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Brindisi Cronaca News

Truffa un anziano nel Brindisino, arrestato 20enne di Caserta

Ha truffato un anziano di Cisternino. Un 20enne di Caserta è stato arrestato dopo la denuncia della vittima e le numerose testimonianze. I carabinieri hanno individuando le utenze telefoniche utilizzate dal giovane per contattare l’anziano. L’arresto è stato eseguito sulla base di un’ordinanza emessa dal gip del tribunale di Brindisi su richiesta della locale procura. Dalle investigazioni, sono emersi gravi indizi di colpevolezza in ordine al reato contestato, un concreto e attuale pericolo di commissione di reati della stessa specie da parte dell’indagato, attesa la sua affermata pericolosità sociale.

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Cronaca Matera News

Fermato spacciatore a Nova Siri, in borsa più di 100 grammi di droga pronti alla vendita: arrestato 57enne. Sequestrati hashish e cocaina

Detenzione e spaccio di stupefacenti a Nova Siri: arrestato un 57enne del posto. Nel corso di un’attività finalizzata al contrasto del traffico e spaccio di droga nel comune lucano, la polizia è intervenuta per un approfondito controllo dopo aver notato strani movimenti, nelle vicinanze dell’abitazione e di un bar di proprietà dell’indagato. Gli agenti lo hanno fermato e, dopo averlo controllato, hanno trovato un panetto di hashish da 100 grammi e due bustine di cocaina, contenuti all’interno di una borsa. L’operazione è proseguita con la perquisizione nella casa dell’uomo, dove è stato scoperto un cipollotto di cocaina da 10 grammi, materiale da taglio e di confezionamento delle dosi oltre a un bilancino di precisione.

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Cronaca News Taranto

Turista spara contro l’albero in una villetta vacanze a Taranto: arrestato 56enne milanese

Arrestato un turista 56enne milanese per detenzione abusiva di un’arma da fuoco ed esplosioni pericolose. L’uomo avrebbe esploso almeno 3 colpi di pistola calibro 7,65, all’interno del giardino dell’abitazione, mirando ad un albero a poche decine di metri da una strada molto trafficata, soprattutto per il transito dei bagnanti che in questo periodo affollano le località turistiche.

I carabinieri, percorrendo la strada vicino all’abitazione presa in affitto dall’arrestato per trascorrere le vacanze in Puglia, hanno sentito degli spari. All’arrivo dei militari, lo stesso avrebbe tentato di nascondere l’arma, che è stata, poi, subito trovata e messa in sicurezza dai carabinieri, che l’hanno sequestrata con 85 cartucce dello stesso calibro. Nel giardino sono stati rinvenuti tre bossoli. In uno dei due pacchi contenenti le stesse, ne mancavano 15. Sia l’arma che le munizioni erano detenuti senza nessun titolo autorizzativo.

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BAT News

Trani, aumentano i controlli di Amiu e Polizia locale sul territorio: più pulizia sulle spiagge e sanzioni

In questi giorni, a Trani, l’amministrazione ha potenziato le operazioni di controllo e intervento sul territorio attraverso un’azione congiunta tra Polizia locale e Amiu. Un’iniziativa che vuole da un lato ripristinare in modo rapido le condizioni di igiene e di pulizia su tutti i siti interessati in questo periodo da un notevole afflusso, come le spiagge, e dall’altro intensificare gli accertamenti e le sanzioni per gli errati conferimenti dei rifiuti da parte di privati lungo la litoranea.

Il vicesindaco, Fabrizio Ferrante, ha voluto precisare che «queste attività oramai sono diversi anni che le poniamo in essere con maggiore attenzione nei giorni del ferragosto e quest’anno, considerando che il 15 cade a ridosso di un weekend, saranno particolarmente utili. Raccomandiamo a tutti i cittadini e ai tanti turisti che affollano la città in questo periodo, e le spiagge in particolare, di collaborare con le istituzioni attraverso comportamenti virtuosi e civili che , ne siamo certi, tutti insieme metteremo in pratica. L’azione delle istituzioni congiuntamente a quelle dei cittadini renderà più bello per tutti questo periodo di vacanze».

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Bari News Politica

Bari, prima convocazione per i neo eletti in aula Dalfino: il 21 agosto l’elezione del presidente in Consiglio comunale

Il primo compito del nuovo Consiglio comunale di Bari, ufficializzato pochi giorni fa dalla commissione elettorale centrale, sarà quello di eleggere il presidente e il vicepresidente dell’aula Dalfino così come previsto dal Testo unico degli enti locali. I consiglieri si riuniranno in prima convocazione mercoledì 21 agosto, alle 9.30. Il sindaco Vito Leccese ha infatti convocato l’assise cittadina, che sarà presieduta dalla consigliera anziana Elisabetta Vaccarella. Tra gli altri punti all’ordine del giorno la convalida degli eletti e il giuramento del sindaco.

I nodi da sciogliere

È invece ancora tutta da giocare la partita per la formazione della nuova Giunta, dopo che nelle scorse ore è ripreso il dialogo tra il sindaco Vito Leccese e il leader della Convenzione per Bari Michele Laforgia. Quest’ultimo ha dichiarato di non ambire a nessun ruolo ma di essere pronto a lavorare per tenere unito il campo largo e per il bene della città. Pare chiaro il riferimento di Laforgia alla carica di presidente del Consiglio comunale più volte ipotizzata per lui, che potrebbe andare invece, secondo le ultime indiscrezioni, al Partito democratico con l’elezione di Marco Bronzini, il più anziano tra i consiglieri con cinque legislature alle spalle e attualmente capogruppo del partito. La sua designazione andrebbe a segnare un punto a favore anche per il deputato dem Marco Lacarra a cui Bronzini è storicamente molto vicino. Sui nomi degli assessori sembrano essere quasi certe le nomine di Pietro Petruzzelli, Elisabetta Vaccarella e Paola Romano, così come una delega potrebbe andare a Lorenzo Leonetti (uomo di Decaro e già presidente del Municipio 1).

Resta da capire se il Partito democratico avrà o meno il quinto assessorato e se un ruolo è riservato al pentastellato Antonello delle Fontante. Il Movimento 5 stelle ha sostenuto al primo turno il candidato Michele Laforgia, salvo poi procedere in autonomia alle trattative con il sindaco Vito Leccese. Adesso che i “laforgiani” sono rientrati in campo bisognerà capire se a loro il primo cittadino assegnerà uno o due assessorati. L’attenzione in queste ore in cui il quadro si è ulteriormente complicato è concentrata soprattutto sugli esponenti delle liste civiche Pierluigi Introna, Diego De Marzo e Romeo Ranieri. Tutti e tre molto quotati per una entrata in Giunta o in alternativa per la carica di presidente dell’Aula Dalfino. Nodo questo che sarà sciolto sicuramente il 21 agosto quando il nuovo Consiglio comunale si riunirà per la prima volta.

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Attualità News Puglia

Tra fuga di cervelli e viaggi di speranza il Sud si spopola: sono 550mila i residenti persi

Di emigrazione è sempre stata caratterizzata l’Italia, e non solo. Nei secoli i popoli si muovono. Si trasformano. Cambiamo.
Ma che sta accadendo in Italia negli ultimi anni? Numeri alla mano e secondo i dati Istat 550mila sono i residenti persi dal Mezzogiorno d’Italia nel decennio 2014-2023 nei confronti del Centro-nord. E si contano circa 1 milione e 150mila movimenti in uscita verso il Centro-nord, circa 600mila sulla rotta inversa. Sono invece 1milione e 81mila il numero di espatri negli anni che vanno dal 2014 al 2023. Poco più di 515mila i rimpatri. Mentre è di 566mila: la perdita di popolazione italiana dovuta agli scambi con l’estero. La mobilità interna è in lieve crescita: in media annua circa un milione 458mila trasferimenti nel biennio, +2,4% rispetto al 2021.

Il nord più attrattivo

Il Nord si conferma l’area del Paese più attrattiva, sia in riferimento ai movimenti con l’estero (+5,2 per mille), sia alla dinamica migratoria interna (+2,1 per mille).
I rimpatriati si dirigono soprattutto al Centro-Sud (con il post pandemia evidenzia un trend in crescita fino al 2019 (68mila rimpatri), un calo in corrispondenza dell’anno della pandemia (56mila) e un rialzo nei due anni successivi quando si sono contati circa 75mila rientri di connazionali l’anno. Nel 2023, invece, il numero di rimpatri torna a scendere (55mila). Così come per tutti i fenomeni migratori, anche i rimpatri risentono molto degli effetti congiunturali di periodo e dell’economia.

Gli incentivi per il Sud

Se da un lato c’è ancora chi va via dal Sud perché in cerca di lavoro, anche dopo la laurea, il rimpatrio o la necessità di restare si fa sempre più forte, anche incentivata da una serie di misure economiche, come il fondo “Io resto al Sud” che è un fondo economico della Presidenza del Consiglio dei Ministri per invogliare a fare impresa nelle regioni meridionali.

La fuga dei cervelli

Secondo i dati Istat circa quattro giovani emigrati italiani su 10 hanno almeno la laurea il trasferimento di residenza all’estero può essere considerato una scelta, transitoria o di lungo periodo, volta a soddisfare le proprie esigenze di conoscenza. Negli ultimi 10 anni i giovani italiani che hanno trasferito all’estero la residenza sono costantemente aumentati, mentre molto meno numerosi sono i rientri in patria. Nel decennio 2013-2022 è espatriato dall’Italia oltre un milione di residenti, di essi oltre un terzo (352mila) con un’età compresa tra i 25 e i 34 anni.

In fondo il viaggio come esperienza è sempre esistito (il famoso Grand Tour), ma c’è chi resta all’estero proprio perchè è lì che trova opportunità di vita migliori, oltre un lavoro più gratificante. Ma c’è anche chi torna (una piccola parte) perchè sente forte il senso della radice con il luogo dove è nato. Di certo negli ultimi anni gli italiani che emigrano lo fanno per ragioni diverse da quelli che meno di cento anni fa andavano in America, oggi si va via per le opportunità di crescita che l’estero offre. andi.ill.

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Attualità Bari Italia News

Pochi centri estivi, così bimbi e ragazzi vengono trascurati

Per le famiglie che non possono permettersi di andare in vacanza, i centri estivi sono una delle poche alternative valide per permettere ai propri figli di trascorrere del tempo libero produttivo al di fuori dell’orario scolastico. Non si tratta di una necessità solo per i genitori, rispetto alla conciliazione tra vita familiare e lavorativa. L’accesso a questo tipo di attività riguarda direttamente le opportunità a disposizione del bambino, fin dai primi anni di vita. Ma c’è un dato preoccupante: in Italia solo il 9,8% dei minori tra i 3 e i 14 anni frequenta un centro estivo, e le disparità aumentano se si considerano i diversi territori della Penisola.

L’utilità dei centri estivi

I centri estivi, promossi dal comune anche con il supporto di associazioni sociali e sportive, si rivolgono soprattutto a bambini in età prescolare e agli alunni in età dell’obbligo scolastico, specialmente nel primo ciclo di istruzione. Con un target che quindi di solito varia tra i 3 e i 14 anni di età. La loro funzione è aggregare bambini e adolescenti attraverso l’offerta di attività ludiche, sportive, uscite ricreative, gite, laboratori espressivi e manuali, momenti di gioco strutturato e non. Oltre a vere e proprie attività educative e di formazione, particolarmente preziose quando chiude la scuola, nel contrasto di quello che in letteratura viene analizzato come summer learning loss. Vale a a dire la perdita di apprendimenti durante le chiusure scolastiche prolungate, come quelle per le vacanze estive.

Le disparità territoriali

L’offerta di centri estivi e doposcuola è minore al Sud e nei comuni di medie dimensioni. Gli utenti di questi servizi rappresentano circa il 15% dei minori nell’Italia settentrionale. Percentuale che si dimezza in quella centrale (7,5%) e scende al 2,2% medio nei comuni del sud continentale. Tra le regioni spicca il dato dell’Emilia Romagna. Nei comuni di questa regione gli utenti di centri estivi e attività connesse sono 17,6 ogni 100 minori. Un livello cui si avvicinano solo Lombardia (15,9%), Piemonte (15,2%) e Marche (14,5%). Sopra la media nazionale anche Veneto (12,5%), Toscana (11,1%) e Umbria (10,5%). Al contrario, tutte le regioni del sud continentale si attestano al di sotto di questa soglia. Con l’eccezione dell’Abruzzo (8,7 utenti ogni 100 minori), per tutte le altre regioni centro-meridionali la quota scende sotto il 5%. Agli ultimi posti tra le regioni a statuto ordinario si trovano Calabria (2,3%), Puglia (1,6%) e Campania (1,1%). Il dato non migliora se si considerano le città capoluogo. Tra queste è Milano quella con l’offerta più ampia di questo tipo di servizi (34,89 utenti ogni 100 minori). Seguono, con circa 20 utenti per 100 minori, Verona, Parma, Bologna e Fermo.

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News Puglia Storie

Vito e il suo ritorno in Puglia dagli Emirati per coltivare ciliegie

Sette anni di vita all’estero come assistente di volo tra Inghilterra e Abu Dhabi. Uno stipendio, specie negli Emirati Arabi, che gli consentiva di vivere una vita agiata senza troppi grattacapi. Eppure il richiamo della terra ha avuto la meglio.

La svolta

È la storia di Vito Tricarico, 29enne che ha fatto rientro a Casamassima per lavorare nell’azienda di famiglia dedicata alla coltura di ciliegie. Nell’aprile del 2021 ha dato le dimissioni dalla sua compagnia e subito dopo ha iniziato a dedicarsi esclusivamente all’agricoltura. «Ciò che mi ha spinto a tornare a casa è stata sicuramente la nostalgia – spiega Vito – ma soprattutto la mancanza di motivazioni nel continuare a fare quello che facevo, volevo mettermi in proprio e così ho unito l’utile al dilettevole. Sono sempre stato alla ricerca di nuove sfide lavorative».

L’innovazione

L’obiettivo è quello di donare un pizzico di modernità alla tradizione agricola familiare.
«Mio padre già conduceva dei ciliegeti, io ho voluto dare una svolta a livello commerciale in modo tale che i sacrifici fatti da lui e successivamente anche da me in qualità di agricoltore venissero riconosciuti», sottolinea Vito.
Una decisione ben accolta dai familiari ai quali va il ringraziamento del giovane «perché non si sono mai opposti, anzi hanno sempre supportato qualsiasi scelta presa durante la mia carriera lavorativa». Dare la giusta visibilità alle ciliegie del padre Antonio, prodotte con tanto impegno e tanta fatica, riuscire ad eliminare le varie intermediazioni tra il produttore ed il consumatore, costruendo con quest’ultimo un rapporto di estrema fiducia offrendogli sempre un prodotto eccellente. Innovare e rivalutare il sempre più compromesso settore agricolo Pugliese. Sono questi i propositi di Vito per il futuro dell’azienda.

La tornanza

Ma per quale motivo il fenomeno di “tornanza” ultimamente è sempre più diffuso, soprattutto tra i giovani?
«Perché secondo me i tanti ragazzi che hanno vissuto all’estero per diversi anni hanno un po’ modificato il loro modo di pensare – spiega Vito – in loro si è sviluppata una mentalità molto più “open minded” e di conseguenza questo si riflette anche nel lavoro applicando e riadattando le varie skills acquisite all’estero nelle proprie realtà locali».

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Cronaca News Puglia

In aumento i minori denunciati o in cella, in Puglia è boom di ragazzi in carico ai servizi sociali

Altro che decreto Caivano. La norma approvata quasi un anno fa dal governo Meloni non sembra aver placato le baby gang che continuano a imperversare da Nord a Sud. La conferma è contenuta nei dati relativi a minorenni e giovani adulti in carico ai servizi minorili al 15 luglio scorso: in aumento sono sia i ragazzi denunciati penalmente sia quelli reclusi nei 17 penitenziari sparsi sul territorio nazionale. E la Puglia, ovviamente, non fa eccezione.

I numeri

Il dossier restituisce una fotografia impietosa. Nel distretto di Corte d’appello di Bari – che comprende non solo il capoluogo e provincia, ma anche la Bat e il Foggiano – i minori e giovani adulti in carico agli uffici di servizio sociale sono aumentati di 274 unità nel 2024, toccando addirittura quota 1.240. Dati in aumento anche in Salento, dove i minorenni “fragili” sono passati da 380 a 494, facendo segnare un incremento di 114 unità.

Aumento altrettanto evidente, sebbene più contenuto, a Taranto e dintorni, dove i ragazzi in carico agli uffici di servizio sociale sono passati da 218 a 286, cioè 68 in più. Non se la passa meglio il Potentino, dove i ragazzi “difficili” risultano quasi raddoppiati: da 182 a 325 in poco più di sette mesi. Poco incoraggianti anche le statistiche relative alle presenze negli istituti penali per minorenni: al 15 luglio scorso erano 32 gli ospiti del “Fornelli” di Bari e 17 quelli nella struttura di Potenza.

Il decreto Caivano

I numeri certificano il fallimento del decreto Caivano, approvato nell’autunno del 2023 con l’obiettivo di contrastare la criminalità giovanile. Ne è convinto Raffaele Diomede, educatore pedagogista ed esperto in devianza minorile, secondo il quale quella norma ha addirittura compromesso la struttura della giustizia minorile italiana così come concepita dal legislatore che, nel 1988, aveva orientato il processo minorile al superiore interesse del fanciullo. «Quell’approccio – spiega Diomede – subordinava il potere punitivo alla ricerca del percorso migliore per il recupero del giovane. Oggi si ha l’impressione che la legge 159 di conversione del decreto Caivano rinunci a quell’attenzione individualizzata che noi operatori riuscivamo a garantire».

Il carcere

A destare preoccupazione sono anche le risse recentemente scoppiate nel “Fornelli” in cui, come denunciato coordinamento sindacale penitenziario Cosp, si ritrovano minori stranieri non accompagnati, giovani con problemi psichiatrici, ragazzi con alle spalle storie tragiche o dipendenti da alcol, droga e psicofarmaci. «Per loro sarebbe necessario un altro tipo di intervento, dunque non solo la privazione della libertà – continua Diomede – La giustizia riparativa è statisticamente più efficace in termini di diminuzione sensibile delle recidiva rispetto a sbarre e manette».

La proposta

Insomma, servono strategie differenti davanti a una moltitudine di giovani che esprimono il loro disagio picchiando, denigrando, violentando e controllando piazze di spaccio come sul set di “Gomorra”. «Fondamentale è potenziare i servizi dedicati all’area penale minorile e a rischio devianza – conclude Diomede – anche attraverso una serie di interventi strutturati e complementari che non riguardino solo i percorsi formativi, ma che sostengano percorsi culturali e di orientamento alla bellezza, all’affettività, alla dimensione sociale e a quella introspettiva che, dopo la pandemia, rappresenta la principale urgenza da affrontare».

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Attualità Lecce News

Salento, liberati mille metri quadri di spiaggia occupata abusivamente: denunciato titolare dello stabilimento

La Guardia costiera in Salento ha restituito ai cittadini circa mille metri quadri di spiaggia occupati abusivamente. A Porto Cesareo circa 300 metri quadri di spiaggia libera erano stati occupati dal titolare di uno stabilimento balneare che aveva raddoppiato il proprio fronte mare. L’attrezzatura è stata posta sotto sequestro e il titolare denunciato.

Mentre a Salve 700 metri quadri di spiaggia libera erano stati occupati abusivamente da due noleggiatori di attrezzature balneari che avevano posizionato ombrelloni e lettini che sono poi stati sequestrati.

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