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L’exploit di Lasagna nel precampionato: l’attaccante che si è già preso il Bari

Domenica di riposo in casa Bari, con la squadra che riprenderà questo pomeriggio gli allenamenti all’Antistadio in vista della prima gara ufficiale di stagione. Sabato i biancorossi se la vedranno in una difficile trasferta contro la Cremonese, fischio d’inizio alle 18, match valevole per i trentaduesimi di Coppa Italia. Occasione per mister Longo per testare per l’ultima volta i progressi della sua squadra. Lo si evince anche dalla disponibilità dei volti nuovi, che si sono inseriti in queste settimane senza grande fatica a riprova di un’organizzazione tattica ben delineata.

L’exploit di Lasagna

In questo contesto il protagonista del precampionato è Kevin Lasagna, quattro gol nelle tre amichevoli a sua disposizione. Già da Roccaraso dall’area tecnica del Bari era emersa la forte volontà di Lasagna di sposare la causa biancorossa, tanto da aver deciso di venire in Puglia appena saputo dell’interesse nei suoi confronti. Per l’ex Udinese e Verona la società dei De Laurentiis ha predisposto un forte impegno economico, con Magalini che ha dovuto superare anche la concorrenza di Modena e Salernitana. Sforzi finora ripagati da Lasagna, che in queste prime settimane baresi ha garantito di sentirsi carico e pronto per questa avventura, dopo quelle infelici degli ultimi anni tra Verona e Turchia. Forti motivazioni che agli occhi della gente cozzavano impropriamente con il recente curriculum. I numeri magri, 10 gol negli ultimi 4 anni, erano un bigliettino da visita da cui era scaturito un forte scetticismo per l’arrivo del trentaduenne. Un’accoglienza ingenerosa, che però già la prima amichevole col Frosinone aveva trasformato qualche borbottio in sentiti e calorosissimi applausi al primo giorno di allenamento a Bari.

Le amichevoli

Le due amichevoli con Salernitana e Giugliano hanno poi consegnato un bel feeling col “San Nicola”, evidenziando come Lasagna, se in condizione e ben supportato dai compagni, possa essere un attaccante fuori categoria per la serie B. Col Frosinone si era visto un saggio dell’attacco alla profondità sulle verticalizzazioni di Sibilli. Il pezzo forte della casa, che ha esaltato l’attaccante lombardo abile nel tagliare in due le difese avversarie. Nelle restanti gare si è visto un Lasagna abile nell’inserimento e nella copertura d’area di rigore, doti che si ricorda lo hanno portato qualche anno fa in Nazionale. Lasagna è un calciatore ben strutturato, soprattutto a livello degli arti inferiori, che ha fatto dell’allungo e della progressione le proprie frecce più affilate. La finalizzazione pura non è mai stata il suo forte, tuttavia, come anche dimostrato sul campo, Lasagna è un attaccante che sfianca le difese, ma non solo attraverso l’attacco alla linea, anche ingaggiando duelli o disturbando la circolazione palla avversaria. Tutto questo si è già intravisto, per la grande soddisfazione di mister Longo, che ritiene l’ex Carpi un attaccante tranquillamente da doppia cifra. Un buon antipasto di quello che sarà, soprattutto visto che le sue caratteristiche si sposano con quelle dell’altro attaccante designato da Magalini, Di Cesare e Longo: Novakovich. Guardando lo statunitense, balza subito all’occhio l’imponente struttura fisica di cui dispone. Questo si traduce in un gioco fondato principalmente sui duelli aerei e sugli scontri corpo a corpo con i difensori. Nel generare seconde palle e far salire la squadra, l’apporto di Novakovich darà una mano anche a Lasagna.

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Seconda amichevole al San Nicola, ultimo test pre Coppa Italia: Bari-Giugliano 3-1

A 7 giorni dalla prima importante partita di stagione, Bari-Cremonese di Coppa Italia, mister Longo continua a testare i suoi ragazzi e i nuovi arrivi. Dopo un allenamento congiunto con la Primavera biancorossa in mattinata, ecco la seconda amichevole al San Nicola per i biancorossi che, questo pomeriggio, hanno ospitato il Giugliano Calcio guidato da mister Bertotto.

Bari-Giugliano 3-1

Contro la formazione campana mister Longo conferma il 3-4-2-1 con l’esordio di Radunovic a difesa della porta; in difesa linea a tre composta da Pucino, Vicari e Obaretin, Favasuli a destra e Dorval a sinistra con Maiello e Benali al centro; in avanti Sibilli e Sgarbi alle spalle di Lasagna

Il primo tempo nell’Astronave di Renzo Piano si chiude sul punteggio di 3-0, la sblocca sempre Lasagna, ormai al quarto gol in tre partite, seguono al 25′ Sgarbi e al 37′ Favasuli. La seconda frazione, fa uscire la squadra campana che inizia a trovare qualche buono scambio e al 14esimo trova un palo con Salvemini. Al 34esimo disattenzione difensiva dei galletti e Njambè trova il gol che chiude il match.

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Mitropa Cup, l’unico trofeo internazionale del Bari: il ricordo di Perrone, Terracenere e Lupo

Era il 21 maggio 1990 ed era anche l’ultima partita allo stadio Arena della Vittoria, in seguito nominato stadio “Della Vittoria”, e il Bari allenato da mister Salvemini disputò la sua ultima partita ufficiale in quel fortino, vincendo la Mitropa Cup, l’unico ad oggi della sua storia ultracentenaria, dinnanzi ai quasi 3600 presenti (qualcuno asserisce di più). A sollevare quel trofeo, quel giorno con la fascia da capitano fu Carlo Perrone, in virtù dell’assenza di Giovanni Loseto e Antonio Di Gennaro, ma soprattutto quel “Carletto” come era soprannominato affettuosamente dai tifosi, segnò il gol vittoria al Genoa di Scoglio che consegnò la Mitropa Cup.

Pillole di storia

La Mitropa Cup cessò di esistere nel 1992, anno in cui fu disputata l’ultima edizione vinta dal Borac Banja Luka (che detiene l’originale, squadra bosniaca) ai danni del Lecce. Oltre al Bari le italiane che si sono aggiudicate questo trofeo sono: Udinese, Torino, Pisa, Bologna, Fiorentina, Milan (con Franco Baresi) e Ascoli.

Re Carletto Perrone

Bari è risaputo è una piazza calda che ama il calcio da sempre, passionale e tra le prime cinque per media spettatori e con una storia che avrebbe meritato e meriterebbe tutt’oggi palcoscenici diversi da quello attuale. A raccontare la sua su quella serata memorabile e quella partita contro il Genoa del compianto prof Scoglio è stato Carletto Perrone, nominato affettuosamente dai baresi re Carletto. Perrone ha detto: «Bari per me rappresenta uno dei momenti più importanti della mia carriera. Ho avuto anche la fortuna di giocare in Coppa Uefa con l’Atalanta ma quello è un altro capitolo. L’emozione provata quel 21 maggio 1990, 34 anni fa, resta indelebile. L’unico trofeo internazionale a oggi ancora presente nella storia biancorossa che ho sollevato da capitano con un mio gol ad un grande Genoa. Quella sera credo tuttora che si siano allineati tutti i pianeti astrali e la finale l’abbiamo conquistata noi. Avevo saputo da qualche giorno che sarebbe stata la mia ultima partita col Bari, quindi avevo tante sensazioni dentro avendo vissuto anni incredibili con compagni fantastici e uomini veri. È stata l’ultima partita per me e i miei compagni al “Della Vittoria” perché poi si sarebbe passati al San Nicola. L’assist-meraviglia del gol fu realizzato da Angelo Terracenere, io arrivai subito e freddai il portiere con un cucchiaio prima che lo facesse il grande Francesco Totti. Ancora a distanza di anni rabbrividisco, soprattutto dall’affetto che fummo ricoperti. La speranza è che si ritrovi la Coppa Mitropa (inizialmente chiamata così) e che un giorno non lontano, il Bari possa vincere altri trofei internazionali perché vorrà dire che ci sarà stata festa sugli spalti e nella grande piazza barese. Al Bari che porto nel cuore auguro per ora di ritrovare la la massima serie».

L’altro ex, Fabio Lupo

Carlo Perrone e Fabio Lupo erano e sono legatissimi, avendo giocato a Campobasso assieme. Ma Lupo a Bari ci ha comprato la sua prima casa e successivamente ci tornò per delle docenze di Scienze Motorie a Foggia. Su quella serata magica ha detto: «Per il gruppo fu il coronamento di 2 stagioni fantastiche con una promozione e una stupenda salvezza in A. La vittoria ci diede un’immensa gioia e grande autostima. Chiudemmo in bellezza il grande ciclo storico dello stadio Della Vittoria. Per me fu la definitiva rinascita dopo due infortuni gravi. Ciò che mi rimane più nel cuore è quella foto in cui splende il sorriso buono di Vincenzo Matarrese con la coppa in mano e noi felici intorno a lui come un nostro secondo padre. Il Genoa nella precedente stagione, in cui arrivammo primi alla pari, era stato un nostro grande rivale ed aveva uno squadrone. Sconfiggerli in finale, in uno scontro diretto, era il segnale che aldilà dei numeri i più forti eravamo noi».

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Bari, ecco il nuovo portiere Radunovic dal Cagliari. Acquistato Onofrietti dal Dortmund – FOTO

Con il prestito di Radunovic dal Cagliari, l’SSC Bari si aggiudica il portiere titolare per questa stagione, Pissardo si candida a rimanere come secondo. Magalini e il vice Di Cesare mettono a segno un altro acquisto, quello di Onofrietti: il classe 2005 ex Borussia Dortmund verrà girato in prestito in serie C alla Turris.

I comunicati del club

SSC Bari comunica di aver acquisito dal Cagliari Calcio, a titolo temporaneo, i diritti alle prestazioni sportive del calciatore Boris Radunovic (Belgrado, 26.05.96); il portiere serbo ha già raggiunto la Puglia per aggregarsi al gruppo biancorosso e mettersi a disposizione di mister Longo.

SSC Bari comunica di aver acquisito a titolo definitivo dal Borussia Dortmund i diritti delle prestazioni sportive del calciatore Vincenzo Onofrietti (Arnsberg, Germania, 04.05.05) che ha firmato un contratto fino al giugno del 2027.

Chi è Radunovic?

Dopo essere cresciuto nelle giovanili del Rad Belgrado, fa il suo esordio in prima squadra all’età di 17 anni, ereditando la titolarità della porta a 19. Nell’estate del 2015 l’Atalanta decide di scommettere sul possente estremo difensore che farà poi esordire sul finire del campionato. Dal 2016 al 2019 viene mandato a maturare in prestito in Serie B: vestirà le maglie di Avellino, Salernitana e Cremonese prima di tornare in Serie A all’Hellas Verona nel campionato 20/21. Nell’estate del 2021 viene acquistato dal Cagliari, sempre in A, risultando poi decisivo, l’anno successivo, per l’immediata risalita degli isolani in massima serie grazie a ben 16 clean sheet e un superlativo doppio confronto giocato nella finale playoff proprio contro i biancorossi. Vanta ben 115 presenze in cadetteria, di cui 36 da imbattuto, e 14 in A, di cui 4 senza subire gol. Ha vestito la maglia della Nazionale serba sino all’Under 21. Benvenuto Boris!

Chi è Onofrietti?

Contestualmente il duttile centrocampista, cresciuto nelle giovanili del Borussia Dortmund con cui ha preso parte all’ultima edizione della Youth League, si è trasferito a titolo temporaneo alla Turris.

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