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Attualità Bari News

Bari, il sindaco della notte contro la “malamovida”: i comitati di quartiere sono fiduciosi

Anche Bari ha il suo “sindaco della notte”. A Lorenzo Leonetti, ex presidente del primo Municipio, spetta ora il compito di definire le strategie per il miglioramento della vivibilità urbana e di tutti quegli spazi pubblici della città interessati dalla “mala movida”.

Il sindaco della notte

Uno dei primi punti da chiarire riguarda la figura del sindaco della notte. In realtà si tratta di una misura già sperimentata in altre città europee come Amsterdam e Londra, ma anche in Italia, a Trento e Bologna. Compito del sindaco della notte è gestire la vita notturna della città, incarnando il ruolo di un vero e proprio intermediario tra le parti, dai proprietari di locali ai residenti, dalle forze dell’ordine alle comunità universitarie. «Non uno sceriffo, ma un mediatore capace di creare una rete di ascolto», lo aveva definito il sindaco di Bari, Vito Leccese.

La malamovida a Bari

Quello della movida è un tema che nel capoluogo pugliese tiene banco ormai da tempo: se da un lato l’esplosione della vita notturna ha portato risvolti positivi per l’economia della città e per la sua immagine, sostenendo anche il settore turistico, dall’altro comporta non pochi disagi per i residenti delle zone prese d’assalto nelle ore notturne, dall’Umbertino a Poggiofranco. Quello del sindaco della notte, dunque, è un ruolo che a Bari potrebbe fare la differenza. «Bisogna vedere come si agirà in concreto – commenta Mauro Gargano, presidente del Comitato per la salvaguardia della zona umbertina – Leonetti come presidente del primo Municipio è al corrente di ciò che avviene nel quartiere. Sicuramente lo metteremo alla prova e vedremo se ascolterà le nostre proposte». Tra i problemi sollevati da comitati e cittadini spesso c’è l’eccessiva concentrazione di locali in alcuni isolati, diventati punto di ritrovo in cui la sera si riuniscono centinaia di persone, la confusione che ne consegue, musica alta fino a tarda notte e sporcizia, sia per strada che a ridosso delle abitazioni.

La risposta dei comitati

«È una figura nuova, siamo desiderosi di scoprirla – afferma Lorenzo Scarcelli, presidente del Comitato di piazza Umberto – Un sindaco che si dedichi esclusivamente ai problemi che sorgono di notte credo sia una cosa positiva. Sono curioso». Una delle prime criticità che saranno sottoposte all’attenzione di Leonetti sarà quella legata alla sicurezza, con la richiesta di un aumento dei controlli nelle fasce orarie più delicate. «Dovrà raccogliere un po’ di sentori in giro – aggiunge Scarcelli – magari ascoltando anche noi dei comitati per capire come poter collaborare e migliorare la vivibilità della città anche di notte». L’idea, però, non sarebbe solo quella di presidiare la tranquillità notturna del capoluogo, ma anche di incoraggiare nuove forme di creatività che si esprimono durante la fascia oraria serale.

«Più siamo a lavorare per una città che funzioni e meglio è – commenta Vito D’Ingeo, presidente Confcommercio Bari-Bat – Può darsi che vengano fuori problemi che fino ad ora non erano attenzionati abbastanza». Tra le prime richieste al nuovo sindaco della notte, spiega D’Ingeo, ci sarà sicuramente quella di un incontro per studiare come agire al meglio nell’interesse dei cittadini e della città. «Bisognerà fare un po’ di formazione tutti insieme, capire le esigenze di tutti e cercare di metterle a fuoco – conclude – Io partirei dalla formazione».

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Attualità Brindisi News

Brindisi, carcere sovraffollato: ci sono 83 detenuti in più rispetto ai posti previsti

Nel carcere di Brindisi ci sarebbero 83 unità in più rispetto ai posti previsti. Una discrepanza tra i dati forniti dal Dap e la situazione reale. Si registra, dunque, un tasso di sovraffollamento, in linea, però, con la media nazionale.

L’ispezione

É il dato che emerge dall’ispezione nella casa circondariale di via Appia da parte di una delegazione di Forza Italia, composta dai parlamentari Mauro D’Attis e Andrea Caroppo e dal consigliere regionale Paride Mazzotta. La struttura è costituita da otto sezioni detentive, tre sezioni giudiziarie, una sezione di infermeria, due sezioni di definitivi, una per semi liberi e una sezione per nuovi giunti. Il carcere, però, ospita circa 200 detenuti, a fronte di una capienza dichiarata dal Dap di 152. Capienza che comprende anche i 33 posti liberi non utilizzati nella nuova area, per un totale di oltre 80 unità in più.

Le dichiarazioni

«Abbiamo riscontrato una discrepanza nei dati forniti dall’ufficio centrale dell’amministrazione penitenziaria – ha spiegato D’Attis – risulterebbe una capienza di 152 detenuti. Una capienza che comprende anche una parte del carcere che è stata costruita, quasi terminata, ma che non contiene ancora nulla. Parliamo di 33 posti liberi non utilizzati. Se quell’area dovesse ospitare nuovi detenuti, dovremmo registrare un dato importante di sovraffollamento».

Il personale

Il deputato forzista si è poi soffermato sul personale di polizia penitenziaria: «Abbiamo verificato un dato sorprendente – ha concluso D’Attis – l’amministrazione della polizia penitenziaria ci racconta di una voglia, da parte del personale di altre carceri, di trasferirsi a Brindisi. Evidentemente, vedono qui una situazione lavorativa migliore. C’è un problema di sottorganico di circa il 10%. Verificheremo se ci saranno le possibilità di aumentare il personale. A tal proposito, nei prossimi giorni incontreremo le sigle sindacali». L’istituto brindisino, però, presenta anche altre criticità, come quella dell’ubicazione, in pieno centro urbano. Va ricordato che nel Documento programmatico preliminare del Piano urbanistico generale della precedente amministrazione, vi era la volontà di delocalizzare il carcere di via Appia, in un’area urbana più idonea del centro cittadino, esattamente come prevedeva il Pug varato dal sindaco Mennitti. La casa circondariale rientrerebbe in uno di quei casi di intervento pubblico-privato, cercando di fornire una struttura moderna, rigenerando una zona centrale quale quella di via Appia. Ma ci vorrà tempo.

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Attualità Foggia News

Addio ad Antonio Ciccone, l’artista di San Giovanni Rotondo che padre Pio “inviò” a Firenze

Il pittore Antonio Ciccone è morto a Firenze, all’età di 85 anni, nella sua casa di Via de’ Serragli, dove aveva il luminoso studio e galleria d’arte. Ciccone era nato a San Giovanni Rotondo e si era formato su segnalazione di padre Pio negli studi d’arte di Pietro Annigoni e Nerina Simi e presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze.

Le sue opere

Il suo primo affresco importante è il San Francesco, del 1959, nell’omonima Sala nel convento dei Cappuccini di San Giovanni Rotondo. Tre anni dopo affresca la Resurrezione e nel 1964 le stigmate di san Francesco nel battistero dello stesso Convento. Ed è di questo stesso periodo il tabernacolo con crocifisso in memoria di Carlo Vannucci nel cimitero di Fontebuona e la Crocifissione nella chiesa della Badia Fiorentina. A partire dagli anni Sessanta, il maestro Ciccone inizia a viaggiare in Inghilterra, Irlanda e Stati Uniti.

Ma è a Firenze che incontra e sposa la studentessa d’arte americana Linda Allison Merrill. Con lei si trasferisce nel 1968 a Long Island, dove formano una famiglia interetnica composta di sette figli, prima di rientrare definitivamente in Italia nel 1980. Durante questo periodo Ciccone ha tenuto diverse mostre di successo negli Stati Uniti: a Palm Beach, Chicago e soprattutto nello stato di New York. Particolarmente apprezzati sono stati i suoi ritratti, che in un certo senso caratterizzavano l’opera dell’artista sangiovannese.

L’attività artistica

Nel 1987 Ciccone porta a termine l’affresco della Natività nella chiesa parrocchiale di Ponte Buggianese, vicino Pistoia, e l’anno successivo realizza La Resurrezione, un dipinto di grandi dimensioni commissionato da Giorgio Dal Lago, oggi collocato nel Chiostro del comune di S. Giovanni Rotondo, dove lo scorso 6 luglio è stata inaugurata la sua ultima opera pittorica in tre pannelli, intitolata “Contemplazione sul Gargano: aria, luce e colori”, collocata all’interno della cappella laterale in cui è sepolto fra Daniele.

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Attualità Lecce News

Lecce, la Basilica di Santa Croce in versione Lego: l’opera di Brizzo – FOTO

Un’opera unica e sorprendente sta per essere svelata a Lecce: la Basilica di Santa Croce, uno dei massimi esempi del Barocco leccese, è stata ricreata interamente con mattoncini Lego dall’artista salentino Francesco Favale, in arte Brizzo.

Il modellino, frutto di due anni di lavoro e oltre 35mila mattoncini, riproduce fedelmente la complessa facciata della basilica, con ogni dettaglio minuziosamente riprodotto. Un’impresa che ha richiesto una grande passione e maestria: Brizzo, laureato in Conservazione dei Beni Culturali, ha unito l’arte dei Lego alla profonda conoscenza dell’architettura e della storia locale.

L’opera, che misura 90×100 centimetri, sarà presentata al pubblico a partire dal 9 settembre all’interno della stessa Basilica di Santa Croce, offrendo ai visitatori un’esperienza unica e sorprendente. Brizzo, attraverso questa creazione, dimostra come l’arte possa assumere le forme più inaspettate, unendo tradizione e innovazione, passato e presente.

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Attualità News Potenza

Verso il Polo unico della Salute: 34 milioni di euro per l’ospedale di Lagonegro

Una boccata d’ossigeno per l’ospedale di Lagonegro. La Regione Basilicata ha infatti stanziato 34,2 milioni di euro per il primo lotto di lavori di ammodernamento della struttura. Come ha spiegato l’assessore regionale alla salute, Cosimo Latronico, l’obiettivo è adeguare l’ospedale «ai nuovi requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi previsti dagli standard di riferimento».

Il progetto, inserito nel più ampio piano per la realizzazione del “Polo unico della Salute“, prevede in questa prima fase la costruzione di una nuova centrale termica. Successivamente, sarà realizzato il blocco operatorio per l’area chirurgica.

«Per quest’ultimo intervento – ha precisato Latronico – è in corso la predisposizione di un documento di prefattibilità che sarà trasmesso alla Stazione Unica Appaltante della Regione Basilicata (Suarb) per una nuova gara di progettazione».

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Attualità News Puglia

Tra turismo e innovazione: la Puglia del futuro al Meeting per l’amicizia di Rimini

La Puglia del futuro si mette in mostra alla 45esima edizione del Meeting per l’amicizia di Rimini che comincia oggi presso la Fiera della città romagnola.

L’evento, in programma fino a domenica prossima, è un importante appuntamento che permette a chi fa politica di sviluppare riflessioni e strategie per il bene comune grazie a dibattiti e confronti di ampio respiro.

Tema del Meeting è, quest’anno, “Se non siamo alla ricerca dell’essenziale, allora cosa cerchiamo?” ed è un invito ad analizzare in modo più attento quello che conta veramente nella vita di una persona e di una comunità.

La Regione Puglia, con “La Puglia del futuro”, intende presentarsi come un territorio in rapida trasformazione, guidato da un’ambiziosa visione di innovazione e sviluppo sostenibile.

Lo stand istituzionale della Regione Puglia

Nello stand istituzionale la Puglia presenta la sua economia moderna e diversificata, che punta a un alto livello di innovazione, incentrata su specializzazioni intelligenti, che si distingue per il significativo impegno negli investimenti in ricerca e innovazione, senza tralasciare le tradizioni, elemento distintivo e identitario del territorio.

Accanto alla Puglia destinazione turistica d’eccellenza, riconoscibile con il brand #weareinPuglia, dunque, viene introdotta la regione come territorio in cui investire, come hub tecnologico e dell’innovazione, come primo spazioporto d’Europa con l’aeroporto Marcello Arlotta di Taranto-Grottaglie e ancora come wedding destination e come regione che ha puntato sul saper fare nel settore dell’agroalimentare, della moda, dell’artigianato e del design, divenuti settori di eccellenza del made in Italy.

«Puglia: Business or Pleasure è il progetto che stiamo sviluppando in collaborazione con Pugliapromozione per diffondere l’idea secondo cui il binomio business-pleasure non è un’alternativa ma una combinazione, capace di promuovere l’autenticità, le bellezze di Puglia e di lavorare altresì sulla reputazione del brand Puglia e sulla promozione di un ecosistema pro business», spiega l’assessore regionale allo Sviluppo economico Alessandro Delli Noci. Un ecosistema dell’innovazione in cui «il lavoro di università e organismi di ricerca è fortemente integrato con il sistema delle imprese ed è orientato all’offerta e alla produzione scientifica e tecnologica, avvantaggiato dalla rivoluzione digitale avviata con l’Agenda Digitale Puglia 2020», conclude.

Lo stand della Regione Puglia, con una superficie di 60 metri quadrati, è a cura di Pugliapromozione. Gli spazi allestiti hanno l’obiettivo di comunicare l’identità del brand Puglia a un pubblico previsto all’evento di circa 200mila utenti.

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Attualità Lecce News

Lecce, recuperato l’ordigno bellico inesploso trovato nelle acque di San Cataldo

Si sono concluse le operazioni di recupero dell’ordigno bellico inesploso rinvenuto nei giorni scorsi nello specchio d’acqua di San Cataldo – marina di Lecce -, in zona Punzi, tra l’area militare di Torre Veneri e il Lido Ponticello.

L’intervento è stato eseguito da una squadra specializzata di sommozzatori della Marina militare, arrivata da Taranto.

Le operazioni di bonifica sono iniziate intorno alle ore 9 e si sono concluse intorno alle 13.

Una squadra di volontari di Protezione civile, sette unità del Gruppo comunale e tre dell’associazione Sea guardians, sotto il coordinamento comunale, hanno supportato il lavoro dei militari.

La zona interessata è stata sgomberata da una ventina di bagnanti e successivamente ne è stata garantita la sicurezza impedendo il transito per un raggio di 200 metri, come previsto dalle due ordinanze emesse lo scorso 8 e 9 agosto.

A causa del rinvenimento dell’ordigno tutta l’area era rimasta interdetta alla navigazione, alla sosta, alla pesca e a tutte le attività subacquee e marittime di superficie per un raggio di metri 100.

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Attualità Lecce News

Calimera, onore al carabiniere Pangrazzi: salvò un uomo nel Milanese

L’amministrazione comunale di Calimera ha conferito un prestigioso riconoscimento all’appuntato dei carabinieri Fabio Pangrazzi, per il coraggioso intervento che, il 20 ottobre 2023, ha salvato la vita a un uomo anziano che tentava il suicidio a Sesto San Giovanni. L’agente, affiancato da un collega, è riuscito a raggiungere l’uomo, afferrarlo e portarlo in salvo, compiendo un gesto eroico che ha avuto risonanza a livello nazionale.

La cerimonia di premiazione si è svolta in una sala consiliare gremita, alla presenza del sindaco Gianluca Tommasi, della Giunta Comunale e delle forze dell’ordine locali. La comunità di Calimera, orgogliosa del gesto del suo concittadino, ha reso omaggio a Pangrazzi, simbolo dei valori del paese ellenofono.

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Vigneto abbattuto, San Severo è con Raffaele: «Giovedì andiamo a raccogliere l’uva» – VIDEO

San Severo “fa quadrato” intorno a Raffaele Vassallo, giovane agricoltore a cui il 15 agosto scorso hanno abbattuto un vigneto.

«Da giovedì prossimo andremo a dare una mano a Raffaele a raccogliere l’uva. Una mano ciascuno servirà a salvare il prodotto». Ad annunciarlo è la sindaca di San Severo, Lydia Colangelo, sottolineando che «noi non abbassiamo la testa davanti a questi atti. Abbiamo cercato di contribuire a rialzare il vigneto di Raffaele così come vogliamo rialzare la testa davanti a questi atti».

La sindaca rivolge un appello ai suoi concittadini: «Ci servirà manodopera esperta ma anche tanta buona volontà e dei mezzi di trasporto, quali ad esempio trattori, per portare l’uva a destinazione».

Raffaele, agricoltore 23enne, nei giorni scorsi ha subito l’abbattimento del suo vigneto e deve fronteggiare ingenti spese in seguito al grave atto vandalico. La sindaca lo ha ospitato nella sede del Municipio per manifestare la sua vicinanza e quella dell’amministrazione e assicurare il sostegno da parte dell’ente locale.

«Abbiamo visto tutti le immagini del vigneto buttato a terra in maniera criminale e vile», dice Colangelo: «Oggi – aggiunge – la comunità di San Severo si stringe attorno a Raffaele e a tutta la sua famiglia. Ci vogliamo mettere a disposizione offrendo concretamente il nostro aiuto. San Severo è solidale, San Severo c’è, San Severo vuole bene a Raffaele e a tutti i figli della propria terra che si impegnano concretamente per la nostra agricoltura e per la valorizzazione dei nostri prodotti».

Raffaele Vassallo ha colto l’occasione per ringraziare la sindaca, l’amministrazione comunale e tutti i cittadini «che mi sono vicini».

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Attualità Basilicata News Puglia

Via Appia patrimonio Unesco, i sindaci della Murgia appulo-lucana: «I nostri Comuni esclusi»

I sindaci di cinque Comuni della Murgia appulo-lucana scrivono al ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, lamentando l’esclusione dal percorso che ha portato la via Appia a essere riconosciuta come patrimonio Unesco.

La missiva è firmata da Domenico Bennardi, primo cittadino di Matera, Vitantonio Petronella di Altamura, Vincenzo Casone di Santeramo in Colle, Francesco Frigiola di Laterza e Giambattista Di Pippa di Castellaneta.

I sindaci chiedono la rapida revisione della procedura e un incontro urgente per conoscere i motivi dell’esclusione dei rispettivi tratti di competenza dal percorso dell’antica via Appia.

I tratti del comprensorio murgiano, del quale Matera e gli altri comuni fanno parte, sono stati esclusi dagli organismi consultivi e decisionali, insieme ad altri due tratti della via Appia del Lazio.

«Chiediamo – hanno scritto i primi cittadini dei comuni murgiani – una riunione urgente con il ministero e i responsabili dell’Ufficio Unesco, per conoscere le motivazioni di esclusione e individuare le attività da porre in atto per avviare l’iter di revisione della decisione del Comitato del luglio 2024, secondo le procedure della minor boundary modification, codificate dall’Unesco. Siamo pronti – hanno concluso – a lavorare con gli uffici ministeriali, per raggiungere il comune obiettivo di ottenere il riconoscimento delle componenti a oggi escluse».

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