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Malasanità in Puglia, Caroli: «Situazione allarmante a Francavilla. Le ispezioni si fanno prima delle tragedie» – FOTO

«In provincia di Brindisi, forse, tutti gli ospedali meriterebbero un’ispezione delle sale operatorie, a cominciare dal Perrino di Brindisi, anche per verificare lo stato dei luoghi e il personale in servizio». Così, in una nota, la denuncia del consigliere regionale e coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, Luigi Caroli.

«Le ispezioni – spiega – ordinate dal presidente Emiliano in alcuni ospedali pugliesi vanno a verificare episodi gravi di malasanità: reparti chiusi con pazienti mandati a casa, neonato morto, tumore non diagnosticato».

«C’è una struttura – sottolinea – che merita un’ispezione urgente e sono le sale operatorie dell’ospedale di Francavilla Fontana. C’è bisogno di verificare lo stato dei luoghi, se questi sono idonei agli interventi chirurgici e se gli operatori sanitari presenti sono sufficienti per le esigenze della gestione sanitari ordinaria».

«Così come sollecito – continua – una commissione d’inchiesta sul Centro di Riabilitazione di Ceglie Messapica, per questo sto preparando una proposta di legge. Anche per far luce su quanto viene denunciato in questi giorni (medici senza titoli!) e su come sia possibile che in 24 anni nessuno si sia mai accorto di nulla, anzi il San Raffaele veniva considerato un fiore all’occhiello della sanità non solo brindisina, ma pugliese».

«Noi di Fratelli d’Italia – conclude – siamo convinti che le ispezioni non debbano avvenire a posteriori, quando la tragedia si è consumata, ma debbano essere preventive, per evitare che si possano verificare altri casi di malasanità».

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San Pancrazio Salentino, porta la moglie in una cava e la istiga al suicidio: arrestato 30enne

Un uomo di 30 anni avrebbe accompagnato la moglie in una cava dismessa, a San Pancrazio Salentino, nel Brindisino, incitandola a suicidarsi. In quella occasione, circa un mese fa, la donna riuscì a fuggire denunciando questo ed altri episodi di maltrattamenti e violenze alle forze dell’ordine.

L’uomo, ora agli arresti domiciliari, nel corso degli ultimi mesi avrebbe non solo rivolto una serie di minacce nei confronti della moglie, ma secondo l’accusa in alcune circostanze l’avrebbe anche picchiata. Accusato di maltrattamenti in famiglia e istigazione al suicidio.

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Amati denuncia: «Al San Raffaele di Ceglie medici senza titolo curavano malati gravi»

Il consigliere regionale Fabiano Amati ha lanciato un allarme gravissimo sulla gestione del Centro di riabilitazione di Ceglie Messapica. Secondo una recente relazione del Dipartimento di prevenzione della ASL di Brindisi, all’interno della struttura sarebbero stati impiegati medici privi dei titoli necessari per svolgere le proprie funzioni.

«Medici che dichiarano di essere specialisti in odontostomatologia e che solo per anzianità di servizio, ma è cosa da dover verificare, potrebbero svolgere le relative funzioni. Medici non idonei alle funzioni di riabilitazione perché con specializzazioni in psicoterapia, medicina dello sport, cardiologia con contratto libero-professionale, anestesia e rianimazione con contatto di consulenza a chiamata, medicina fisica e riabilitazione destinati a guardia attiva pomeridiana o notturna, odontostomatologia, ginecologia e ostetricia, nonché privi di specializzazione», ha denunciato Amati.

Anni di inadempienze

La situazione, secondo il consigliere regionale, sarebbe perdurata per anni, con i pazienti affidati a professionisti non specificamente qualificati. «Certo, si tratta di professionisti che meritano rispetto – chiosa Amati – per tutto ciò che hanno fatto negli anni e depistati da un’attività assunzionale della Fondazione San Raffaele non aderente alla legge. Ed infatti bisognerà capire come e in che modo si potrà salvaguardare il loro apporto nella nuova stagione del servizio pubblico».

Il dito di Amati è puntato contro la Fondazione San Raffaele: il consigliere ha infine annunciato l’intenzione di portare la questione all’attenzione delle autorità, tra cui il Governo, la Procura della Repubblica e il TAR, presso cui a breve si discuterà il futuro del centro.

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Bimba trasferita da Brindisi a Roma per un intervento, l’Asl: «Garantita assistenza»

«Dopo aver effettuato tutte le indagini necessarie e valutato la possibilità di un intervento chirurgico d’urgenza, accertata l’indisponibilità della sala operatoria per altri interventi in corso, è stato contattato il Policlinico di Bari che ha confermato di poter accogliere la piccola paziente e il personale del Perrino ha subito organizzato il trasferimento protetto in ambulanza a carico della Asl. Tuttavia, i genitori hanno liberamente scelto di portare la bambina all’ospedale Bambin Gesù di Roma, dove era già stata in cura». È quanto precisano dall’Asl Brindisi in riferimento al caso della piccola di 9 anni trasferita dal Perrino all’ospedale della capitale per un intervento chirurgico resosi necessario per una necrosi del gluteo, probabilmente causata da un’iniezione di antibiotico somministrata prima dell’arrivo in ospedale.

«Il personale medico ha agito con la massima tempestività e professionalità», garantiscono dall’azienda sanitaria brindisina sottolineando che «in vista del periodo estivo, con la necessità di garantire le ferie al personale medico e paramedico, la direzione dell’ospedale, in stretta collaborazione con la Regione Puglia, ha adottato tutte le misure necessarie per assicurare il regolare svolgimento delle attività sanitarie».

Dall’Asl Brindisi evidenziano che «durante l’estate l’afflusso di turisti e vacanzieri sul territorio comporta un significativo aumento di richiesta di assistenza» ma «pur nelle difficoltà del momento derivanti dalla nota carenza di medici, situazione peraltro che caratterizza tutti gli ospedali d’Italia», anche nell’assistere la famiglia della provincia di Brindisi «l’ospedale Perrino ha risposto con grande professionalità, impegno e dedizione», concludono dall’Asl.

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Un nido di speranza a Torre Guaceto: nate oltre 100 Caretta caretta – VIDEO

Un nido di speranza a Torre Guaceto: nate oltre 100 Caretta caretta
Video @RiservaTorreGuaceto

Un evento storico si è consumato sulla spiaggia di Torre Guaceto: per la prima volta nella storia della Riserva Naturale dello Stato e Area Marina Protetta, un nido di tartarughe marine Caretta caretta è stato documentato e protetto fino alla schiusa. Ben 102 piccole creature marine sono nate e hanno raggiunto il mare, grazie all’impegno congiunto del Consorzio di Gestione, dei volontari WWF e del gruppo “Io sono Torre Guaceto”.

Scoperto casualmente da un veterano del Parco, Antonio Fiume, il nido è stato immediatamente posto sotto sorveglianza 24 ore su 24. Biologi, volontari e appassionati si sono alternati per garantire la sicurezza delle uova, sfidando anche le notti più buie.

«È stata una sfida emozionante – ha dichiarato Giacomo Marzano, biologo faunista del Consorzio -. Abbiamo monitorato ogni fase dello sviluppo delle uova e celebrato ogni schiusa. Purtroppo, alcune uova non si sono sviluppate correttamente, ma la maggior parte dei piccoli è nata sana e forte».

La schiusa delle ultime uova, facilitata dall’intervento umano a causa delle condizioni climatiche, è stata un momento di grande commozione. Le tartarughe, appena uscite dal guscio, si sono dirette istintivamente verso il mare, iniziando così il loro lungo viaggio.

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Brindisi, pestato a sangue in centro: 18enne finisce in ospedale. Due denunce

È finito al pronto soccorso dell’ospedale Perrino di Brindisi il 18enne brutalmente pestato ieri sera in centro nel capoluogo messapico.

L’aggressione è avvenuta tra via Filomeno Consiglio e via Congregazione. A quanto si apprende il giovane sarebbe stato immobilizzato e picchiato a sangue.

Alcuni passanti che hanno assistito alla scena hanno allertato le forze dell’ordine e sul posto sono intervenuti gli agenti della polizia che dopo alcune ore hanno individuato i presunti autori del pestaggio. Due giovani sono stati denunciati per lesioni personali.

La vittima dell’aggressione, fortunatamente, non ha riportato gravi conseguenze.

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Sparò tre colpi di fucile contro il cognato: arrestato un 67enne nel Brindisino

Al culmine di una lite per futili motivi, il 24 luglio scorso, avrebbe esploso alcuni colpi di fucile contro il cognato. Con l’accusa di tentato omicidio aggravato un 67enne è finito agli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico.

L’episodio è avvenuto nelle campagne tra Francavilla Fontana e Oria. Il 67enne, stando a quanto ricostruito dai carabinieri, avrebbe sparato almeno tre volte contro il cognato.

La vittima in quella occasione si rifugiò all’interno della propria auto schivando i colpi.

I carabinieri hanno sequestrato il fucile usato dal 67enne dopo la lite ed hanno proceduto al ritiro cautelativo di numerose altre armi detenute legalmente dall’indagato.

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Niente eventi in estate a Brindisi, il sindaco: «Qui ci pensa il mare». È polemica

«A luglio ed agosto, a Brindisi ci pensa il mare». É questa la frase pronunciata dal sindaco Marchionna, in occasione della presentazione degli eventi legati alla festa patronale, sulla quale il Partito Democratico si è scagliato.

«Secondo il sindaco e la maggioranza di centrodestra – commenta il Pd – nei mesi clou della bella stagione, i cittadini non dovrebbero aspettarsi concerti o eventi serali, ma accontentarsi di una semplice giornata in spiaggia. Questa frase, che potrebbe sembrare innocua, è invece gravemente lesiva della dignità, degli interessi e dei diritti delle centinaia di attività commerciali e turistiche».

La giustificazione

Per i Dem, il primo cittadino deve chiarire «se è davvero questa la giustificazione della completa assenza di un cartellone estivo nella nostra città e che nei prossimi anni il fatto che ogni estate sia triste e vuota, tranne che a giugno e nella prima settimana di settembre, sia il risultato di una ponderata decisione della sua amministrazione.

Anche la scelta di disincentivare e “spegnere” la musica di quei pochi esercenti volenterosi, omettendo l’emissione dell’ordinanza di deroga alle emissioni sonore, appare chiaramente una decisione politica».

Il Partito Democratico, poi, sposta l’attenzione sulla candidatura di Brindisi a Capitale Italiana della Cultura 2027: «Per una città che ambisce, secondo le stesse parole del sindaco, a diventare un centro culturale e turistico di rilievo nazionale, candidandosi a Capitale Italiana della Cultura, tutto questo appare francamente come una beffa».

Dunque, per il secondo anno la città non avrà un cartellone estivo, complice una situazione finanziaria non florida.

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Manca personale a Brindisi: bimba di 9 anni trasferita a Roma per un intervento chirurgico

Una bimba di 9 anni è stata trasferita dall’ospedale Perrino di Brindisi al Bambin Gesù di Roma per un intervento di urgenza per una necrosi a un gluteo causata da un’infezione seguita all’iniezione di un antibiotico.

Il trasferimento si è reso necessario perché, a quanto si apprende, nel reparto di Chirurgia plastica dell’ospedale brindisino mancherebbe il personale.

I genitori della piccola, che hanno provveduto a proprie spese al trasferimento della bambina da Brindisi a Roma, hanno dovuto anche farsi carico delle spese per la rimozione dell’apparecchio dentale per effettuare la tac: al Perrino, infatti, non c’era l’odontoiatra.

A Brindisi, ai genitori della bambina è stato comunicato che ci sarebbero state difficoltà a garantire la continuità assistenziale dopo l’intervento perché, tra ferie e malattie, non c’è personale e la Chirurgia plastica è stata accorpata alla Chirurgia generale. I medici brindisini hanno prospettato il trasferimento della piccola al pediatrico di Bari ma i genitori hanno preferito accollarsi le spese per il trasporto al Bambin Gesù di Roma con un mezzo medico privato con a bordo un’infermiera specializzata per non sospendere la terapia con le flebo.

La bambina sarà operata a Roma, dunque, e si cerca di capire a cosa sia dovuta l’infezione: si esclude l’errore umano legato all’iniezione di antibiotico ma qualche perplessità c’è riguardo al farmaco.

Su quanto accaduto è intervenuto il consigliere regionale Paride Mazzotta di Forza Italia che parla di «una circostanza di inaudita gravità». Il forzista annuncia che chiederà un’audizione del direttore generale dell’Asl Brindisi e della Giunta regionale in Commissione Sanità per avere chiarimenti «sullo smantellamento costante dell’ospedale Perrino di Brindisi».

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Omicidio Sharon Verzeni, si indaga sul supertestimone brindisino: «Mai vista»

Il 76enne di Brindisi, Antonio Laveneziana, è indagato per falsa testimonianza nell’inchiesta sull’omicidio di Sharon Verzeni, la 33enne uccisa a coltellate la notte tra il 29 e il 30 luglio a Terno d’Isola, in provincia di Bergamo. Laveneziana, residente a circa 150 metri dal luogo del delitto, è considerato un potenziale supertestimone, ma ha dichiarato ai microfoni di Tgcom24 di non aver visto nulla quella notte.

Tuttavia, le telecamere di sorveglianza lo avrebbe ripreso sul balcone intorno alle 00:50, poco prima che un uomo in bicicletta percorresse contromano via Castegnate. Nonostante il brindisino abbia in seguito ammesso di essere uscito a fumare dopo mezzanotte, ha ribadito di non aver notato nulla, citando problemi di vista e udito come giustificazione.

Intanto, i carabinieri hanno condotto un nuovo sopralluogo nella casa di Sharon Verzeni, accompagnati dal compagno della vittima, Sergio Ruocco, che è stato ascoltato nuovamente come persona informata sui fatti. Le indagini proseguono con l’analisi delle relazioni personali della vittima, comprese quelle familiari e lavorative, e con accertamenti tecnici sul suo telefono e sui campioni di DNA raccolti.

L’autopsia ha rivelato che Sharon è stata colpita quattro volte con un coltello, tre alla schiena e una al torace, in un’aggressione rapida e precisa. L’arma del delitto non è stata ancora trovata, nonostante le ricerche approfondite, comprese quelle nei cassonetti del paese. Le indagini continuano a battere ogni pista, compreso il recente coinvolgimento della vittima con un gruppo di Scientology, sebbene gli inquirenti invitino a non trarre conclusioni affrettate.

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