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Cronaca News Potenza

Muore un 19enne e scoppia la rivolta: caos nel Cpr di Palazzo San Gervasio – VIDEO

Ore di caos quelle vissute nel Centro per il rimpatrio (Cpr) di Palazzo San Gervasio, in provincia di Potenza.

Nel tardo pomeriggio di ieri è scoppiata una rivolta, durante la quale è stato anche appiccato il fuoco a una parte della struttura, a seguito della morte di un 19enne, ospite della struttura. Il decesso sarebbe avvenuto per cause naturali.

Venuti a conoscenza della morte del giovane, alcune decine di immigrati avrebbero appiccato il fuoco ad alcuni moduli della struttura.

Per sedare la rivolta sono sul posto sono intervenute le forze dell’ordine. Secondo quanto si è appreso dall’Azienda sanitaria del Potentino il giovane, proveniente dall’Africa, è morto per arresto cardiaco, ma sarà l’autopsia a stabilire con esattezza le cause del decesso.

Sul posto, sempre secondo quanto reso nota dall’Asp, sono intervenute cinque ambulanze e un elicottero del 118, pronti a intervenire nel caso vi siano feriti all’interno del Cpr.

Una sessantina tra agenti della polizia di Stato, carabinieri e personale del centro sono stati impegnati per diverse ore nel sedare la rivolta. Diverse le squadre di vigili del fuoco al lavoro per spegnere l’incendio.

La Procura di Potenza, che sta conducendo le indagini ha disposto l’autopsia sul cadavere del 19enne.

Il sindaco di Palazzo San Gervasio, Luca Festino, sottolineando che «il Comune non ha mai avuto canali di comunicazione istituzionale sulle vicende all’interno del Cpr», ha aggiunto: «Vedere il nome del mio paese alla ribalta delle cronache per fatti come questi ed altri, mi rattrista molto. La tutela della vita, in tutte le sue forme, è in assoluto la prima ragione dell’esistenza umana».

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Bari Cronaca News

Uva senza semi, il Tribunale di Bari annulla il brevetto di una multinazionale californiana

Il Tribunale di Bari ha annullato il brevetto italiano dell’uva senza semi “Superior seedless” registrato dalla multinazionale californiana Sun World dando ragione alla “Gianni Stea import export“, azienda agricola che fa capo all’assessore al Personale della Regione Puglia.

Quel tipo di uva, infatti, era già stata commercializzata anni fa negli Stati Uniti e non ha quindi il requisito della novità previsto dalla legge.

Respinta dai magistrati anche la tesi in base alla quale Stea avrebbe messo in atto pratiche di concorrenza sleale nonché la contraffazione del marchio che, in realtà, non è stato mai apposto sui prodotti venduti dall’imprenditore e politico pugliese, assistito dall’avvocato Roberto Manno, esperto di Diritto di proprietà intellettuale in agricoltura.

«Qualsiasi concorrente che opera nel settore può produrre e commercializzare quel tipo di uva», commenta Stea dopo la sentenza del Tribunale di Bari. «Adesso grazie a questa ulteriore sentenza si è finalmente fatta chiarezza su tutte quelle condizioni, che le grandi multinazionali estere volevano imporre, non più accettabili dai produttori italiani, e pugliesi in particolare, abituati a coltivare e commercializzare liberamente. Condizioni ritenute limitative, anche dai giudici, della libertà dell’imprenditore e riduttive per il reddito», conclude l’assessore regionale.

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Cronaca Lecce News

Gallipoli, barca a noleggio con carburante illegale: denunciato il responsabile

Noleggiava barche ai turisti utilizzando, però, gasolio di provenienza illecita. È quanto hanno scoperto i finanzieri della Sezione operativa navale di Gallipoli nell’ambito di controlli effettuati nel molo turistico.

Le imbarcazioni adibite a noleggio per fini turistici beneficiano di un prezzo agevolato per l’acquisto del gasolio. Quella sequestrata, però, aveva carburante privo della necessaria documentazione richiesta per poter fruire del vantaggio economico.

I finanzieri hanno denunciato il titolare della ditta di noleggio e sequestrato la barca insieme a 160 litri di gasolio rinvenuti a bordo ed illecitamente utilizzati.

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Bari Cronaca News

Atti vandalici in piazza Umberto a Bari, i commercianti esasperati: «Qualcuno intervenga»

«Questo ragazzo sta distruggendo il centro di Bari con atti vandalici». È la denuncia social della titolare di una tabaccheria in piazza Umberto che, su Facebook, ha pubblicato le fotografie di un ragazzo che danneggia alcune piante all’esterno della sua attività commerciale.

Ma, stando a quanto riferisce la donna, il giovane non si limita a prendersela con il verde. «Fa cadere con effetto domino scooter regolarmente parcheggiati, prende a pugni serrande, butta giù monopattini… credo che ora sia troppo», afferma esasperata la commerciante barese.

Numerosi i commenti al post della proprietaria della tabaccheria. Tanti baresi attaccano le forze dell’ordine e il Comune.

«Non si può sempre giustificare qualcuno che con la testa non ci sta. Va chiuso in un istituto adeguato dove possa essere curato. Non possiamo pagare di tasca nostra», conclude la titolare della tabaccheria rivolgendo un appello al sindaco Vito Leccese, che proprio ieri ha effettuato un sopralluogo in piazza Moro con la task force “piazze anti degrado” e incontrato il presidente del Comitato dei residenti di piazza Umberto: «Confidiamo in un suo intervento».

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Cronaca Lecce News

Terreno agricolo trasformato in discarica a Santa Cesarea Terme: una denuncia

Rifiuti di ogni genere – termosifoni in ghisa, fusti di vernice usati, cavi elettrici, scarti di demolizioni edili – erano ammassati tra gli alberi in un terreno agricolo in contrada Serricella, a Santa Cesarea Terme.

A notarli sono stati i vigili del fuoco, intervenuti in un terreno vicino per domare un incendio. È partita così la segnalazione ai carabinieri forestali del nucleo di Maglie che sono intervenuti sul posto.

L’accesso al terreno era chiuso da una sbarra di ferro e, stando a quanto emerso durante il sopralluogo dei militari, i rifiuti erano stati scaricati anche in un terreno confinante all’insaputa dei proprietari.

I Forestali hanno rintracciato il responsabile dell’abbandono dei rifiuti. Si tratta di un imprenditore titolare di una piccola ditta di ristrutturazioni edilizie che è anche il proprietario del fondo in cui erano stati ammassati i rifiuti.

L’uomo è stato denunciato e l’area, che si estendeva per circa 150 metri quadrati, è stata sequestrata.

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Cronaca News Taranto

False attestazioni per il reddito di cittadinanza: 9 denunce nel Tarantino

Nove persone sono state denunciate, dalla Guardia di finanza di Taranto, per aver percepito illecitamente il reddito di cittadinanza per oltre 107mila euro.

È quanto emerso durante specifici controlli eseguiti dai finanzieri ionici su un target selezionato attraverso analisi di rischio e mirate attività info-investigative svolte con il supporto del personale dell’Inps.

I nove percettori del reddito di cittadinanza, è emerso dalle indagini, avrebbero attestato falsamente di essere in possesso dei requisiti per l’accesso al beneficio.

I militari hanno anche provveduto al sequestro delle somme illecitamente percepite.

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BAT Cronaca News

Barletta, cane lupo e padrone aggrediti da un pitbull senza guinzaglio in pieno centro

«Teniamo al guinzaglio i nostri cani» è questo il monito lanciato dal presidente dell’associazione di volontariato “Ambulatorio Popolare”, l’avvocato Cosimo Matteucci, dopo l’aggressione di qualche giorno fa al suo stesso “amico a quattro zampe”, di nome Akira, (un cane lupo cecoslovacco di taglia media), da parte di un pitbull che si aggirava con il suo padrone, in pieno centro storico, ma senza guinzaglio. «È accaduto verso le 10:30 – spiega Matteucci – stavamo rientrando a casa. Akira era al guinzaglio; il pitbull invece no, era su una piazzetta con il suo proprietario poco distante.

L’aggressione

«Gli chiedo più volte di prendere il suo cane mentre cerco di nascondere Akira dietro un’automobile parcheggiata. Accade ciò che volevo evitare: il pitbull nota Akira, la punta e l’attacca. Nonostante – chiosa- la mia difesa il pitbull afferra al collo Akira e inizia a strattonarla con violenza: “me lo sta uccidendo”, ricordo bene di aver urlato. Inutile ogni sforzo per staccarlo da Akira». «Nei prossimi giorni denuncerò quanto accaduto alla polizia – annuncia il presidente dell’ambulatorio – Akira ora sta bene ma sono stati momenti terribili. Il problema è purtroppo diffuso sui terreni e nella pineta sotto le mura del Carmine. Puntualmente si ritrovano persone che lasciano liberi i loro cani di grossa taglia e non c’è nessun controllo: in tanti non hanno il guinzaglio. Tutto ciò sta diventando troppo pericoloso».

L’appello

«L’amministrazione – suggerisce Matteucci dovrebbe incrementare i controlli avvalendosi della polizia municipale cosi da sanzionare coloro che non hanno guinzaglio e museruola (quando prescritta). Le zone da “attenzionare” non sono solo quelle adiacenti alle Mura del Carmine ma anche i giardini De Nittis (nei pressi della stazione) e piazza sant’Antonio, non ci passo più da quelle parti e se lo faccio cerco di essere molto attento. La gente deve sapere che ci sono multe e controlli in modo che si scongiurino tali condotte».

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Cronaca News Taranto

Esce dall’autostrada e segue il navigatore: giovane tarantino finisce bloccato in un bosco

Brutta avventura per un giovane automobilista tarantino, rimasto bloccato in un bosco calabrese a causa di un errore del navigatore.

Il ragazzo ha imboccato con la sua auto, nella tarda serata di ieri, l’uscita di Altilia Grimaldi dell’A2 Autostrada del Mediterraneo ma seguendo le indicazioni del navigatore satellitare invece di raggiungere Lamezia Terme, dove era diretto, ha proseguito il viaggio attraverso vecchie mulattiere di montagna a oltre 1000 metri di altezza fino al punto di rimanere bloccato in zona boscata.

Al ragazzo, ingannato anche dal buio della notte, non è rimasto altro che rivolgersi ai vigili del fuoco del distaccamento di Lamezia Terme i quali, raccolta la richiesta di aiuto, si sono immediatamente attivati per le ricerche.

Il disperso è stato contattato telefonicamente dal capo squadra che, dalle informazioni ricevute, è riuscito a ricostruire il percorso seguito. Successivamente, con non poca difficoltà, i vigili del fuoco hanno poi individuato il malcapitato che è stato accompagnato, assieme alla sua vettura, in una zona sicura.

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Cronaca Lecce News

Tenta di rubare cavi da una cabina dell’Enel ma resta folgorato: ferito un 43enne a Melissano

Stava tentando di rubare dei cavi di rame da una cabina dell’Enel il 43enne rimasto folgorato nella zona industriale di Melissano, in via Monterosa.

L’uomo sarebbe arrivato sul posto con una bicicletta e avrebbe provato a impossessarsi di alcune componenti della cabina quando è stato investito dalla scarica elettrica.

Trasportato in ospedale a Casarano dai sanitari del 118, il 43enne è ricoverato con ustioni a una mano. A quanto si apprende non sarebbe in pericolo di vita.

Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i carabinieri di Melissano e Casarano, i vigili del fuoco di Gallipoli e i tecnici dell’Enel per mettere in sicurezza la zona.

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Brindisi Cronaca News

Ostuni, 25enne investito e ucciso da un’auto pirata: arrestato un giovane, guidava sotto l’effetto di droghe

Un 25enne di San Vito dei Normanni è morto dopo essere stato investito da un’auto pirata all’esterno di un lido di Ostuni. È accaduto nella tarda serata di ieri, domenica 4 agosto, poco prima della mezzanotte.

La vittima è Andrea Catamerò che, a quanto si apprende, aveva trascorso la serata in un locale che si trova in località Pilone, sulla complanare tra Ostuni e Fasano, con alcuni amici. Uscito dalla struttura sarebbe stato travolto dall’auto che non si è fermata per prestare i soccorsi. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del 25enne.

Stando a quanto riferisce Brindisireport, alcuni amici della vittima, che hanno assistito alla tragedia, avrebbero preso il numero di targa dell’auto. Indaga la polizia che ha portato nel commissariato di Ostuni un 26enne sospettato di essere il conducente dell’auto. Il giovane è stato arrestato con l’accusa di omicidio stradale aggravato per guida sotto effetto di droghe e omissione di soccorso.

Sull’auto guidata dal 26enne sarebbero stati trovati alcuni segni ritenuti compatibili con l’investimento.

Il 26enne, che non si è fermato a prestare soccorso, è stato individuato dagli agenti del commissariato di Ostuni a poche ore dal fatto e condotto in commissariato dove è stato ascoltato a lungo. Dagli accertamenti clinici eseguiti è emerso che l’arrestato guidava dopo aver assunto cocaina e cannabinoidi. Il 26enne è stato portato nel carcere di Brindisi.

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