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Cultura e Spettacoli Lecce

Notte della Taranta, tutto pronto a Melpignano. Bray: «È un bene culturale»

Mancano poco più di 24 ore alla 27esima edizione del concertone della Notte della Taranta a Melpignano e l’evento è stato presentato stamattina dal presidente della fondazione, Massimo Bray.

«Mi piace chiamare la Notte della Taranta un bene culturale. L’articolo 9 della Costituzione ci dice come dobbiamo comportarci nei confronti dei beni culturali: dobbiamo saperli tutelare perché hanno un valore storico e identitario per tutta una popolazione», ha affermato.

«La cultura ha un valore perché arriva dappertutto», ha aggiunto evidenziando che «noi vorremmo un laboratorio tutto l’anno per tutelare questa tradizione e darle una prospettiva futura».

Alla conferenza stampa non partecipa il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che «è stato colpito dal dolore per la morte del primario del pronto soccorso del Policlinico di Bari, Vito Procacci. E siamo anche noi vicini a suo fratello Giovanni», ha spiegato Bray.

Shablo: «La mia Taranta tra integrazione e sperimentazione»

«Integrazione e sperimentazione sono il segreto della Notte della Taranta e il nostro compito è aprirla ai più giovani», ha affermato Shablo, il maestro concertatore del concertone.

«Dal 1998 a oggi il mondo è cambiato e c’è una nuova generazione che è protagonista a cui dedichiamo questa manifestazione», ha proseguito spiegando che con il coreografo del concertone, Laccio, «abbiamo chiuso il tour di Sfera Ebbasta che è quanto di più distante dalla Taranta ma poi, conoscendo la tradizione popolare tarantina ti rendi conto che sono facce diverse dello stesso diamante che è la musica».

Shablo ha sottolineato come «questi cinque, sei mesi di preparazione sono stati necessari per immergermi in questa nuova dimensione» e si è detto convinto che «alle nuove generazioni è necessario dare opportunità perché è giusto prendano delle responsabilità, cosa che in questo Paese non avviene spesso».

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Brindisi Cronaca News

Sparò tre colpi di fucile contro il cognato: arrestato un 67enne nel Brindisino

Al culmine di una lite per futili motivi, il 24 luglio scorso, avrebbe esploso alcuni colpi di fucile contro il cognato. Con l’accusa di tentato omicidio aggravato un 67enne è finito agli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico.

L’episodio è avvenuto nelle campagne tra Francavilla Fontana e Oria. Il 67enne, stando a quanto ricostruito dai carabinieri, avrebbe sparato almeno tre volte contro il cognato.

La vittima in quella occasione si rifugiò all’interno della propria auto schivando i colpi.

I carabinieri hanno sequestrato il fucile usato dal 67enne dopo la lite ed hanno proceduto al ritiro cautelativo di numerose altre armi detenute legalmente dall’indagato.

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Bari Cronaca News

Grave incidente in parapendio a Monopoli: un 46enne in codice rosso al Policlinico – VIDEO

Un parapendista è rimasto gravemente ferito in seguito ad una caduta avvenuta nel primo pomeriggio di oggi nelle campagne di Monopoli, vicino alla Loggia di Pilato.

L’uomo, un 46enne originario di Locorotondo, dopo essersi schiantato al suolo, è stato soccorso dai vigili del fuoco e dai sanitari dal 118 e trasportato d’urgenza in codice rosso al Policlinico di Bari.

Pare che le sue condizioni siano molto gravi, forti dolori alle gambe ma parla e non sarebbe in pericolo di vita.

La dinamica dell’incidente e il salvataggio

L’incidente è avvenuto in zona Impalata, al di sotto della Loggia della Pilato in un’area panoramica solitamente dove abitualmente questi tipi di velivoli compiono i loro lanci. Probabilmente per un cambio improvviso di vento o altre cause da accertare l’uomo ha perso il controllo ed è precipitato nella fitta macchia mediterranea.

Subito allertati i soccorsi, sul posto sono intervenute, oltre a squadre di terra dei vigili del fuoco, anche il Drago 127 del nucleo elicotteri della Direzione regionale dei vigili del fuoco della Puglia.

L’uomo è stato raggiunto anche da terra: aveva contusioni e probabili fratture agli arti inferiori.

Il Drago 127 ha verricellato sul posto un medico e un infermiere dell’auto medica di Alberobello. Anche grazie agli elisoccorritori e al nucleo Saf (speleo alpino fluviale) del comando dei vigili del fuoco di Bari. L’uomo è stato stabilizzato e issato sull’elicottero per essere poi condotto all’aeroporto di Bari dove ad attenderlo c’era già un’ambulanza del pronto soccorso del Policlinico.

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Cronaca News Taranto

Conservate in container e lavorate in baracche: sequestrati 5 quintali di cozze a Taranto

Ammassate in un container, vendute su un banchetto e lavorate baracche improvvisate senza che fosse rispettata alcuna norma igienica: sono cinque i quintali di cozze sequestrate dalla polizia a Taranto nel corso di controlli effettuati negli ultimi giorni in collaborazione con il personale del dipartimento di prevenzione del settore veterinario dell’Asl ionica.

Nell’area di porta Napoli, in particolare, gli agenti hanno trovato all’interno di un container circa tre quintali di cozze nere in pessimo stato di conservazione conservate a temperatura ambiente e pronte per essere lavorate e messe in commercio. Il prodotto ittico è stato sequestrato e distrutto.

Altri 50 chili di cozze sono stati sequestrati in viale Europa, a Talsano: erano prive di tracciabilità e in precario stato di conservazione, erano state messe in vendita su un banchetto abusivo.

Sulla Circummarpiccolo, infine, in una baracca improvvisata i poliziotti hanno sorpreso quattro giovani che, in pessime condizioni igieniche, erano intenti alle operazioni di lavorazione di mitili sgusciati e confezionati in vaschette in plastica pronti per essere immessi sul mercato. Le cozze per un peso di circa 130 chili, prive di documenti di tracciabilità, sono state sequestrate e distrutte.

Per i ragazzi presenti all’interno del laboratorio abusivo e per il venditore ambulante di Talsano è scattata la denuncia per produzione e commercio di sostanze alimentari nocive e frode in commercio.

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Ambiente e Sostenibilità News Taranto

Incendio a Pulsano, i dati dell’Arpa: «Non c’è amianto nell’aria di Lido Silvana»

Incendio a Lido Silvana, arrivano i risultati dell’Arpa: «le indagini hanno confermato la presenza di onduline in fibrocemento sulle strutture bungalow all’interno dell’area recintata ed inaccessibile, in passato già trattate, visibilmente, con vernice incapsulante di colore rosso», scrive in una nota il Comune di Pulsano e aggiunge: «Il crollo delle strutture bungalow ha comportato la frammentazione di parte delle onduline ed i frammenti sono stati rinvenuti all’interno del sito, nelle immediate vicinanze dei bungalows e delle strade interne alla struttura ricettiva, quindi in aree non utilizzate dal pubblico, che, pertanto, non può venire a contatto con il materiale cementizio contenente le fibre di asbesto. Contestualmente, nel medesimo giorno, ovvero lo scorso 8 agosto, e nello stesso luogo ove è stato svolto il campionamento del materiale al suolo ad opera di ARPA, l’Amministrazione Comunale ha provveduto al monitoraggio delle fibre aerodisperse con metodologia SEM, per il tramite di laboratorio incaricato (Centro di Analisi Chimiche Srl di Marconia – Matera) che, in data odierna, ha restituito con esito negativo, comunicando ufficialmente l’assenza di amianto in aria ambiente in località Lido Silvana».

Il Comune

Nella nota del Comune si aggiunge che «Oltre a ciò, si deve ulteriormente fare presente che il Giudice delegato al fallimento Frilloyd s.r.l., Dott. G. De Francesca, nella giornata del 21 agosto, ha autorizzato, con proprio decreto, il curatore fallimentare, che detiene la disponibilità del complesso “Eden Park”, ad incaricare una ditta specializzata al fine di dare compimento di ogni attività necessaria alla immediata ed integrale esecuzione dell’ordinanza sindacale contingibile ed urgente n. 42 del 15/08/2024, entro e non oltre 3 giorni dal deposito del suddetto decreto. Anche in questo caso, deve evidenziarsi la fondamentale solerzia del Tribunale Fallimentare di Taranto e della curatela per porre in atto tutti i provvedimenti utili alla salvaguardia dell’interesse pubblico oltre che privato.Il Sindaco, peraltro, è in continuo contatto sia con il Dott. Vittorio Esposito di Arpa Puglia sia con il dott. Michele Conversano del Dipartimento Prevenzione Asl di Taranto sia con il dott. Antonio Pastore, curatore del fallimento Frilloyd srl, i quali hanno sempre garantito la loro piena disponibilità a collaborare con l’Amministrazione Comunale, con gli altri enti preposti, nonché con i cittadini residenti, affinché tutte le operazioni di bonifica ambientale e di ripristino delle condizioni necessarie alla rigenerazione forestale della pineta si svolgessero in maniera celere, efficace e controllata».

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Bari Cronaca News

Giocattoli pericolosi e cosmetici tossici: sequestrati 67mila prodotti a Bari

Oltre 67mila prodotti, tra giocattoli e cosmetici, privi dell’attestato di conformità CE e, pertanto, potenzialmente pericolosi per la salute umana sono stati sequestrati dai finanzieri del Comando provinciale di Bari.

Nel dettaglio si tratta di più di 65mila giocattoli messi in vendita illegalmente e 1.600 prodotti per la cura della pelle risultati contenere la cosiddetta Lilal (Butylphenyl Methylpropional), fragranza sintetica vietata dal primo marzo 2022 perché considerata cancerogena e tossica.

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Bari News Salute

Manca personale al Policlinico di Bari, nuovo affondo dei sindacati: «Cure a rischio»

Non ci stanno le sigle sindacali del comparto della sanità che lunedì scorso sono state a colloquio con il prefetto di Bari per affrontare la grave carenza di personale, che nelle ultime settimane sta mettendo a dura prova il Policlinico di Bari. Dopo la risposta dell’azienda ospedaliera che aveva chiarito come non ci fosse «nessun rischio per la sicurezza dei pazienti e presto arriveranno i nuovi infermieri e Oss previsti dal piano di assunzioni approvato dalla Regione», le sigle sono tornate all’attacco.

L’emergenza

«Sorprendentemente e diversamente dall’esito dell’incontro con il Prefetto di Bari, il direttore generale del Policlinico, racconta alla stampa la beatitudine degli utenti del Policlinico e del Pediatrico, affermando che va tutto bene e non c’è nessun rischio, sulla sicurezza delle cure per i cittadini. Al netto dei fatti di cronaca quotidiani che la stampa racconta del Policlinico e del Pediatrico, per certa parte, fa bene il Dg del più grande nosocomio pugliese a tranquillizzare gli utenti confidando sulla pazienza e perseveranza del personale sanitario che dell’arte di arrangiarsi alle oggettive difficoltà quotidiane, ne ha fatto una ragione di vita professionale».

Il dossier arrivato sul tavolo del prefetto, ha messo nero su bianco la situazione in cui versa un’elevata percentuale di operatori sanitari (circa il 30% della dotazione organica), in particolare infermieri e operatori socio sanitari, è in uno stato di salute precario con prescizioni lavorative che determinano limitazioni alle loro attività con la conseguenza di oggettive difficoltà per l’azienda (sono in aumento, come riferiscono i sindacati di categoria, le assenze per malattie del personale, dato lo stress psicofisico cui è sottoposto). «Affermare, così come ha affermato il Dg alla stampa, che le cure erogate al Policlinico e al Pediatrico sono sicure e quindi conformi alle “buone pratiche sanitarie” e si effettuano nel rispetto dell’ordinamento scientifico e legale, è una lettura ipocrita della realtà e ne prendiamo le distanze. Le scriventi organizzazioni sindacali, diversamente dal Dg, lavorano all’interno delle corsie ospedaliere, ascoltando i lamenti e le imprecazioni dei cittadini/utenti e di tutti gli operatori stanchi di doversi arrangiare ad un quotidianità insostenibile».

Le misure in campo

Durante l’incontro con il prefetto, la direzione del Policlinico ha illustrato alcuni provvedimenti da attivare per cercare di rimediare alla grave carenza di organico. Tra cui l’attivazione di procedure di reclutamento di personale, la richiesta alla Regione di autorizzare in anticipo il piano di assunzioni previsto per il 2025. Inoltre, come assicurato ai sindacati non dovrebbe essere incrementata nè l’attività operatoria e nemmeno i posti letto all’interno dei reparti.

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Ambiente e Sostenibilità Sviluppo e Lavoro Taranto

Ex Ilva, Urso: «Valutiamo anche lo stop». Turco: «E i fondi per la decarbonizzazione?»

«La sentenza della Corte Ue per l’ex Ilva si basa su dati superati», dice così il ministro Adolfo Urso in una intervista a Sussidiario.it anticipando il suo discorso al meeting Cl di Rimini e scoppia la bomba. Il rappresentante del governo non ha dubbi e ricorda che sì il governo è pronto ad affrontare l’eventuale chiusura, ma ricorda pure, tranquillo, le decisioni prese: «Sei mesi fa siamo riusciti a prendere il controllo dell’azienda. Abbiamo attivato tutte le procedure per la messa in sicurezza dello stabilimento e la ripresa produttiva e attivato già le procedure per l’assegnazione a nuovi player produttivi», afferma sicuro. Come dire tutto è fatto, dopo la pubblicazione del bando per poter andare avanti e continuare con la produzione. Tutto qua?

La polemica

A questo punto scoppia la polemica. Al senatore e vicepresidente del M5s Mario Turco l’affermazione del ministro non piace e si chiede perché «sprecare denaro pubblico con i prestiti concessi per oltre mezzo miliardo di euro destinandoli al rifacimento di altiforni nefasti a carbone e alla trasformazione di Afo 2 a inceneritore dove bruciare tonnellate di plastiche?». Per il parlamentare il ministro non fa altro che sponsorizzare un bando di vendita che, al suo interno, non prevede alcuna riconversione industriale, ma solo la continuità dell’attività della fabbrica. E quel bando a suo dire va annullato.

«Chi decarbonizza?»

«La decarbonizzazione di cui parla il ministro non esiste perche’ non finanziata e non programmata. – attacca Turco – Non si comprende chi dovrebbe realizzarla, né tantomeno come, quando e con quali soldi». E ancora il senatore aggiunge: «La verità è che si continuerà a produrre a carbone così come previsto nella nuova richiesta di Autorizzazione integrata ambientale, scaduta a febbraio 2023 e non ancora approvata», continua l’esponente del M5s.

Da qui la richiesta alla Commissione Europea di approfondire dove saranno «destinati gli ingenti prestiti che il governo ha concesso all’Ex Ilva, se sono compatibili con il Next generation EU, se violano la norma sugli aiuti di Stato e se saranno trasferiti sui futuri acquirenti», dice Turco. E in una stoccata finale, difficile da ignorare aggiunge: «Non vorremmo trovarci al termine di questo lungo processo così oneroso per le casse pubbliche con un pugno di mosche in mano e le tante promesse del ministro Urso evaporate al sole d’autunno». La posizione del M5S è chiara, il bando va annullato, prima di ogni altra cosa vanno cercate e annullate le fonti inquinanti e va avviata una riconversione economica.

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Attualità News Puglia

Fondi europei alle imprese: la Regione Puglia al top per finanziamenti ottenuti

Puglia, Piemonte e Campania sono le regioni che hanno raccolto dal 2000 ad oggi più finanziamenti europei destinati alla competitività e allo sviluppo delle piccole e medie imprese. A certificarlo è una ricerca condotta da Vendor, società specializzata in finanza agevolata, efficienza energetica ed operativa per le Pmi. Scendendo più nello specifico, a livello nazionale negli ultimi 25 anni, sono stati finanziati quasi 200mila progetti con fondi pubblici per un totale di 21,46 miliardi di euro di cui 13,96 miliardi derivati dai programmi europei per le politiche di coesione in tema di competitività delle imprese. Il Piemonte è la regione in assoluto più virtuosa per quanto riguarda i finanziamenti europei del fondo Fesr erogati alle pmi dal 2000 ad oggi per un totale di 3,48 miliardi di euro. Seguono poi nell’ordine un folto gruppo di regioni meridionali: Campania (3,18 miliardi di euro), Puglia (2,07 miliardi euro), Sicilia (1,33 miliardi euro), Abruzzo (790 milioni di euro) e Calabria (411 milioni di euro). Per riuscire a rintracciare un’altra regione del Nord Italia bisogna invece risalire fino all’ottavo posto, con la Lombardia dove le piccole e medie imprese hanno portato a casa, nei quasi 25 anni esaminati, oltre 305 milioni di euro. Fanalino di coda è invece la Valle D’Aosta (con 12 milioni di euro) preceduta dal Trentino Alto Adige (28 milioni di euro).

I finanziamenti

Se consideriamo, invece, il totale dei finanziamenti erogati ai beneficiari dai soggetti pubblici nazionali e locali la graduatoria cambia: in vetta c’è la Campania con 4,1 miliardi di euro erogati, seguita da Piemonte (3,83 miliardi) e Abruzzo (3,5 miliardi). Alle spalle, più staccate, troviamo di nuovo la Puglia, insieme a Sicilia e Calabria rispettivamente con 1,94 miliardi di euro, 1,64 miliardi e 806 milioni di euro ottenuti.

Il commento

«I finanziamenti pubblici per la competitività delle imprese – spiega Stefano Ciacciarelli, ceo di Vendor – hanno rappresentato un importante motore di sviluppo per tutte le regioni italiane con alcuni casi di successo come Piemonte, Campania e Puglia che sono riusciti a sfruttarli al meglio. È proprio la capacità di intercettare i finanziamenti resi disponibili dalle Istituzioni con progetti di lungo respiro che rappresenta un elemento strategico in grado di migliorare la competitività. L’auspicio è che con l’aggiunta dei fondi provenienti dal Pnrr e destinati alle imprese, si possa aprire una nuova fase di investimenti».

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Bari News Salute

Emergenza sangue a Bari, interventi sospesi e ospedali al collasso: «Servono soluzioni»

Negli ospedali baresi, così nel resto della regione, c’è una grave carenza di sangue. Tanti sono gli appelli di associazioni e medici che invitano i cittadini a donare, sia nei centri che durante le giornate ad hoc organizzate nelle diverse piazze della città. «C’è una situazione critica in tutta la regione – spiega Angelo Ostuni, direttore del Centro Regionale Sangue – iniziata appena prima di ferragosto, ma che sta continuando ancora».

L’allarme

L’emergenza è reale, tanto che in alcuni ospedali sono stati sospesi gli interventi chirurgici programmati per provare a limitare i danni e supportare i centri più in difficoltà. Per quanto riguarda il capoluogo pugliese, a soffrire maggiormente la carenza di sangue, sono gli istituti più grandi, come l’ospedale “Di Venere” e il Policlinico. Ma l’allarme riguarda anche altri centri della regione, da Foggia a Taranto, ma anche Brindisi e Lecce. «È una situazione che probabilmente negli anni scorsi non avevamo vissuto – aggiunge il medico – L’aspetto poco chiaro è che tutto sommato, dai dati in nostro possesso, le donazioni non sono diminuite complessivamente». Il problema, si ipotizza, potrebbe essere un aumento delle richieste, ma non ci sono certezze in merito.

Tra i gruppi più ricercati ci sarebbero lo 0+ e l’A+, ma l’emergenza è generalizzata.

I possibili interventi

Il problema, sostiene Ostuni in quanto coordinatore regionale dei centri trasfusionali, è che non si tratta di un qualcosa «che si può rincorrere all’infinito, perché la risorsa è preziosa e possiamo ottenerla solo dai donatori, ma i donatori son quelli». Per arginare l’emergenza, dunque, andrebbero individuate altre iniziative che si discostino dalla donazione del sangue. «Uno degli aspetti fondamentali su cui le altre regioni hanno lavorato molto – aggiunge il direttore, è quello dell’appropriatezza della richiesta di sangue, così come si fa con l’utilizzo dei farmaci. Anche il sangue è un farmaco».

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