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Attualità Brindisi News

Brindisi accoglie il busto di Gandhi: in piazza Vittorio Emanuele II un monumento di pace

Era il 1931 quando Mohandas Karamchand Gandhi approdò a Brindisi nel suo viaggio di ritorno dall’Inghilterra all’India. Un evento che fu accolto con molta attenzione da residenti e media e che ora rivive con l’inaugurazione di un busto bronzeo raffigurante il Mahatma Gandhi che è stato installato in piazza Vittorio Emanuele II e sarà inaugurato domani, 7 agosto, alla presenza dell’ambasciatrice dell’India in Italia, Vani Sarraju Rao, e del sindaco Giuseppe Marchionna.

Scoperto il busto, saranno piantati alcuni alberi di ulivo e celebrata la “Puja”, l’atto di adorazione che sarà compiuto con l’offerta all’idolo di petali di rose.

La statua è stata donata dall’India alla città di Brindisi ed è un simbolo che riflette i principi di nonviolenza e disobbedienza civile, pilastri della filosofia gandhiana: valori che trovano una particolare risonanza a Brindisi, città riconosciuta dall’Unesco come “Porto di Pace“. L’opera è omologa a quella già donata dall’India alla città di Hiroshima e compie di fatto una sorta di parallelo tra due luoghi simbolo di pace e resistenza civile.

L’importanza storica di Gandhi per Brindisi risale al 14 dicembre 1931, quando il Mahatma, dopo aver partecipato alla seconda conferenza sulla questione dell’India a Londra, decise di modificare il suo percorso di ritorno verso l’India facendo tappa nella città portuale. Questa scelta non era prevista inizialmente: dopo un soggiorno a Losanna con Romain Rolland, premio Nobel per la letteratura e ammiratore del leader indiano, Gandhi avrebbe dovuto viaggiare direttamente a Venezia per imbarcarsi. Tuttavia, decise di visitare Roma, dove si fermò per due giorni esplorando alcuni servizi sociali, gli alberghi per operai e i principali monumenti, compreso un passaggio alla Cappella Sistina.

Uno dei momenti più significativi della visita di Gandhi a Brindisi fu l’incontro con don Pasquale Camassa, direttore del museo di San Giovanni al Sepolcro e figura centrale nella scena culturale della città. Camassa presentò a Gandhi un antico vaso romano, del quale il leader pacifista si servì per bere latte di capra, un compromesso necessario per motivi di salute che Gandhi accettò con grande riluttanza. Un gesto simbolico che rimase impresso nella memoria comune.

La partenza di Gandhi dal porto di Brindisi avvenne a bordo del piroscafo “Pilsna”, e il suo saluto con il fazzoletto bianco rimane un’immagine legata all’iconografia della storia contemporanea della città.

La donazione del busto bronzeo perpetua la memoria di Gandhi e sottolinea la vocazione alla pace della città: il monumento a un simbolo di rispetto, tolleranza e integrazione invita a riflettere sull’attualità dei suoi insegnamenti in un mondo che continua a confrontarsi con sfide di pace e giustizia sociale.

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Cronaca Lecce News

Terreno agricolo trasformato in discarica a Santa Cesarea Terme: una denuncia

Rifiuti di ogni genere – termosifoni in ghisa, fusti di vernice usati, cavi elettrici, scarti di demolizioni edili – erano ammassati tra gli alberi in un terreno agricolo in contrada Serricella, a Santa Cesarea Terme.

A notarli sono stati i vigili del fuoco, intervenuti in un terreno vicino per domare un incendio. È partita così la segnalazione ai carabinieri forestali del nucleo di Maglie che sono intervenuti sul posto.

L’accesso al terreno era chiuso da una sbarra di ferro e, stando a quanto emerso durante il sopralluogo dei militari, i rifiuti erano stati scaricati anche in un terreno confinante all’insaputa dei proprietari.

I Forestali hanno rintracciato il responsabile dell’abbandono dei rifiuti. Si tratta di un imprenditore titolare di una piccola ditta di ristrutturazioni edilizie che è anche il proprietario del fondo in cui erano stati ammassati i rifiuti.

L’uomo è stato denunciato e l’area, che si estendeva per circa 150 metri quadrati, è stata sequestrata.

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Cronaca News Taranto

False attestazioni per il reddito di cittadinanza: 9 denunce nel Tarantino

Nove persone sono state denunciate, dalla Guardia di finanza di Taranto, per aver percepito illecitamente il reddito di cittadinanza per oltre 107mila euro.

È quanto emerso durante specifici controlli eseguiti dai finanzieri ionici su un target selezionato attraverso analisi di rischio e mirate attività info-investigative svolte con il supporto del personale dell’Inps.

I nove percettori del reddito di cittadinanza, è emerso dalle indagini, avrebbero attestato falsamente di essere in possesso dei requisiti per l’accesso al beneficio.

I militari hanno anche provveduto al sequestro delle somme illecitamente percepite.

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Ambiente e Sostenibilità News Sviluppo e Lavoro Taranto

Ex Ilva, il ministro ai sindacati: «Spero nel 2025». L’Ispra denuncia: «Nei test troppi veleni»

«Nessuna risposta concreta sulle numerose vertenze aperte, che interessano da anni migliaia di lavoratori, e sulla gestione degli effetti della transizione ecologica», lo dice Rocco Palombella, segretario generale della Uilm , all’uscita dell’incontro al Mimit con il ministro delle Imprese Adolfo Urso che invece snocciola dati e si dice soddisfatto per le oltre tre ore di incontro con i segretari confederali e i segretari dei metalmeccanici sulla politica industriale «che stiamo realizzando finalmente nel nostro paese e che ha già segnato dei dati estremamente positivi, oltre 800mila occupati in più dall’inizio della legislatura, oltre 66mila in più nell’industria manifatturiera e quasi tutti a tempo indeterminato, tra l’altro con una politica per il lavoro che è stata contraddistinta dal taglio del cuneo fiscale», dice il ministro.

L’auspicio

Il piano Made in Italy però non è ancora chiaro sull’ex Ilva di Taranto, il ministro si augura che entro la fine dell’anno o nella prima parte del 2025 «ci saranno dei player industriali di valore che possano rilanciare con noi quello che può tornare ad essere il principale sito siderurgico green d’Europa». L’Usb lo dice a gran voce a quella riunione è stato chiesto che sia lo Stato il regista e il garante, è della stessa idea la Cgil: «Per dare un futuro al nostro Paese fondato sul lavoro e sulla giustizia sociale, abbiamo chiesto quindi che il confronto e la discussione avvengano a palazzo Chigi, con la presidenza del Consiglio e tutti i ministeri coinvolti, con le organizzazioni sindacali e le associazioni imprenditoriali», dicono il segretario generale della Cgil Michele Landini e il segretario generale della Fiom Cgil, Michele De Palma.

La negoziazione

Il bando alla ricerca dei player è stato pubblicato ieri e, entro il 20 settembre inizieranno le procedure di negoziazione per il ministro. Ma i sindacati chiedono un incontro a Palazzo Chigi. Non basta un ministro solo per trasformare una azienda e decarbonizzarla.

La denuncia dell’Ispra

E mentre si parla di industria green e di decarbonizzazione a Roma ecco che arrivano i dati dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), ebbene il 20 e il 22 luglio dalle acque analizzate, per quanto riguarda i controlli per gli impianti statali soggetti ad Aia, ci sono superamenti di cromo, azoto, ferro, fenoli. Tutti che superano la media concessa. I dati sono stati trasmessi in Procura, al ministero dell’Ambiente e all’Arpa Puglia. Pare che ad oggi nulla sia cambiato, anche con i commissari: l’ex Ilva continua ad avvelenare Taranto, in fondo quei canali sfociano nel mar Grande.

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Attualità Foggia News

Case al mare, un italiano su tre sceglie la Puglia: Rodi Garganico è tra le mete preferite

La Puglia si classifica al quarto posto tra i luoghi del cuore degli italiani che sognano, e poi acquistano, seconde case. Lo fa con una percentuale del 30,3%, secondo l’analisi di Abitare Co. -società di intermediazione e servizi immobiliari specializzata in nuove costruzioni, che ha analizzato 105 tra le località costiere italiane più rinomate, a livello regionale.

La classifica

Al primo posto si classifica la Sardegna, che ha nettamente staccato le altre regioni (in media +64,5% di compravendite tra il 2019 e il 2023). Seguono la Basilicata (+59,2%), la Sicilia (+34,7%) e appunto la Puglia (+30,3%). Ma, a sorpresa, ci sono delle regioni, che del turismo e della bellezza delle loro coste fondano buona parte della loro produzione economica, che sono nettamente scese in classifica, come l’Emilia-Romagna (+20,7%), la Liguria (+17,6%), la Toscana (+15,5%) o il Veneto (+14,8%). Tra i primi dieci comuni costieri che, in media, hanno raddoppiato le compravendite rispetto al 2019 c’è Rodi Garganico, che registra un +112,8% di compravendite, seguita dalla lucana Maratea, con +108,0%. Al primo posto troviamo Castiadas in Sardegna, con +264,5% di compravendite, seguita dall’isola di Pantelleria in Sicilia +142,5% e dalla ligure Portofino +130%.

Le compravendite

Nel 2023, le compravendite di immobili residenziali nelle principali località marittime, tra cui molte seconde case, sono cresciute in media del +26,3% rispetto al 2019, un dato positivo e in controtendenza a quello registrato nelle otto Città metropolitane (-9,2%). Una spinta che ha fatto volare i prezzi nei Comuni marittimi, aumentati in media dal primo semestre 2019 al primo semestre 2024 di ben il +26,7%.

I mutui

Arrivano segnali positivi dal mercato dei mutui in Puglia. Secondo l’osservatorio congiunto Facile.it – Mutui.it, nei primi sei mesi del 2024, la richiesta di finanziamenti è aumentata del 4% rispetto allo stesso periodo del 2023. Sebbene questo incremento sia inferiore al 15% registrato a livello nazionale, rappresenta comunque un segnale di ripresa per il settore.

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Bari News Salute Sviluppo e Lavoro

Bari, manca il personale all’ospedale “Giovanni XXIII”: dai sindacati l’sos al prefetto

Le organizzazioni sindacali scrivono un accorato appello per affrontare la grave situazione di precarietà e sicurezza delle cure presso l’A.O.U.C. Policlinico Giovanni XXIII. La richiesta è di attivare un tavolo di confronto per soluzioni condivise, evidenziando le carenze di personale che compromettono l’efficacia delle cure e mettono a rischio la salute dei cittadini e dei lavoratori.

Situazione Attuale

Le carenze di personale sono state riconosciute dalla direzione strategica dell’A.O.U.C. e hanno portato a una condizione di precarietà assoluta. Queste mancanze non solo ostacolano l’applicazione dei protocolli di cura, ma espongono anche il personale a responsabilità per gli esiti delle cure stesse. La mancanza di risorse umane adeguate influisce negativamente sul morale del personale, aumentando il rischio di stress, burnout e insoddisfazione professionale.

Richiesta di intervento

Le organizzazioni sindacali invitano a farsi carico di questa situazione critica, richiedendo l’immediata attivazione di un tavolo tecnico.
«Si richiede l’attivazione di un tavolo di confronto immediato – si legge nella nota – con le organizzazioni sindacali e la direzione strategica per discutere della sicurezza delle cure erogate. L’obiettivo è individuare le migliori soluzioni per garantire prestazioni sanitarie conformi alle normative vigenti e fornire ai lavoratori la serenità necessaria per svolgere la loro attività professionale».

Mancano le risorse

Il problema della mancanza di risorse operative al Policlinico risale a all’estate scorsa, quando i sindacati erano in attesa di un piano assunzionale che, però, non è risultato risolutivo e rispondente alle necessità.

«Ormai la situazione è fuori controllo – dichiara Michele Schinco, del Coordinamento Nazionale delle Professioni Sanitarie della Uil Fpl, sigla che, con Fp Cgil Bari, Fials e Nursind hanno siglato la richiesta di intervento del Prefetto – a rimettersi saranno i cittadini, che sono costretti a subire disservizi e lunghe attese, anche al pronto soccorso».

Soluzioni

Tra le soluzioni, oltre all’apertura urgente di un tavolo tecnico di concertazione che possa unire tutte le sigle e gli operatori del settore, l’avvio di un piano assunzionale urgente. «Ci arrivano comunicazioni di nuove unità operative – fa sapere Schinco -ma siamo in una situazione che non risponde alle necessità delle unità esistenti, come facciamo a rispondere a nuove operatività? Ci auguriamo che il Prefetto ci chiami al più presto, e che si riveda subito un piano assunzionale emergenziale, sulla base delle reali esigenze».

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Attualità Bari News

Nuova rotatoria in via Capruzzi a Bari: «Rischia di diventare area off-limits per le biciclette»

Preoccupa l’impatto che i lavori in corso per la realizzazione del nuovo Terminal bus e della rotonda attigua in via Capruzzi, potrebbero avere sulla mobilità ciclistica dell’area. A sollevare il problema è il mobility manager barese, oltre che appassionato di bicicletta, Lello Sforza. «Via Capruzzi rischia di diventare molto pericolosa per i ciclisti di tutte le età se i nuovi lavori stradali previsti per effetto della realizzazione del Terminal bus nell’area ex Squadra Rialzo, inclusa la rotatoria all’angolo con via Giulio Petroni, non hanno previsto condizioni di sicurezza per la circolazione delle bici». Secondo i primi rendering del progetto, diffusi dalla stampa dopo l’approvazione dell’intervento, non sembra essere prevista nella rotatoria una corona ciclabile: una pista esterna che separi le biciclette dal flusso veicolare o una corsia interna, oltre a una segnaletica dedicata ai mezzi che renda sicuro l’ingresso nella rotatoria dei mezzi. «Nel progetto questi elementi non sono spiegati – osserva Sforza – via Capruzzi attualmente è molto pericolosa per le biciclette e i lavori in corso non promettono di risolvere la situazione. Anzi, rischiano di rappresentare un tale detrattore, al punto di disincentivare se non espellere la mobilità ciclistica da quell’area, a causa del rischio reale e percepito come tale, di essere investiti».

La situazione

L’organizzazione della viabilità in via Capruzzi è solo una delle tante criticità inerenti la mobilità ciclistica nel capoluogo pugliese, che affondano le loro radici nel passato recente. «In tutti questi anni non sono stati attuati veri interventi per ridurre il traffico autoveicolare – spiega Sforza – è stato dimostrato che la totalità degli spostamenti effettuati in auto in città non supera i cinque chilometri. Si sarebbero dovuti dunque mettere in campo provvedimenti e azioni per fare in modo che le persone fossero disincentivate a usare l’automobile se non strettamente necessario. Questo lo si fa mediante l’offerta di servizi alternativi validi: un sistema di trasporto locale efficiente e disponibile anche nelle ore più tarde della sera (non limitandosi agli abbonamenti a 20 euro), altre forme di mobilità come monopattini e bike sharing. Aver disegnato negli anni passati sulle strade di Bari, con la sola segnaletica orizzontale, delle corsie peraltro valicabili e quindi di per sé pericolose per la sicurezza dei ciclisti, non può essere considerata una medaglia».

La proposta

Per Sforza una delle soluzioni per l’amministrazione dovrebbe essere quella di rispolverare il piano per la mobilità ciclistica presentato la prima volta nel 2013 e successivamente mai attuato. «Occorre pianificare miglioramenti e azioni con i cittadini – conclude – la mobilità ciclistica non è fatta solo da una rete di infrastrutture, ma anche da servizi adeguati a chi si sposta in bici come la possibilità di portare il mezzo sugli autobus e i treni, i posteggi, i luoghi di assistenza. È questo l’appello che rivolgiamo al sindaco Leccese, porre più attenzione al tema e intervenire con competenza e professionalità adeguate».

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Attualità Bari News

Bari, comincia a prender forma il Palazzo del Mezzogiorno: come nasce la tua casa – VIDEO

Comincia a prendere forma il nuovo Palazzo del Mezzogiorno. Completata la demolizione della storica sede della Gazzetta del Mezzogiorno circa un mese fa, è in corso la costruzione del complesso residenziale che sorgerà al civico 264 di via Scipione l’Africano, tra i rioni Picone e Carrassi.

Grazie a un intervento che coniuga memoria e innovazione e alla totale riqualificazione della zona, la Scipione Srl sta costruendo un edificio ecosostenibile e dotato delle più moderne tecnologie.

Il Palazzo del Mezzogiorno ospiterà 88 appartamenti suddivisi su 4 vani scala e su 7 piani, zone comuni al piano terra, 115 box e cantine, 50 posti auto esterni. Gli appartamenti saranno di classe energetica A4++, quasi a fabbisogno zero con impianto di riscaldamento a pavimento, pompa di calore e fotovoltaico autonomi per ogni appartamento. Sarà dotato di un bosco verticale di 500 metri quadri e di un giardino pensile con pista da jogging e area giochi. Vi sarà, inoltre, la predisposizione per le colonnine di ricarica per auto elettriche.

La memoria dello storico palazzo rivivrà grazie a delle teche che riprodurranno alcuni numeri storici della Gazzetta del Mezzogiorno negli androni condominiali.

La fine dei lavori è prevista per dicembre 2025. Per la commercializzazione degli appartamenti è stato incaricato il gruppo Gabetti.

Bari, comincia a prender forma il Palazzo del Mezzogiorno: come nasce la tua casa
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Bari Cultura e Spettacoli

Trent’anni dalla morte di Domenico Modugno, Lino Banfi: «Mimmo era immenso» – L’INTERVISTA

«Fu il primo a credere in me. Disse a mio padre che sarei diventato qualcuno». È una profonda amicizia quella che per anni ha legato Lino Banfi (all’anagrafe Pasquale Zagaria) e Domenico Modugno. I due, oltre alle radici pugliesi, condividevano l’amore per la musica e per la vita. L’attore e sceneggiatore, originario di Andria, tra aneddoti e ricordi emozionanti, ripercorre il profondo rapporto con il cantautore nel trentennale della sua morte.

Cosa ricorda del suo primo incontro con Domenico Modugno?

«Lui venne a vedere uno spettacolo della compagnia di varietà in cui ero all’epoca, parliamo di oltre 60 anni fa. Gli piacque molto e mi chiese se volessi entrare a fare parte di una compagnia con lui per 3-4 mesi. Riscuotemmo un successo incredibile. Io sul contratto avrei voluto scrivere che mi sarei esibito ovunque in Italia, meno che in Puglia… A Canosa, a Bari… non volevo mi vedessero i miei compaesani che dicevano a mio padre che ero “un morto di fame” per voler far parte di una compagnia di varietà. Che non avrei fatto nulla nella vita».

E cosa successe?

«Mimmo mi disse “no, devi andare nel tuo paese. Avrai successo”. Di lì diventammo molto amici. Volle che mio padre venisse a vederci al Teatro Petruzzelli e gli promise che sarei diventato famoso. Che sarebbero stati gli altri a togliersi il cappello quando passava. Instaurammo un rapporto fraterno che andava oltre il lavoro».

In cosa eravate simili e in cosa diversi?

«Come fai ad essere simile a qualcuno di così grande. Poi Modugno era un bell’uomo, non si potevano fare paragoni. E quando decideva di fare qualcosa, la faceva».

Oltre al talento fuori dal comune, cosa ha contribuito a rendere “grande” Domenico Modugno?

«Innanzitutto la sua “pugliesità”. Lui era molto pugliese come mentalità. Passava per siciliano, ma non lo era. Non lo so, questo era il suo carattere… sempre forte, sempre deciso. Ddiceva “questo lo dobbiamo fare, non ti preoccupare”. Era cordiale e altruista, immenso. Mimmo era immenso».

Quanto il rapporto con il mare ha influito nella sua vita?

«Lui era un grande nuotatore. Dopo che ebbe l’ictus andai a trovarlo a Lampedusa dove aveva una bellissima villa sul mare. All’epoca non riusciva a camminare bene, era ingrassato… disse che mi avrebbe insegnato a nuotare. “Ma a chi? Sei scemo” gli risposi. Io ho paura dell’acqua, lui era un delfino. La sua forza era proprio quella, quando gli chiedevo come facesse a nuotare così visto che a malapena riusciva a muovere le braccia e le gambe lui mi rispondeva: “È questa fottutissima vita che faccio”. Ce l’aveva con la vita perché aveva avuto questa malattia e non era più quello di prima. La sua forza era il mare».

Lei ha scritto una canzone per Domenico Modugno.

«Sì, scrissi una canzone che si chiamava proprio così: “Fottutissimi ricordi”. A lui piacque molto e gliela feci musicare da un chitarrista che era lì. “Fottutissimi ricordi/perché state sempre appresso a me”, lui non voleva averli questi ricordi. In quel periodo però aveva scritto un pezzo bellissimo che cantò con il figlio, si chiamava “Delfini”. E quindi non poteva fare un pezzo simile, che parlasse più o meno dello stesso argomento. Però disse che era molto bella. Anni dopo lo feci sentire anche a Franca, sua moglie, che gradì molto questo provino».

Un’ultima domanda. In cosa il “Mimmo” che conosceva lei era diverso dal Domenico Modugno artista?

«Il Mimmo che conoscevo io anche nella vita di tutti i giorni era sempre l’artista. Però era entusiasta di vivere, entusiasta di muoversi. Lui faceva tutto con un’attitudine positiva. I momenti negativi iniziarono con quella “fottutissima malattia”, come la chiamava lui».

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Bari Sport

Bari, il ds Magalini accelera per Mantovani. Scheidler saluta i biancorossi e va in Belgio

Giorni di calciomercato, con Magalini e Di Cesare alla ricerca di ulteriori innesti per accontentare mister Longo. «Credo che arriveranno altri 5-6 giocatori, mi è stato garantito» aveva spiegato il tecnico piemontese dalla pancia del “San Nicola” nell’immediato post Bari-Salernitana, chiarendo le priorità: «Un portiere, due difensori, un centrocampista e un trequartista». Fatta per Radunovic, ufficiale da giovedì, l’area tecnica biancorossa sta accelerando le operazioni nel reparto difensivo, con il nome di Valerio Mantovani che è emerso nelle ultime ore e sta acquisendo consensi minuto dopo minuto.

Il profilo

Difensore centrale classe 1996, Mantovani è un pupillo di mister Longo che lo ha avuto alle sue dipendenze in più di un’occasione. L’attuale centrale dell’Ascoli, con cui è retrocesso in serie C lo scorso campionato, è cresciuto proprio con la guida tecnica piemontese, che lo ha allenato nel settore giovanile del Torino dagli Allievi alla Primavera, con cui nella stagione 2014-15 si è laureato campione d’Italia. Mantovani è stato leader anche nelle giovanili granata l’anno seguente, con il cammino del ‘Toro’ concluso alle semifinali scudetto, ma costellato anche dall’esperienza europea nella Youth League. Per Mantovani poi un passaggio formativo alla Salernitana, dove ha giocato per 3 stagioni totalizzando una buona media di 84 presenze e soprattutto una promozione in serie A nella squadra guidata da Castori. Le strade con mister Longo si sono poi ricongiunte nella stagione 2021-22, quando la neopromossa Alessandria allenata dal tecnico del Bari ingaggiò il difensore romano dalla Salernitana. Quell’anno, in cui Mantovani è stato penalizzato da un infortunio, lo score recita 21 presenze e la gioia della prima rete in serie B, ma anche l’amarezza di una retrocessione nell’ultima giornata di campionato. In seguito, Mantovani ha giocato con continuità due anni con la maglia della Ternana, prima degli ultimi sei mesi sfortunati in maglia bianconera. Mantovani fa della duttilità il suo punto forte, sapendo giocare indifferentemente sia nel centro-destra che nel centro-sinistra di una difesa a tre. Un aspetto non indifferente, visto che il Bari cerca tuttora due centrali, un destro e un mancino, e la posizione di Matino è sempre in bilico.

Le altre trattative

Al netto di Mantovani, il Bari proverà a chiudere per Veroli, sebbene la trattativa si sia fatta parecchio complicata. Il Parma, infatti, ha sorpassato il Cagliari nell’acquisto di Gaetano e questo complica l’operazione a tre che avrebbe visto il Napoli comprare l’ex Catanzaro e dirottarlo in prestito in Puglia. Sebbene l’affare si possa comunque fare visto l’interesse dei sardi per Cheddira, c’è poi anche da battere la concorrenza del Frosinone, che tramite il suo ex tecnico Vivarini sta spingendo. A giorni il dentro o fuori. Un nome alternativo può essere quello di Tanco dello Spezia, mentre a destra resta il forte gradimento per lo svincolato Biraschi, seppur i costi siano altissimi e ci sia anche qualche club di A sull’ex Genoa. In avanti la suggestione principale porta sempre a Partipilo, che continua a giocare (e segnare) nelle amichevoli coi crociati, ma che resta in uscita. Il trequartista di San Girolamo ha manifestato la volontà di tornare a Bari, ma se ne riparlerà dopo Ferragosto. Valutato anche lo svincolato Verre. È ufficiale la cessione in prestito di Scheidler al Dender, mentre manca solo l’annuncio per il prestito di Pellegrini all’Andria.

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