovranno sottoporsi a intervento.

Una sala è stata allestita con una poltrona odontoiatrica, per la diagnosi e la cura dei tumori del cavo orale ma anche per il trattamento dei danni dovuti alle terapie oncologiche. Il servizio partirà da settembre, grazie alla collaborazione con l’ordine dei medici.

Nuova organizzazione anche per il servizio di fisiatria e fisioterapia che vanta, unico caso in Puglia, una palestra per la riabilitazione dei pazienti oncologici ricoverati. Il servizio di medicina fisica e riabilitazione, guidato dalla dottoressa Patrizia Dicillo, provvede anche alla cura dei pazienti in follow up per il trattamento di linfedema e il recupero del tono muscolare.

Sono state poi allestite due sale per le infusioni chemioterapiche, per un totale di nove poltrone infusionali, destinate ai pazienti con tumore del tratto gastroenterico.

Nuova collocazione, infine, per il servizio di psiconcologia.

«Qui – ha sottolineato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervenuto per il taglio del nastro – si lavora tutto l’anno, anche ad agosto, per dare più servizi ai pazienti, anche a quelli non ricoverati. La particolarità di questo ospedale è proprio questa – ha aggiunto -, assicurare servizi anche ai pazienti non ricoverati perché con il tumore si deve convivere, si deve combattere, con pazienza e tenacia, continuando a vivere il più normalmente possibile. L’oncologia è una delle sfide del millennio e il nostro impegno è quello di affermare la qualità dell’offerta pubblica delle cure».

Il direttore generale dell’oncologico, Alessandro Delle Donne, ha evidenziato che «non si tratta solo di una riorganizzazione degli spazi ma di un modo nuovo, più funzionale e moderno, di accogliere e accompagnare il paziente oncologico durante il suo percorso di cura. Insieme alla chemioterapia e alla chirurgia, questo Istituto è in grado di assicurare altri servizi, come la medicina fisica, la riabilitazione, l’odontoiatria e la psiconcologia, che migliorano significativamente la qualità di vita del paziente in trattamento. Ovviamente non ci fermiamo qui. I lavori di riorganizzazione e ammodernamento dell’Istituto andranno avanti tutta l’estate e già a settembre saremo in grado di ampliare ulteriormente le prestazioni da erogare ai pazienti oncologici».

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Bari News Salute

Bari, al Policlinico 102 trapianti di fegato in 22 mesi: quasi azzerata la lista d’attesa

Primo centro in Italia per quanto riguarda i trapianti di cuore, il Policlinico di Bari, negli ultimi 22 mesi, è riuscito quasi ad azzerare la lista d’attesa per i trapianti di fegato: ne sono stati eseguiti 102 con ottimi risultati e una sopravvivenza a un anno dal trapianto del 92%.

«Un importante risultato che oggi rende il Centro trapianti di fegato del Policlinico di Bari un centro a medio volume. Con i cinque trapianti effettuati negli ultimi 6 giorni di luglio, abbiamo dieci pazienti attualmente in lista di attesa», spiega il dottor Francesco Tandoi, direttore dell’unità operativa di chirurgia epatobiliare e Centro trapianti di fegato.

Il primo trapianto di fegato al Policlinico di Bari è stato eseguito il 26 giugno del 1998 e in 24 anni, fino al 30 settembre 2022, ne sono stati effettuati 473 complessivi. Dall’arrivo del dottor Tandoi: dieci trapianti negli ultimi tre mesi del 2022, 54 nel 2023 e 38 nei primi sette mesi del 2024 (+12 rispetto allo stesso periodo del 2023).

«Questo risultato è reso possibile – aggiunge Tandoi – grazie alla collaborazione tra la mia équipe medica, infermieristica e di sala, e il lavoro costante e interdisciplinare che coinvolge il gruppo epatologico dei trapianti, coordinato dalla dottoressa Maria Rendina dell’unità operativa del professor Di Leo, il gruppo rianimatorio del professor Salvatore Grasso e quello anestesiologico dei trapianti coordinato dalla dottoressa Giuliana Primicieri, e il coordinamento del Centro regionale trapianti, con il professor Loreto Gesualdo. Il nostro Centro trapianti fegato oltre che per i pugliesi può essere un riferimento anche per le regioni limitrofe».

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