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Cultura e Spettacoli Lecce

La dedica di Raf a Irene Agostinacchio, la 23enne morta dopo l’esplosione a Porto Cesareo

«Sono sicuro che ci sta ascoltando da qualche parte». Con queste parole Raf, in concerto a Porto Cesareo con il suo Self Control Tour, rivolge un pensiero a Irene Agostinacchio, la ragazza di 23 anni di Gravina in Puglia morta insieme al papà Giuseppe a causa delle ferite riportate in un’esplosione nella loro casa al mare proprio a Porto Cesareo la notte di ferragosto.

Nel giorno in cui, a Gravina, si sono celebrati i funerali della giovane Irene, il cantante le dedica “Passeggeri distratti“, una canzone, afferma, che «mi fa pensare agli affetti, ai miei, a quelli di tutti, talvolta trascurati a causa della frenesia da cui ci facciamo prendere».

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Brindisi Cultura e Spettacoli

Ostuni, il concerto dei Blue rinviato al 2025. Ecco come chiedere il rimborso del biglietto

È stato annullato e rinviato all’estate del 2025 il concerto dei Blue in programma domenica prossima, 25 agosto, al Foro Boario di Ostuni nell’ambito dell’Iod Fest.

Il concerto, è spiegato in una nota degli organizzatori, è stato annullato «per motivi indipendenti dalla volontà degli artisti, dell’organizzatore e della sede ospitante». Il concerto, si legge nella nota, «si terrà sempre nella città di Ostuni, ma con una nuova data che sarà comunicata a breve».

Tutti i biglietti già acquistati resteranno validi per la nuova data, mentre eventuali richieste di rimborso saranno accettate entro il 20 settembre 2024.

Per maggiori informazioni sulla biglietteria o per ulteriori domande, si può scrivere a info@auroraeventi.net o visitare il sito auroraeventi.net.

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Brindisi Cultura e Spettacoli

Ostuni si colora di… Blue: la boy band in concerto al Foro Boario per l’Iod Festival

Il loro incredibile immaginario pop, costruito nei primi anni 2000, non è mai stato scalfito. Anzi, l’annuncio dei festeggiamenti del ventennale dalla loro formazione, tre anni fa, ha dato nuova linfa a uno dei progetti musicali più sorprendenti del nuovo millennio. Adesso i Blue, formati da Antony Costa, Duncan James, Lee Ryan e Simon Webbe tornano sul palco anche in Italia, e per la prima volta assoluta in Puglia. Appuntamento domenica, alle 21, dove la band britannica sarà in concerto al Foro Boario di Ostuni, in una data già attesissima, organizzata da Aurora Eventi, all’interno della prima edizione dello “IOD Festival”.

La storia

I Blue sono una delle boyband britanniche di maggior successo degli ultimi due decenni: formatisi a Londra nel 2000, i quattro cantanti e performer hanno venduto 15 milioni di dischi, posizionato numerosi singoli al primo posto della classifica del Regno Unito, collaborato con alcune delle più grandi star del mondo, tra cui Elton John e Stevie Wonder, e vinto numerosi premi, tra cui due prestigiosi Brit Awards per “Best British Breakthrough Act” e “Best British Pop Act”. Forse oggi ai più giovani il nome “Blue” non dice più molto. Eppure basta facendo un salto indietro nel tempo, una breve ricerca google, e ci si ritrova a pensare a quei quattro giovincelli londinesi che nel 2000 facevano impazzire folle oceaniche di ragazzine in tutto il mondo con hit cantatissime come “U make me wanna” e “One love”. I loro fan non li hanno mai dimenticati e tra scioglimenti vari, progetti da solisti e reunion dal sapore amarcord, il quartetto britannico ha comunque continuato a lasciare traccia di sé e a distanza di oltre vent’anni dal grandissimo successo dei primi tre album.

Il direttore artistico

«Siamo molto felici di portare per la prima volta in Puglia una band così importante – spiega Livio Iaia, fondatore e direttore artistico di Aurora Eventi -, è un altro tassello prezioso che si aggiunge alla nostra ricca programmazione, che guarda anche ad artisti di rango internazionale e all’organizzazione di eventi sempre più grandi e prestigiosi». Quella dei Blue è stata una parabola dal successo dirompente, subito dopo la loro formazione. In brevissimo tempo è diventata la boyband inglese più amata. Nel 2003 il loro brano “Breathe Easy” viene prima inciso nella versione italiana da Tiziano Ferro (“A chi mi dice”), e poi dagli stessi Blue sempre in italiano, facendo impazzire le fan del Belpaese. Nel 2022 il ritorno sulle scene discografiche con un nuovo album in studio, “Heart & soul” e l’Italia, dove si è formata e consolidata una delle fanbase più attive del gruppo, ha risposto con immenso affetto.

Il tour

Quella di Ostuni di domenica è la seconda tappa del loro “Italian Summer Tour 2024”, dopo quella di Catania del 18 luglio. I biglietti sono in vendita su ticketone.it, e in tutti i punti vendita del circuito Ticket One. Infotel: 328.351.94.02.

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BAT Cultura e Spettacoli Video

Dalla cultura allo sport all’imprenditoria, torna “Margherita d’Oro”: il premio alle eccellenze di Puglia – VIDEO

Margherita di Savoia si prepara ad accogliere una nuova edizione del premio “Margherita d’Oro“, l’appuntamento internazionale che celebra i talenti della Puglia.

L’evento, in programma il 24 agosto, rappresenta un’importante occasione per mettere in luce le storie e i successi di uomini e donne che hanno raggiunto l’eccellenza nei loro campi, dallo sport alla cultura, fino all’imprenditoria.

I premi

Tra i premiati di quest’anno spiccano personalità di rilievo: Salvatore Camporeale, generale di corpo d’armata e sottocapo di Stato maggiore dell’Esercito; Marisa Lisi Melpignano, fondatrice di Borgo Egnazia e altre strutture di lusso; Andrea Prencipe, ex rettore dell’Università Luiss Guido Carli; Francesco Fortunato, marciatore olimpico e bronzo agli ultimi Europei di Roma; Nicola Conversa, attore, sceneggiatore e regista; e Paola Ferrulli, in arte Paola Effe, cantautrice.

Il programma della serata e gli ospiti

L’evento, che si terrà in piazza Generale Dalla Chiesa a partire dalle 20:30, offrirà un ricco programma con la partecipazione di artisti di calibro nazionale e internazionale, il cui filo conduttore sarà la sostenibilità.

A introdurre la serata sarà Peppone Calabrese, conduttore di Linea Verde su Raiuno, che aprirà con un monologo sui temi ambientali.

Sotto la direzione artistica di Nicola Miulli, la manifestazione vedrà la conduzione di volti noti della televisione come Savino Zaba, Stefania Orlando e Alina Liccione.

Ad arricchire la serata saranno le performance musicali di Amedeo Minghi, l’orchestra Stupor Mundi, e il soprano Libera Granatiero.

Non mancheranno momenti di spettacolo con le danze aeree della scuola Dynamic Lab e la performance itinerante della Takabum Street Band. Il lato comico sarà garantito dagli artisti Dino Paradiso e Diego Parassole, noto per il suo eco-comedy.

L’orgoglio di Margherita di Savoia

Il premio “Margherita d’Oro”, istituito nel 1968, continua a crescere in rilevanza e visibilità internazionale.

«Margherita di Savoia diventa per un giorno il palcoscenico di arte e cultura», afferma il sindaco Bernardo Lodispoto, sottolineando l’orgoglio della città nell’ospitare l’evento che si conferma un appuntamento capace di coniugare tradizione e innovazione e di lanciare messaggi importanti sui temi di attualità.

A conclusione della serata, il dj Marco Guacci terrà un set dedicato ai più giovani, chiudendo un evento che si propone di coinvolgere l’intera comunità. Inoltre, verrà presentato in anteprima “ProspectUs“, un progetto culturale internazionale previsto per il 2025, che si terrà nella suggestiva riserva naturale delle Saline di Margherita di Savoia e che promette di essere un momento di incontro tra musica, poesia, scienza e dialogo.

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Cultura e Spettacoli Italia

Sanremo: tornano le nuove proposte, 24 “campioni” in gara. Ecco il regolamento del Festival

Tornano le nuove proposte, 24 “campioni” in gara e un diverso computo delle votazioni: sono le novità del 75esimo Festival di Sanremo che andrà in onda, dall’11 al 15 febbraio 2025, su Raiuno e sarà condotto da Carlo Conti.

È online da oggi il regolamento del Festival della canzone italiana che nell’edizione 2025, la quarta condotta da Conti, prevede prima tutti i campioni in gara, poi le nuove proposte dalla seconda serata e ancora le cover nella quarta serata che precede la finalissima.

Il programma del Festival

Resiste, la scansione delle serate di Sanremo con il nuovo regolamento: nella prima (il martedì) si esibiranno i 24 campioni in gara e le canzoni verranno votate dalla giuria della sala stampa, tv e web. Durante la seconda serata (il mercoledì) si esibiranno 12 campioni, che saranno votati dal pubblico – attraverso il televoto – e dalla giuria delle radio, ciascuno con un peso pari al 50%. Per il ritorno delle nuove proposte, si affronteranno 2 artisti in una prima semifinale, giudicati invece dal pubblico con il televoto, dalla giuria della sala stampa, tv e web e dalla giuria delle radio, determinando così il primo finalista. Identico il meccanismo e lo svolgimento della terza serata (il giovedì), in cui avrà luogo anche la seconda semifinale tra le altre 2 nuove proposte, individuando così il secondo “giovane finalista”.

La serata della cover

La quarta serata (il venerdì) sarà dedicata alle cover: i cantanti in gara, affiancati da un artista ospite, re-interpreteranno una canzone edita, tratta dal repertorio italiano ed internazionale. Le cover – prevede il regolamento – saranno valutate da tutte e tre le giurie: televoto del pubblico, giuria della sala stampa, tv e web e giuria delle radio. I tre sistemi di votazione avranno un peso percentuale rispettivamente del 34, 33 e 33%, dando luogo ad una autonoma classifica di serata dei 24 artisti. Il primo classificato sarà il vincitore della serata delle cover.

Sempre nella quarta serata, si svolgerà la finale per la categoria nuove proposte fra i due contendenti qualificatisi nelle serate precedenti. Le due canzoni saranno votate dal pubblico con il televoto, dalla giuria della sala stampa, tv e web e dalla giuria delle radio, sempre con peso rispettivamente del 34, 33 e 33% sul risultato complessivo della votazione.

La finalissima

Nella finalissima della quinta serata (il sabato) verranno dapprima eseguite nuovamente le 24 canzoni in gara, che saranno votate dalle 3 giurie ancora una volta con un peso di televoto 34%, giuria della sala stampa, tv e web 33 e giuria delle radio 33%. Il risultato di questa votazione sarà sommato a quello delle votazioni nella prima serata e al risultato congiunto delle votazioni nella seconda e terza serata, al fine di determinare una media percentuale delle votazioni e quindi una classifica delle 24 canzoni in gara. Le canzoni nelle prime 5 posizioni in classifica verranno comunicate senza ordine di piazzamento. Dopodiché, riproposizione delle 5 canzoni finaliste e nuova votazione – con stesse modalità per le tre giurie.

Il vincitore

Il risultato di questa nuova votazione in serata sarà sommato al risultato complessivo delle precedenti votazioni (prima serata, seconda e terza serata, quinta serata), così come risultante nella classifica generale parziale stilata in serata, al fine di determinare una nuova media percentuale delle votazioni riferite alle 5 canzoni e quindi una classifica finale delle stesse 5 canzoni. Così da incoronare il vincitore della 75esima edizione del Festival della canzone italiana.

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Cultura e Spettacoli Lecce News

Notte della Taranta, oltre 400 unità per la sicurezza al concertone di Melpignano

Manca sempre meno al concertone finale della Notte della Taranta che, sabato 24 agosto, farà ballare migliaia di persone a Melpignano.

Per l’organizzazione dell’evento si è già messa in moto la macchina della sicurezza che prevede l’impiego di oltre 400 unità tra forze di polizia, protezione civile, vigili del fuoco e personale di Fifa Security.

La regia del dispositivo di security e safety è affidata a una control room, in cui opera un team interforze a disposizione del funzionario della Questura che dirige i servizi di ordine pubblico.

Questa control room, spiega una nota degli organizzatori, è «dotata di un sofisticato sistema di videosorveglianza che controlla l’intera area dell’evento, ma anche le vie di afflusso e deflusso e si interfaccia in sinergia con il Centro operativo comunale, un altro organismo di sorveglianza e coordinamento a cura del Comune di Melpignano e che si avvale di un ulteriore sistema di videosorveglianza e di radiocollegamenti a più ampio raggio».

Il dispositivo di «cinturazione dell’anello esterno – si aggiunge – racchiude al proprio interno l’area dell’evento (vigilata dagli stewards) con 6 varchi, presidiate da forze di polizia e rafforzate dalla presenza di new jersey». Questo dispositivo viene integrato da pre-varchi presidiati esclusivamente da personale della polizia locale, presente con 50 unità, integrato da personale volontario della protezione civile (300 unità).

È prevista poi la collocazione di un campo sanitario in cui opereranno oltre 200 volontari della Croce rossa e il personale medico e infermieristico del 118 per far fronte a eventuali emergenze urgenze in ambito sanitario. Nell’area campo saranno disponibili circa 25 posti letto per le degenze e diverse postazioni di assistenza di primo e secondo livello. Infine, sarà predisposto un presidio fisso dei vigili del fuoco, supportato da elementi mobili.

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Cultura e Spettacoli Matera

Matera, torna il cinema tra i Sassi: a fine agosto le riprese del nuovo film di Hallstrom

Torna il grande cinema tra i Sassi di Matera. Tra il 27 e il 28 agosto il regista svedese Lasse Hallstrom, due volte candidato al premio Oscar come miglior regista, effettuerà alcune riprese di “The map that leads to you“.

La pellicola racconta la storia di Grace e Mattew che da New York, città dove vivono e lavorano, ricevono la commessa di scrivere una guida turistica. Un incarico che li porterà in Italia a Roma città eterna e Matera, tra le più antiche al mondo.

Set delle riprese saranno le vie Muro, Casalnuovo, Madonna delle Virtù; e poi piazza San Pietro Caveoso, via Casale, piazza Duomo, Porta Pistola, via Bruno Buozzi, piazza Vittorio Veneto, via San Biagio, e più in generale il centro storico e i rioni Sassi, in località specifiche da individuare di volta in volta durante la fase realizzativa del progetto.

Qualche mese fa Matera ha ospitato le telecamere della trasmissione “Il forno delle meraviglie” che va in onda su Realtime, poi il prestigioso “Gambero rosso channel” in onda sui canali 133 e 415 di Sky, che ha realizzato un viaggio nelle tradizioni enogastronomiche della Basilicata. Quindi la moda, con il brand “Kontatto” che ha realizzato un catalogo pubblicitario tra i Sassi. Infine la trasmissione “The voice senior“, noto talent show di Raiuno che ha realizzato un pezzo della puntata in cui alcuni concorrenti si sfidavano cantando davanti alla giuria.

Il sindaco Domenico Bennardi, con l’assessora al Cinema Tiziana D’Oppido, esprime soddisfazione per l’evidente rinnovato interesse del cinema d’autore alla città Capitale europea della cultura ed ai Sassi patrimonio Unesco, ringraziando l’ufficio Cinema per il lavoro di relazione costante con le produzioni.

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Brindisi Cultura e Spettacoli

Giuseppina Torre in Puglia per Bari in Jazz: «Il pianoforte? Mi ha salvato la vita» – L’INTERVISTA

Giuseppina Torre è una donna piena di vita. La raggiungo al telefono, l’accento dice subito Sicilia orientale, la conversazione è così informale che il “Tu” arriva spontaneo dopo la prima domanda. Pianista eccezionale, da Ragusa, in Sicilia, a Los Angeles, dove nel 2013 è stata premiata con due statuette ai Music Awards. Ha suonato per Papa Francesco, le è stata conferita l’onorificenza di “Cavaliere dell’Ordine al Merito” della Repubblica Italiana. Un percorso niente male, verrebbe da dire. Sabato la pianista si esibirà presso il Minareto di Fasano – Brindisi, alle 21, all’interno della rassegna Bari in Jazz 2024.

Qual è il primo ricordo che associ al pianoforte?

«Un pianoforte giocattolo, che mi fu regalato all’età di 4 anni da mio zio. È stato un colpo di fulmine: quel gioco è diventato il mio amico per la vita, la mia passione. Dico sempre di essere sposata con il mio strumento, lui c’è sempre stato per me. Riproducevo le canzoni che ascoltavo alla radio, inventavo le prime melodie. Volevo già andare a lezione, ma i miei genitori pensarono fosse solo un fuoco di paglia. Negli anni ci trasferimmo in un condominio dove abitava un maestro di musica, iniziai a tartassare i miei, fino a convincerli. L’inizio me lo sono sudato (ride ndr)».

Con te la parola “pianoforte” è seguita inevitabilmente dalle scarpette rosse. Raccontami.

«È un anno e mezzo che poggio le mie scarpe rosse sul pianoforte. Simbolo di passo, di movimento: il primo passo per il cambiamento. L’icona internazionale della lotta contro la violenza sulle donne. Le uso per scuotere gli animi. In alcuni posti nel mondo, come in Corea del Sud, non ne conoscevano il significato. Sono fiera di avere piantato un semino, aver diffuso questo simbolo nel mondo. Che da quel seme ne cresca un forte albero, la mia speranza».

È un tema, quello della violenza, che ti riguarda da vicino?

«Parte tutto da una storia vissuta in prima persona. Conosco bene tutte le dinamiche e le problematiche dell’argomento. So quanto per una donna sia difficile denunciare. Al di là della violenza fisica, c’è quella psicologica, quella invisibile. C’è poi una terza forma: quella economica. Tante donne, economicamente dipendenti dall’uomo, non denunciano, rimanendo in trappola».

Qual è l’esperienza che hai vissuto?

«Sono stata vittima di violenza tra le quattro mura domestiche. E quello che dico alle donne è: denunciate. Anche se la giustizia in Italia ha tempi piuttosto lenti, bisogna aver fiducia nelle autorità».

Ti sei sentita tutelata dalle autorità quando hai trovato il coraggio di denunciare?

«All’inizio no. C’è un periodo critico, debole: quello che va dalla denuncia all’inizio del processo. Sei un bersaglio mobile.
Nonostante l’istituzione del “codice rosso”, per tutelare le donne che denunciano, poi abbiamo tristemente assistito a tante di loro che sono state uccise ugualmente. C’è ancora qualcosa da migliorare nelle leggi, le donne hanno bisogno di maggior tutela».

Quanto è stata importante la musica in questa fase della tua vita?

«Fondamentale. È stata la mia isola felice sulla quale rifugiarmi, dove attenuare il dolore. Mi ha aiutato a ricostruirmi, come donna e come artista».

Che esperienza è stata suonare per il Papa?

«Meravigliosa. Papa Francesco parla un linguaggio semplice. Suonare la mia musica – che punta diritta al cuore – per lui, in Vaticano, è stato un onore immenso. La figura del Papa ritorna di continuo la mia carriera. Ho avuto infatti l’onore di comporre le musiche di un docufilm tratto dal suo libro. Questa opportunità è arrivata in un momento molto delicato, quando avevo deciso di abbandonare la musica. Leggere il libro del Papa mi ha fatto tornare sui miei passi».

Lei è stata nominata “Cavaliere della Repubblica” da Mattarella…

«Un orgoglio. Ricevere questo riconoscimento, per meriti sia artistici che sociali, mi da la consapevolezza che sono sulla strada giusta. Da artista ti metti sempre in discussione, ma questa consacrazione mi ha dato la forza e il coraggio per vivere di musica, e per la musica».

Il prossimo progetto?

«Mi sto lanciando in una nuova avventura, c’è un’idea che sto sviluppando. Non posso anticiparti nulla, ma ti dico che sarà un progetto che mi racconterà, mi metterà, ancora, a nudo».

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Cultura e Spettacoli Lecce

Notte della Taranta, sul palco di Melpignano anche Gaia: interpreterà MenaMenaMò

Dopo Angelina Mango, un’altra artista amatissima dai più giovani calcherà il palco del concertone della Notte della Taranta, in programma il 24 agosto a Melpignano.

Protagonista dell’estate con la hit “Sesso e samba” con Tony Effe, sarà Gaia – cantautrice milanese vincitrice dell’edizione 2020 di Amici – a interpretare il brano della tradizione popolare MenaMenaMò ballando la pizzica nei quadri creati dal coreografo Laccio.
A dirigere Gaia sarà il maestro concertatore Shablo.

Inserita dalla rivista Forbes Italia tra i cinque under 30 italiani che avranno maggiore impatto nel futuro per categoria musica, Gaia regalerà al pubblico della Taranta anche la sua celebre canzone in portoghese “Chega“, arrangiata dal maestro Shablo mescolando la pizzica alle sonorità pop.

La linea creativa del concerto si svilupperà intorno al tema della 27esima edizione: generazione Taranta. Una sequenza di ipnotiche pizziche contaminate dai suoni contemporanei, la bellezza dei canti di tradizione in dialetto salentino, grico e arbereshe, i colori e le atmosfere frizzanti delle coreografie firmate da Laccio, faranno ballare la piazza.

Il Concertone sarà trasmesso in diretta su Raitre e Rai Radio 2 a partire dalle 21:20. Conduce Ema Stokholma.

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Cultura e Spettacoli Foggia

“È stato un tempo il mondo”, parla Franco Arminio: «Scrivere è come tornare a casa» – L’INTERVISTA

Franco Arminio è un poeta che divide. Lo ami o lo odi. Anzi no, “odio” è una parola impropria. Lo ami o non lo leggi. Chi ha il palato fine, e un po’ di puzza sotto il naso, lo guarda con diffidenza, definendolo “pop”, rimproverandogli una certa furbizia: l’aver fatto della poesia un business. Come fosse una colpa poi. Lo scorso 7 agosto Arminio è stato ospite della rassegna “PrimaVera al Garibaldi”, a Lucera, con lo spettacolo “È stato un tempo il mondo”. L’ho raggiunto al telefono qualche ora prima dell’evento e abbiamo parlato un po’, toccando vari temi.

Bisaccia, provincia di Avellino, paese dove è nato e che non ha mai lasciato. Qual è il legame con la sua terra?

«Recentemente ho scritto un aforisma rimasto inedito: “Questo è il mio paese, questo è il mio paesaggio, questa non è la mia gente”. Sento una adesione all’altopiano, alle nuvole, alle piante, al grano. Le persone invece sono cambiate, il paesaggio umano della mia infanzia non è lo stesso di oggi. Lì c’è l’incrinatura. Trovo casa dove c’è dialogo, incontro. La visione identitaria per me si rifà alla gente».

Ha mai pensato di lasciarlo il paese?

«No, non ricordo di aver mai organizzato la fuga (sorride ndr)».

È stato un limite, in quello che è il suo lavoro, la scelta di rimanere in provincia rispetto al salto nella grande città?

«Non credo. Per quella che è la mia poetica possiamo vederlo come un elemento di coerenza. Non ho mai sentito di perdere qualcosa rimanendo qui. Ho sempre vissuto la grande città come un “luogo per andare a fare cose”. Non ho simpatia per il mondo urbano: un aggregato di macchine e palazzi che ha un prestigio superiore ai propri meriti (ride ndr)».

Come è arrivata la poesia nella sua vita?

«Scrivo poesia da quando ho 16 anni. Una risposta spontanea alle inquietudini adolescenziali. Oggi è un mestiere, ci vivo. Ma non è una cosa che ho mai rincorso. Che fare quando nasci in un piccolo paese, se non scrivere, esprimerti; farti conoscere attraverso le parole. Forse ho avuto il merito di continuare, mentre tanti altri si sono fermati».

“Per Franco Arminio la poesia è soprattutto pregare…”

«È qualcosa che è venuto fuori negli ultimi anni. Un collegamento laico tra scrittura e preghiera. Non fraintendermi, non c’è niente di “confessionale” in questo…»

Lei è religioso?

«Non lo so (sorride ndr). Mi interessa pensare a Dio, al trascendente. Ma non vado in chiesa, se mi stai chiedendo questo».

La poesia è un’operazione intima. Come riesce a coniugarla con un reading pubblico?

«“Poesia” è una parola solitaria, che deve però rivolgersi a tutti. Serve scrivere in solitudine. Ma dopo l’esilio c’è voglia di tornare a casa. Questo è la scrittura, tornare a casa, e trovare tanta gente ad accoglierti».

Scrivere è tornare a casa insomma…

«Esattamente»

Gli autori che ammirava da ragazzino?

«Sicuramente Giorgio Caproni, un maestro. Ma potrei nominarti tanti classici, Leopardi, Dante. Mi accompagnano ancora».

Contemporanei?

«Ne leggo tanti. Leggo quasi solo poesia, sono un poeta che legge».

Alfonso Guida?

«L’ho letto certo».

Ci si riconosce nella voglia di raccontare le radici?

«Facciamo percorsi diversi, abbiamo modi diversi di intendere la parola. Le vie della poesia poi sono infinite, è un errore pensare ud un angolo stretto. È molto più ampio di quanto si possa credere, composto dalle voci più disparate. Ovvio che ognuno si riconoscerà in quelle che sente più vicine».

Ha mai usato la poesia per far innamorare una donna?

«È successo tante volte, mi sembra inevitabile».

La poesia come arma di seduzione, quindi?

«Si certo».

Scrivere nasce da una ferita?

«Nasce dal tentativo di riparare una ferita, che si riapre continuamente».

Una ferita figlia dell’inquietudine?

«Siamo umani. Ognuno vive le proprie inquietudini…».

Quindi lei si sente inquieto? Mi sembra invece tanto sereno dalla voce…

«Sono vecchio (ride ndr). Mi fa piacere che noti una tranquillità nella mia voce, ma mi ritengo un inquieto di nell’indole».

Lei è rinomato per il legame tra i suoi versi e la terra. Ma l’amore come lo vive?

«L’amore si esprime in tante forme e aspetti: nel mio caso l’amore per il paesaggio, per gli animali. Ho una famiglia, vivo con loro e li amo. Ma anche della poesia sono innamorato, mi aiuta, mi sta vicina, soprattutto quando sto male».

Perchè quando si pronuncia il nome di Franco Arminio si tende a definirlo un poeta “pop”?

«Perchè i miei versi arrivano a tante persone. Capisco che chi usa questa definizione lo faccia in senso denigratorio, ma è sbagliato questo approccio. Poeta pop va bene, anche “non poeta” va bene. Ma se con la mia scrittura emoziono qualcuno se, come è capitato in passato, mi fermano dopo un reading per dirmi “la tua poesia mi ha cambiato la vita”, non conta la definizione che mi si vuole affibbiare. Questo lavoro di sminuimento non mi fa nessun effetto».

Le è capitato tante volte di sentirsi dire che i suoi versi hanno cambiato la vita di qualcuno?

«Tante. Anche se a volte tendiamo a dare più importanza ai commenti negativi. Invece avrei dovuto fare più attenzione a questi incontri, ricordarmi i nomi, le facce di queste persone. Se c’è qualcosa che mi rimprovero è di non essere stato abbastanza attento».

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