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Bari Cronaca News

Giocattoli pericolosi e cosmetici tossici: sequestrati 67mila prodotti a Bari

Oltre 67mila prodotti, tra giocattoli e cosmetici, privi dell’attestato di conformità CE e, pertanto, potenzialmente pericolosi per la salute umana sono stati sequestrati dai finanzieri del Comando provinciale di Bari.

Nel dettaglio si tratta di più di 65mila giocattoli messi in vendita illegalmente e 1.600 prodotti per la cura della pelle risultati contenere la cosiddetta Lilal (Butylphenyl Methylpropional), fragranza sintetica vietata dal primo marzo 2022 perché considerata cancerogena e tossica.

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Cronaca Matera News

Brutale pestaggio in centro a Matera: i video diventano virali. Due arresti

Avrebbero aggredito violentemente un uomo, in pieno centro a Matera, i due cittadini albanesi di 30 e 27 anni arrestati dagli agenti della polizia.

Il primo, residente a Matera, è accusato di detenzione illegale di armi clandestine. Il secondo è risultato essere evaso dal carcere di Modena. I due sono stati denunciati anche per lesioni personali in concorso.

Il pestaggio è stato documentato da diversi video amatoriali, poi diffusi sui social, e acquisti anche dalla polizia. Nel filmato si nota uno dei due aggressori colpire la vittima mentre impugna una pistola.

Gli agenti della squadra mobile hanno quindi eseguito una perquisizione a casa del 30enne trovano due pistole Zoraki 914 con la matricola parzialmente abrasa e sei proiettili calibro 9 nascosti nel giardino in un borsello da donna. In casa l’uomo aveva anche materiale per il confezionamento di dosi di droga: bilancini di precisione, nastro isolante, forbici e cellophane. In bagno, poi, gli agenti hanno trovato gli indumenti indossati dai due indagati durante l’aggressione.

Dopo l’esame tecnico delle armi si è appurato che le stesse, originariamente a salve, erano state modificate e rese così comuni armi da sparo.

Il 27enne, anch’egli individuato dalla visione dei filmati, è stato raggiunto dai poliziotti e ha fornito false generalità. Dai successivi controlli è emersa la sua vera identità e che il 2 maggio scorso era evaso dal carcere di Modena approfittando di alcuni permessi di lavoro.

Entrambi sono stati arrestati e condotti in carcere. Il 27 deve scontare la pena a un anno e 8 mesi di reclusione per rapina e furti.

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BAT Cronaca News

Violenza, furti e rapine: Daspo per quattro persona nella Bat. Il più giovane ha 19 anni

Sono quattro i Daspo Willy emessi dal questore della Bat nei confronti di altrettante persone che si sono rese responsabili di comportamenti violenti, furti e rapine nei pressi di alcuni locali dei tre capoluoghi della sesta provincia pugliese.

I quattro divieti di accesso ai locali pubblici hanno una durata di un anno.

Il primo è per un pregiudicato 67enne di Gravina in Puglia che, a fine maggio, si è reso protagonista di tentativi di aggressione ad Andria. L’uomo, armato di un bastone, ha spaventato passanti e clienti dei negozi di piazza Vittorio Emanuele. È stato denunciato per possesso ingiustificato di oggetti atti a offendere.

A Trani, invece, un pregiudicato 36enne di Barletta avrebbe commesso diversi furti e rapine. L’uomo è stato arrestato a maggio scorso per aver rubato della merce da un supermercato e, quando è stato fermato dai poliziotti, li ha colpiti con calci e con un oggetto contundente tanto da costringerli a ricorrere alle cure mediche.

Un senza fissa dimora 44enne tunisino, anch’egli pregiudicato, ha aggredito un connazionale al bar della stazione di Barletta: anche per lui Daspo per i prossimi 12 mesi.

Il più giovane dei quattro destinatari del provvedimento ha 19 anni. Ad Andria, la sera dell’11 agosto, al rifiuto del titolare di un bar di piazza Porta La Barra di dargli una bevanda a titolo gratuito, ha infranto un bicchiere dando in escandescenze e mettendo in pericolo la sicurezza degli altri avventori. Bloccato dai poliziotti il giovane ha opposto resistenza.

Nel caso in cui dovessero violare i divieti emessi dal questore della Bat per i quattro scatterebbe l’arresto e una multa che potrebbe arrivare a 24mila euro.

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Bari News Salute

Manca personale al Policlinico di Bari, nuovo affondo dei sindacati: «Cure a rischio»

Non ci stanno le sigle sindacali del comparto della sanità che lunedì scorso sono state a colloquio con il prefetto di Bari per affrontare la grave carenza di personale, che nelle ultime settimane sta mettendo a dura prova il Policlinico di Bari. Dopo la risposta dell’azienda ospedaliera che aveva chiarito come non ci fosse «nessun rischio per la sicurezza dei pazienti e presto arriveranno i nuovi infermieri e Oss previsti dal piano di assunzioni approvato dalla Regione», le sigle sono tornate all’attacco.

L’emergenza

«Sorprendentemente e diversamente dall’esito dell’incontro con il Prefetto di Bari, il direttore generale del Policlinico, racconta alla stampa la beatitudine degli utenti del Policlinico e del Pediatrico, affermando che va tutto bene e non c’è nessun rischio, sulla sicurezza delle cure per i cittadini. Al netto dei fatti di cronaca quotidiani che la stampa racconta del Policlinico e del Pediatrico, per certa parte, fa bene il Dg del più grande nosocomio pugliese a tranquillizzare gli utenti confidando sulla pazienza e perseveranza del personale sanitario che dell’arte di arrangiarsi alle oggettive difficoltà quotidiane, ne ha fatto una ragione di vita professionale».

Il dossier arrivato sul tavolo del prefetto, ha messo nero su bianco la situazione in cui versa un’elevata percentuale di operatori sanitari (circa il 30% della dotazione organica), in particolare infermieri e operatori socio sanitari, è in uno stato di salute precario con prescizioni lavorative che determinano limitazioni alle loro attività con la conseguenza di oggettive difficoltà per l’azienda (sono in aumento, come riferiscono i sindacati di categoria, le assenze per malattie del personale, dato lo stress psicofisico cui è sottoposto). «Affermare, così come ha affermato il Dg alla stampa, che le cure erogate al Policlinico e al Pediatrico sono sicure e quindi conformi alle “buone pratiche sanitarie” e si effettuano nel rispetto dell’ordinamento scientifico e legale, è una lettura ipocrita della realtà e ne prendiamo le distanze. Le scriventi organizzazioni sindacali, diversamente dal Dg, lavorano all’interno delle corsie ospedaliere, ascoltando i lamenti e le imprecazioni dei cittadini/utenti e di tutti gli operatori stanchi di doversi arrangiare ad un quotidianità insostenibile».

Le misure in campo

Durante l’incontro con il prefetto, la direzione del Policlinico ha illustrato alcuni provvedimenti da attivare per cercare di rimediare alla grave carenza di organico. Tra cui l’attivazione di procedure di reclutamento di personale, la richiesta alla Regione di autorizzare in anticipo il piano di assunzioni previsto per il 2025. Inoltre, come assicurato ai sindacati non dovrebbe essere incrementata nè l’attività operatoria e nemmeno i posti letto all’interno dei reparti.

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Attualità News Puglia

Fondi europei alle imprese: la Regione Puglia al top per finanziamenti ottenuti

Puglia, Piemonte e Campania sono le regioni che hanno raccolto dal 2000 ad oggi più finanziamenti europei destinati alla competitività e allo sviluppo delle piccole e medie imprese. A certificarlo è una ricerca condotta da Vendor, società specializzata in finanza agevolata, efficienza energetica ed operativa per le Pmi. Scendendo più nello specifico, a livello nazionale negli ultimi 25 anni, sono stati finanziati quasi 200mila progetti con fondi pubblici per un totale di 21,46 miliardi di euro di cui 13,96 miliardi derivati dai programmi europei per le politiche di coesione in tema di competitività delle imprese. Il Piemonte è la regione in assoluto più virtuosa per quanto riguarda i finanziamenti europei del fondo Fesr erogati alle pmi dal 2000 ad oggi per un totale di 3,48 miliardi di euro. Seguono poi nell’ordine un folto gruppo di regioni meridionali: Campania (3,18 miliardi di euro), Puglia (2,07 miliardi euro), Sicilia (1,33 miliardi euro), Abruzzo (790 milioni di euro) e Calabria (411 milioni di euro). Per riuscire a rintracciare un’altra regione del Nord Italia bisogna invece risalire fino all’ottavo posto, con la Lombardia dove le piccole e medie imprese hanno portato a casa, nei quasi 25 anni esaminati, oltre 305 milioni di euro. Fanalino di coda è invece la Valle D’Aosta (con 12 milioni di euro) preceduta dal Trentino Alto Adige (28 milioni di euro).

I finanziamenti

Se consideriamo, invece, il totale dei finanziamenti erogati ai beneficiari dai soggetti pubblici nazionali e locali la graduatoria cambia: in vetta c’è la Campania con 4,1 miliardi di euro erogati, seguita da Piemonte (3,83 miliardi) e Abruzzo (3,5 miliardi). Alle spalle, più staccate, troviamo di nuovo la Puglia, insieme a Sicilia e Calabria rispettivamente con 1,94 miliardi di euro, 1,64 miliardi e 806 milioni di euro ottenuti.

Il commento

«I finanziamenti pubblici per la competitività delle imprese – spiega Stefano Ciacciarelli, ceo di Vendor – hanno rappresentato un importante motore di sviluppo per tutte le regioni italiane con alcuni casi di successo come Piemonte, Campania e Puglia che sono riusciti a sfruttarli al meglio. È proprio la capacità di intercettare i finanziamenti resi disponibili dalle Istituzioni con progetti di lungo respiro che rappresenta un elemento strategico in grado di migliorare la competitività. L’auspicio è che con l’aggiunta dei fondi provenienti dal Pnrr e destinati alle imprese, si possa aprire una nuova fase di investimenti».

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Bari News Salute

Emergenza sangue a Bari, interventi sospesi e ospedali al collasso: «Servono soluzioni»

Negli ospedali baresi, così nel resto della regione, c’è una grave carenza di sangue. Tanti sono gli appelli di associazioni e medici che invitano i cittadini a donare, sia nei centri che durante le giornate ad hoc organizzate nelle diverse piazze della città. «C’è una situazione critica in tutta la regione – spiega Angelo Ostuni, direttore del Centro Regionale Sangue – iniziata appena prima di ferragosto, ma che sta continuando ancora».

L’allarme

L’emergenza è reale, tanto che in alcuni ospedali sono stati sospesi gli interventi chirurgici programmati per provare a limitare i danni e supportare i centri più in difficoltà. Per quanto riguarda il capoluogo pugliese, a soffrire maggiormente la carenza di sangue, sono gli istituti più grandi, come l’ospedale “Di Venere” e il Policlinico. Ma l’allarme riguarda anche altri centri della regione, da Foggia a Taranto, ma anche Brindisi e Lecce. «È una situazione che probabilmente negli anni scorsi non avevamo vissuto – aggiunge il medico – L’aspetto poco chiaro è che tutto sommato, dai dati in nostro possesso, le donazioni non sono diminuite complessivamente». Il problema, si ipotizza, potrebbe essere un aumento delle richieste, ma non ci sono certezze in merito.

Tra i gruppi più ricercati ci sarebbero lo 0+ e l’A+, ma l’emergenza è generalizzata.

I possibili interventi

Il problema, sostiene Ostuni in quanto coordinatore regionale dei centri trasfusionali, è che non si tratta di un qualcosa «che si può rincorrere all’infinito, perché la risorsa è preziosa e possiamo ottenerla solo dai donatori, ma i donatori son quelli». Per arginare l’emergenza, dunque, andrebbero individuate altre iniziative che si discostino dalla donazione del sangue. «Uno degli aspetti fondamentali su cui le altre regioni hanno lavorato molto – aggiunge il direttore, è quello dell’appropriatezza della richiesta di sangue, così come si fa con l’utilizzo dei farmaci. Anche il sangue è un farmaco».

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Attualità Lecce News

Lecce, Sant’Oronzo “blindato” ma è polemica sui parcheggi: «Niente nuove aree»

Iniziano oggi i festeggiamenti in onore dei santi patroni Oronzo, Giusto e Fortunato e l’amministrazione comunale predispone un articolato piano di sicurezza e viabilità con l’obiettivo di garantire la partecipazione all’evento in tutta serenità. Dall’opposizione, però, arrivano le critiche di Marco De Matteis, consigliere comunale ed ex assessore alla Mobilità urbana e sostenibile. «Il piano viabilità di questa edizione della festa di Sant’Oronzo sarà lo stesso degli ultimi due anni. Siamo contenti che ci seguano su scelte che evidentemente erano valide anche per loro», polemizza De Matteis. Intanto, quasi sicuramente, «nonostante gli sforzi profusi», non sarà possibile aprire la darsena di San Cataldo entro il 27 agosto per consentire la processione a mare in onore del santo patrono come avrebbe desiderato l’amministrazione comunale. Lo annunciano l’assessore alle Politiche urbanistiche, Gianpaolo Scorrano, e il vicesindaco con delega ai Lavori pubblici, Roberto Giordano Anguilla.

I controlli

«La sicurezza è la nostra priorità assoluta. L’area della festa sarà suddivisa in due settori, ciascuno sotto la supervisione di ufficiali della polizia locale. Complessivamente, saranno impiegate circa 65 unità, incluse quelle assegnate ai turni notturni e ai blocchi stradali. Pattuglie a piedi effettueranno controlli all’interno del perimetro della festa, con un’attenzione particolare alla lotta contro l’abusivismo, il mantenimento del decoro urbano e la sicurezza dei partecipanti. Inoltre, personale civile vigilerà sulla corretta somministrazione di bevande alcoliche, assicurando che non vengano vendute a minori e prevenendo eventuali truffe ai danni degli anziani. A supporto della polizia locale saranno operative 80 unità della protezione civile, dedicate all’assistenza e all’informazione per la popolazione», dichiara Giancarlo Capoccia, assessore alla Sicurezza urbana, polizia locale e protezione civile.

Niente nuovi parcheggi

«Tutto confermato, nessun nuovo contributo, neppure le due nuove aree di interscambio annunciate e di fatto inesistenti. Aree sulle quali l’assessore alla Mobilità aveva dichiarato di essere al lavoro, evidentemente senza essere a conoscenza dell’avvenuta pubblicazione dell’ordinanza che non prevede l’individuazione di nuove aree e relativi collegamenti con navette. I nuovi parcheggi? Non ci saranno. Si riproporrà una soluzione adottata nei piani festività natalizie dall’amministrazione Salvemini, ma si sa, altro è dirle le cose in campagna elettorale, altro è farle davvero», attacca De Matteis.

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Cronaca Foggia News

Lesina, pesce scaduto in un deposito: sequestrati 400 chili di prodotto ittico

In un centro di spedizione di prodotti ittici, a Lesina, sono stati trovati 260 chili di pesce scaduto e altri 120 chili privi di informazioni relative alla tracciabilità.

È quanto hanno scoperto i militari della Capitaneria di porto di Manfredonia nell’ambito di controlli effettuati in collaborazione con il personale dell’Asl Foggia. La merce è stata sequestrata e il titolare del deposito è stato multato per 3.500 euro.

Sempre a Lesina, nelle acque antistanti il litorale, è stato sorpreso un pescatore che stava raccogliendo vongole in violazione di un’ordinanza della Capitaneria di Manfredonia che ne disciplina le modalità di pesca. Sono stati sequestrati 20 chili di prodotto di misura inferiore ai 22 millimetri: le vongole, ancora vive, sono state rigettate in mare.

Al termine dei controlli i militari hanno elevato complessivamente quattro sanzioni per un totale di circa 5mila euro.

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Attualità BAT News

Giovani e chiesa, l’idea di un frate barlettano: «Dopo la messa spritz per tutti»

«Dopo la messa, apericena e spritz per tutti». È l’allettante proposta lanciata da frate Andrea Ricatti. L’invito, apparentemente insolito per il contesto religioso, propone un aperitivo finale ai partecipanti alla messa domenicale delle 19.15. Il giovane frate, originario di Barletta, è ormai diventato il punto di riferimento della parrocchia universitaria San Domenico, a Urbino.

La locandina della discordia

L’iniziativa da lui lanciata è stata diffusa nella città marchigiana con un manifesto che, nella sua prima versione, non si limitava alla semplice proposta di un apericena. La locandina iniziale, diventata rapidamente virale sui social, era infatti caratterizzata da una grafica accattivante con la scritta “due per uno” accanto a un’immagine sacra, accompagnata dall’annuncio “messa e apericena.” A suscitare particolare clamore è stato l’accostamento visivo del calice del vino a un bicchiere di spritz.

Le polemiche

Se da un lato l’iniziativa ha ricevuto l’apprezzamento di molti, che hanno visto nella proposta un tentativo originale di avvicinare i giovani alla Chiesa, dall’altro non sono mancate le polemiche. Per questo, il giovane frate, con il supporto del vescovo locale, ha deciso di modificare leggermente la locandina. «Non era mia intenzione offendere nessuno – dice frate Andrea – l’obiettivo è quello di coinvolgere i ragazzi nella funzione e poi in un momento di convivialità, perché la Chiesa è accoglienza». E così, la sfida lanciata da frate Andrea ha assunto i contorni di un tentativo audace di affrontare un problema che, in realtà, molte comunità religiose stanno cercando di risolvere, come quello della disaffezione delle nuove generazioni verso la fede. Proprio i giovani hanno preso le difese di frate Andrea. «Questa iniziativa – spiega Roberta Saponaro, studentessa barlettana all’università di Urbino – dimostra come la Chiesa, pur mantenendo la sua essenza spirituale, possa sperimentare nuovi modi per coinvolgere e accogliere soprattutto i più giovani. Noi siamo dalla parte di frate Andrea».

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Attualità Brindisi News

Niente eventi in estate a Brindisi, il sindaco: «Qui ci pensa il mare». È polemica

«A luglio ed agosto, a Brindisi ci pensa il mare». É questa la frase pronunciata dal sindaco Marchionna, in occasione della presentazione degli eventi legati alla festa patronale, sulla quale il Partito Democratico si è scagliato.

«Secondo il sindaco e la maggioranza di centrodestra – commenta il Pd – nei mesi clou della bella stagione, i cittadini non dovrebbero aspettarsi concerti o eventi serali, ma accontentarsi di una semplice giornata in spiaggia. Questa frase, che potrebbe sembrare innocua, è invece gravemente lesiva della dignità, degli interessi e dei diritti delle centinaia di attività commerciali e turistiche».

La giustificazione

Per i Dem, il primo cittadino deve chiarire «se è davvero questa la giustificazione della completa assenza di un cartellone estivo nella nostra città e che nei prossimi anni il fatto che ogni estate sia triste e vuota, tranne che a giugno e nella prima settimana di settembre, sia il risultato di una ponderata decisione della sua amministrazione.

Anche la scelta di disincentivare e “spegnere” la musica di quei pochi esercenti volenterosi, omettendo l’emissione dell’ordinanza di deroga alle emissioni sonore, appare chiaramente una decisione politica».

Il Partito Democratico, poi, sposta l’attenzione sulla candidatura di Brindisi a Capitale Italiana della Cultura 2027: «Per una città che ambisce, secondo le stesse parole del sindaco, a diventare un centro culturale e turistico di rilievo nazionale, candidandosi a Capitale Italiana della Cultura, tutto questo appare francamente come una beffa».

Dunque, per il secondo anno la città non avrà un cartellone estivo, complice una situazione finanziaria non florida.

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