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Cronaca News Taranto

Martina Franca, sequestrate oltre 4 tonnellate di fuochi d’artificio illegali: un arresto

Detenuti illegalmente in un negozio di Martina Franca, sono oltre 4 le tonnellate di fuochi d’artificio sequestrati nei giorni scorsi. Arrestato e messo ai domiciliari un 32enne tarantino ritenuto responsabile di omessa denuncia di materie esplodenti e detenzione illegale di materiale esplosivo.

Le indagini sono partite da un sequestro di circa 80 manufatti pirotecnici detenuti illegalmente compiuto, nei giorni scorsi, dal nucleo artificieri della polizia durante controlli su sull’uso dei fuochi d’artificio in occasione delle celebrazioni del Santo Patrono del Comune di Leporano e che ha portato alla denuncia di un 67enne. A non convincere gli investigatori sarebbe stata proprio la documentazione sul materiale sequestrato fornita dello stesso denunciato.

Le indagini hanno condotto ad un negozio di Martina Franca dove è stato scoperto l’ingente quantitativo di materiale pirotecnico stimato in circa oltre quattro tonnellate lorde per una massa attiva accertata di oltre 630 kg e pertanto, di gran lunga superiore alla quantità massima consentita dalla legge per la detenzione. Tutto il materiale rinvenuto è stato posto sotto sequestro ed affidato ad una ditta specializzata per la successiva distruzione. 

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Cronaca News Taranto

Incidente a Taranto, una moto finisce contro il guardrail: morto 48enne. Un ferito in codice rosso

In due viaggiavano a bordo di una moto e ad una curva sarebbero andati a sbattere contro il guard rail. Fatale l’impatto sulla Circummarpiccoloper per un uomo di 48 anni, di Grottaglie ma residente a Monteiasi, che ha perso la vita la notte scorsa. Ferito e trasportato in ospedale a Taranto in codice rosso un altro uomo. Sul posto sono intervenuti i carabinieri.

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Cronaca Lecce News

Malore in volo per Fedez, ricoverato e dimesso a Brindisi: «Ora sto meglio». Annullato il concerto a Gallipoli

Era su un volo privato verso la Puglia per un concerto a Gallipoli, poi un malore e il ricovero all’ospedale Perrino di Brindisi. Il cantante Fedez dimesso dopo qualche ora è arrivato alle 22.29 al Pronto soccorso, su un’ambulanza del 118, con dolori addominali e vomito. È stato preso in carico e sottoposto a prelievo di sangue e terapia con antidolorifici. Alle 3.51 di questa mattina è stato dimesso su sua richiesta. L’annuncio del malore e il conseguente annullamento del concerto di Gallipoli è stato diffuso sui profili social dello stesso cantante «È stata una nottata intensa ma ora sto meglio». È il messaggio che Fedez rivolge in una storia su Instagram ai suoi follower.

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Cronaca Lecce News

Fermato in hotel con 87 pastiglie di ecstasy: arrestato un 23enne a Lecce

Sequestrato un involucro in cellophane con all’interno 87 pasticche di ecstasy, del peso lordo complessivo di 41,54 grammi. A possederlo, un ragazzo 23enne di nazionalità senegalese fermato ieri in un albergo nel centro storico di Lecce. In compagnia di un suo connazionale 18enne sarebbe stato segnalato alla polizia dal manager dell’hotel dopo movimenti sospetti in una camera prenotata e in cui gli stessi giovani sarebbero stati trovati addormentati senza essere registrati regolarmente in reception.

Identificati, i due ragazzi che hanno riferito di essere stati invitati da altri amici. Tenuto conto che la stanza dove dormivano i due soggetti non registrati si presentava a soqquadro, e visto che gli stessi si mostravano alquanto insofferenti cercando di occultare dietro la schiena le borse a tracolla, insospettiti da tale atteggiamento, i poliziotti hanno perquisito entrambi gli stranieri e sequestrando la droga in possesso.

Per l’ipotesi di reato di detenzione e spaccio di sostanza stupefacente o psicotropa in concorso, arrestato ai domiciliari il 23enne, già noto alle forze di polizia. Mentre il ragazzo di 18 anni è stato deferito in stato di libertà per l’ipotesi di reato di detenzione e spaccio di sostanza stupefacente o psicotropa in concorso.

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Cronaca News Taranto

Trafficava droga a Taranto, scoperta in casa con cocaina, soldi e hashish: arrestata una donna 53enne

Arrestata una 53enne di Taranto, presunta responsabile di “detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti”. Nel pomeriggio di ieri 2 agosto, nel corso di uno specifico servizio finalizzato al contrasto delle attività di spaccio di sostanze stupefacenti, i carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Taranto hanno individuato un’abitazione, dove sarebbe avvenuta la vendita al dettaglio di stupefacenti.

All’interno dell’appartamento, sottoposto ad una accurata perquisizione, sono stati sequestrati circa 20 grammi di cocaina, nonché 610 euro in contanti, possibili ricavi dell’attività illecita. una piccola quantità anche di hashish da cui si sarebbero potute ricavare oltre 100 dosi, destinate probabilmente alla vendita al dettaglio. La donna è stata condotta presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari.

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Cronaca Foggia News

Foggia, agguato a colpi d’arma da fuoco per un possibile regolamento di conti: ferito un uomo

Ferito da colpi di arma da fuoco nella tarda serata di ieri, a Foggia. È successo in via Luigi Sbano e non sarebbe in pericolo di vita l’uomo 45enne che è stato portato al Policlinico Riuniti, ferito ad un braccio. Sul posto sono intervenuti polizia e carabinieri. Il movente, in base alle prime ipotesi investigative, sarebbe riconducibile a un regolamento di conti.

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Italia News Politica

Nomine in Unione europea, il trasloco di Raffaele Fitto a Bruxelles appeso a un filo

È previsto per i primi giorni della prossima settimana, forse già lunedì, un vertice di maggioranza tra la premier Giorgia Meloni e i due vice Matteo Salvini e Antonio Tajani.

I nodi

Sul tavolo diverse questioni rinviate dai lunghi viaggi della presidente del consiglio, emerse dopo il G7 di Borgo Egnazia. Tra i temi le nomine nelle aziende pubbliche, a partire dalla Rai, ma anche il recente nuovo tentativo di Fratelli d’Italia di introdurre “una tassazione sugli extraprofitti delle banche” che viene ostacolata con decisione da Forza Italia, visto il pacchetto azionario di Mediolanum detenuto dagli eredi di Silvio Berlusconi. Tuttavia, è la questione delle relazioni europee dopo le elezioni di giugno e soprattutto in seguito al no di FdI al secondo mandato di Ursula Von der Leyen quale presidente della commissione europea che avranno un ruolo centrale durante il vertice.

Le deleghe

Questo perché dall’atteggiamento del governo verso le Istituzioni continentali dipenderà il pacchetto di deleghe che sarà offerto all’Italia da Von der Leyen e quindi, di conseguenza se ci saranno quelle “importanti responsabilità economiche” che il governo si aspetta e che dovrebbero essere assunte dal ministro per gli affari europei, il sud, la coesione territoriale e il Pnrr, Raffaele Fitto.

Le grane

I grattacapo per Meloni non mancano e il recente battibecco con la presidente della Commissione in seguito al rapporto Ue sui diritti nei Paesi membri con la premier che ha replicato con una lettera alla stessa Von der Leyen fa emergere come il rapporto tra le due leader non sia più idilliaco come ai tempi delle intese sui flussi migratori.

I rumors

Secondo indiscrezioni che filtrano da ambienti Ue se le relazioni non verranno stemperate è probabile che «l’esponente politica tedesca possa riesumare per l’Italia quella delega al Mediterraneo» considerata al ribasso per Palazzo Chigi che, di conseguenza, impedirebbe il trasferimento di Fitto da Roma a Bruxelles.

Visto che, se bisognerà mettere mano alla squadra di governo, considerate le deleghe importanti in campo all’esponente di Maglie, è solo perché Fitto dovrà andare a presidiare quadri economici importanti a partire dallo stesso Pnrr, visto che non è più un tabù parlare di proroga della scadenza del 2026.

Il vertice

Ecco perchè il vertice tra gli alleati diventa fondamentale, considerato anche che bisognerà indicare il nome del commissario con due ipotesi di genere entro il 31 agosto. E non sono pochi quanti ipotizzano un ruolo di mediazione tra Meloni e Von der Leyen di Tajani, proprio per spianare la strada a Fitto.

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Attualità Bari News

Bari, piazza Umberto invasa da siringhe, ventilatori e falò di rifiuti. Le pulizie? Toccano ai giardinieri

Ore 11.45, mancano solo gli ultimi quattro rettangoli di terreno, nemmeno i peggiori dopo i quattro furgoni carichi di rifiuti già portati via. C’è un ventilatore, uno zaino impilato, bottiglie di Peroni e di acqua, una di limonata.
Cumuli di carte, escrementi umani, una rastrelliera di plastica sulla quale prende sole un paio di scarpe e una borsetta, monticelli di quel che resta dei falò notturni. È piazza Umberto, terra di nessuno e di tutti, dei turisti che “entrano” nel salotto buono della città, via Sparano, dopo aver attraversato piazza Roma, altro buco nero di degrado e paura, dove gli homeless frugano nella spazzatura. Terra, soprattutto di gruppi di extracomunitari che spacciano, si drogano e ci fanno nottata.

I giardinieri spazzini

Sono le 11.45 e la squadra della Multiservizi, incaricata di manutenere i giardini, di sfoltire aiuole, decespugliare, ripulire bordi dalle erbe infestanti, curare le panchine, sta invece ultimando le pulizie della terra di nessuno. Poco lontano “vigila” un’auto della polizia municipale, che poi si allontana. Sono in quattro e tra le mani non hanno cesoie, ma rastrelli che usano per raccogliere quei rifiuti che, evidentemente, chi doveva ripulire ha invece dimenticato, ha omesso. A ognuno il suo, si immagina. E cioè: Amiu pulisce, Multiservizi cura il decoro urbano, come stabilisce la convenzione con il Comune di Bari. E invece no. Perché ieri, come molte altre volte, per sette ore, dalle 5 del mattino a mezzogiorno, i quattro dipendenti della Multiservizi hanno raccolto rifiuti, riuscendo anche a sistemare qualche aiuola. Piazza Umberto, se ti guardi attorno, per qualche ora è un bel posto.

La sicurezza

Nell’andirivieni di turisti appena arrivati a Bari, con le valigie colorate al seguito e gruppi di ragazzi che si spostano con i bus in partenza da piazza Moro, durante le ore del giorno piazza Umberto sembra meno pericolosa. Ma quando il via vai si affievolisce, quando si fa sera, torna ad essere terra di nessuno, o di tossicodipendenti. E allora, chi ci vive, chi la deve attraversare, ha paura. Sono anni che i residenti chiedono un intervento risolutivo, di poter tornare a casa senza accelerare il passo e rischiare di essere accoltellati per pochi euro. Gli extracomunitari, quelli che la notte accendono i falò, bevono e urlano, sono sempre lì. La mattina passano i giardinieri a pulire.

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Attualità Bari News

Bari, caos all’Erp. La denuncia di Lotta per la casa: «Niente privacy e troppi disagi»

«Accade ogni martedì e giovedì. È sempre la solita storia, ma ora la gente è esausta». La denuncia è di Giacomo Biancofiore, attivista del movimento Lotta per la casa, che racconta una situazione di estremo disagio per coloro che usufruiscono dei servizi dell’ente per L’edilizia residenziale pubblica (Erp). Il quadro della situazione dipinto dal volontario ritrae una realtà che sarebbe assolutamente fuori controllo. «Le persone in attesa fuori dagli uffici Erp del Comune di Bari sono sempre più numerose – tuona Biancofiore – tra donne incinte, anziani e bambini. Nonostante si tratti di un ufficio pubblico con orari di apertura limitati, l’accesso viene negato: la funzionaria giustifica la decisione dicendo di non sentirsi al sicuro e di temere aggressioni. Ma come si può temere donne e bambini? Fuori fa sempre più caldo, non ci sono sedie né ombra per riposare».

Da mesi vengono segnalate le singolari modalità di gestione degli uffici Erp, con assenza di verbalizzazione e tracciabilità dei colloqui e dei solleciti dei cittadini, totale mancanza di privacy e di spazi adeguati.

La protesta

Nonostante le denunce, la situazione è peggiorata. Per bloccare le proteste e i tafferugli, è intervenuta anche la Digos che, a seguito della richiesta dei funzionari, hanno presenziato agli incontri.

«Ogni settimana accompagniamo gli utenti – spiega – e loro ci chiedono di essere presenti. C’è sempre una forte presenza dei vigili urbani, ma l’ultima volta è stata chiamata la Digos e non si capisce esattamente il perché. È diritto delle persone avere accompagnamento sindacale. Ma è anche loro diritto quello alla privacy.

È assurdo che la Digos assista ai colloqui tra il dirigente e i cittadini. Questi ultimi devono raccontare loro vicende personali, e non vedo perché la polizia dovrebbe essere presente ai colloqui».

I disservizi

Criticità anche per come viene gestito il servizio, con sportelli a ridosso dell’entrata, che non garantiscono la privacy, nessun ordine di prenotazione e sopratutto nessun documento che attesti quanto il funzionario comunica al cittadino.

«La presenza addirittura della Digos – afferma – ha una funzione intimidatoria, suggerendo all’utenza di non protestare di fronte alla mala gestione e agli atti illegittimi di chi amministra la cosa pubblica. Questa vicenda esemplifica come il diritto alla casa sia spesso negato, con conseguenze sociali drammatiche». La richiesta è che si possa porre rimedio a questa incresciosa condizione, pensando al benessere dei cittadini.

«Le istituzioni devono garantire condizioni dignitose di accesso agli uffici pubblici – conclude Biancofiore – e fornire risposte concrete alle esigenze abitative, senza ricorrere a metodi intimidatori. Solo attraverso il coinvolgimento e la partecipazione attiva dei cittadini si potrà realizzare un vero cambiamento sociale».

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Bari Cronaca News

Assaltarono una gioielleria a Bari: presi i baby rapinatori ma la refurtiva è scomparsa

Hanno solo 15 e 16 anni i due baby rapinatori che due settimane fa hanno svaligiato una gioielleria “compro oro” in via Giulio Petroni a Bari, razziando merce per 30mila euro e terrorizzando la commessa. I due minorenni sono ora agli arresti domiciliari, al termine di indagini condotte dalla polizia.

Il colpo

In piena mattina, i due erano entrati a volto scoperto nell’esercizio commerciale e, benché non fossero armati, avevano minacciato la giovane donna presente all’interno, portandola prima alla vetrina e indicandole i “pezzi” prescelti, poi l’avevano trascinata all’interno, rinchiudendola in uno spazio delimitato dalla blindatura, con un elevato uso della violenza. Infine erano scappati, lasciandola all’interno, e dirigendosi verso Carbonara.

La ricostruzione

Al lavoro sul colpo, sin dai primi minuti successivi all’intervento dei vigili del fuoco, necessari per liberare la commessa, erano stati gli agenti della sezione Falchi della Squadra Mobile, coordinati dal dirigente Filippo Portoghese, che avevano interrogato i testimoni e visionato le immagini delle telecamere di sorveglianza. In breve tempo avevano quindi riconosciuto i due minorenni, perché già noti per motivi vari alla polizia.

Le indagini

Gli accertamenti degli investigatori si erano quindi concentrati sui due ragazzini, esaminandone i comportamenti e passando ai raggi x i loro movimenti, a cominciare proprio dal giorno della rapina. Hanno così raccolto elementi utili che hanno consentito alla Procura per i minorenni di emettere un decreto di fermo, eseguito nei giorni scorsi.

La convalida

Nella giornata di ieri, infine, i due giovanissimi rapinatori sono comparsi dinanzi al gip del tribunale per i minorenni, che ha convalidato il fermo disposto dal pm ed eseguito dai Falchi. Il giudice ha anche disposto, in virtù della giovane età e del fatto che non erano armati, gli arresti domiciliari nelle due abitazioni di Carbonara e Ceglie del campo. Per entrambi si è attivato anche il procedimento civile, che impone anche una verifica sulle condizioni di vita dei ragazzi. La legge prevede, infatti, che si valuti se i minorenni siano o meno seguiti in famiglia, allo scopo di comprendere se il gesto sia stato dettato da una mancata “cura” o da un comportamento esclusivamente imputabile a loro.

La refurtiva

Gli agenti che hanno operato il fermo non hanno purtroppo trovato traccia della refurtiva, del valore di circa 30mila euro che i due avrebbero scelto con cura dalla vetrina, dimostrando in questo modo che avevano già fatto accurati sopralluoghi prima di portare a termine il violento colpo, in pieno giorno, e a volto scoperto.

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